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napoli< Il Coordinamento delle Vele al Consiglio Comunale
by garabombo-imc napoli Monday, Feb. 17, 2003 at 4:04 PM mail:

questa mattina al Maschio Angioino il vento soffiava forte e le Vele sono tornate a gonfiarsi. atto primo


Verso le 10,00 di questa mattina cominciano ad arrivare, ben prima della maggiorparte dei consiglieri comunali; un centinaio di persone, in grandissima parte donne, le donne del Coordinamento di Lotta delle Vele di Scampia.
Sono arrivate per portare la propria voce all'interno del Consiglio Comunale che oggi discuteva in particolare delle periferie di Napoli. I punti all'ordine del giorno del Consiglio devono fare i conti con i punti all'ordine del giorno del Coordinameno: stop a ritardi e disfunzioni nella costruzione e nell'assegnamento degli alloggi; stop ai trasferimenti forzati da una vela all'altra e da un piano all'altro; stop immediato ai maldestri tentativi comunali-circoscrizionali di dividere gli abitanti (alloggi costruiti per gli abitanti delle Vele e promessi a misteriosi fortunati lontani, riunioni di coordinamento dei lavori dalle quali alcuni cittadini sono stati volontariamente esclusi);
incentivo all'edilizia qualitativa; attenzione massima al momento della decoibentazione dell'amianto esistente e giacente in gran quantità nelle Vele.

Mentre consiglieri, assessori e vigili urbani giungevano in ritardo alla seduta, gli abitanti delle Vele si schiervano lungo la discesa della rampa che porta al Maschio Angioino, quasi tutti con i cartelloni della mostra fotografica del Coordinamento, vero strumento di memoria storica per centinaia di uomini e donne.
La stampa e i politici sono di passaggio, chi con piu' interesse chi con meno, chi consapevole della drammaticita' della situazione e chi ignorante perfino del luogo di provenienza dei manifestanti.
Distribuiti volantini e urla. Rabbia e determinazione mostrata in faccia a chi delle Vele continua a fregarsene e a chi anzi negli ultimi tempi ha cominciato ad affiancare ai ritardi storici perfino nuove inadempienze e atteggiamenti poco trasparenti nella gestione di una questione ormai esplosiva.

L'assessore all'edilizia abitativa Balsamo e' stato bloccato dai manifestanti e ha dovuto assorbire accuse, urla, inviti alle dimissioni. Lui ,candido, dopo essersi preoccupato essenzialmente di assicurarsi unna risposta davanti alle telecamere che lo impallinavano, non ha trovato migliore soluzione di negare ovviamente ogni accusa e ritirarsi dietro un cordone di poliziotti. Lì ha risposto alle domande della stampa e minimizzato sulle questioni spinose porpostegli dai manifestanti, ai quali e' stata negata l'ennesima risposta, l'ennesima spiegazione. Di certo l'atmosfera non era simile a quella del salotto di Bruno Vespa e se n'è accorta anche il Sindaco Iervolino.
La nostra prima cittadina aveva promesso al Coordinamento delle Vele un incontro piu' di sei mesi fa; è stata nei mesi più volte informata sulla situazione che è andata peggiorando, anche attraverso l'invio di documentazioni accurate.
Anche la Iervolino ha preferito trincerarsi nella zona di "non-conflitto", lontano dai manifestanti bloccati dal pacchhetto di poliziotti e carabinieri; è incredibile come appena al di fuori del massimo luogo decisionale politico-istituzionale della città, il diritto di esprimersi e dissentire venga ostruito, negato, allontanato, spintonato lontano. Il sindaco con la stampa ha parlato di "manifestazione strumentale"!
Ha dimenticato di dire due parole sull'attesa di nuovi alloggi che dura oramai in alcuni casi da 8 anni, sui topi e sull'amianto che regnano nelle Vele, sulle inadempienze e i ritardi di cui in tanti sono responsabili, e tra questi la nuova amministrazione conta diversi fuoriclasse.
L'assessore Balsamo è passato, è andato anche il Sindaco, dietro di loro vigili urbani e il resto della Corte. Alla fine tocca anche al Coordinamento, che in massa entra all'interno del Consiglio, non dopo aver superato uno sbarramento che avrebbe fatto invidia ad una vecchia frontiera tra due stati nemici e dopo aver dovuto consegnare i propri documenti d'identità.



All'interno del Consiglio.
L'atmosfera è più surreale di quanto ci si possa immaginare. C'è un signore da una parte che legge il proprio intervento, dall'altra parte gente che parla al cellulare, che fuma e ride; perfino tra i suoi amici l'attenzione è pressochè minima; ma non era l'agorà della politica, il centro decisionale che provvede al futuro di tutti noi??
Beh, l'idea che si ha è di un gruppo di personaggi ben vestiti, ognuno che si fa gli affari suoi, e la relazione tra la voce di uno che parla e l'orecchio di un'altro che ascolta è inesistente. L'esatta materializzazione di una democrazia rappresentativa di sè stessa.
Parole al vento, dialogo insesistente, e pensare che pochi minuti prima l'unica occasione di dialogo vero, naturale, diretto, il sindaco l'aveva rifiutata, preferendo la compagnia di DIGOS e giornalisti esperti (che si chiedevano da quale parte di Scampia provenissero i manifestanti......).

Prende parola un altro assessore, è l'ora della contestazione! Ha cinque minuti per cominciare il suo interminabbile discorso e parlare nel silenzio e nell'indifferenza generale. Gli abitanti delle Vele presenti non ce la fanno più, gridano il loro sdegno e la loro insofferenza davanti all'ennesima occasione di asolctare parole al vento; l'invito deciso è al farsi da parte, "dimissioni subito!!".
Si consuma l'ennesima frattura: i banconi delle Istituzioni da una parte, decine di uomini e donne con dei cartelli di protesta dall'altra. Impossibile prendere la parola soffiandola ai consiglieri, ma l'unico momento della mattinata di intreccio e contatto tra "delegati e deleganti" si consuma attraverso la dura contestazione.
Contestare e urlare, l'unico modo per conquistare nientepocodimeno che il diritto di parola all'interno del Consiglio Comunale.

fine primo atto


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