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elezioni in brasile: mst e lula
by imc italy Sunday, Oct. 27, 2002 at 2:34 PM mail:

Tratto da "Le Monde" del 27 ottobre

Le speranze dei senza terra alla vigilia dello scrutinio
Alla frontiera dei comuni di Sao Paulo e di Casamar, all'accampamento di
« La terra senza male », la sala di riunioni del movimento Sem Terra
si riduce ad una costruzione rudimentale fatta da un'armatura di rami
coperta da un tetto di catrame e teli di plastica.

Nei dintorni, circa 450 baracche ricoperte di plastica nera - propizia
all'effetto serra- si aggrappano ai fianchi polverosi di una minuscola
vallata.

Alcune portano lo slogan : "Agora è Lula" (Adesso è Lula). Grande
favorito nei sondaggi contro Josè Serra, vecchio ministro della
Sanità e rappresentante del governo, Luiz Inacio Lula da Silva è qui
sicuro di poter riportare un netto successo in occasione del secondo
turno delle elezioni, questa domenica.

Grazie al sostegno attivo della conferenza episcopale nazionale, il
Movimento dei Sem Terra è in effetti diventato, in nome della lotta
per la riforma agraria nel corso di questi ultimi otto anni, la
principale forza di opposizione al presidente uscente Fernando Henrique
Cardoso.

Moltiplicando le invasioni delle proprietà fondiarie abbandonate, e le
occupazioni delle sedi regionali dell'Istituto nazionale di
colonizzazione e della riforma agraria, i suoi militanti non hanno
smesso di tenere in considerazione il fronte delle rivendicazioni
sociali alle quali Lula, se sarà eletto, dovrà rispondere
prioritariamente.

In ogni caso, il MST, sempre più indipendente dal PT, appare sempre
più come uno spauracchio a causa della sua capacità di mobilitazione
e organizzazione.

E' per iniziativa dei servizi di assistenza della parrocchia di Maua,
città industriale del circondario di Sao Paulo, dove viveva in una
catapecchia con sua moglie e sua figlia, che Joel Barbosa, panettiere
pasticcere disoccupato da più di tre anni, ha partecipato, il 20
aprile , alla fondazione dell'accampamento "La terra senza mali". Il
terreno di 300 ettari, occupato sotto l'egida del MST appartiene alla
Sabesp, la società a capitale misto incaricata della distribuzione
dell'acqua, che voleva farne una discarica pubblica.

L'ordinanza di sgombero emessa dalla giustizia è rimasta lettera
morta, Joel Barbosa ha qui costruito la sua casa e delimitato il suo
fazzoletto di terra. In sei mesi, una sorta di favela rurale è nata.

« Io non me ne andrò di qui se non otterrò in cambio un lotto di
terra garantito dalle autorità. Con Lula, io credo sarà più
facile. Io ho sempre votato per lui perché conosce i nostri problemi.
E' come me del Nordeste": cos' racconta Joel, Barbosa, originario di un
piccolo borgo dello Stato di Pernambouc.

Originario della stessa regione, la più povera del Brasile, Josè da
Silva, 19 anni, condivide il suo punto di vista. Ex straccivendolo a
Campinas, a 100 km da Sao Paulo, si è unito al MST "per fuggire la
droga e la violenza urbana" . Sogna di ottenere un pezzetto di terra per
farci vivere sua madre.

La vittoria annunciata di Lula è lontana dall'essere percepita come
una sorta di serata di gala, poichè l'alleanza elettorale sigillata
tra il candidato del PT con il Partito liberale ha presumibilmente
falsato gli orientamenti.

Il profili basso adottato durante la campagna elettorale dai dirigenti
del MST, considerato alla stregua dei sindacati per il patto sociale che
Lula si dice il solo in grado di negoziare da presidente, si frappone ai
discorsi incendiari dei leaders del Movimento dei Lavoratori Senza Tetto
(MTST), altra organizzazione di esclusi nata otto anni fa, con al
benedizione dell'episcopato.

Distante una ventina di chilometri da « La terra senza mali » ,
l'accampamento « Carlos Lamarca », dal nome di un guerrigliero morto
in un imboscata nel 1971 durante la dittatura militare (1964-85),
confina con un bucolico insieme residenziale denominato "Parco dei
Principi".

Circa 10.000 persone si ammassano sotto un sole di piombo in catapecchie
cubiche di lamiera e legno inevitabilmente nere. Su questo terreno
accidentato, che appartiene a due imprese private, l'atmosfera è più
sinistra che nel campo dei senza terra. I manifesti del PT sono molto
più rari.

L'istinto di rivolta, che si nutre qui della miseria estrema, si legge
nello sguardo di Gilson Oliveira, un giovane nero di 24 anni. Membro del
coordinamento dell'accampamento, ha fatto i suoi studi d'attivista in
una organizzazione studentesca. Per lui, la probabile elezione di
Lula"non rappresenta una grande cosa, poiché il PT si è alleato con
la borghesia". "I senza tetto iscritti nelle liste elettorali voteranno
logicamente per Lula, ma se sarà necessario, chiunque sia il
presidente, scenderemo nelle strade per canalizzare l'indignazione della
gente. Forse il ricorso alle armi sarà la soluzione finale?".

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