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Comunicato Stampa
by Papillon Rebibbia Tuesday, Jun. 03, 2003 at 1:36 PM mail: papillonrebibbia@katamail.com

E ADESSO, SIGNORI POLITICI, UN PO’ DI SERIETA’ E RICOMINCIAMO A PARLARE DELLA DRAMMATICA SITUAZIONE DELLE CARCERI.

Terminata la competizione elettorale, si possono finalmente abbassare i toni accesi e un po’ troppo demagogici con i quali negli ultimi mesi si è parlato di Giustizia.
Soprattutto, ci auguriamo che dopo almeno tredici anni di continuo degrado della realtà penitenziaria, tutti i partiti che in varia misura sono stati e sono responsabili di questa situazione si decidano finalmente ad affrontare con serietà il primo e più importante problema della Giustizia, ossia il rispetto dei Diritti e della dignità dei Cittadini detenuti.
Se non si affrontano anzitutto i gravi problemi del sistema penitenziario, ben difficilmente si potrà metter mano ad una coerente riforma generale per una “Giustizia più giusta” che abbia valore per tutti i Cittadini.
Per noi detenuti ciò vuol dire che è necessario riprendere quel dibattito sull’indulto e le riforme che abbiamo aperto nel settembre del 2002 con una pacifica battaglia di civiltà che ha trovato il sostegno aperto e coerente della Chiesa e di una parte della società civile. E certo è difficile negare che la mortificazione degli auspici del Papa in materia di indulto abbia avuto un riflesso anche sui recenti risultati elettorali.
A questo punto, noi vorremmo che tutti i partiti facciano la loro parte per raccogliere il grido di Giustizia che proviene dalle carceri, e ancor più ci auguriamo che le mille espressioni della società civile ci aiutino a non far cadere nel silenzio i drammi quotidiani che si consumano nelle carceri italiane. La nostra battaglia di civiltà per l’indulto e le riforme può vincere soltanto se è concretamente ripresa e sostenuta dai più diversi ambiti della società civile!
In questa direzione vanno le prossime iniziative che si svolgeranno all’esterno delle carceri, compresi gli incontri della nostra Associazione con gruppi di fedeli cattolici, con studenti e docenti medi e universitari e con i Cittadini delle periferie urbane, là dove più avvertite sono le cause e gli effetti dell’emarginazione e dell’illegalità diffusa.
Una plauso particolare va agli organizzatori dell’importante e bella iniziativa con la quale sabato 7 giugno migliaia di giovani “circonderanno” pacificamente i carceri di Rebibbia per gridare il loro no alla segregazione e il loro sostegno alle richieste dei detenuti. Noi ci saremo, insieme ai familiari dei detenuti, e ci auguriamo che anche le parrocchie e il mondo dell’associazionismo e della cooperazione diano il loro contributo per la riuscita della manifestazione.
Ci auguriamo infine che nelle prossime settimane i Parlamentari e i Consiglieri regionali di tutti i partiti si rechino negli istituti dei vari collegi per verificare personalmente la drammatica realtà delle carceri italiane. Ad ognuno di essi chiediamo di adoperarsi affinché le Istituzioni a tutti i livelli si assumano le loro responsabilità per la risoluzione dei più gravi problemi di loro competenza, quegli stessi che stanno alla base dell’aumento dell’autolesionismo e della disperazione, come ad esempio dimostrano i recenti episodi di Rebibbia penale, di Civitavecchia, di Viterbo e di altri carceri del paese.
TUTTI INSIEME, DENTRO E FUORI LE GALERE, INSIEME AI LIBERI CITTADINI E A QUANTI NELLE ISTITUZIONI VORRANNO SVOLGERE COERENTEMENTE LA LORO PARTE, POSSIAMO OGGI DARE UN NUOVO IMPULSO ALLA NOSTRA PACIFICA BATTAGLIA DI CIVILTA’ PER L’INDULTO E LE RIFORME.

Roma lì, 3/06/2003
Papillon

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