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http://italy.indymedia.org/news/2003/01/155509.php Invia anche i commenti.

Bolivia< rotto immediatamente il dialogo tra presidente e movimenti sociali
by garabombo@autistici.org Friday, Jan. 17, 2003 at 4:03 PM mail:

da indybolivia e argenpress.info:


Bolivia: si rompe il dialogo tra governo e movimenti sociali.

La prima riunione è finita ad insulti. E’ stato un fallimento.
Il governo non intende dialogare fino a quando i blocchi stradali resteranno in piedi, mentre i movimenti sociali non intendono interrompere le loro proteste.

Dopo lunghe ore d’attesa nessuna delle parti ha voluto cedere sulle proprie posizioni. Dunque la proposta del presidente boliviano Sanchez de Losada ad Evo Molares, leader cocalero, e ai movimenti sociali, di interrompere le manifestazioni e rimuovere i blocchi stradali in cambio del ritiro delle forze di polizia e dell’esercito, non è stata accettata.

Il presidente e i ministri del governo in delegazione hanno dichiarato si non essere intenzionati a dialogare sotto pressione e senza che i movimenti sociali si prendano la responsabilità di rimuovere i blocchi stradali e allentare la tensione nel paese.
In risposta al presidente, Evo Morales, deputato del MAS prima forza dell’opposizione e secondo alle ultime elezioni presidenziali ha affermato di non aver alcuna intenzione di sottostare nuovamente alle condizioni del governo.
“Negli ultimi mesi abbiamo atteso a lungo provvedimenti significativi rispetto alle nostre domande e richieste; siamo stati attenti a rispettare le condizioni pattuite insieme alle forze di governo. Adesso siamo noi a dettare condizioni e a convocare tutto il popolo boliviano in piazza, per liberarsi definitivamente dalla dittatura del presidente Sanchez de Losada.
Il governo ha deciso di rompere il dialogo e se ne assumerò la responsabilità”.
“Qui il problema non è l’opinione di Evo Morales ma bensì una serie di temi che vanno dalla foglia di coca al problema centrale del gas, degli idrocarburi, l’ALCA, la terra e il territorio; non basta un semplice incontro a due. Riteniamo indispensabile far sedere allo stesso tavolo anche organizzazioni operaie, federazioni dei contadini, coloni, affittuari e pensionati. Piuttosto il governo ha tutta l’intenzione di dichiarare lo Stato d’Assedio a breve, abbiamo notizie molto attendibili da palazzo in materia, e i militari e le forze armate schierate anticostituzionalmente non saranno di certo ritirate immediatamente”.

Dunque nella zona del Chapare i blocchi stradali proseguiranno ad oltranza, così come verranno estese ad altre zone con la partecipazione di altre organizzazioni e movimenti sociali, a partire dalla zone di Los Yungas, fino a che non saranno ascoltate senza condizioni le richieste e le voci di tutti i settori in lotta, partendo dai problemi legati alla foglia di coca, all’opposizione all’ALCA e infine all’esportazione di gas boliviano verso un porto cileno.

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