Regno Unito: bloccato ingresso industria di armamenti

Nelle prime ore dell'11 settembre 2007, un gruppo ha bloccato l'ingresso del parcheggio dello stabilimento BAE di Middleton, in relazione alla giornata di azioni contro la fiera dell'industria delle armi (DSEi) di Londra. Il cancello è stato incatenato; pannelli di legno inchiodati tra di loro sono stati issati sulla strada; olio è stato versato tutto intorno per aumentare il danno. Il luogo e la struttura del blocco sono stati pensati per evitare danni alle persone, con l'intento di danneggiare il normale funzionamento della fabbrica.
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Oltre ad attaccare l'industria d'armi di Manchester, l'azione coincide con la giornata di azioni contro la fiera DSEi di Londra, la più grande esposizione di armamenti del mondo, tenuta all'Excel Centre dall'11 al 14 settembre. Proteste su larga scala e azioni dirette sono state portate avanti contro la DSEi dal 1999, sottolineando la partecipazione sotto invito di paesi carenti in diritti umani e la vendita di equipaggiamenti di tortura.

La polizia si è preparata per mesi in vista della manifestazione prevista a Londra, lasciando ben poco spazio per le azioni. Agendo sul luogo speriamo di decentralizzare la resistenza all'industria del traffico d'armi, informare le persone che abusi di civili e di diritti umani non sono orrori lontani dalla vita quotidiana, bensì hanno radici nelle nostre comunità. Contrastare la legittimità di costruttori di armi come la BAE non è un lavoro da esperti o un compito da politicanti; può e deve essere fatto da tutti noi nei luoghi in cui viviamo.

La nostra protesta non è una richiesta alle autorità di agire secondo la nostra volontà; è un'azione che ci avvicina al mondo che vogliamo vedere. Se per chi gestisce questa industria, arricchendosi con le morti, non nutriamo che disprezzo, non dimostriamo ostilità ai lavoratori della BAE. Siamo contro un sistema che porta gente comune a vendere il proprio tempo e i propri sforzi alla costruzione di armi che uccidono e menomano altra gente comune. Incoraggiamo i dipendenti ad unirsi a noi offrendosi una vacanza estemporanea. Inoltre speriamo che le nostre azioni incoraggino chiunque a lottare adesso contro ciò che rende invivibili le nostre esistenze.

fonte: infoshop.org

Mer, 12/09/2007 – 13:53
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