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http://italy.indymedia.org/news/2003/02/185511.php Invia anche i commenti.

Ansa: Trainstopping, sul web è polemica
by Ansa (By M. Molotov) Monday, Feb. 24, 2003 at 8:10 PM mail:

IRAQ: TRENI; ECCO IL TRAINSTOPPING, SUL WEB E' POLEMICA SU INTERNET POPOLO NO WAR DISCUTE E PROPONE FORME DI LOTTA

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - La parola d' ordine e' ora ''un freno alla guerra'', dove il freno e' la maniglia rossa presente in ogni vagone ferroviario e che, una volta azionata, mette in funzione il freno di emergenza che fa arrestare il convoglio e ritardare quindi quelli che seguono sulla stessa linea. Viste le difficolta', ed il pericolo, nel bloccare i binari occupando la linea, una delle nuove tecniche che i no war stanno attuando per bloccare i convogli che trasportano materiale militare, la nuova tecnica di protesta sembra essere diventata adesso quella del freno di emergenza azionato dai passeggeri a bordo di treni che precedono, transitando sulla stessa tratta, quelli che partono dalla stazione di Grisignano di Zocco, nei pressi della base di Vicenza, diretti a Camp Darby. Un comportamento perseguibile se messo in atto per motivi non gravi, come avvertono i cartelli a fianco delle maniglie. Ma per far ripartire il convoglio frenato a mano e' necessario un po' di tempo e cosi' anche il treno militare, secondo le intenzioni dei pacifisti impegnati nel trainstopping, se non vengono bloccati almeno accumulano ritardo. Sui siti web piu' legati al movimento, come http://www.indimedia.it, dove da tre giorni si danno continue informazioni sulle iniziative di protesta, la prima notizia di un' azione di trainstopping e' di stamani: ad essa ne sono seguite altre, poi confermate o meno. Ma soprattutto si discute, sebbene in modo anonimo, sulla inedita forma di lotta: ''fermando un treno qua ed uno la' si ingolfa la rete e non passano neanche i treni carichi di armi'', scrive un entusiasta del trainstopping. ''Mi chiedo se qualcuno di voi ha pi— di 15 anni'', scrive un altro di parere contrario, aggiungendo sarcasticamente: ''Sicuramente avrete la solidarieta' dei pendolari'', riferendosi ai disagi che comunque il blocco temporaneo dei convogli civili causera' a chi si muove per lavoro. Un altro arriva scetticamente a pensare che il primo trainstopper che ha impugnato la maniglia rossa del freno sia un uomo delle forze dell' ordine ''in borghese'' per tentare una provocazione. Internet, in questi giorni, e' anche uno strumento di comunicazione tra i no war per avere informazioni sulla localizzazione dei treni. C'e' chi chiede una mappa ferroviaria della tratta interessata ed eccolo accontentato: e' su http://italy.indimedia.org/news/2003/02/183264.php. In un altra sezione del sito, due giorni fa, c'erano l' intera mappa della zona di Camp Darby e quella dell' area del porto di Livorno, da dove potrebbero salpare le navi cariche del materiale giunto in treno alla base toscana. Altri utenti della rete indicano la presenza di convogli nelle stazioni, altri ancora invitano a tenere ''okki aperti ai valichi''. C'e' anche chi tenta di organizzare manifestazioni all' estero: ''C'e' qualcuno che vive a Bruxelles? Potremmo manifestare domenica davanti all' ambasciata italiana con il lutto al braccio''. E c'e' anche chi suggerisce azioni di protesta creative: ''Coloriamo i treni lanciando, al loro passaggio, palloncini pieni di vernice colorata''. Anche in questo caso non mancano i contrari: ''Bravi, poi tocca a tutti i contribuenti pagare i danni''. (ANSA).

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