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http://italy.indymedia.org/news/2003/08/350454.php Invia anche i commenti.

DAL VULPITTA
by coordinamento per la pace Sunday, Aug. 10, 2003 at 4:04 AM mail:

storie di ordinario razzismo di stato

Ieri abbiamo fatto il nostro ingresso settimanale al Centro.
Da quello che abbiamo ascoltato emerge chiaramente la volontà di questo stato e di questo governo di clandestinizzare i lavoratori migranti, di umiliarli e di rigettarli nel mercato dello sfruttamento "liberati" dagli orpelli welfaristici di cui si vorrebbero privare anche i lavoratori italiani.
Forza-lavoro, merce, che non ha "diritto ad avere diritti".

Abbiamo incontrato un ragazzo rumeno, Curt, che viveva a Salerno con la figlia di 10 anni.
La bambina è rimasta da sola, fortunatamente Curt ha un amico a Bari che è andato a prenderla ed ora arriverà il fratello dalla Romania per riportarla dalla madre che è stata anche lei espulsa.

Un altro ragazzo rumeno è stato fermato dalla polizia a Roma dove viveva da dieci mesi e dove lavorava come muratore. E’ stato fermato insieme alla moglie che è stata separata dal marito e portata al CPT di Lecce.

Ci sono poi cinque persone a cui è stata rigettata la domanda di sanatoria solamente perché hanno avuto un foglio di via. Uno di loro, per la sanatoria, ha pagato 3000 euro.

C’è anche un ragazzo senegalese che viveva a Catania e che ha fatto anche lui la sanatoria ma non riesce a capire perché gli sia stata rigettata visto che non ha mai avuto neanche un foglio di via.

Un’altra situazione assurda è quella di Ben, tunisino, sposato con un’italiana e con un figlio appena nato, che dopo una lite con un poliziotto è stato portato in questura a Brescia, tenuto per 2 giorni in una cella e poi trasferito al Vulpitta.

Quasi tutti hanno già un avvocato che sta provvedendo a fare il ricorso, anche se questo non sospende il rimpatrio.

Poi c’è Aloui ( vedi: http://italy.indymedia.org/news/2003/07/341684.php )che continua lo sciopero della fame e da due giorni ha iniziato quello della sete.

Infine, abbiamo incontrato un ragazzo del Ghana, Emmanuel, che frequentava Santa Chiara, ma abbiamo potuto parlare solo un attimo attraverso le sbarre, perché il nostro tempo era scaduto.

Quando siamo usciti dal centro abbiamo visto che al primo piano, nell’ufficio identificazioni, c’era movimento: probabilmente hanno portato al centro le 22 persone sbarcate due giorni fa a Pantelleria.

Il centro di Salinagrande, invece, è temporaneamente chiuso perché non c’è nessuno da metterci dentro.
Dopo questi sbarchi a Lampedusa probabilmente sarà riaperto.

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