Ieri sembrava che il canale per trattare con la prefettura si fosse riaperto: oggi tutto rientrato

Sesto giorno di occupazione della cattedrale. La rottura delle trattative con la prefettura si era consumata venerdi' quando il capo di gabinetto Oddo aveva sostanzialmente ricattato le famiglie dicendo *Sabato mattina c'e' un incontro in prefettura per affrontare la questione. Invitiamo una delegazione di voi a patto che lasciate subito la cattedrale*. L'invito, a queste condizioni, non e' stato accettato. Domenica la curia aveva chiesto un giorno di *tregua*. In pratica gli occupanti avrebbero dovuto togliere tazebao e striscioni per un giorno e in cambio la curia si avrebbe fatto pressione sulla prefettura per riaprire il dialogo. Cosi' e' stato. I cartelloni sono stati staccati dai muri (e attaccati addosso agli occupanti) e la risposta dalla prefettura e' arrivata: l'incontro ci sarebbe dovuto essere martedi' mattina. Ieri sera, invece, arriva la notizia che la prefettura non vuole una delegazione degli occupanti della cattedrale, perche' ha scelto come interlocutore unico il missionari laico Biagio Conte, che in realta' niente ha a che vedere con il Comitato di lotta per la casa che occupa la cattedrale. Biagio Conte dovrebbe rappresentare le famiglie sgomberate dallo stabile di via Mozambico e che adesso lui ospita nello spazio ormai concessogli dalla prefettura.
In un assemblea di ieri pomeriggio, le famiglie hanno cosi' deciso di cominciare lo sciopero della fame.
Lo scenario che sembra delinearsi e' che pittosto che lo scalpore di uno sgombero coatto in cattedrale, le autorita', ecclesiastiche e civili, stiano tentando di prendere gli occupanti per stanchezza. Le famiglie pero' sono determinate a restare in cattedrale fino a quando non avranno le chiavi degli appartamenti.