Sicurezza, più vigili la notte e più poliziotti
fonte bologna.repubblica.it
Centocinquanta poliziotti in più e raddoppio dei vigili urbani in piazza Verdi e dintorni. In attesa della firma del patto-sicurezza col governo che avverrà molto probabilmente la prossima settimana - in città è atteso il viceministro dell´Interno Marco Minniti - Sergio Cofferati si muove per primo: ma scoppia un caso con la prefettura. «Sto per inviare una lettera al prefetto e al questore nella quale spiego che dal primo giugno aumenteremo il numero delle pattuglie di agenti municipali di notte - dice tenendo in mano la missiva - e nella quale chiedo loro di fare la stessa cosa incrementando la presenza di polizia e carabinieri. Quanto al "patto" del ministro Giuliano Amato ribadisco che lo firmerò solo se sarà assicurato un aumento degli organici delle forze dell´ordine».
Una risposta quella di Cofferati che parte dalle scelte in suo potere - grazie al nuovo contratto ci saranno più vigili in giro la notte - ma che tuttavia viene registrata con un po´ di stupore a Palazzo del governo. «Sapevamo della lettera del sindaco e del suo contenuto - dicono infatti in prefettura - ma non l´abbiamo ancora ricevuta. In ogni caso il lavoro del prefetto Vincenzo Grimaldi è sempre stato indirizzato a portare più agenti in pianta stabile a Bologna. C´è poi sempre stata piena condivisione sulle priorità, piazza Verdi e piazza Santo Stefano». Come dire, eravamo tutti d´accordo e siamo ormai in dirittura d´arrivo. Grimaldi conta di ottenere tra i 100 e i 150 agenti in più calcolando che rispetto al 2006 l´organico è sotto stimato di almeno 40 unità.
Polemiche a parte il sindaco ieri ha fatto il punto, mandando un segnale anche ai partiti - di opposizione e di maggioranza - arenati in consiglio comunale in una discussione molto teorica su degrado e commissioni speciali per studiare piazza Verdi, «sulla quale l´attenzione è ormai mondiale» ironizza il presidente del San Vitale Carmelo Adagio. Questa la cura Cofferati che nei giorni scorsi aveva chiesto al premier Romano Prodi di utilizzare parte del "tesoretto" per investire sulla sicurezza.
«A partire da venerdì prossimo - dice - le pattuglie della Polizia municipale in piazza Verdi e piazza Santo Stefano passeranno da 2 a 4 nella fascia sino alle 2 di notte e da una a due in quella successiva. E visto che si tratta di due fasce sovrapposte da mezzanotte alle due di notte le pattuglie presenti contemporaneamente saranno ben 6». Allo stesso modo nel resto della città le pattuglie passeranno da 4 a 5 di sera e da 2 a 3 nell´orario notturno. Un raddoppio anche di personale, visto che complessivamente i fischietti di sera e di notte - fanno sapere in Comune - da 10 diventeranno 20. Il confronto con la prefettura, conferma il primo cittadino, è già partito.
«Nei prossimi giorni - dice Cofferati - sono in programma incontri e già oggi pomeriggio (ieri-ndr) ne abbiamo uno su piazza Verdi. Credo sia necessario agire così da parte dell´amministrazione e che lo sia altrettanto da parte di prefettura e questura. Questo garantirebbe, attraverso un lavoro comune, di avere un più consistente ed efficace presidio del territorio». Silvia Noé, consigliere dell´Udc, loda il sindaco «che finalmente ha dato un segnale positivo rispetto ai numerosi appelli dei cittadini», ma non può fare a meno di notare che «è lo stesso sindaco che ha deciso di smantellare il nucleo di sicurezza creato da Giorgio Guazzaloca invece di potenziarlo e dotarlo di equipaggiamento idoneo». Francesco Osti, coordinatore di FI, aggiunge che «dopo tre anni questa giunta ha scoperto violenza e degrado e adesso cerca di correre ai ripari, ma non c´è che una unica strada. Ripristinare l´assessorato alla Sicurezza». Per il gruppo di "Bologna Formidabile" interviene Silvia Ferraro. «Su piazza Verdi - accusa - la conclamata legalità del sindaco si è manifestata con pochi controlli e la massima discrezionalità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E ora i consiglieri comunali a gettone vorrebbero fare una commissione ad hoc per studiare il degrado. Col prevedibile risultato di arrivare alle stesse conclusioni del professor Massimo Pavarini, pagato per fare uno studio mai preso in considerazione».
(29 maggio 2007)
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