Il 26 marzo nuova udienza per il processo " ex-scuola 8 marzo"

data: 
Lunedì, Marzo 26, 2012 - 09:00

26 Marzo: atteso il rinvio a giudizio per compagni e compagne coinvolti/e nel processo per l'occupazione della ex scuola "8 marzo".

Il governo Monti sta portando un attacco senza precedenti nella storia recente d'Italia alle condizioni di vita di lavoratori e lavoratrici. Il prossimo passo questo attacco è lo smantellamento dell'articolo 18, per garantire ai padroni il totale libero arbitrio all'interno delle aziende. La prepotenza e l'arroganza padronale si trasformano nella limitazione delle libertà di organizzazione e di manifestare. Così alcuni/e giovani compagni/e arrestati/e a caso durante la manifestazione del 15 ottobre vengono condannati a 4-5 anni di carcere per resistenza a pubblico ufficiale. Così si passa come un rullo compressore sulla popolazione della Val Di Susa che da anni manifesta, riscuotendo consenso e solidarietà in tutta Italia, il proprio rifiuto ad un progetto devastante e costosissimo come quello del TAV, arrivando ad arrestare 26 compagni e compagne in tutta Italia. Così 4 compagni che manifestavano pacificamente sotto la sede del CIPE vengono arrestati e processati per direttissima e per ritorsione contro quella manifestazione la questura si lancia a sgomberare una tendopoli di senza casa e un'occupazione abitata da decine di famiglie. Questura e tribunale si allineano alla volontà politica di Governo e Confindustria riducendo gli spazi di agibilità politica, fermando manifestazioni già autorizzate come nel caso del corteo di sabato 17 marzo, arrestando arbitrariamente ed erogando pene spropositate.

Questo è la situazione che stiamo vivendo oggi a Roma.

In questo scenario il prossimo 26 marzo 2012 si terrà la seconda parte dell'udienza preliminare contro i compagni e la compagna di Magliana per il processo sull'occupazione dell'ex scuola 8 marzo.

La prima parte dell'udienza preliminare si è svolta il 17 febbraio scorso e ha visto l'effettivo inizio del processo.
L'eco del folto presidio che era in corso sotto al tribunale è giunto fino all'aula. Un inconsueta presenza di forze dell'ordine che non si sono qualificate (forse carabinieri interessati allo svolgimento del processo) si è notata in aula, tanto che sono state invitate dalla corte ad allontanarsi.
Per il resto in aula non è successo molto, e l'udienza è stata rinviata al 26 marzo prossimo, alle ore 9 a piazzale Clodio, nell'aula 8 della palazzina A.
Quel poco che è successo però, ha già mostrato la debolezza dell'impianto accusatorio. In particolare la PM, che non era la titolare dell'inchiesta (PM Santina Lionetti) che ha costruito l'inchiesta insieme ai carabinieri, pur avendo confermato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i capi d'imputazione, ha fatto rilevare che ciò contraddiceva sia l'ordinanza del GIP (che pur ordinando gli arresti riteneva infondata l'accusa di associazione a delinquere) sia il tribunale del riesame (che nell'ordinare il trasferimento dal carcere agli arresti domiciliari dei compagni, riteneva infondate le accuse di furto e di detenzione di armi). Altro elemento interessante è che una delle testimoni su cui si basa l'accusa (che è anche imputata del reato di occupazione) ha rilasciato una dichiarazione spontanea in cui ha dichiarato che l'alloggio nell'occupazione era gratuito. Sollecitata dall'avvocato difensore (che per questo è stato richiamato dal giudice) ha dichiarato che versava 15 euro al mese per le spese di pulizia, le fotocopie e simili.

Continueremo a gridare in tutte le sedi possibili, compresa l'udienza del 26 marzo, la nostra verità: le tremende e infamanti accuse contro i compagni e la compagna (se si facesse la somma degli anni di condanna possibile il risultato sarebbe tragicomico) sono inventate, e sono state costruite ad arte soltanto per colpire e screditare i movimenti di lotta per la casa.

L'autorganizzazione non è un crimine.
Criminale è chi specula sui nostri bisogni, chi aumenta i propri profitti lasciando le case sfitte, chi devasta i nostri territori.

Solidarietà a chi lotta. Solidarietà a chi viene colpito dalla repressione di giudici e polizia. Solidarietà alla Val di Susa che resiste e a compagni e compagne tuttora in carcere.

Lunedi 26 marzo ore 9:00 Piazzale Clodio, invitiamo compagni e compagne ad essere presenti presso l'aula dove si svolgerà questo nuovo episodio della farsa giudiziaria.

C.S.O.A. Macchia Rossa
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa

tipo di documento: