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spari sui piqueteros
by IMC italia Monday, May. 06, 2002 at 6:27 PM mail:

-


Compagni, amici:
Vi inviamo questo articolo pubblicato dal quotidiano Pagina12, domenica 5 maggio 2002, e scritto dalla giornalista Laura Vales.
La diffusione di questo articolo è parte di una campagna permanente di denuncia e mobilitazione contro la strategia di repressione "parastatale", che Duhalde, da quando ha ricevuto l'incarico presidenziale,sta portando a termine contro le Assemblee di quartiere, i Movimenti di lavoratori disoccupati e i settori in lotta.

Vorremmo che fosse data piena diffusione a questo articolo e che venisse espressa attiva solidarietà di fronte ad ogni atto di cui siamo venuti a conoscenza. Solo una reazione di massa e popolare può fronteggiare la repressione.

Per il lavoro, la dignità e il Cambiamento Sociale!

MTD (Movimento Trabajadores Desocupados) di Lanús nella Confederación Trabajadores Desocupados Aníbal Veron.
mtd_lanus@yahoo.com.ar

Si moltiplicano le aggressioni contro i coordinamenti di lavoratori disoccupati. Sparano alla Aníbal Veron. Una persona uccisa.
Un' altra ha un proiettile nel polmone. Altri se la sono cavati con meno, aggressioni a mano armata e bastonate all'alba. Il combattivo gruppo di disoccupati che non è inserto organicamente in nessun partito politico ed
organizzazione sindacale, sta ricevendo una serie di aggressioni molto gravi dall' inizio di gennaio.

Il coordinamento Aníbal Veron è inconfondibile per l'uso che fa dei passamontagna. Due dei suoi membri sono stati raggiunti da colpi d'arma da fuoco, uno è morto.

Di Laura Vales
Non è difficile riconoscere il quartiere La Fe. E' nella zona meridionale della città di Buenos Aires, a fianco di una discarica di rottami e ferraglie. Una montagna di automobili che vanno ossidandosi al sole, fà da riferimento per chi arriva qui per la prima volta.
L'insediamento ha un nuovo settore, di casotti in costruzione, ancora per metà mescolati con i rottami. Qui vive Juan Arredando, il piquetero a cui
hanno sparato il 15 aprile presso l'entrata della Municipalidad, mentre partecipava ad un blocco stradale per reclamare che i sussidi per la disoccupazioni venissero regolarmente distribuiti.
Arredondo è la vittima dell'ultima di una serie di episodi di violenza da registrare nella zona-sud contro i disoccupati che mantengono blocchi stradali. Il primo di questi risale al principio di gennaio, una notte in cui
Luis Salazar tornava da una giornata di protesta al Ponte Pueyrrédon. Due sconosciuti lo hanno raggiunto a pochi metri dalla sua abitazione affondandogli un' arma nello stomaco.
"Hai visto come è stato facile?", gli ha sussurrato all'orecchio uno dei due bulli. "Se ti colpiamo qui, nessuno ti vede". Il 6 febbraio scorso, "un automobilista dai nervi fragili", ha assassinato Javier Barrionuevo durante una manifestazione, nella località di Esteban Echeverría.
A marzo si è verificato un nuovo attacco, questa volta contro Orlando Rivero, disoccupato di Solano. Un gruppo di sconosciuti che si muoveva a bordo di due automobili è sbucato ad un incrocio verso le 5,30 della mattina, quando il ragazzo si avviava verso la panetteria comunitaria del Movimento dei Lavoratori disoccupati di Solano. Lo hanno colpito e avvertito: "Stai attento a ciò che stai facendo".

Come il piquetero assassinato Barrionuevo, anche gli altri aggrediti fanno parte del coordinamento Anibál Veron, organizzazione di disoccupati della zona sud
della provincia della città di Buenos Aires. La CTD Anibál Veron riunisce gruppi di disoccupati di Lanús, Solano, Esteban Echeverría, La Plata, Quilmes, Almirante Brown, Ezeiza e José Paz. La loro caratteristica è di non
essere" legati" a nessun partito politico, né ad alcuna organizzazione sindacale.
A volte questo li ha esposti a episodi di violenza, minacce e procedimenti giudiziari.

A Lanús
Il municipio di Lanús ha due particolarità uniche. La prima è Manolo Quindimil, l'amministratore più rieletto della storia argentina, leggenda vivente del peronismo. La seconda è che, per volontà di Quindimil, tutto il distretto è asfaltato. Lanús la si può percorrere da su a giù, o da destra a sinistra, seguendo gli itinerari più complicati con lo stesso risultato: c'è asfalto dappertutto. Perfino la villa più povera ha le proprie strade asfaltate. Tranne La Fe.
Juan Arredondo riceve Pagina/12 sulla porta di casa, che ha costruito a un paio di centinaia di metri dai detriti e dai rottami. Nei paraggi un gruppo di vicini sta ripulendo dalla discarica piccoli lotti di terreno per costruire, una volta che la base di fango si sia seccata, i prossimi casotti di legna, lamiere e buste di nylon. Per avere diritto di accesso a questi spazi di terreno la popolazione di La Fe hanno dovuto scontrarsi con Quindimil e con una cooperativa denunciata per truffa. Il loro orgoglio è
aver vinto questa battaglia. Alle undici del mattino risuonano le martellate, i chiodi che perforano lo zinco e le seghe che tagliano la legna. Il quartiere è inserito in questo processo di trasformazione che muterà le
cassette di mele in mobili, le lamiere delle più diverse origini ed età in pareti o tetti, e qualsiasi altra cosa piana servirà per tappare qualsiasi buco che rimasto.
Nell'aria c'è un odore acre, prodotto dai rifiuti chimici sparsi chissà dove.
Arredondo ha l'ordine dei medici di non compiere sforzi. La pallottola gli è entrata nella parte destra del torace, ha attraversato un polmone ed è uscita da una spalla, a pochi centimetri dalla colonna, senza toccare il midollo
spinale, per cui non ci sono state conseguenze gravissime. E' stata una questione di fortuna.
Il motociclista che gli ha sparato, dopo essersi infuriato perché non lo lasciavano passare di fronte alla Municipalità, è un agente del Servizio Penitenziario federale dalle abitudini particolari. Nel momento in cui
attraversava il piquete con la motocicletta, indossava un giubbotto antiproiettili e un'arma non regolamene registrata alla cintura. Guidava inoltre una moto senza la patente. Arredondo è stato trasportato all'ospedale. Nelle
prime ore sua moglie Graciela e sua figlia Isabel hanno aspettato appena fuori la porta della camera dove era stato ricoverato. A mezzanotte Graciela è uscita a mangiare qualcosa e immediatamente un funzionario ausiliare
della Giustizia si è presentato per condurre la figlia "ad un interrogatorio". La giovane non ha accettato e il funzionario ha abbandonato l'ospedale; era
quasi l'una di notte. Alcuni minuti più tardi un custode dell' ospedale ha avvisato che era tutto pronto perché "Isabel tornasse a casa con l'auto richiesta"; la mamma ha dovuto dichiarare di non aver richiesto alcuna auto e nel dubbio le due donne decidono di non muoversi dall'ospedale e di non separarsi fino a giorno.

Il piquetero è rimasto in ospedale ricoverato per più di una settimana, per poi avere il permesso di ritornare a casa senza ambulanza nè antibiotici. "Ti rinvigorisci nel camminare?" gli ha chiesto sua moglie, come se la convalescente fosse lei. Poi si sono affrettati a raggiungere la stazione ferroviaria.
Un isolato prima di arrivarci, dall'interno di un bar, un uomo vestito con giacca e cravatta, li ha avvicinati: "Lei è Arredondo?", salutandoli e invitandoli nella pasticceria a "chiacchierare su ciò che gli era accaduto". Arredondo, sorpreso dalla proposta, visto che il suo volto
non era mai apparso né in televisione né sui giornali, gli chiede come aveva fatto a riconoscerlo e cosa facesse lì ad aspettarlo.
Questi, dopo essere rimasto un po' in silenzio gli sorride dicendogli: "Qui si sa tutto". "Tante cose strane non mi erano mai capitate in così pochi giorni" ha detto Arredondo. "Nessuno di quei personaggi è riapparso".

Salazar, il disoccupato ferito con un arma da taglio, vive a due isolati da lì. La notte della disgrazia stava andando in bicicletta, sentendosi chiamare per nome dall'interno di un taxi aveva pensato di dover salutare qualcuno di conosciuto. Salazar è uno dei fondatori del MTD di
Lanús e se l'è cavata, con un brutto momento.

Orlando Rivero, invece, ha avuto meno fortuna: la bastonata
ricevuta ha fatto sì che gli si applicassero diversi punti. I piqueteros sostengono che frequentemente, durante le loro manifestazioni, subiscono provocazioni da parte di auto di civili guidate da persone armate. Il 23 gennaio, sul ponte Pueyrredón un uomo a bordo di una BMW ha provato ad attraversare una manifestazione con la sua macchina minacciando di usare l'arma che aveva in pugno. I manifestanti hanno potuto fotografarlo e il tizio è
andato via senza sparare. Qualcosa di simile è accaduto l'11 febbraio con una camionetta bianca durante una manifestazione sull'autostrada Buenos Aires-La Plata, e anche qui le fotografie testimoniano la provocazione.
Inoltre un blocco della polizia appostato prima del ponte ha permesso che l'auto si allontanasse senza problemi.

Jorge Bogado, l'automobilista che ha ucciso con uno sparo Javier Barrionuevo è a casa agli arresti domiciliari.
I piqueteros di Solano, mobilitatisi a Lanús per protestare contro l'attacco subìto da Arredondo sono stati arrestati; erano una dozzina di adulti e bambini, e tra loro uno di tre anni.
Anche questo è parte di un ordine di cose, per cui l'accesso alla giustizia, alla sicurezza, all'uguaglianza davanti la legge si è trasformato in un obbiettivo irraggiungibile ed improbabile come il lavoro e il cibo.
Tutto resta imprevedibile e instabile con queste premesse, ancor più di quanto non lo sia già per il resto dei cittadini.
Arredondo ha avuto la fortuna che il proiettile non ha toccato il midollo spinale. E si è salvato anche da una causa giudiziaria per aver interrotto il transito. Mentre veniva portato all'ospedale, una delegazione si è accordata
con l'amministrazione per il pagamento di una serie di piani economici di occupazione che da tempo reclamavano. Il pubblico ministero Oscar Acevedo, presente sul posto al momento degli incidenti, ha minacciato di rendere
ufficiale la notizia dell'accordo e includerla in una causa giudiziaria. Con lo stesso espediente anni fa lo stesso pubblico ministero fece arrestare Raúl Castells per aver richiesto, all'interno dell' ipermercato Wal Mart di Avellaneda, del cibo. Questa volta i piqueteros avevano convocato degli avvocati a presenziare alle negoziazioni. Così hanno evitato la possibilità che la storia si ripetesse.

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