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Il popolo italiano contro la guerra in Iraq
by Piero Bernocchi Confederazione Cobas Tuesday, Apr. 27, 2004 at 12:58 PM mail:

Il popolo italiano contro la guerra in Iraq Di nuovo in piazza il 1°maggio per il ritiro delle truppe


Il popolo italiano contro la guerra in Iraq
Di nuovo in piazza il 1°maggio per il ritiro delle truppe

La richiesta del gruppo che ha in ostaggio i tre italiani, e che pone come condizione per il rilascio una manifestazione a Roma entro cinque giorni del popolo italiano contro la guerra e per il ritiro delle truppe, è paradossale e sorprende non poco. Chiunque abbia anche un briciolo di informazione internazionale sa che è in atto in Italia da mesi la più significativa e imponente campagna a livello mondiale per la fine della guerra in Iraq, per il ritiro immediato di tutte le truppe e per la restituzione dell'Iraq agli iracheni. Poco più di un anno fa, ben tre milioni di persone manifestarono nelle strade di Roma per impedire la guerra all'Iraq; e il 20 marzo scorso un milione di persone è sceso in piazza, sempre a Roma, per imporre il ritiro immediato delle truppe, in primis quelle italiane, e la autodeterminazione del popolo iracheno. La mobilitazione è continuata in tutta Italia il 25 aprile e si ripeterà con le stesse richieste nei cortei del 1° maggio, a partire da quello di Milano che sarà prevedibilmente quello con le dimensioni più ampie. La maggioranza del popolo italiano sostiene questa mobilitazione permanente e considera il governo Berlusconi corresponsabile degli orrendi crimini commessi dalle truppe di occupazione contro la popolazione irachena: e possiamo facilmente prevedere che il 4 giugno, quando Bush verrà in Italia, sarà accolto come merita un criminale di guerra di tal fatta. Il 20 marzo abbiamo portato in piazza in Italia più gente di quanta si sia mobilitata in tutta l'Europa messa assieme o negli interi Stati Uniti: abbiamo dunque abbondantemente dimostrato, e continuiamo a farlo ogni giorno, quanto sia diffusa e maggioritaria in Italia l'ostilità alla guerra e all'occupazione dell'Iraq, così come la massima solidarietà con la martoriata popolazione irachena.

Piero Bernocchi Confederazione Cobas

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Proposta di volantino contro la guerra
by bel post riproposto Tuesday, Apr. 27, 2004 at 1:08 PM mail:

by pkrainer Tuesday April 27, 2004 at 08:50 AM mail: pkrainer@tiscali.it

Idee per una convocazione, il prima possibile

Liberi tutti!

Libertà per gli ostaggi di tutti i paesi.

Libertà per le donne e gli uomini dell’Iraq, dell’Italia, del mondo.



Via tutti!

Via dall’Iraq i militari di tutti i paesi!

Via il governo della guerra, della miseria, della menzogna, del malaffare!

Via l’opposizione complice e subalterna!

Via i pacifisti che “per non cedere al ricatto” mettono da parte la pace.

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Rifondazione proclami lo Sciopero Generale contro la guerra e per gli operai di Melfi!
by precario Tuesday, Apr. 27, 2004 at 1:20 PM mail:

I lavoratori si stanno muovendo come al solito i dirigenti dei partiti della sinistra sono in ritardo; Bertinotti era a Melfi e questo gli fa merito ma sulla guerra Rifondazione Pdci, Cgil e sinisrtra DS devono mobilitare il popolo italiano con tutto il Movimento subito!
Il popolo italiano non puo' permettersi altri mesi di crisi internazionale ed interna.SCIOPERO GENERALE SUBITO!

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d'accordo con "precario"
by garabombo Tuesday, Apr. 27, 2004 at 1:42 PM mail:

Le parole qui sotto sono dei brani dell’ INNO DEI LAVORATORI, scritto nel 1886, avete letto bene milleottocentoottantasei, da Filippo Turati, che per dei comunisti come Bertinotti, o dei diessini e’ un antenato un po di destra.

Sono parole che ad ogni manifestazione sindacale vengono fatte sentire, sono verita’ secolari, ma non ripetute abbastanza, se da Agnoletto a Bertinotti, da Rutelli a Fassino, c’e’ una riscoperta del nazionalismo contro i popoli che lottano per la propria liberazione.

Seguite da brani della MARSIGLIESE DEL LAVORO, anch’essa canzone dell ‘800 (si sempre milleottocento).

Dall’ INNO DEI LAVORATORI :

[…]
I confini scelletari
cancelliam dagli emisferi;
i nemici, gli stranieri
non son lungi ma son qui.

Guerra al regno della Guerra,
morte al regno della morte;
contro il dritto del più forte,
forza amici, è giunto il dì.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.
[…]



MARSIGLIESE DEL LAVORO

[…]
Pur natura a tutti uguali...

Di patria al nome talor sospinti,
contro altri popoli noi si pugnò,
ma vincitori fossimo o vinti
la nostra sorte mai non cangiò.

Tedesco od italo, se v'ha padrone
il sangue nostro deve succhiar:
la patria libera è un'irrisione
e ancora il basto ci fan portar.

Pur natura a tutti uguali...
[…]

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xBernocchi
by Mario Tuesday, Apr. 27, 2004 at 2:04 PM mail:

Esagerato Bernocchi! Datti una bella calmata. Pace prima di tutto nei toni e negli intenti. Pace significa NON VIOLENZA e RIPUDIO DELLA GUERRA SEMPRE. Utopia? Si forse. Seguiamo le utopie, non seguiamo quelli esaltati come te. Fatti una camomilla.

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sul compagno Bernocchi
by Roberto Tuesday, Apr. 27, 2004 at 3:52 PM mail:

il compagno Bernocchi è molto attivo nella difesa della scuola pubblica e potrebbe benissimo rappresentare una nuova Rifondazione Comunista piu' giovgane e coerente con i principi di uguaglianza e piena dialettica del marxismo

Il compagno Bernocchi nutre molta passione ed è estremamente simpatico ed intelligente; forse ci dobbiamo preoccupare della sinistra che dice di essere contro la guerra ma che non è per il ritiro immediato dei soldati e non fa nulla per il pluralismo informativo e per sostenere un grande Sciopero Generale, il solo strumento che resta al popolo italiano per fermare la crisi internazionale e il declino dell'Italia.

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