Dagli 8mm a ritmo del pedale all’audiovisivo come pratica sociale

DAGLI 8 MILLEMETRI A RITMO DEL PEDALE

ALL’ AUDIOVISIVO COME PRATICA SOCIALE

 

Se il respiro al ciclista è necessario per gestire la salita, la velocità dei fotogrammi dà all’imagine il ritmo sufficiente a fornire all’occhio umano l’illusione del movimento.

Nelle giornate del No Expo Climate camp verranno proiettati fllmati 8mm usando un cicloproiettore completamente analogico, che velocizzerà le immagini al ritmo del pedalatore di turno.

Azionare un proiettore a pedali è una provocazione che punta a riflettere sulla centralità del corpo nello spazio e sulla relatività della percezione: il numero dei fotogrammi al secondo sarà variabile nella misura del respiro e della sollecitazione nella carne -muscoli, ritmo cardiaco, sudore- del cicloproiezionista, restituendo agli spettatori un inedita visione e la riappropriazione del tempo filmico e di quello reale.

La pedalata si fa ritmo, linguaggio, immagine, per decostruire abitudini percettive e cortocircuitare consuetudini.

Dall’ideale al concreto: oltre alle cicloproiezioni lo spazio cinema rigorosamente no oil del camp propone una selezione di corti e documentari sulle trasformazioni delle città e i modelli di vita sostenibili, per proporre l’audiovisivo come pratica sociale, percorso di studio e di ricerca, strumento di documentazione, di inchiesta e di autorappresentazione.

Il cinema rivelando mondi diviene ecosistema dove tutto e’ in relazione, territorio d’incontro, luogo senza confini geografici per una lettura trasversale delle informazioni, per l’approfondimento e la conoscenza.

L’audiovisivo si  propone come “luogo” , occasione di comunicazione, per rendere significanti le marginalità e dare vita a inedite forme aggregative e alla costruzione di nuovi processi identitari.

 

 

 

 

 

 

 

sabato 18

- h. 22 spazio cinema

Iolandia di Carla Grippa, Stefano Lanini, Silvia Mucci, Simona Piras

Italia 2008, documentario, 22′

Iolandia racconta la storia di una marginalizzazione progressiva e apparentemente indolore: è un territorio mentale fatto di solitudine e fatica, ma anche di vitalità e legami profondi.

 

Good Buy Roma di Gaetano Crivaro, Margherita Pisano

Italia 2011, documentario, 50′

Abbandonato da anni, chiuso, protetto e minacciato da un alto muro spinato, ricoperto da tanta polvere, l’edificio di Via del Porto Fluviale 12 era un ex magazzino militare, di proprietà pubblica, uno di quei tanti à scheletri che come funghi spuntano nel panorama cittadino. Era, perché oggi è qualcos’altro.

Con gli anni e il lavoro la polvere è stata scacciata, il processo di degrado fermato, e la vita ha preso il suo posto.

Dal 6 giugno 2003 abitano, in questo ex scheletro, circa 100 famiglie, provenienti da tre continenti. In 8 anni sono nati circa 40 bambini.

Cosi la ex caserma è diventata non solo una casa, ma quasi una piccola città.

 

La città vetrina – territorio in saldo di Carlo Tartivita, Letizia Buoso, Marcello Mancini, Paolo Rasconà

Italia 2011, documentario, 6′

Un normale sabato pomeriggio nei territori dell’ Expo.

 

- h. 24 dj set + analogic vj con cicloproiezione 8mm

 

 

Posted: June 15th, 2011 | Author: Comitato NoExpo | No Comments »

Cayman Island al NoExpo Climate Camp 2011

Il premier McKeeva Bush ha comunicato l’adesione delle isole Cayman al prossimo NoExpo Climate Camp.

“La lotta contro la cementificazione è sempre stata una priorità per il mio governo. Per sostanziare il sodalizio con gli organizzatori del climate camp prometto di portare a Milano uno dei nostri celebri allevamenti di tartarughe, per il quale tutto il mondo ci conosce!”

Il premier dell’isola centroamericana si è dichiarato entusiasta dell’invito a passare 3 giorni nel nostro paese dato che sinora dell’Italia ha conosciuto solo i fondi speculativi in transito dall’isola “il nostro non è solo un paradiso fiscale, è pure un paradiso ambientale” ed ha altresì ricordato come le isole Cayman non siano fra i sostenitori ufficiali dell’Expo2015 milanese

“all’epoca del voto d’assegnazione dell’evento ci è molto dispiaciuto non essere fra i votanti: avremmo potuto guadagnare un bel po’ di soldi e sappiamo pure che i portaborse italiani apprezzano molto le nostre località. La presenza al climate camp è quindi un ripiego, devo ammetterlo, ma mi offre la possibilità di proporvi un accampamento tende più cool di quello romano di Gheddafi ”

Diverse le aspettative del governo delle isole Cayman nei nostri confronti

“Sinora dell’Italia ho conosciuto solo i fondi speculativi in transito dall’isola o l’interesse delle aziende del campo dei rifiuti nei riguardi delle nostre banche….”
“….Ultimamente anche il vostro comparto edilizio”, continua McKeeva, “si è rivolta con un certo interesse nei loro confronti. Secondo quanto è emerso da una recente indagine, nelle città del nord Italia infatti c’è una ripresa vigorosa delle attività, che non potendo sempre procedere in base a leggi di trasparenza, a causa del mercato fortemente competitivo, cercano canali alternativi per i loro flussi di capitale. Noi siamo l’alternativa!” conclude raggiante.

Attendiamo con curiosità il signor Bush al camp, rispetto al quale ha preparato un intervento al workshop sui territori rispetto al quale approccia come “esperto di riciclo di rifiuti e di denaro”.

Posted: June 9th, 2011 | Author: Comitato NoExpo | No Comments »

Appello alla città, ai territori, alle lotte

 

Nell’anno dell’inizio dei lavori sui cantieri Expo e della fine del progetto dell’orto globale, entrambi nati da un mix fra le pratiche spettacolari di modello disneyano della destra utile a suggestionare le folle, e il riformismo green all’acqua di rose della sinistra utile a crear consenso e devozione nella società civile, una rete di collettivi ed individualità ha deciso di prendere la parola ed imbracciare la vanga per costruire il NoExpo Climate Camp.

La metropoli dell’iperconsumismo, del cemento sovrano, della disuguaglianza sociale istituzionalizzata e della sudditanza dei corpi al mercato ha fatto il suo corso. Il viale del tramonto imboccato dal modello produci, consuma e crepa viene comunemente definito crisi e pare esser sempre più irreversibile. Davanti a questa prospettiva la governance metropolitana tenta attraverso le grandi opere ed i grandi eventi – con la prassi dell’emergenza – di rialimentare meccanismi di crescita diffusa ma ottiene in realtà solo meccanismi di espropriazione e spostamento della ricchezza dei territori, oltre che l’imposizione dall’alto di modelli e stili di vita verso i quali fortunatamente cresce ogni giorni la resistenza.

Vari sono oggi i comitati presenti in città e nell’hinterland che si oppongono ai grandi progetti di infrastrutture funzionali alla viabilità su asfalto, utili al modello economico che fa profitti attraverso la grande distribuzione, i flussi abnormi di merci e la precarietà imposta a tutti gli attori di questo ciclo, dal produttore al consumatore. Ricordiamo i comitati contro la TEM a Gorgonzola, i comitati civici contrari alla Pedemontana di Seveso, Bovisio Masciago, Cesano Maderno e quelli per l’interramento della Rho-Monza di Paderno Dugnano e Novate Milanese, solo per fare alcuni esempi di gruppi di cittadini decisi a non rimanere inerti davanti all’avanzamento del progresso (dell’asfalto). Ricordiamo inoltre tutti quei comitati pendolari (Milano/Novara, Mortara, Rho….) che lottano quotidianamente contro i rincari del biglietto e per migliorare le condizioni di quelli che comunemente vengono definiti “carri bestiame”, nel momento in cui d’altra parte ogni investimento del gestore ferroviario viene dedicato all’onerosa alta velocità o ad interventi dettati da logiche elettorali o consociative, di cui solo una ristretta élite socioeconomica può farne uso.

Altrettanti sono i cittadini che in tutti questi anni si sono opposti all’aggressione dell’ambiente da parte del partito degli inceneritori e delle mancate bonifiche, i cui attori vanno dall’A2A (pronta a sacrificare la salute pubblica per un pugno di kilowattora in più),  Moratti, Penati e  Formigoni, , le mafie (che sui rifiuti, vedi il caso campano, sono ormai strutturali) e alcuni noti imprenditori locali di livello internazionale. A questa esigenza del capitale i territori, con in prima linea i comitati che vi nascono, rispondono con l’esigenza di una cultura del riciclo e del rispetto dell’ambiente che ci ospita.

Il PGT di Milano, infine, è il nuovo strumento in grado di trasformare il suolo nel più efficace strumento di profitto – e di salvaguardia della rendita – del moderno capitalismo meneghino, assegnando in merito al rapporto istituzioni/terreni la priorità al mercato rispetto ai bisogni ed ai desideri dei cittadini. Un PGT che ha perso la capacità di progettare e programmare, ma che ha recepito le istanze della grande proprietà immobiliare e del sistema finanziario che dietro questo si nasconde. Un PGT che nella sistematica semplificazione normativa permette il prevalere di quegli interessi forti, strutturalmente conservatori, che si pongono come antitesi di una idea di città capace di creare vivibilità e sostenibilità. Sin da ora il PGT trova nella città l’opposizione dei comitati di lotta per la casa, delle associazioni che lottano contro ogni forma di razzismo, segregazione ed emarginazione, i comitati contro i parcheggi sotterranei e la speculazione sulle aree dismesse.

Legge regionale, piano per le grandi opere viabilistiche e PGT   portano a perfezione un modello di governo del territorio che, tutt’uno  con la privatizzazione dei servizi pubblici, di rete ed alla persona, si alimenta della precarietà lavorativa  ed esistenziale che costantemente la riproduce:  i gradienti della rendita costringono la popolazione a spalmarsi sul territorio  metropolitano frantumato e segregato, mentre il tempo di vita è frammentato dai tempi del lavoro precario, dagli infiniti tempi di spostamento

Attività produttive  chiudono per permettere al padrone la valorizzazione dei terreni dello stabilimento, centri commerciali sovradimensionati,integrati nel piano delle grandi opere, si insediano a scapito dell’agricoltura di prossimità, dei diritti di chi vi lavora e del potere d’acquisto dei consumatori , devastano il tessuto sociale di quartieri e paesi.

Il territorio è divorato da un ciclo finanziario-immobiliare nel quale convergono i capitali dei grandi istituti bancari, che hanno tenuto in piedi le grandi società immobiliari piegate dalla crisi, e senza soluzione di continuità i capitali della ‘ndrangheta, delle attività in nero .

In questo contesto si inserisce il NoExpo Climate Camp, evento dal 17 al 19 di giugno che localizzerà il conflitto in area Expo e, attraverso una gestione eco-sostenibile di qualsiasi funzione per esperire direttamente un’alternativa di città, aprirà un contenzioso contro chi pensa di far prevalere il profitto sulla vita.

L’assemblea del NoExpo Climate Camp invita tutti i gruppi, le associazioni formali e non, i collettivi, i comitati e le singolarità sensibili ai temi in questo testo citati alla costruzione ed alla partecipazione all’iniziativa.

Posted: May 23rd, 2011 | Author: Comitato NoExpo | 1 Comment »

“La conversione ecologica, there is no alternative” (G.Viale) – h 21 @Fornace

Guido Viale presenta:
“LA CONVERSIONE ECOLOGICA, there is no alternative”

DOMENICA 22 MAGGIO, SOS Fornace
h 18.30: aperitivo
h 21.00: presentazione e dibattito con l’autore

“Non c’è alternativa”: la parola d’ordine del tatcherismo sembra la stessa che spinge i politici locali di oggi a devastare territorio e diritti in cambio della sopravvivenza. Oggi questa via non sembra però nemmeno in grado di garantire la minima sussistenza, tanto che possiamo ribaltare questa prospettiva dicendo che “non c’è alternativa” all’uscire dal modello del cemento, della speculazione, dell’espropriazione dei beni comuni, dell’abbattimento di stipendi e diritti.
La conversione ecologica del sistema produttivo è un progetto praticabile ma al tempo stesso radicalmente alternativo allo stato di cose esistente. Essa si costruisce dal basso sul territorio, chiamando a confronto in un rinnovato “spazio pubblico” tutti coloro che nell’attuale sistuazione non hanno avvenire a cominciare dagli operai delle fabbriche in crisi, i giovani senza lavoro, i comitati di cittadini in lotta contro gli scempi ambientali, le organizzazioni di chi sta già provando a imboccare strade alternative.

Posted: May 18th, 2011 | Author: admin | No Comments »

La rivoluzione nell’orto

Curiosi!
Ortiste e piantagrane, contadini e pollici verdi, maghi del cuore di bue e della rucola siete invitati! Armatevi di zappa e rastrello, portateci semenze e piantine, idee nuove per ripartire insieme e progettare secondo nuovi desideri, per lavorare la terra… e Festeggiare!

LA RIVOLUZIONE NELL’ORTO

Li hanno tolti a chi li coltivava da 30 anni e più. Hanno usato avvocati e burocrazia per cancellare piccole storie di un’agricoltura abusiva e clandestina.
C’era l’orto di Pasquino, vanghe e rastrelli, labirinti verdi, solchi e germogli, c’erano voci di quartiere, narrazioni mitiche, racconti di raccolti prodigiosi, miscugli portentosi.

Era il 2007 e sgomberavano gli orti dell’Annunziata, microcosmi di vita pulsante, di socialità rurale; li sgomberavano per lasciare il vuoto, il silenzio, erba alta e stopposa nell’attesa. Un nuovo universo ha preso forma, umido, resistente. Prolifico ha accolto nuove specie e cullato le vecchie.

Ora quella terra vogliamo riprenderla per riguardarla. Ora, per quella terra, vogliamo nuova socialità popolare e contadina.
Vogliamo terra per parlare di terra e di uomini. Sono prove di riappropriazione contadina
“.

 

DOMENICA 15 MAGGIO 2011
ex Orti abusivi dell’Annunziata
Viale Papa Paolo VI, di fronte area Siltal
Abbiategrasso (Mi)
Dalle ore 10 fino all’imbrunire

Nel corso della giornata:
narrazioni su orti e ortisti
percorsi floro-faunistici
pranzo e merenda en plein air
lavori orticoli e giardinerie
laboratori di autocostruzione
giochi campestri per bambini.

Panorama florofaunistico a random:
rosa canina, menta, glicine, pestacù, giaggiolo, prezzemolo, susino selvatico, ortica, iris, narciso, farinello, luertis, mora, acacia, malva, sambuco, zucca, tarassaco, fico, vite americana, vite canadese, vite abbiatense, patata, fragolina, canna di bambù, rosa…
piru piru, falchetto di palude, cavaliere d’Italia, lucertola, mini lepre, pantera nera, farfalla gigante, lucciola, rana, ranocchia, salamandra, riccio, gambero di fiume, vespa scavatrice, legùra, germano reale, civetta, gufo, gallinella d’aqua, cornacchia, cormorano, airone cenerino, garzetta, gattara, ape, libellula, nutria, talpa…


Scarica la locandina.

Posted: May 3rd, 2011 | Author: insorti | No Comments »