28 maggio – cox18 “La grande contesa 1 (l’interno)”: Milano come caso esemplare, la riorganizzazione degli spazi per mettere a valore e controllare il territorio. Expo, spazi sociali, i luoghi del vivere e dell’abitare, una mappa per agire

28 maggio c/o APM – Cox18
via Conchetta 18  Milano
tel.: 0258105688
 
ore 16:00 Introduzione (APM) Alla scuola del Primin
   
  Sonia Paone
(autrice de “Città in frantumi. Sicurezza, emergenza e produzione dello spazio” – Franco Angeli, 2008)
Frammentazione e mercificazione dello spazio urbano, gentrificazione, strapotere della rendita, performatività delle immagini elaborate dalle politiche di marketing, retorica e ideologia della governance urbana con un occhio sulla militarizzazione di via Padova, su Expo, Santa Giulia, PGT.
   
  Mario De Gaspari
(autore de “Malacittà. La finanza immobiliare contro la società civile” – Mimesis, Milano 2010)
L’immobiliarista e l’amministratore pubblico: come funziona il trading immobiliare e i suoi effetti sociali
   
  Comitato No Expo:
dopo l’approvazione del PGT aggiornamenti e prospettive
   
  Nonostante Milano:
intervento

La conformazione dello spazio urbano non è mai neutrale.

Lo sapeva chi sceglieva la zona più accessibile per ubicarci l’agorà, il luogo dell’incontro ; lo sapeva chi sceglieva la piazza centrale per costruire la torre o il campanile più alti; lo sa chi, oggi, costruisce quartieri residenziali lontani e al sicuro dalla contaminazione del contatto.

La funzione degli scenari urbani consegue alle forme di esercizio del potere, avviluppa fisicamente la relazione che lega dominatore e dominato costruendo una toponomastica delle differenze. Come i viali sono il luogo in cui far sfilare l’esercito ‘di popolo’, così oggi rondò e tangenziali costruiscono un filtro che seleziona l’accesso (avete mai provato ad attraversare un rondò in bicicletta? o a piedi?).

Contemporaneamente la logica secondo cui vanno sottoposti a regime di custodia tutti i potenziali criminali, ossia “loro”, ci fa sentire a nostro agio in questa sorta di panopticon globale costituito dalla miriade di telecamere che costantemente vigilano sui nostri ed altrui gesti. Non a “noi” guardano questi occhi elettronici, ma a “loro”, per scoprirli quando, appunto, riescono ad intrufolarsi nella città dei buoni.

Di conforto, nel nome del decoro, numerose ordinanze comunali garantiscono la punibilità per chi mangia un panino sulla panchina sbagliata e la legge promette carcerazione e reimpatrio per chi non ha il permesso di restare.

Questa organizzazione, nel produrre ordine e limitando la vicinanza e le occasioni di incontro, riscuote il suo successo nei tanti che, abituati ad una emergenza esistenziale, lavorativa, abitativa, sanitaria, … temono grandemente il contagio con la malasorte ossia sperano che nulla accada che li faccia spostare dalla parte di quello che non ha più un mezzo per superare il rondò, ossia dalla parte del

torto.Nell’ordine, come è previsto, c’è chi guadagna e chi perde, “la legge è uguale per tutti”, chi vuole

fare affari li faccia. Quindi alla speculazione è lasciata la possibilità di lucrare sulla trasformazione dell’arredo urbano: gli amministratori pubblici dismettono gli averi comuni (che passano quindi dall’essere di tutti all’essere di qualcun’altro) ed espropriano i privati piccoli a vantaggio del privato grande, in cambio della promessa di conservare il posto di lavoro. In un modo o nell’altro sono precari anch’essi. 

Così la modernità disegna il suo spazio urbano limitando al massimo le occasioni di contatto e consegnando al mercato il luogo dell’incontro: “il modo più veloce (e sicuro?) per arrivare ai binari della stazione centrale di Milano sono le scale mobili della libreria Feltrinelli”.locale con tanto di pistola, manganello e spray urticante.

Ma c’è di più, l’urbanizzazione tende ad assumere delle proporzioni mai immaginate prima: 3,3 miliardi di persone vivono oggi in aree urbane e saranno 4,9 miliardi nel 2025, oggi ci sono più di quattrocento città che superano il milione di abitanti e più di un miliardo di persone vive negli slum.

Il luogo dell’esercizio del potere si concentra, le contraddizioni si sovrappongono. Le guerre vengono messe in bottiglia e diventano operazioni di polizia mentre il ghisa diviene un poliziotto

In questa sorta di caleidoscopio, può capitare che l’illusione si rompa e che pezzi di realtà si ricompongano. Capita che ci si incontri senza scoprirsi così pericolosi o che si scopra un conflitto fino ad ora sopito, che, messa una panchina dietro una rete tagliata, qualcuno ci vada a riposare o che chi, riuscito a scappare dal mondo, non venga respinto ma accolto e protetto.

Quello è il momento del ragionamento.

Posted: May 19th, 2011 | Author: Comitato NoExpo | No Comments »

Dal presidio permanente NoTem di Gorgonzola verso il NoExpoClimateCamp

 
Expo 2015 non è solo un grande evento localizzato nel nordovest milanese ma è anche, come spesso ricordiamo, il volano che accelera sia i processi speculativi legati a finanza e mattone sia il ricorso alle grandi infrastrutture a scapito da un lato di quella parte di spesa pubblica che finanzia servizi pubblici e sociali e dall’altro della salute e della vita di cittadini costretti a vivere in città cementificate ed inquinate. E’ questo il caso che riguarda più di 30 comuni del nordest milanese, sui quali territori si aggira lo spettro della TEM (la tangenziale est esterna di milano). Questa grande infrastruttura (inserita nel progetto legato ad Expo e pgt di potenziamento della viabilità su gomma evidentemente in contrasto con la costruzione di una mobilità sostenibile, pubblica e dal basso impatto ambientale) qualora divenisse reale trasformerebbe irreversibilmente le vite degli abitanti di questi comuni che si troverebbero dal vivere in un’ambiente prevalentemente rurale, costruito e difeso da secoli, al vivere in uno dei più densi snodi stradali della Lombardia. Già oggi quel territorio vive i problemi legati all’eccesso di traffico, all’avvento di enormi stabilimenti a destinazione logistica/trasporto merci, alla crisi delle realtà produttive (principalmente agricole) schiacciate dall’egemonia della grande distribuzione e dalle logiche del mercato globale per le quali, per fare un esempio banale ma curioso, il gorgonzola non si produce più a gorgonzola ma a Novara. 
Proprio a Gorgonzola è nato il primo presidio permanente in opposizione ad una grande infrastruttura (appunto la TEM). Una delegazione dell’assemblea milanese di preparazione al noexpo climate camp si è recata in loco ed ha notato, sorpresa, come il presidio possieda alcune delle caratteristiche presenti nella costruzione dell’evento milanese del 17//19 giugno: il presidio gode di zone autocostruite ed è alimentato ad energia solare. Oltre alle pratiche, vari altri sono i punti in comune individuati dal confronto avvenuto, sintetizzabili nella comune sensibilità rispetto alle questioni del consumo di suolo e della mobilità sostenibile. Per questo motivo l’assemblea del climate camp ed il presidio permanente contro la TEM avranno in futuro nuovi momenti di incontro con lo scopo di dimostrare che l’opposizione alla shock economy è possibile. 
Posted: May 13th, 2011 | Author: Comitato NoExpo | No Comments »

Presentazione pubblica del NoExpo Camp!

Pratiche e percorsi di lotta verso e oltre il NoExpo Camp!

l’incontro aperto si svolgerà in Cascina Torchiera

p.le Cimitero Maggiore 18, Milano, alle h15

Posted: May 3rd, 2011 | Author: admin | No Comments »

Approfondimento su Expo e Pgt, Milano cambia

Riflettere sulle diverse possibilità abitative, sulla qualità della vita alla luce di expo e del nuovo Pgt

l’incontro si svolgerà venerdì 6maggio presso Casa Morigi, via Morigi 8, h18

Posted: May 3rd, 2011 | Author: admin | No Comments »

Assemblea Aperta Climate Camp!

alle 20 si cena, alle 21 Assemblea generale

Cascina Autogestita Torchiera SenzAcqua

Tram 14 | MM1 Uruguay + Bus40

Posted: May 2nd, 2011 | Author: admin | No Comments »