L'esercito colombiano prepara incursioni paramilitari

L'esercito colombiano sta preparando incursioni paramilitari nel territorio U'Wa e Arauca
Anticipato lo stato di emergenza

Il Comitato Regionale dei Diritti Umani tramite il suo portavoce Joel Sierra mette in guardia l'opinione pubblica nazionale e internazionale attraverso la Rete delle Organizzazioni non governative che difendono i Diritti Umani dell'ordine nazionale ed internazionale di fronte agli organismi di giustizia e di controllo dello Stato colombiano ed i mezzi di comunicazione; i seguenti fatti manifestano ed evidenziano costantemente le pretese di introdurre il Paramilitarismo nel nostro Dipartimento con azioni favorite dalla forza pubblica:

1. Il giorno 16 Agosto 2002 nel municipio di Cubara (Boyacà) era presente una Compania de Contraguerriglia comandata dal Capitano Caguana proveniente dal municipio di Toledo(N/S), iscritti alla Brigata XVIII.
Questa unità militare lunedì 19 agosto del presente anno, nelle differenti parti del paese urlavano che gli abitanti ora avrebbero conosciuto l'importanza delle compagnie di autodifesa.

2. Giovedì 22 Agosto 2002 nelle ore della mattinata alcuni membri della stessa unità militare, hanno disegnato graffiti nelle differenti zone del paese con messaggi come: "48 ore AUC, Missione Sarare, Morte a Sapos Auc,"Boris 2 Auc.
I militari sono stati avvistati mentre dipingevano i graffiti dalle 11 p.m. (di mercoledì 21 Agosto 2002) fino alle 4.00 a.m. del giovedì

2. Il municipio di Cubarà (Boyacà) è un piccolo paese, con densità di popolazione minima ed è topograficamente montagnosa, ciò fa si che l'ingresso è obbligato per le uniche quattro entrate del capoluogo comunale: per la Via a Saravena, per Via a Pamplona, per Via al Chuscal e per Via a P.to Nuevo. E' da chiarire che queste quattro sono 24 ore su 24 fortemente militarizzate. Inoltre all'interno del paese
c'è una forte presenza militare.

3. Questa compagnia di controguerriglia sotto il comando del Capitano Caguana, proveniente dal comune di Toledo (N/S), dove è da considerare la presenza di una base militare dell'Esercito Nazionale e stazione di polizia; ci sono uomini armati in borghese che pattugliano la popolazione notte e giorno, intimidendo, estorcendo e assassinando gli abitanti di questa cittadina.

4. Questo tipo di azioni favorite dalla forza pubblica non è nuovo, lo stesso è accaduto nel comune di Saravena. In questo comune sabato 10 agosto 2002, più precisamente nel viottolo alto Satoka, approssimativamente alle 9.00 di mattino, un gruppo di soldati del Battaglione 27 assegnato alla sicurezza dell'oleodotto Cano Limòn Covenas, al comando del Sergente Hernandez, proveniente dalla Base militare Los Naranjitos di Tame . Questa pattuglia militare è salita fino al negozio della Cooperativa dai sentieri di Coagrosarare, rubando viveri e liquori, disegnando poi graffiti allusivi ai paramilitari, con i seguenti messaggi: "siamo le AUC, occhio li teniamo di mira".

5. E' evidente una volta ancora che chi sta operando in nome dei paramilitari è la stessa forza pubblica, come è stato dimostrato in distinte occasioni, quando, sotto il volto del paramilitarismo, hanno assassinato, torturato e fatto sparire decine di contadini e gente di passaggio.

6. Sollecitiamo la Procura della Repubblica e la Procura Generale della Nazione, affinchè inizino le investigazioni e sanzione tanto penali quanto disciplinari dei militari che sono stati coinvolti in questi fatti. Come alla stessa maniera ci responsabilizziamo per le morti, sparizioni e massacri che possono accadere a nome dei supposti paramilitari.

7. Sollecitiamo l'Ufficio dell'Alto delegato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in Colombia e la Comunità Internazionale, al monitoraggio e al controllo permanente della situazione del conflitto armato e della sporca guerra che vive la nostra regione, ed a sua volta esigere dal governo nazionale il compimento dei trattati internazionali in materia di Diritti Umani e del Diritto Umanitario Internzionale.

Per la Difesa della vita, dei diritti umani, e la permanenza nel territorio
Il Comitato Regionale dei Diritti Umani, Joel Sierra