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http://italy.indymedia.org/news/2003/08/349878.php Invia anche i commenti.

Da "la provincia pavese" :i nazi ed aN
by csa barattolo Friday, Aug. 08, 2003 at 2:24 PM mail: barattolo@libero.it

L'antifascismo non può mai andare in vacanza. Guardate che conferenze stampa combinano questi qua.....

AN difende gli indifendibili nazi pavesi, leggete leggete che è istruttivo...poi dichiarazione degli antifascisti milanesi.
Ecco perchè il campeggio antifascista di settembre al barattolo deve riuscire bene..........

Skinheads, la vicenda va a Strasburgo
Un eurodeputato di An chiede maggiore equità
«Questi ragazzi hanno già pagato abbastanza»
«La legge applicata in maniera più rigida per una certa parte»


PAVIA. La vicenda degli skinheads pavesi che hanno avuto misure cautelari in seguito all'assalto del «Barattolo» è destinata ad arrivare a Strasburgo. Questo, almeno, è quanto ha anticipato ieri Sergio Berlato, parlamentare europeo eletto nelle liste di Alleanza nazionale. Durante una conferenza stampa, alla Sala dell'Annunciata, l'eurodeputato ha parlato di legge «applicata in maniera più rigida nei confronti di alcuni» e ha preannunciato che chiederà che i naziskin possano essere messi in condizione di godere «di tutti i diritti garantiti a qualsiasi altro cittadino».
La conferenza stampa è stata aperta da Marco Rossella, dell'associazione Veneto fronte skinheads. Rossella ha ribadito che, in occasione degli incidenti al Csoa Barattolo, lui e altri skin vi si erano recati per «interrompere in modo non violento» una assemblea che vedeva come relatore Saverio Ferrari. Ha ricordato come, dopo gli scontri, alcuni ragazzi siano stati raggiunti da «provvedimenti liberticidi». In particolare, per due è stato disposto l'obbligo di dimora, con divieto di uscire dai confini del Comune di Pavia e divieto di uscire di casa, la sera, dalle 21 alle 6; per altri quattro, non residenti in città, è scattato invece il foglio di via con il divieto a rientrare nei confini cittadini.
La parola è poi passata ad Andrea Miglioranzi, dirigente nazionale dell'«Associazione per il diritto e la giustizia Enzo Tortora», sodalizio che, pur riprendendo il nome di un giornalista vittima di un clamoroso errore giudiziario, non ha nulla a che vedere con la «Fondazione Enzo Tortora». «In primavera - ha riferito Miglioranzi - siamo stati contattati dalle famiglie dei ragazzi coinvolti. Noi ci occupiamo di "malagiustizia" e abbiamo creato un osservatorio sull'operato di una certa magistratura. Nostro scopo è anche quello di dare un contributo alla riforma della giustizia. In questo caso chiediamo alla magistratura di vagliare attentamente la posizione dei ragazzi. Noi ci schieriamo a priori per la libertà di espressione e ci sembra che i provvedimenti si stiano prolungando un po' troppo».
Sergio Berlato, europarlamentare per Alleanza nazionale, ha aggiunto: «Io ho grande rispetto per la magistratura, ma è importante creare le condizioni perchè non si applichi la legge in maniera più rigida nei confronti solo di alcuni. Non voglio entrare nel merito del caso, credo che questi ragazzi abbiano pagato abbastanza. Nella mia veste di deputato del parlamento europeo non ho intenzione di rimanere inerte, neanche per ragazzi di altri schieramenti. Nei prossimi giorni chiederò che i ragazzi possano essere messi in condizione di godere di tutti i diritti garantiti a qualsiasi altro cittadino italiano. Al di là degli eventuali errori commessi in una vicenda caratterizzata da grande tensione, e nella quale era facile cadere in provocazioni o trappole artatamente confezionate, è importante che la giustizia non funzioni a senso unico, ma a garanzia di tutti i cittadini». In piazza Petrarca, a presidio della conferenza stampa, un nutrito schieramento di poliziotti e carabinieri, sia in divisa che in borghese.
_Questo è come viene sintetizzato l'episodio da parte del giornale_
L'EPISODIO
Assalto al Barattolo
con cinque feriti


PAVIA. I provvedimenti adottati nei confronti dei naziskin si riferiscono all'episodio verificatosi nella serata di venerdì 28 marzo. Quella sera, al centro sociale Barattolo, era in corso un dibattito sul tema «Le nuove destre: un pericolo per la convivenza civile». Un gruppo di skinheads attaccò il centro, tentanto di penetrarvi. Solo la presenza di agenti della Questura impedì che l'azione venisse portata a termine. Rimasero feriti quattro poliziotti e una ragazza austriaca. Successivamente, in una conferenza stampa, gli skin dissero di aver cercato di entrare pacificamente al Barattolo.


Il movimento antifascista milanese
pronto a intervenire anche a Pavia»
IL CASO Un avvertimento all'estrema destra

l.si.

PAVIA. «Forza Nuova sta usando Pavia come laboratorio politico, per cercare di fare quello che non gli riesce a Milano. Ma i suoi militanti non si illudano di poter fare ciò che vogliono mettendo 25 chilometri di distanza tra noi e loro. Noi non staremo a guardare: il movimento antifascista milanese si riserva il diritto di intervenire anche a Pavia, con tutti i mezzi che riterrà opportuni». E' un vero e proprio avvertimento quello che il Centro sociale Orso (Officina della resistenza sociale) lancia alla formazione d'estrema destra.
A parlare sono Alex Alesi (l'operaio della Necchi Compressori che il 16 marzo venne accoltellato proprio da estremisti di destra, i quali uccisero Davide «Dax» Cesare, un altro esponente dell'Orso) e Orlando, anche lui del centro sociale: «Ma noi parliamo anche a nome di tutto il movimento antifascista milanese», spiegano.
A fare scattare la reazione è stato in particolare l'ultimo episodio di cui Forza Nuova è stata protagonista in provincia, e cioè l'occupazione a S. Martino Siccomario.
«Non è plausibile che in vento o trenta arrivino da Milano per fare quello che hanno fatto: da nessuna parte sarebbe stato permesso loro di accerchiare un ex asilo e di occuparlo. Altrove la polizia sarebbe dovuta intervenire per difendere loro.... E sappiamo bene che dietro il loro Nido si nascondono i "cuib": si tratta di uno dei peggiori collegamenti con la destra razzista».
Dietro le dure affermazioni degli esponenti dell'Orso non è difficile leggere un richiamo a Pavia e provincia a tenere un atteggiamento più intransigente nei confronti della destra estrema. «Se sarà il caso noi interverremo a Pavia - ribadiscono - lo diciamo a loro di Forza Nuova, al questore, e alle forze democratiche pavesi che naturalmente rispettiamo. A Milano quella gente non può fare i cortei perché il movimento antifascista è una forza in campo». Mentre a Pavia, lasciano intendere i rappresentanti dell'Orso, rischiano di trovare terreno fertile.
L'avvertimento è perentorio: «Forza Nuova sta crescendo a vista d'occhio, dal punto di vista organizzativo. Sia grazie all'impero economico che al suo leader Roberto Fiore è stato consentito di costruirsi in Inghilterra, sia perché è convinta di poter avere l'egemonia sull'area della destra estrema. E nel frattempo tesse legami con la destra "perbene" e con settori cattolici, grazie anche ad altre associazioni». Come "Orientamento e tradizione", una delle sigle apparse con l'occupazione di S. Martino.

LA SCHEDA
Forza Nuova e i Nidi: un richiamo
all'antisemita rumeno Codreanu

l.si.

S. MARTINO. Occupando l'ex asilo di S. Martino i neofascisti di Forza Nuova avevano parlato dell'intenzione di creare lì un «Nido» per le loro attività. Ma la denominazione - a prima vista innocua - richiama in realtà le idee del nazifascista rumeno Corneliu Codreanu, fondatore negli anni '20-'30 di diversi movimenti politici di impronta militaresca e terroristica, ispirati a un mix di nazionalismo esaperato, anticomunismo, razzismo e cattolicesimo mistico ferocemente antisemita: il Partito cristiano nazionale, la Lega di difesa del nazionalismo cristiano, quindi i Fratelli della croce, la Legione dell'Arcangelo Michele (altro riferimento utilizzato oggi da Forza Nuova) e infine le Guardie di ferro. Nelle idee di Codreanu i «cuib» (o Nidi, appunto) sono i gruppi nei quali «i legionari si radunano periodicamente. Queste adunanze seguono riti speciali. Quello con cui si apre ogni riunione è l'appello a tutti i compagni caduti».
La matrice cattolico-mistica presente anche in Forza Nuova ha avvicinato questo movimento a settori del cattolicesimo di destra, come Comunione e liberazione.

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