Ultime da Ramallah 6/7/02
Questa mattina un piccolo gruppo di italiani che fanno parte dell'ass. "avvocati contro le guerre" (giuristi critici nei confronti del diritto utilizzato come mezzo di repressione e mai riconosciuto con una funzione di risoluzione del conflitto armato), si e' recato a Ramallah per incontrare i referenti di alcune organizzazioni, quali PNGO e AL-HAQ che operano in palestina e che in questo momento si occupano principalmente di monitorare le condizioni di vita del popolo palestinese e lo stato dei prigionieri. Inoltre hanno incontrato Mustafa' Barghauti, il quale ha rilasciato un'intervista alla delegazione italiana e belga sulla situazione politica attuale.Verso le 13.45 la delegazione e' uscita dalla sede di B. Immediatamente ci si e' resi conto che bisognava affrettarsi, donne, bambini, anziani correvano, urlavano, si affannavano a raggiungere le proprie case con ogni mezzo. La citta' dopo 15 giorni di coprifuoco totale aveva vissuto l'apertura nella sola mattinata ma il coprifuoco ricominciava alle 14. Siamo cosi' arrivati in porssimita' della piazza dei leoni, quando dall'alto di una salita si e' scorta una camionetta di soldati, dal basso i giovani palestinesi hanno cominciato ad urlare di andare via ed a lanciare pietre, la risposta dei soldati non si e' fatta attendere, hanno sparato e ferito un ragazzo al braccio ed un altro alla gamba. Il panico si e' diffuso, la gente scappava da tutte le parti, noi ci siamo affretati ad imboccare la strada che portava verso il check point di Qalandia e li' l'umiliazione ha preso corpo e materia. Code interminabili di camion, autobus macchine. File di uomini donne bambini anziani handicappati sotto il sole cocente ammassati davanti ad un filo spinato regolato da ragazzi in divisa tra cui una ragazza, arroganti straffottenti, intimidivano vessavano con il fucile e con le parole la popolazione. Il tutto sotto il tiro controllato dei soldati dalle torrette. La risposta dei palestinesi era paziente, fiera , ma per niente intimoriti anzi ironici e a volte scanzonati ridicolizzavano, il loro modo di fare, le loro divise, i loro fucili, con i loro sorrisi e le loro battutte sarcastiche. Tutto questo per tornare a casa, la propria, oltre Ramallah.
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