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Intervista al Dott. Riccardo Orioles
by . Wednesday, Aug. 27, 2003 at 11:51 AM mail:

Intervista al Dott. Riccardo Orioles

Una persona importante. Prima di cominciare a parlare di politica,
stavolta vorrei che leggeste la storia di un italiano come tanti, morto
l'altro giorno per un collasso da sovraccarico da lavoro mentre faceva
lavoro nero. I giornali, naturalmente, non si sono nemmeno accorti di
lui. Eppure e' grazie a lui, e a migliaia di altri precari come lui,
che vanno in edicola ogni mattina. Pubblichiamo la sua storia - che e'
siciliana ma potrebbe essere di qualunque altro luogo
- attraverso le parole di due cittadini che, all'insaputa uno
dall'altro, ce l'hanno inviata.
* * *
Questa e' la piccola storia di Andrea, sostituto a vita nel quotidiano
di Catania, "La Sicilia". Era un uomo di 41 anni di mestiere
"bummularu", come chiamiamo qui' coloro che portano a domicilio le
bombole del gas, titolare insieme al fratello di un negozietto deposito
sito nelle adiacenze della piazza del Borgo. Il suo rapporto col
giornale inizia qualche anno fa, venendo preso in forza precaria come
sostituto nel modernissimo e ultratecnologico reparto di spedizione.
Per sbarcare il lunario faceva altri due lavori. Una notte Andrea si
sente male e si accascia al suolo in mezzo ai colleghi di lavoro;
l'autoambulanza spunta dopo 30 minuti, per lui non c'e' piu' nulla da
fare. Morto stecchito. "Cause naturali": tutto normale dunque. Bisogna
lavorare per tre, per poter vivere. I suddetti lavori non sono di tipo
sedentario e due di essi si svolgono in orario notturno. A parte il
profondo cordoglio durante le esequie di rito, presente lo stato
maggiore del giornale e gli eventuali e futuribili colleghi operai,
altra reazione non c'e' stata, solo una timida colletta di cui s'e'
fatto carico un componente dell'Rsu. Vi scrivo perche' questa piccola
storia ignobile possa in qualche maniera uscire dalla palude
dell'informazione di questa citta' e dintorni. Io sono un vecchio
compagno, che tra l'altro e' stato onoratissimo di avere conosciuto
Andrea, e vi assicuro che era una bellissima persona. (Redrage)
* * *
Io conoscevo Andrea Riccobene. Abitavo, diversi anni addietro, proprio
di fronte al negozietto di bombole gestito da lui e dal fratello in via
Proserpina, alle spalle di piazza Lincoln. C'era anche il padre, un
vecchio compagno del Pci dei tempi passati.
Persone oneste e probe, lavoratori veri, che si barcamenavano tra tante
difficolta'. Esempio per tutti per la loro umilta', .

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