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Da: FdCA <fdca@fdca.it>
Finalmente di ritorno dopo un viaggio abbastanza carambolesco vi do qualche prima notiziola sparsa, a braccio e a caldo.
Sono partito alle 3 di venerdi e sono arrivato via Torino con un compagno a Parigi alle 8 di sabato, giorno della manifestazione, e dopo vari spostamenti nel labirinto della metropolitana sono riuscito appena a seguire i dibattiti del sabato perché mi "calava la palpebra" come si suol dire.
Ingresso, sottoscrizioni e contributi per i pasti erano liberi, era disponibile anche uno spazio infanzia autogestito. Il tentativo di occupare uno spazio abbandonato antistante il FSL è stato stroncato dalla polizia il venerdì nel giro di qualche ora, così per dormire ci si è dovuti dividere tra le case degli ospitali parigini ed altre soluzioni trovate all'ultimo momento.
Il corteo del FSL era composto, tiro una cifra ad occhio anche se è difficile valutare, da circa 5000 persone ("le monde" http://www.lemonde.fr/web/recherche_articleweb/1,13-0,36-342043,0.html?query=anarchistes&query2=&booleen=et&num_page=1&auteur=&dans=dansarticle&periode=30&ordre=pertinence&G_NBARCHIVES=797758&nbpages=1&artparpage=10&nb_art=6). Un successo che ha confermato la bontà dell'iniziativa del FSL e dello spirito unitario delle organizzazioni anarchiche in Francia, che è frutto sopprattutto dell'impulso delle nuove generazioni arrivate dai movimenti sociali e sopinte dal vento di Seattle. L'iniziativa stessa del FSL è scaturita proprio dall'esperienza del villaggio autogestito di Evian (VAAAG) e della CLAAAC contro il G8 di giugno 2003 e possiamo felicitarci che si sia replicato il suo esito veramente incoraggiante.
La colonna portante dello spezzone è stata la CNT. Momenti di tensione e scaramucce si sono avute a causa della presenza davanti allo spezzone FSL dello spezzone (numericamente ridicolo) del Partito Socialista, con il suo servizio d'ordine privato.
Noi due temevamo il peggio perché eravamo seguiti e controllati dai celerini, ma la Francia non è ancora l'Italia o la Spagna.
La maggioranza del corteo ha mantenuto la calma lungo tutto un tratto che è durato 4 ore, nel quale siamo stati di fatto isolati dal resto della manifestazione.
Alla fine del corteo, un'altra manifestazione a sorpresa contro la società "carceraria" è stata praticamente impedita e circa 300 persone sono state fermate e trattenute nei furgoni della celere (perché non c'erano spazi adeguati alla bolzaneto per accolgierli) e soltanto identificate.
Tra i dibattiti che ho potuto seguire a sprazzi, mentre cercavo un passaggio per ritornare i 920km a sud di Parigi, quello sulle lotte sociali e sindacali è stato preparato, presentato e partecipato dalle componenti più di classe del movimento anarchico, cioé CGTisti della FA e di AL, e CNTisti. Gli interventi avevano tutti al centro il bilancio dello sfumato sciopero generale illimitato della scorsa primavera, il ruolo delle direzioni sindacali, le azioni dirette della base contro le direzioni di CGT-FO-CFT ed il ruolo del SUD, della CNT e dei vari coordinamenti delle assemblee generali degli scioperanti.
In particolare è stato individuato il mancato raggiungimento della formazione di un comitato di sciopero che coordinasse e sommasse le varie situazioni in cui la base ha costretto intere sezioni sindacali a cambiare posizione e che potesse, quindi, costituire un contropotere nella direzione del movimento, come era accaduto nel '95.
Un altro punto che ci interessa da vicino è il rilancio di una unità dei militanti sindacalisti libertari, vista come una necessità impellente alla luce dei fatti della primavera.
Alla base vi è l'iniziativa dei compagni lionesi di AL-FA-CNT che hanno creato una "lettera dei militanti sindacalisti libertari" che arriva a circa 1800 indirizzi e-mail e ad un migliaio di compagni/e. Per ora si tratta di un foglio che ha consentito di scambiare informazioni e bollettini di lotta, ma lo scopo è arrivare ad un vero coordinamento. Vi invito a consulare il sito e ad iscrivervi alla "lettre" http://perso.wanadoo.fr/lettre-msl/
L'intervento di un compagno della CGT-presse si è focalizzato sull'importanza della distinzione tra auto-organizzazione ed auto-gestione. Senza auto-organizzazione non c'è progetto sociale di trasmazione né autogestione possibile. L'auto-organizzazione riguarda una base ampia di lavoratori e non solo gli anarchici e le altre correnti rivoluzionarie. Nel caso francese importanti elementi di auto-organizzazione, di rifiuto della delega e di democrazia diretta nelle lotte sociali, quello che da noi definiremmo prassi libertaria, sono ormai patrimonio di ampi settori di classe.
Il ruolo degli anarchici, come hanno ribadito anche altri interventi, è quello di collegare naturalmente forme assembleari di decisione ed auto-organizzazione ad un progetto autogestionario alternativo agli altri progetti, fondati sullo sbocco politico e statalista delle lotte di classe, che considerano l'autorg soltanto come mezzo. Non c'è vera auto-emancipazione senza un progetto autogestionario.
C'erano anche numerosi compagni della CNT. Un compagno della CGT ha ricordato come la presenza anarchica in CGT non sia mai venuta meno neanche nei periodi più bui della guerra fredda, di come nelle formazioni ai militanti venga citato il peso storico degli anarchici nella fondadazione CGT e di come anche oggi, nella fase degli scioperi, esista un bollettino degli anarchici in CGT.
Altri interventi si sono soffermati sul problema di come affrontare un sistema mediatico a carattere totalitario che costituisce un vero fardello per lo sviluppo delle lotte sociali.
stecunga (resoconto personale)
PS: qualche foto è disponibile nella pagina speciale del sito http://www.cnt-f.org/ (con l'immancabile immagine della polizia che protegge Macdonalds!
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