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sia Benedetto (16)chi soffia sul fuoco del disaccordo
by cloroalclero Saturday, Sep. 16, 2006 at 12:10 PM mail: cloroalclero@email.it

In un discorso all’università di Regensburg, durante la sua visita in Germania, papa Ratzi ha commentato il Corano. Una mossa prudente. I musulmani in effetti si stavano chiedendo:-Cosa ne penserà, il papa, del Corano?-

sia Benedetto (16)ch...
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In un discorso all’università di Regensburg, durante la sua visita in Germania, papa Ratzi ha commentato il Corano. Una mossa prudente. I musulmani in effetti si stavano chiedendo:-Cosa ne penserà, il papa, del Corano?-

La battuta di Daniele Luttazzi sul suo blog commenta umoristicamente quello che qualche giornale ha definito "un autogol" di papa Ratzinger. Non aveva, in effetti, di meglio da fare il Santo Padre che soffiare sul fuoco della polemica interreligiosa in questo "tranquillo" periodo storico, caratterizzato dalla guerra in Iraq, In Afghanistan, Libano ecc... Si sentiva quelle parole in corpo e ha dovuto vomitarle in una sua sacra lezione...
Sostanzialmente il papa ha affermato che tra il cattolicesimo e le altre religioni c'è una differenza fondamentale: che il Cattolicesimo ha ereditato la tendenza greca a fondare discorsi su una base fideistica, però ha sempre saputo adattarsi alla dialettica umana, imbastendo "ragionamenti". Pertanto il Cattolicesimo, piu' di altre confessioni, ha saputo rivedere i propri errori qualificandoli come tali e inserendosi, fermo restando le posizioni universali implicite nell'interpretazione canonica del messaggio di Gesù, nella dialettica umana con l'elasticità degli strumenti della ragione.
Cosa che non hanno fatto le altre confessioni, nè quelle protestanti, nè, tantomeno, quella islamica. E qui si è lanciato in un'interpretazione storica bella e buona, rimembrando l'assedio musulmano a Vienna, culmine del piano islamico di convertire i paesi dell'impero bizantino e del sud del Mediterraneo con le armi.
E la differenza tra "noi" cattolici e "loro" è che, mentre la tradizione greca che fa capo alla cultura occidentale ci permette di rivedere i nostri errori, quali i roghi dell'inquisizione e le crociate, la loro religione è intrinsecamente violenta, perchè promana dalla parola stessa di Maometto che richiama i fedeli alla Jihad.

Sostanzialmente, pur con gli ipocriti artifici diplomatico-retorici con cui Ratzi ha condito il discorso per non farlo sembrare tanto esplicito, questo è il contenuto della sua "lezione" universitaria a Regensburg. Complimenti. Il mondo aveva proprio bisogno di tutto cio'.Le centinaia di migliaia di persone morte in nome della "lotta al terrorismo" stanno già ringraziando.

Magdi Allam , sul Corriere di ieri, ha preso subito la palla al balzo (adesso che se n'è andata Oriana , ci vuole qualcuno all'altezza, per scoreggiare odio come faceva lei).
Poichè, ovviamente, il mondo islamico si è umanimemente indignato, egli esprime:

"È desolante e preoccupante l'immagine dei musulmani che hanno dato vita a un fronte internazionale unitario per attaccare il Papa e esigere delle scuse pubbliche. Da Bin Laden ai Fratelli Musulmani, dal Pakistan alla Turchia, da Al Jazeera a Al Arabiya, si è riesumata quell'alleanza trasversale e universale già emersa in occasione della vicenda delle vignette su Maometto. E che attesta, in modo inequivoco, che la radice del male è una cieca ideologia dell'odio imperante tra i musulmani che violenta la fede e ottenebra la mente. Perché mai i musulmani, soprattutto i cosiddetti moderati, non si sollevano con tale e tanta foga contro i veri ed eterni profanatori dell'islam, i terroristi islamici che massacrano gli stessi musulmani nel nome del medesimo Dio, gli estremisti islamici che legittimano la distruzione di Israele e inculcano la fede nel cosiddetto "martirio" islamico, mentre ora si sentono in dovere di promuovere una sorta di "guerra santa" islamica contro il capo della Chiesa cattolica che legittimamente esprime le sue valutazioni sull'islam, con rispetto ma altrettanta chiarezza della diversità che naturalmente esiste tra le due religioni?"

In altri termini, le parole del papa sono state, in tempo reale, strumentalizzate per l'ideologia neo-con che postula la guerra come "lotta al terrorismo" quindi come "guerra giusta".
Allam ci sbatte dentro anche Israele minacciato e tutta la retorica consumata dei suoi padroni e dei generali che si siedono tutti i giorni sul tavolo strategico con la cartina davanti a decidere dove tirare il prossimo missile.
E' ancora caldo il sangue dei bambini di Caana, che già si pensa ad altre guerre, contro l'Iran, per esempio.
Pensare che , personalemente, da anticlericale quale sono, mi ero sorpresa delle dichiarazioni del papa durante la guerra in Libano: era l'unico che predicasse il disarmo bilaterale e incondizionato. Era stato anche foriero di speranza il documento della fine d'agosto, stilato da alcuni vescovi cattolici contro il sionismo cristiano.
Sono passati 15 giorni da quel documento. 15 giorni (piu' o meno) dalla cessazione delle ostilità in Libano.
Probabilmente la chiesa cattolica aveva qualche "buona intenzione" di farsi portatrice di un messaggio di pace, ma, nell'evoluzione degli eventi, Ratzinger ha preso una posizione diversa, ha scelto di soffiare sul fuoco del disaccordo, cosicchè il suo alito si va mescolando ai venti di guerra che soffiano nei rapporti tra occidente e islam. Le ragioni di cio' sarebbero "dietrologia" e le lascio all'immaginazione di ciascuno.
Del resto l'hanno inventato loro il detto che "la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni". Cammina, Benedetto, cammina.

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