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Caserta: azioni di disobbedienza contro interinale e scuole private
by disobbedienti caserta Saturday, Oct. 19, 2002 at 12:16 PM mail:

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«DISUBBIDIENTI» / 2
Terra bagnata sparsa davanti al cancello di via Roma, rotoli di carta igienica lanciati a mo’ di corona e striscioni immortalati dalle macchine fotografiche. E poi coretti offensivi contro la scuola privata e la chiesa. Davanti all’istituto dei Salesiani il momento più sbagliato e incontrollato della manifestazione Cgil, per il resto civilissima. Protagonisti i «disubbidienti», alcuni con i fazzoletti sul volto. «Ho avuto paura che potessero fare qualcosa anche alla chiesa - racconta don Emidio Laterza, direttore della casa salesiana - e quando ho visto che sul sagrato era stato sistemato un lungo striscione mi sono arrabbiato. Sulle prime non mi ero reso conto che era sorretto da due giovani e ho cercato di rimuoverlo da solo: poi sono comparse ancora una volta le macchine fotografiche e ho chiesto a gran voce di allontanarlo, di spostarlo sul marciapiede perché anche il sagrato di una chiesa è luogo di culto e dev’essere rispettato. Mi hanno dato del fascista». Prima di allontanarsi al seguito del corteo qualcuno ha usato lo spray per lasciare il suo ricordo: parolacce che si commentano da sole. All’oscuro di tutto il segretario della Cgil Colamonici: «Mi dispiace sinceramente per l’accaduto, chiederò scusa ai salesiani anche se il sindacato non c’entra».

«DISUBBIDIENTI» / 1
Movimentato il prologo dello sciopero Cgil. Alcune ore prima della partenza del corteo, il «Laboratorio dei disubbidienti» al quale aderiscono centri sociali, noglobal e associazioni di volontariato ha invaso pacificamente l’agenzia di lavoro interinale «Ali» in via Cesare Battisti. Slogan e striscioni di carta per spiegare i motivi del blitz seguito a quello del pomeriggio di giovedì nei pressi del casello autostradale di Capua: nel mirino della protesta il lavoro in affitto e quella che è stata definita «la legalizzazione del lavoro nero». Anche il Laboratorio ha dato dei numeri a proposito dlela manifestazione, parlando di circa mille persone «tra centri sociali, giovani comunisti, studenti, precari e disoccupati» riunite nello spezzone «Disobbediente sound system». Il «Laboratorio» ha altresì sottolineato positivamente la decisione di molti commercianti di abbassare le saracinesche al passaggio del corteo: era stata una esplicita richiesta alla vigilia della manifestazione di ieri che in un documento viene considerata solo «l’inizio dell’autunno caldo» sui temi del «no» alla guerra e alla legge sull’immigrazione e del rispetto dei diritti di tutti i lavoratori.


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