Tutti in fila fingendo di non esserci
Martedì 14 marzo 2006 è stato il primo giorno, e di fatto l'unico giorno utile, per richiedere uno dei 170.000 permessi di soggiorno disponibili su 2 milioni di domande previste e 480.000 effettivamente presentate.
In alcune città, come ad esempio Alessandria, le
file fuori agli uffici postali sono iniziate da venerdì sera.
Migliaia di persone in tutta italia sono state costrette a interminabili code di ore davanti agli uffici, che sarebbero stati aperti per loro solo per tre ore.
Ciò è quanto di più violento e cinico si possa immaginare, considerato
che in molti rimarranno delusi perché le quote d'ingresso sono
volutamente inferiori alle richieste.
Ma non basta, perché la cosa ancora più delirante è che chi vedrà concedersi il permesso di soggiorno dovrà tornare al suo paese per ritirarlo presso il consolato italiano e ricevere il visto per rientrare in Italia a prescindere da quanto distante sia il suo paese.
Così quei pochi che otterranno il permesso, memori di queste
ore e del viaggio cui saranno costretti in seguito, saranno disposti ad accettare le peggiori condizioni di vita e di lavoro pur di tenerselo stretto, mentre chi sarà escluso continuerà a vivere nell'ombra.
Questo è il destino delle centinaia di migliaia di immigrati cui non verrà dato il
permesso di soggiorno.
In più, in questa maniera saranno schedati migliaia di clandestini
altrimenti non noti burocraticamente e irrintracciabili, e gia' le forze della repressione ne hanno approfittato per intercettare alcuni immigrati irregolari in coda ed espellerli in direttissima.
La macchina del controllo continua a fare il suo corso.
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