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Catanzaro: Fiordalisi inventa nuove prove, sentenza rinviata al 23 ottobre
by altremappe.org Tuesday, Jul. 15, 2003 at 6:36 PM mail:

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15.07.2003-Catanzaro. E' stata rinviata al 23 ottobre la sentenza del Tribunale della libertà sugli arresti di novembrte contro gli esponenti dei movimenti mperidionali. Il rinvio é stato chiesto dal pubblico ministero Fiordalisi, che avrebbe prodotto nuove prove a carico degli attivisti. Le prove sono contenute in sei faldoni. Si tratterebbe in particolare di filmati, fotografie, intercettazioni telefoniche e di e-mail raccolti in questi ultimi mesi. L'udienza del riesame era stata fissata ad oggi dopo che, nel maggio scorso, la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso del sostituto procuratore Domenico Fiordalisi, contro la decisione del Tribunale della liberta' che nel dicembre del 2002 aveva già annulolato le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Cosenza. Tra i nuovi documenti ci sarebbero anche filmati e fotografie riguardante "simulazioni di scontri tra i no Global e le forze dell'ordine". Si tratta dei training di disobbedienza civile , condotti tutti in maniera pubblica ed esplicita. ''A queste simulazioni - sostiene uno dei difensori degli indagati, l'avvocato Giuseppe Belvedere - la procura sostiene che avrebbero partecipato anche alcune persone coinvolte in questa indagine. Nel corso del suo intervento il pubblico ministero ha anche aggiunto che in quella occasione si sarebbe deciso di distruggere la citta' di Genova''. Alle nuove accuse rivolte dalla Procura di Cosenza risponde ancheFrancesco Caruso (che fu uno degli arrestati nell'ambito dell'indagine della procura di Cosenza), il quale ricorda che ''ai preparativi svoltisi al Carlini di Genova erano presenti non solo i giornalisti di testate nazionali ma anche quelli esteri''. ''Abbiamo fatto - ha aggiunto - una manifestazione pubblica per mostrare quali erano gli oggetti che eravamo pronti ad utilizzare per mettere in atto la nostra disobbedienza. Quanto poi al summit per distruggere Genova credo che questo si sia svolto da qualche altra parte e non certo dove c'eravamo noi''. A Catanzaro fuori dal tribunale, c'erano più di cento manifestanti provenienti da Calabria; Puglia, Campania e Sicilia. Lungo i cancelli del Palazzo di Giustizia sono stati affissi anche striscioni sui quali c' era scritto ''colpevoli di sognare, colpevoli di lottare'', ''Non si puo' pagare per voler pensare'', ''Liberi tutti, liberta' per tutti i compagni''. Per il 23 ottobre, in occasione della prossima udienza del riesame, é stata preannunciata una manifestazione nazionale.

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I DELIRI DI FIORDALISI
by dal giornale di Calabria Wednesday, Jul. 16, 2003 at 12:50 AM mail:

No global, spuntano nuove accuse
Intercettazioni telefoniche e messaggi e-mail aggraverebbero la posizione degli indagati. Rinviata al 23 ottobre l’udienza del riesame


CATANZARO. Sono contenute in sei faldoni le nuove accuse raccolte dal sostituto procuratore di Cosenza, Domenico Fiordalisi nei confronti dei no global che nel novembre dell'anno scorso furono arrestati perché accusati di aver costituito una associazione sovversiva. Si tratterebbe in particolare di filmati, fotografie, intercettazioni telefoniche e di e-mail raccolti in questi ultimi mesi. Le nuove prove dell'accusa sono state depositate ai giudici del tribunale di Catanzaro nel corso dell'udienza del riesame che è stata rinviata al 23 ottobre prossimo per consentire ai difensori di prendere visione dei nuovi atti. L'udienza del riesame era stata fissata dopo che, nel maggio scorso, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del sostituto procuratore Domenico Fiordalisi, contro la decisione del tribunale della libertà che nel dicembre del 2002 annullò le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Cosenza. Tra i nuovi documenti ci sono anche filmati e fotografie riguardante simulazioni di scontri tra i No Global e le forze dell'ordine. In particolare ci sarebbe un incontro svoltosi, la notte tra il 17 e 18 luglio del 2001, nei sotterranei dello stadio Carlini di Genova durante il quale i No Global si addestravano agli scontri con le forze dell'ordine. "A queste simulazioni - sostiene uno dei difensori degli indagati, l'avvocato Giuseppe Belvedere - la procura sostiene che avrebbero partecipato anche alcune persone coinvolte in questa indagine. Nel corso del suo intervento il pubblico ministero ha anche aggiunto che in quella occasione si sarebbe deciso di distruggere la città di Genova". Alle nuove accuse rivolte dalla Procura di Cosenza non tarda ad arrivare la reazione del portavoce del movimento dei disobbedienti, Francesco Caruso (che fu uno degli arrestati nell'ambito dell'indagine della procura di Cosenza), il quale ricorda che "ai preparativi svoltisi al Carlini di Genova erano presenti non solo i giornalisti di testate nazionali ma anche quelli esteri". "Abbiamo fatto - ha aggiunto - una manifestazione pubblica per mostrare quali erano gli oggetti che eravamo proti ad utilizzare per mettere in atto la nostra disobbedienza. Quanto poi al summit per distruggere Genova credo che questo si sia svolto da qualche altra parte e non certo dove c'eravamo noi". Stamane a Catanzaro sono giunti un centinaio di no global provenienti da Puglia, Campania e Sicilia i quali hanno partecipato ad un presidio organizzato nei pressi della sede del tribunale. Lungo i cancelli del Palazzo di Giustizia sono stati affissi anche striscioni sui quali c' era scritto "colpevoli di sognare, colpevoli di lottare", "Non si può pagare per voler pensare", "Liberi tutti, libertà per tutti i compagni". Per il 23 ottobre, in occasione della prossima udienza del riesame, i no global hanno già preannunciato una manifestazione con una presenza più consistente rispetto a quella di oggi. "Organizzeremo - ha detto Francesco Caruso - qui a Catanzaro una grande manifestazione nazionale dove si concentreranno non solo i gruppi coinvolti nell'inchiesta ma anche quelli di altri movimenti". L'indagine della procura di Cosenza, nella quale sono indagate complessivamente 42 persone, fu avviata dopo il ritrovamento di un volantino fatto pervenire il 27 aprile del 2001 alla Rsu dello stabilimento Zanussi di Rende, con il quale si rivendicava l' attentato compiuto 15 giorni prima a Roma contro la sede dell' Istituto per gli affari internazionali. La procura di Cosenza aprì un fascicolo che si arricchì subito di due informative presentate dagli agenti della Digos e dai carabinieri del Ros.
CARUSO DIFENDE IL MOVIMENTO: “E’ TUTTA UNA FARSA”

CATANZARO. Francesco Caruso, leader dei disobbedienti napoletani, ha commentato le nuove accuse formulate dal Pubblico ministero nel procedimento a carico dei 18 no global indagati dalla Procura cosentina. "Alla simulazione a cui si riferisce il Pm Fiordalisi - ha detto il leader dei no global campani - erano presenti tutti i giornalisti delle testate nazionali, ma c'erano anche giornalisti delle Bbc e del New York Times. Era una conferenza stampa per mostrare quali erano i nostri oggetti della disobbedienza, cioe' gli scudi per difenderci, la gommapiuma per attutire gli eventuali colpi che avremmo ricevuto, nel caso, dalla Polizia. Li abbiamo fatti di giorno, di notte, era un'attivita' continua di sperimentazione di quello che poi non abbiamo potuto mettere in campo perche', quando ancora il corteo era nel percorso autorizzato, siamo stati attaccati dalla Polizia. Questa azione di disobbedienza non c'e' stata. Questi tipi di allenamento - ha spiegato - si chiamano "training" e servono perche' tutti si sappiano comportare in modo coordinato per fare in modo che non ci fosse situazione di autolesionismo. Noi volevamo solo avanzare con le uniche armi che erano i nostri corpi, senza strumenti atti ad offendere". Gli scudi di plexiglass, ha continuato Caruso, "servono solo per non prendere troppe mazzate. Sono cose che facciamo pubblicamente. Sono pratiche di lotta dure, antagoniste, radicali, ma comunque dentro una cornice che e' quella del conflitto sociale. Se si vuole incarcerare persone che praticano qusto, significa che non siamo in democrazia. Se in questo paese si va in galera per le prorprie idee, il posto giusto in questa societa' deve essere in galera. Non abbiamo nascosto niente. Il summit per distruggere Genova lo stavano facendo nella caserma dei Carabinieri il Questore e le forze dell'ordine". In riferimento alle ulteriori prove presentate Caruso le ha definite "una barzelletta continua. Il PM Fiordalisi - ha detto Caruso - continua a riempire il Tribunale di carte e scartoffie che dimostrano quello che noi pubblicamente diciamo, pratichiamo e rivendichiamo. Sono delle inizative di lotta che noi facciamo alla luce del sole. La situazione che si e' creata a Catanzaro dapprima era un tragedia, ora e' una farsa. Fiordalisi brancola nel buio e butta giu' carte su carte cercando di prendere tempo nell'attesa che poi possa scoprire qualcosa in questi mesi. Noi continueremo sulla nostra stada, le nostre battaglie - ha detto - continueranno e non ci lasceremo intimidire da questa campagna di criminalizzazione, da questi tentativi di repressione. Se pensa Fiordalisi che presentando nuove prove e prendento tempo ci lascia in una situazione di tensione e di intimidazione si sbaglia di grosso. Noi continueremo le nostre pratiche di disobbedienza e i nostri percorsi di lotta. Tutte quelle che per lui sono accuse, per noi sono elementi d'orgoglio perche' sono la dimostrazione del nostro attivismo sociale. Il 23 ottobre saremo molti di piu' qui' a Catanzaro. Sara' una grande scadenza nazionale dove si incontreranno non solo i gruppi coinvolti nell'inchiesta ma tutto il movimento, così com'è stato a Cosenza".

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