-
Cinisi ci ha accolti con il nostro carico di esperienze e di sensibilita' acquisite in tanti anni di battaglie che pure hanno riguardato la mafia. tra i bagagli anche una valigia di cartone, quella tipica da emigrante, con i loghi di indymedia e candida tivu', che conteneva i video che poi abbiamo anche mostrato nel corso del seguitissimo workshop. li' haidi giuliani vedeva per la prima volta il video su napoli e la gente ha seguito con grande attenzione quello sulla occupazione in palestina. cinisi e' uno dei tanti paesi in cui la mafia e' molto piu' che un fenomeno da studiare con la distanza tipica del documentarista. qui la mafia la respiri e la vivi. la vivi sicuramente di piu' in assenza di tante persone venute da lontano per partecipare alle manifestazioni organizzate dal forum sociale antimafia. il paese e' diviso tra chi pensa che peppino e' stato ed e' un eroe e chi invece lo descrive come un folle. "infamare" (screditare, emarginare, isolare) chi lotta contro i poteri locali e' sempre stato un metodo applicato da chi vuole invece conservarli intatti. avviene prima dell'omicidio fisico, quello che comporta un poco di "camurrie" (guai, noie, strascichi legali) e che viene scelto solo in casi estremi. ci sono i vecchi compagni di peppino, con questo pesante lutto alle spalle che volente o nolente ha modificato le loro vite. ci sono quelli che sul nome di peppino hanno costruito ricerca, altre battaglie, spazio ove essere protagonisti di un dibattito difficile da sostenere e inquinato da tanti "patentati" dell'antimafia che grazie a questo hanno acquisito consenso e che talvolta hanno decretato (teoricamente) ora la fine dell'esistenza della mafia ora - di conseguenza - quella del movimento antimafia. cinisi e' lenta, come ogni paese del sud. la sua gente osserva le finestre chiuse della casa di tano badalamenti. qualcuno con rabbia e altri con timore. alcuni giovani ritrovano un grande legame con le vecchie storie e vogliono ricominciare a dire cose importanti. la mafia toglie il lavoro, nega spazi sociali, una migliore qualita' della vita. la lunga manifestazione di oggi viene schernita, al passaggio, da un gruppo di fascisti affacciati ai balconi della sede di alleanza nazionale. i giovani di cinisi hanno risposto a ogni provocazione fatta in questi giorni con nuovi strumenti, quelli che peppino aveva intuito e che loro hanno oggi, in maniera piu' evoluta, applicato. pare un miracolo trovare in questo sputo di paese siciliano quello che gia' fu realizzato a genova durante il G8. un media center per comunicare quello che accade e che loro hanno promosso. un gruppo di persone che hanno discusso di comunicazione e di nuove e vecchie lotte. mamma giuliani e mamma impastato a lottare, ora insieme, per conoscere la verita' circa l'assassinio dei propri figli e per vedere puniti i colpevoli. qui tutto pare diverso. le differenze che solitamente dividono i tanti mondi della sinistra qui sembrano svanire. giovani comunisti, sinistra giovanile, forum sociale antimafia, i vecchi compagni di peppino, le tante realta' presenti nel territorio del palerminato oggi hanno percorso uniti 16 km per dire la stessa cosa. la mafia e' la negazione di ogni diritto. non riguarda solo la sicilia. investe in borsa, inquina e permea l'economia di ogni luogo, contribuisce a impoverire il mondo. percio' riguarda tutti. percio' deve diventare oggetto dell'attenzione di chi oggi fa movimento. questa l'intuizione del forum sociale antimafia. questa la provocazione lanciata con la speranza che fosse raccolta da piu' realta' possibili. oggi a cinisi eravamo in tanti, domani tornera' ad essere la piccola realta' di sempre. cio' nonostante, chi resta avra' cumulato in questa esperienza piu' energia, piu' contatti affinche' questa coraggiosa battaglia possa continuare. noi saremo con cinisi. indy-aut non cessera' di esistere.
