Radici nel cemento

Mercoledì 6 giugno ore 17
Facoltà di agraria
aula Magna

RADICI NEL CEMENTO
Incontro e workshop sulla città non urbana
Intervengono
Terre in moto, (mercatini biologici, autoproduzioni)
Roberto Brambilla, (Impronta ecologica, Casa bioclimatica di Concorezzo)
Graziano Valera (bene comune, orto comunitario Papaveri rossi di Precotto)
Alessandro Coppola (autore di Apocalypse Town)
All’esterno: workshop, ciclofficina, cicloteca (raccolta di libri sulla bicicletta), autoproduzioni (aperto a tutti quelli che vogliono partecipare e portare idee)

Posted: May 28th, 2012 | Author: admin | No Comments »

Registrazioni audio dalla prima giornata del NoExpo Camp

Raccolta delle prime registrazioni audio della giornata di Venerdi’ 17 Giugno al NoExpoCamp
intervista a Luca – portavoce comitato noexpo http://dl.dropbox.com/u/6297754/luca%20noexpo.WMA
intervista a Valentina del gruppo orti insorti http://dl.dropbox.com/u/6297754/valentina%20insorti.WMA
intervista a Jacopo di seivdefarm http://dl.dropbox.com/u/6297754/intervista%20jacopo%20stf.WMA
intervista ad Abo di torchiera http://dl.dropbox.com/u/6297754/Abo%20torchiera.WMA

Registrazione della presentazione rivista Millepiani-Urban “Critica della Ragione Urbana” http://dl.dropbox.com/u/6297754/presentazione%20millepiani%20critica%20della%20ragione%20urbana.WMA

 

Le interviste sono state realizzate da Gianluca Schiania, Giornalista di Lettera44, tra qualche giorno sul sito www.lettera43.it i video montati.

Posted: June 18th, 2011 | Author: admin | No Comments »

L’insediamento

diario di bordo giorno 1
i primi passi: autocostruzione


 

Posted: June 18th, 2011 | Author: admin | No Comments »

I workshop “agricoli” di sabato 18

Ecco un’anteprima dei Workshops che vi proporremo sabato 18 giugno

à vous :)

ORTI VOLANTI –  ORTI MIGRANTI

Il gruppo degli ins-orti propone un workshop pratico di autocostruzione dedicato ad aspiranti ortiste, giardinieri, aiuole-terazze-balconisti che vogliano cimentarsi nella realizzazione di soluzioni di orto/giardino adatte a mettere radici in città.

Scaldate i bicipiti bellezze ma sopratutto, lasciate libera l’immaginazione! Sarà uno spazio plurale, aperto e senza resistenze: mettiamo in circolo le idee , in attesa di una prossima “messa a terra”.

GRASSROOTS GREEN – COSA SIGNIFICA OCCUPARSI DI VERDE DAL BASSO?

Dai community garden, agli orti scolastici passando per gli spazi liberati dal cemento, sono ormai molte le esperienze di giardinaggio urbano che propongono una metropoli diversa. Il workshop si propone come momento di scambio per riflettere con voi sul significato di occuparsi oggi di agricoltura urbana e periurbana e indicare come la valorizzazione del verde urbano dal basso porti con  sé significati sociali e politici. Orti e giardini condivisi, sono pratiche resistenti in grado di esprimere, nel quotidiano, un potenziale di critica al modello di città nel quale viviamo.

Curare il verde attraverso il libero coinvolgimento, l’azione diretta, la condivisione di saperi, risorse e attività, diventa uno strumento per mettere le mani nella terra, riappropriarsi della città attraverso il suo uso e così facendo, ricostruire la trama delle relazioni che definiscono il territorio nel quale ciascun@ di noi vive.

Partiremo dal racconto delle iniziative degli ins-orti come avvicinamento al climate camp no-expo.

Continueremo con la rete delle Libere Rape metropolitane: un progetto, un gruppo di persone e una mailing list nata per promuovere la conoscenza, l’incontro e il coordinamento dei “liberi orti di Milano”.

Punk vegetali, cittadini s-piantati, squatter organici, braccia rubate all’agricoltura, famiglie naturali, piccoli economisti domestici, botanici critici, contadini del grumo di terra o semplicemente idealisti urbani … siete tutt* invitati a chiacchierarne con noi, ma portate anche la zappa.

Posted: June 16th, 2011 | Author: insorti | No Comments »

Orti e giardini sono pratiche resistenti

È passato poco più di un mese dalle dichiarazioni di Giuseppe Sala, direttore generale di Expo 2015, che confermano la decisione di abbandonare il progetto di orto planetario che prevedeva la realizzazione, all’interno degli spazi espositivi di Expo 2015, di un’area centrale coltivata. La “passeggiata verde” lascerà spazio invece a un boulevard lungo il quale gli espositori, lasciati liberi di interpretare a piacere il tema del cibo, allestiranno bar, ristoranti e attrazioni varie. Un’Expo eccessivamente agricola rischia di essere un grave errore, ha affermato Sala di recente, oggi Milano ha bisogno piuttosto di una strategia per intercettare gli interessi degli investitori ed è necessario pertanto puntare su tecnologia e progresso trasformando così Expo2015 in una finestra sul futuro dell’alimentazione.

Affermazioni dense di significati quelle della dirigenza Expo 2015 che esprimono i riferimenti analitici, culturali e soprattutto, la visione politica attraverso cui si intende dare forma al progetto. Accantonate senza fatica le retoriche che hanno accompagnato la candidatura della città, Expo2015 viene presentata finalmente per quello che sarà: un grande prodotto da vendere. Perchè gli investitori non si annoino è cosigliabile quindi smettere di parlare di campi e di agricoltura, in tema di alimentazione che sia lasciato spazio piuttosto a tecnologia e ricerca applicata. Si tratta di un racconto ben collaudato, come non sentire l’eco della “rivoluzione verde” e dei suoi filantropici finanziatori? L’insieme delle prese di posizione di questi ultimi mesi non fanno che confermare una diffusa tendenza alla mercificazione che a partire dal cibo si estende all’intero sistema cittadino.

È da una critica a questo modello di città che muove il NoExpo Climate Camp. Il gruppo degli ins-orti, animato da persone che si occupano di agricoltura e verde dal basso, in questi mesi ha organizzato una serie di appuntamenti dedicati alle pratiche di agricoltura urbana ma sopratutto, alla sperimentazione in prima persona della possibilità di far germogliare e prendersi cura di spazi verdi aperti, liberi e condivisi. Fanno parte di questo percorso: la realizzazione dell’orto in Cascina Torchiera, la creazione e cura del libero giardino intitolato a Primo Moroni, workshop, assemblee e appuntamenti per la messa in rete di saperi e di competenze e infine la progettazione di un intervento di piantumazione, da realizzarsi durante le giornate del Camp.

A partire da una serie di riflessioni sui significati sociali e politici che si legano alle esperienze di giardinaggio urbano e di agricoltura di prossimità,  gli ins-orti sottolineano come queste possano essere lette come pratiche resistenti perché sono in grado di esprimere, nel quotidiano, un potenziale di critica ai modelli egemoni di organizzazione, produzione e consumo. In questa visione, orti e giardini comunitari diventano un’occasione per sperimentare coinvolgimento, azione diretta, condivisione di saperi, risorse e attività. Occuparsi  di verde dal basso è uno modo per riappropriarsi della città e per ricostruire la trama delle relazioni che definiscono il territorio nel quale ciascuno vive, ricordando che orti e giardini, come le relazioni, ci piacciono di più se orizzontali.

Posted: May 30th, 2011 | Author: insorti | No Comments »