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Civitavecchia e Tarquinia si oppongono al carbone.
by blitz Thursday, Oct. 10, 2002 at 5:55 PM mail: blitz@inventati.org

Qualche news sul progetto di riconversione a carbone dell'impianto TVN di Civitavecchia.

Tratto da "il messaggero" (cronaca di Civitavecchia) :

Contro il carbone anche 64 tra
ricercatori e professori universitari
Non è un vero e proprio comitato, ma sicuramente un gruppo professionale, diciamo così, di pressione. Si tratta di 64 tra docenti universitari e ricercatori (del comprensorio e viterbesi) che hanno preso una posizione decisa rispetto alla riconversione a carbone di Torre Nord ed espresso la loro contrarietà al progetto dell’Enel. L’iniziativa è partita da Giuseppe Nascetti, docente dell’Università della Tuscia e membro di quel gruppo di esperti che qualche mese fa bocciò il piano dopo aver analizzato la relazione della commissione scientifica nominata dal sindaco De Sio. I 64 sono scesi in campo nei giorni scorsi a Tarquinia - con tanto di nomi e cognomi - in occasione della campagna referendaria e il loro slogan per presentarsi agli elettori è stato il seguente: «Sessantaquattro professori universitari e ricercatori ti dicono che la centrale a carbone provoca danni alla tua salute, all’ambiente in cui vivi, mettendo in pericolo il futuro delle nuove generazioni. La tua indifferenza potrebbe ricadere sui tuoi figli. Pensaci».

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Tratto da "il messaggero" (cronaca di Viterbo):

Fa ancora discutere l’esito del referendum a Tarquinia. Meno della metà dei residenti è andata a votare ma la volontà è chiara: non alla riconversione a carbone della centrale Enel di Civitavecchia. Ma adesso c’è anche chi teme per il futuro della centrale di Montalto. «Anche lì l’Enel pensa di utilizzare il carbone?».
In molti domenica scorsa hanno scritto sulla scheda il loro netto no al carbone ma adesso sono gli studenti delle scuole superiori di Tarquinia a gridarlo al mondo. E si mettono alla testa di un movimento d’opinione e di protesta che già, dopo la manifestazione di lunedì sotto la centrale di Torre Valdaliga Nord, sta organizzando un altro appuntamento insieme ai colleghi di Civitavecchia per la prossima settimana. Un movimento che appare destinato a fare da traino ad una fetta più ampia di cittadini.
E adesso sul problema del carbone prende posizione in prima persona anche il segretario provinciale dell Uil, Marco Massera, che per altro, essendo civitavecchiese, conosce bene il problema delle centrali. «L’esito del referendum svoltosi a Tarquinia - afferma Massera - è un chiaro segnale di come i cittadini siano stanchi di subire scelte e politiche industriali calate dall’alto e non condivise con il territorio». E il problema della salute? «Insediamenti energetici e combustibili utilizzati - aggiunge il segretario della Uil viterbese - proprio per le pesanti ricadute sulla salute e sull’ambiente non è un problema che riguarda una singola città bensì un’ampia fascia del nostro litorale e del suo entroterra».
Massera chiama in causa la Provincia e la Regione Lazio. «E’ quest’ultima - dice - che ha importanti responsabilità in materia di politiche energetiche sul territorio». Massera punta il dito «sull’atteggiamento di estrema rigidità assunto dall’Enel tutto teso ad impedire i pronunciamenti della gente» e si pone una domanda: «Cosa vogliono fare della centrale di Montalto?». «All’atto della riconversione da nucleare a policombustibile - conclude Massera - riuscimmo ad impedire che venisse impiegato il carbone; per quanto tempo la Spa elettrica manterrà quel patto?».

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Comunicato della Confederazione COBAS:

I Cobas: "Il consiglio deve respingere il progetto carbone"

La confederazione COBAS sottolinea come, domenica scorsa l’85% dei cittadini di Civitavecchia ed il 96% di quelli di Tarquinia hanno detto no al carbone affermando che il voto è tanto più forte se si pensa al disimpegno dei partiti che hanno “scelto di non scegliere” ed il prepotente ruolo dei sindacati elettrici FNLE – FLAEI – UILCEM e FAILE, schieratisi per il Sì. Per i Cobas “ora il consiglio comunale di Civitavecchia non ha più scuse, deve respingere all’unanimità il progetto dell’Enel altrimenti si impongono le dimissioni e la chiamata alle urne dei cittadini per il rinnovo straordinario del consiglio comunale”. La confederazione Cobas auspica inoltre “la formazione di un Consorzio di tutti i comuni del comprensorio, che sappia rispondere con una voce sola alle prepotenze dell’Enel ed imporsi davanti al Governo ed alle regioni interessate per la tutela primaria della salute dei cittadini e per uno sviluppo alternativo del territorio”.


altri materiali, opinioni e commenti disponibili su:

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