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http://italy.indymedia.org/news/2004/05/542420.php Nascondi i commenti.

sul filo del rasoio
by uomonero Wednesday, May. 05, 2004 at 11:56 PM mail:

riflessioni

download PDF (232.0 kibibytes)

su sollecito lo pubblico e onestamente nn avevo voglia di tirare fuori solo le pagine utili al dibattito legato a controllo, cooperazione, educator*...
quindi pubblico tutto e * interessati prenderanno ciò che vogliono per la discussione.
saluti ooolll

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Sul filo del rasoio...
by ...che poi sarebbe uno studio in formato .pdf Wednesday, Sep. 22, 2004 at 2:31 PM mail: che potete scaricare tutt* quant*

"Sin dal secolo XVI e XVII a seguito della crescita di un vasto strato di poveri esclusi dai processi produttivi si sviluppa in Europa una legislazione repressiva la cui caratteristica fondante è la pena corporale, e che fu la causa principale dello sterminio di settori numericamente consistenti di disoccupati.

Nel 1557, dopo un processo sotterraneo di cambiamento che
ribalta il concetto di pena fino ad allora predominante, nasce nel Regno Unito la prima house of correction o workhouse. E così nel palazzo di Bridewell, concessione del sovrano, vengono rinchiusi poveri, orfani ma anche ladri e prostitute. Tutti costoro avevano l'obbligo di riformarsi attraverso il lavoro e la disciplina imposti nell'istituzione.

Sempre nel Paese della corona inglese a partire dal 1601 è
considerato atto criminale il rifiuto del lavoro e si obbligava i condannati ad accettare la prima offerta di lavoro, con l'impossibilità di contrattare con il proprio datore di lavoro le condizioni. A ruota, dopo le sperimentazioni inglesi con le case di lavoro,
nascono le rasp-huis nei Paesi Bassi e l'hòpital in Francia. Questa situazione dura in Europa fino al 1789 quando con la
promulgazione del codice del 1791 si ha come obiettivo la ricerca dell'equilibrio tra delitto e pena con lo sforzo di renderla il meno arbitraria possibile.

Si arriva così ai riformatori inglesi che sull'onda del clima innovatore propongono molte teorie, la più fortunata delle quali è quella di Jeremy Bentham.

Bentham pensa un carcere il cui tratto somatico e quindi pubblico deve avere una doppia funzione: incutere timore, sia all'interno che al di fuori delle mura, e in secondo luogo svolgere un ruolo di totale controllo su coloro che sono internati affinché il carcere stesso possa realizzare il suo compito produttivo e normalizzante..."

>>> continua sul .pdf che vi potete scaricare qui sopra...

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