Lucca Libera!

La città non si vende né si compra... si vive!

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  • Category Archives Avvisi
  • E’ nato il giornale “Lucca Libera!”

    Puoi consultare il giornale online

    E’ nato un nuovo strumento d’informazione: “ Lucca Libera!”. Già dal nome è facile intuire quali possano essere le intenzioni e gli obiettivi che questo giornale si pone. Ma andiamo con ordine.

    Il panorama dell’informazione lucchese è sempre lo stesso: i due giornali più diffusi, Tirreno e Nazione, con tutto il rispetto che si può nutrire per alcune delle persone che su questi scrivono, sono nè più né meno strumenti rispettivamente del centro-sinistra e del centro-destra.

    Non è questo il luogo, o meglio il momento per approfondire tale analisi. Ci interessa invece constatare che, in questa situazione chi
    vuole conoscere i fatti e le persone che decidono la vita sociale e politica della nostra città non ha alcuna possibilità di farlo. Non sono infatti solo i vari candidati o politicanti a gestire la cosa pubblica bensì chi usa e possiede il denaro, pubblico o privato che sia. Fin qui si rimane nella facile affermazione di un luogo comune ovvero dove c’è denaro c’è potere. Abbiamo avvertito l’esigenza di andare oltre.

    L’ esigenza di dare voce a chi non ha spazio sui quotidiani locali, solo perché non è espressione di un partito o di un potere forte.

    L’ esigenza di dare spazio a chi, ben informato dei fatti voglia far emergere realtà scomode, senza alcuna censura.

    In più Lucca Libera vuole essere il megafono di quella parte di cultura che non trova spazi e modi di espressione.


  • 9 Giugno Tutti a Roma No Bush – No War Day

    Il presidente Usa, George Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito del governo Prodi per ribadire in questo modo la convinta alleanza militare e politica dell’Italia con gli Stati Uniti. Oggi il presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti ma mantiene l’appoggio delle lobbies militari, petrolifere e dell’industria delle armi. Bush è l’estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle classi dominanti statunitensi, volontà che porta da decenni gli USA, indipendentemente dall’alternanza dei governi, ad intervenire militarmente ovunque, con truppe, colpi di stato, stragi e attentati.
    Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria strategia politica con la capacità di esportare conflitti dall’Africa all’Asia, dall’America latina alla stessa Europa (Balcani), produce sudditanza politica e culturale.
    In Italia la destra considera Bush il proprio punto di riferimento ma anche il governo Prodi, eletto grazie anche ai voti del movimento no-war “senza se e senza ma”, è orgoglioso dell’alleanza con tale amministrazione e si prepara a ricevere in pompa magna il presidente Usa a Roma. Questa subordinazione caratterizza anche l’organica politica di intervento militare che il governo Prodi sta praticando, sia pure nella versione “multilaterale”, cioè “concertata” con le altre potenze. Un’internità alla logica della guerra che spinge a mantenere le truppe in Afghanistan, che ha aumentato vistosamente le spese militari (+13% nella Finanziaria), che vuole imporre a popolazioni unite nell’opposizione, nuove basi militari come a Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di ampliamento), che partecipa alla costruzione di micidiali armi come l’aereo da guerra F35 o lo Scudo missilistico, e conserva le bombe atomiche disseminate nel nostro territorio, come a Ghedi e Aviano.

    Il Cantiere Resistente partecipa alla manifestazione.
    Nei prossimi giorni le info sulla partenza da Lucca.

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