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Guerra sporca e affari riservati
by (A) Monday, Jul. 24, 2006 at 8:41 AM mail:

Guerra sporca e affari riservati
Giornalisti, spie e veleni
La guerra sporca che gli USA hanno scatenato dopo l'11 settembre 2001 accanto a quella in chiaro (Afganistan e Iraq) ha comportato l'apertura di carceri più o meno segrete, oltre che di lager a cielo aperto come Guantanamo, il trasporto segreto di sospetti catturati qua e là nel mondo con voli aerei di cui tutti i paesi europei erano a conoscenza, uso della tortura e rapimenti organizzati direttamente da CIA e servizi segreti anche qui dai soliti paesi europei.
Il rapimento avvenuto in Italia dell'ormai famoso imam Abu Omar da parte di una ventina di agenti CIA ha avuto l'ausilio e la copertura del SISMI, il servizio segreto militare. Questi i risultati provvisori dell'inchiesta della procura della repubblica di Milano. Ma indagando su questa esemplare vicenda, è saltata fuori un'altra bella storia, quella di un ufficio riservato, gestito dai soliti loschi personaggi, consulenti esterni del SISMI che raccoglievano informazioni un po' su tutti, magistrati, politici, giornalisti, ecc. ecc.
E chi troviamo tra le fonti di questo ufficio riservato il cui gestore riportava direttamente al gran capo del SISMI stesso? Uno dei giornalisti di punta della destra più becera, quel Renato Farina, vicedirettore di Libero, onnipresente in televisione. Ma guarda guarda: servizi segreti con uffici riservati, giornalisti di destra, operazioni sporche... E già, la solita schifezza che di tanto in tanto tracima, ma sulla quale galleggiamo tutti quotidianamente.
Perché il problema è la normalità di quel che sta venendo fuori in questi giorni: giornalisti, faccendieri, spioni, sbirri, ricatti, depistaggi, CIA, guerre sporche e porcherie varie, tutto insieme, tutti sotto braccio ad inquinare e a lavorare solo in una direzione, quella della repressione e della creazione di occasioni per far scattare la repressione.
Sarà stato con la scusa di qualche emergenza di turno, terrorismo o altro, che i nostri si saranno dati da fare, si saranno organizzati, avranno sparso veleni o avranno fatto lepeggiocose.
E in nome di quale emergenza oggi continuano ad ammorbare l'aria giornalisti a libro paga delle questure, sempre ben informati, pronti allo scoop e a vomitare su tutti coloro che lottano per una società diversa, di uomini liberi, senza galere, frontiere, sfruttamento?
Già, sono in circolazione, scrivono tutti i giorni e quanti saranno? Su quanti giornali scriveranno? Ce ne sarà almeno uno in ogni redazione?
E le cose strane che capitano tutti i giorni, le coincidenze che più strane non potrebbero essere, tipo certi articoli scritti in certi giorni su certi fatti così da accomunare chi lotta per la giustizia sociale a pericolosi e stolidi incendiari che proprio in quei giorni si sono fatti vivi. E mentre un'intera valle lotta per il suo futuro mani anonime spargono proiettili finte bombe e volantini brigatisti, in modo da consentire agli amici giornalisti di sparare prime pagine terrorizzanti... Ma pensa... Che ci sia un ufficio riservato in ogni città, mica solo a Roma, Via Nazionale 230, un ufficio riservato che tiene alto il livello delle schifezze su cui galleggiamo tutti? Ma pensa...
W.B.

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