Servono fondi e agenti Rozzano vuole ripartire. Il sindaco Malinverno: "Non siamo un paradiso ma nemmeno il Bronx". Oggi vertice in Prefettura. Venerdì un corteo per dire no alla violenza.
«Adesso basta, non dico che qui a Rozzano i problemi non esistano. Ci mancherebbe. Ma Rozzano nel suo insieme non è il Bronx. Questo proprio non esiste». Il sindaco Maria Rosa Malinverno ha fatto passare qualche giorno, ha aspettato che il clamore suscitato dalla «strage del muretto» si raffreddasse almeno un po’, ma adesso vuole mettere una volta per tutte i puntini sulle "i": «Anche perché - sottolinea - per migliorare Rozzano abbiamo investito e investiamo da anni un sacco di soldi. Ripeto, nessuno vuole minimizzare il dramma che è accaduto. Ma la realtà non è soltanto questa». Rozzano, dieci giorni dopo. La gente dentro i bar, nei crocchi lungo i marciapiedi, pian piano ricomincia a parlar d’altro: il campionato, il traffico, i pendolari che vorrebbero più mezzi per Milano e il resto dell’hinterland, le scuole che stanno per riprendere... Anche se i quattro morti di via Garofani - i due ragazzi, l'anziano e la bambina uccisi dall’arrestato Vito Cosco in mezzo ai palazzoni Aler del paese - sono certamente un fardello pesante da lasciarsi dietro: «Nessuno lo nega e nessuno vuole rimuovere niente. Anzi - continua il sindaco - è proprio per questo, per dar modo all’intera cittadinanza di ribadire il no più fermo a ogni forma di violenza, che venerdì sera faremo la grande manifestazione destinata ad attraversare tutto il paese, compresa la strada in cui la strage ha avuto luogo. E vedrete quanta gente ci sarà». Detto questo, il sindaco Malinverno mette mano ai suoi dati e prende a elencare: «La lotta al degrado dei quartieri popolari non è una cosa che comincia oggi. Negli ultimi quattro anni abbiamo speso cento miliardi di lire per dare il via alle ristrutturazioni di quegli edifici: facciate, impianti elettrici, riscaldamento. E altri 12 miliardi stanno per essere investiti in ulteriori interventi che interesseranno proprio via Garofani e le vie limitrofe. Di più: la giunta comunale e l’Aler hanno appena deliberato il prossimo rifacimento completo del centro cittadino, che coincide appunto con il cuore del quartiere popolare...». Questo per l’urbanistica. Ma è sufficiente per spiegare il disagio di quanti, soprattutto in certe strade di quel quartiere e soprattutto tra gli anziani, insistono comunque a lamentarsi di una vivibilità difficile? «È chiaro che 14 carabinieri sono pochi ed è già stato detto. Al comitato per l’ordine e la sicurezza che si riunirà domani (oggi, ndr ) in Prefettura ci sarò anche io a ripeterlo. Ma ci sono anche altri dati che bisogna ricordare. I furti denunciati, a Rozzano, sono passati dai 2155 del ’98 ai 1539 del 2002. Le rapine, da 55 a 29». È anche vero che i semplici «danneggiamenti», per altri versi, sono passati invece da 59 a 356: ora sembrano di nuovo in calo. «L’ho detto, i problemi esistenti non si risolvono in due giorni. Ma esistono realtà oggettive che vanno ricordate. Nel ’98 abbiamo inaugurato mille appartamenti nuovi e la maggior parte delle famiglie che ci vivono vengono proprio da Milano. Persone che hanno scelto di lasciare il capoluogo per trasferirsi qui: perché mai, se Rozzano non offrisse qualcosa di buono?». E ancora: «È già iniziata la costruzione di altri 800 alloggi, giusto tra l’attuale zona Aler e il parco adiacente. Una parte verrà assegnata a famiglie in difficoltà, il resto sarà messo sul mercato e su questo abbiamo già un 35% di prenotazioni: ciò appunto per favorire l’integrazione e non ripetere il vecchio errore, comune a tutti gli insediamenti popolari di un tempo, di concentrare tutto il disagio in una stessa zona». Il vero problema, in prospettiva, sono i soldi. Soprattutto i tagli progressivi alla spesa sociale - insiste il sindaco - decisi dal governo: «Perché noi qui a Rozzano di servizi ne forniamo tanti. I nostri asili nido sono aperti fino alle 19. Abbiamo una biblioteca che serve anche la periferia sud di Milano. A novembre inaugureremo il nuovo pronto soccorso con 185 posti letto. Paghiamo il prezzo dell’inquinamento milanese, perché i blocchi del traffico toccano anche noi, malgrado il nostro Pm10 sia sempre entro la soglia consentita. Di fatto, in conclusione, per promuovere il progetto di "Rozzano città" noi spenderemo anche nel 2003 in servizi al cittadino 650 euro pro capite: ricevendone dallo Stato soltanto 64. Come contributo è un po’ scarso, per chi sta affrontando uno sforzo come il nostro. Ma noi siamo convinti delle nostre scelte. E non ci lasceremo scoraggiare».
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