Al Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi
Al Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi
Caro Presidente, Le scriviamo per informarLa dell'emergenza sociale della nostra città. L'emergenza abitativa è stata affrontata con strumenti - come il "Buono Casa", l'uso indiscriminato ed irrazionale della sistemazione in albergo - che hanno dato una risposta immediata all'emergenza, ma non è stata inserita in un progetto politico-amministrativo per la casa, almeno di medio periodo, dove fossero individuati interventi, strumenti giuridici ed economici finalizzati al superamento pianificato e quindi strutturale dell'emergenza abitativa. La situazione è crollata, quando nel 2001 nel bilancio comunale non sono stati stanziati i fondi necessari alla realizzazione di tutti gli interventi sociali sinora attuati i quali - come già precisato - non sono momenti di un intervento finalizzato al superamento dell'emergenza abitativa, ma hanno creato un precariato della casa. Da alcuni mesi iniziamo, dato che a causa della sospensione degli interventi comunali molti nuclei familiari vengono sfrattati e sono comunque morosi con i proprietari, (per dei contratti di affitto che il comune si era politicamente impegnato ad onorare con l'erogazione del contributo), la protesta per rivendicare il rispetto delle regole, il mantenimento di uno stato sociale, e cioè quel patto di solidarietà - tra le diverse componenti sociali - che è condizione costitutiva e fondante della democrazia di una comunità. Per due mesi protestiamo in una tenda nella Piazza del municipio di questa città ma non riceviamo risposte, nel frattempo la crisi si acuisce: famiglie non vengono più accettate dagli alberghi e addirittura molte già ospitate vengono sfrattate dagli stessi perché il comune è inadempiente. Decidiamo di protestare il 5 giugno in cattedrale - luogo simbolo della solidarietà - per denunciare alla comunità intera il degrado in cui vivono molti gruppi sociali della nostra città e lo spreco di denaro pubblico che l'uso dell'albergo ha prodotto nel 2001 con 6 miliardi di vecchie lire di debiti fuori bilancio. Veniamo rassicurati dalla Curia e dall'assessore comunale agli interventi abitativi Miceli che ci attribuiranno rispettivamente 11 immobili, 5 confiscati alla mafia e l'impegno del comune ad affittare 6 appartamenti per altrettanti nuclei familiari. Per essere ricevuti in Prefettura e siglare questo accordo siamo costretti a lasciare la cattedrale perché per le istituzioni la nostra protesta è illegale, ma in Prefettura dopo essere usciti dalla cattedrale queste promesse vengono stravolte. Le comunichiamo il nostro sdegno per il comportamento delle autorità morali e delle istituzione di questa città che non hanno rispettato promesse e accordi consequenziali a quelle promesse. Lei è in visita nella nostra città come impegno contro la Mafia e Le siamo grati per questo, ma ci permettiamo - noi che di mafia ce ne intendiamo - di porre alla sua attenzione come la mafia si combatte soprattutto combattendo tutte le emergenze sociali della nostra città. Le chiediamo di incontrarLa giorno 21 per comunicarLe di persona i nostri disagi, il nostro quotidiano e per riflettere sul nostro futuro e sul futuro dei nostri figli di cui, compreso Lei, tutti siamo responsabili. L'emergenza abitativa palermitana richiede date le dimensioni del fenomeno un'assunzione di responsabilità da parte degli organi centrali dello stato. Le chiediamo quindi di attivarsi per promuovere tutti i provvedimenti statali necessari per la soluzione pianificata e strutturale del problema purchè non prevedano la costruzione di quartieri ghetto - humus per la cultura mafiosa - ma che individuino ad esempio nell'utilizzo dell'immenso patrimonio mafioso confiscato nella nostra città, e prevedano anche la ricostruzione del nostro così degradato centro storico a favore dei ceti popolari in modo da rispettare l'ecosistema urbano.
Il Comitato di lotta per la cASa
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C O M U N I C A T O S T A M P A
LE FAMIGLIE DEI SENZA TETTO RIPRENDONO LA PROTESTA IN CATTEDRALE E CHIEDONO UN INCONTRO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA CARLO AZEGLIO CIAMPI CHE SARA' A PALERMO IL 21 GIUGNO.
"Siamo usciti dalla cattedrale - dichiara Angela Ferrara del comitato di lotta per la casa - perché la Curia, l'Assessore Miceli ci avevano garantito l'assegnazione rispettivamente di 11 immobili di proprietà della Chiesa, di 5 immobili confiscati alla Mafia e di 6 immobili che il comune si impegna ad affittare immediatamente a favore delle restanti 6 famiglie".
"Invece, - continua Antonino Pellicane del comitato di lotta della casa - arrivati in Prefettura, ci è crollata addosso la casa che non abbiamo; abbiamo appreso - aggiunge - che tutte le promesse sino a quel momento ricevute erano stravolte nei numeri e nei contenuti: soltanto per 4 nuclei era possibile la sistemazione negli immobili della curia, mentre gli immobili confiscati alla mafia possono essere affidati solo a nuclei familiari che vivono oltre l'emergenza abitativa una grave situazione di disagio socio-economico, e per gli altri viene indicata la sistemazione in albergo."
"Ma - continua Angela Ferrara - lo stesso giorno i patti non vengono rispettati: solo tre famiglie vengono alloggiate in albergo, gli immobili della curia saranno disponibile non prima di 60 giorni, la procedura relativa all'affitto immediato di immobili da assegnare ai nuclei familiari non sembra possibile nei tempi brevi promessi."
"Le istituzioni avevano posto come condizione per l'accordo - aggiungono - la nostra uscita dalla cattedrale perchè definivano illegale la protesta, ma ci chiediamo è possibile avere fiducia nei confronti di autorità morali e di istituzioni che non rispettano le promesse e gli accordi consequenziali a quelle promesse?."
"Abbiamo quindi deciso - continuano - di ritornare in cattedrale per continuare la nostra protesta e denunciare a tutta la società civile il comportamento assunto dalle autorità morali e dalle istituzioni della nostra città in questi giorni."
"Adesso speriamo - concludono tutte le famiglie della cattedrale - che il Presidente della Repubblica accetti la nostra richiesta - dato che sarà a Palermo il 21 giugno - di un incontro, perché siamo consapevoli che solo un'intervento statale può attivare tutti gli interventi che gli enti di questa città colpevolmente, sino ad oggi, non hanno voluto mettere in atto."
MANIFESTAZIONE DEI MOVIMENTI DI LOTTA DI PALERMO IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL PRESIDENTE CIAMPI A PALERMO VENERDI' 21 GIUGNO
<ASSEMBLEA CITTADINA MERC.19GIUGNO h17.00 DAVANTI LA CATTEDRALE OCCUPATA
COMITATO DI LOTTA PER LA CASA c/0 csoa Exkarcere via mongitore 77 http://www.ecn.org/excarcere excarcere@ecn.org
www.ecn.org/excarcere
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