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ARGENTINA: Congresso nazionale fabbriche occupate
by margherita, bossa, zoe y tro Wednesday, Sep. 11, 2002 at 3:00 PM mail:

Il programma del secondo congresso nazionale delle fabbriche occupate, svoltosi davanti all'industria tessile Brukman, sabato 7 settembre 2002

Proposte di risoluzioni per il secondo incontro nazionale delle imprese occupate 7 settembre

Nella riunione preparatoria tenuta nella fabbrica Brukman il 24 agosto, si e’ deciso che tutti i settori partecipanti discutano su alcuni temi indicativi. Tra le delegazioni operaie c’era accordo sul portare la discussione alle assemblee di base delle fabbriche occupate e a associazioni e imprese in lotta, in modo da portare all’incontro nazionale non solo l’opinione dei partecipanti ma anche l’opinione dei compagni che non possono assistervi.
La commissione incaricata il 24 di agosto di preparare l’incontro propone le seguenti soluzioni sui temi indicati perche’ siano posti a considerazione e votazione nelle fabbriche occupate, unite ad altre proposte che nascano dalle stesse e alle modificazioni che vengano introdotte.

1) SE TOCCANO UNA TOCCANO TUTTE:

Il recente tentativo repressivo contro i compágni della Lavalan-El Triunfo di Avellaneda dimostra che il secondo incontro nazionale deve ratificare quanto votato nel primo incontro del 13 aprile: la difesa di qualsiasi fabbrica occupata dei lavoratori di fronte a qualsiasi tentivo di sgombero.
Davanti alla polizia e nei pichetti con gli operai de Lavalan El Triunfo c’erano compagni e compagni di Brukman, Clinica Junin e Zanon insieme a compagni di Ghelco, Impa, Chilavert, La Baskonia e altri.
Il 16 marzo abbiamo difeso la Brukman insieme alle assemblee di quartiere, e per questo in aprile abbiamo tenuto di fronte a questa fabbrica il primo incontro nazionale.
Il 10 di agosto passato eravamo a Neuquen per difendere la Zanon contro l’ordinanaza di sgombero.
Cosi’ dobbiamo fare sempre, insieme alle assemblee popolari e ai movimenti piqueteros, per difendere i lavoratori che occupano le fabbriche dagli interventi repressivi.
Questo impegno di difesa comune deve essere incondizionato e portato a termine indipendentemente dalle modalita’ di lotta delle singole fabbriche.
La solidarieta’ e fratellanza della classe operaia, non deve lasciare spazio a dubbi: se toccano una toccano tutte.

2)FONDI PER LO SCIOPERO GENERALE.

La fratellanza di classe, tra i lavoratori di tutte le imprese occupate, deve esprimersi non solo contro le repressioni, bensi’ deve estendersi al mutuo appoggio di fronte alla politica padronale che vuole ridurci alla fame.
Quando i compagni occupano gli spazi abbandonati dagli imprenditori si trovano, a volte per mesi, in situazioni disperate senza essere pagati. Alla Brukman e alla Zanon abbiamo deciso di dare il via alla produzione sotto amministrazione operaia ponendo come priorita’ la riscossione dei salari. Pero’ le difficolta’ per continuare la produzione continuano a esistere.
I compagni che sono riusciti a formare cooperative, per gli impegni assunti, riscuotono magri salari che non riescono a sostentare le proprie famiglie.
Questo debilita la lotta operaia, e favorisce gli avvoltoi politici che vengono a offrire “aiuto” cercando di influire nelle decisioni che spettano solo ai lavoratori.
I principali responsabili sono i sindacati, capeggiati da burocrati, che hanno ritirato qualsiasi appoggio materiale alla lotta dei lavoratori.
mentre i gerarchi sindacali utilizzano i fondi delle organizzazioni operaie per proprio profitto, senza dare un soldo agli operai in lotta.
La burocrazia sindacale ha rotto il principio della solidarieta’ di classe. Noi operai delle imprese occupate dobbiamo ricostruirlo.
Questa situazione molte volte, e’compensata con lo sforzo solidale delle assemble popolari degli studenti e di altre organizzazioni danno vita a feste per gli operai in sciopero. Partendo da queste valorose esperienze e’ necessario superare le iniziative parziali e centralizzare il tutto in un fondo per lo sciopero nazionale che possa aiutare tutti i compagni che ne hanno bisogno per rafforzare le lotte in qualsiasi parte del paese. Questa cassa nazionale di resistenza, controllata da una commissione di membri delegati dalle imprese occupate, appoggiandosi alle assemblee popolari e agli studenti solidali, dovra’ realizzare collette massicce nazionali e internazionali, stampare buoni di solidarieta’, organizzare grandi feste e altri eventi per trovare i fondi necessari.

3) CONTROLLO OPERAIO E ESPROPRIAZIONE.
IMPRESA CHE CHIUDE: OCCUPARLA E METTERLA IN PRODUZIONE

a) Lanciare una campagna nazionale perche’ tutte le fabbriche e le imprese chiuse o minacciate di chiusura, sospensione o licenziamento massiccio dei lavoratori, siano occupate e messe in produzione. Diffondere questa proposta, nella prospettiva di riaprire, sotto gestione operaia le 1.200 imprese che i padroni hanno chiuso, scaricando la crisi sui lavoratori.
b) proponiamo ai compagni che sono in cooperativa, alcuni metodi di lotta comune, e la preparazione di giornate di mobilitazione nazionale per: esigenza di espropriazione di qualsiasi fabbrica che chiude, che si metta a produzione con la totalita’ dei lavoratori e con prestiti statali a fondo perduto. Che queste fabbriche si organizzino in una rete di fabbriche a controllo operaio alle quali lo stato compri la produzione in funzione delle necessita’ sociali, che facilitino le assunzioni e che garantiscano i salari. Abbiamo bisogno di combattere uniti per una banca statale unica che riorganizzi il sistema dei crediti in funzione delle necessita’ di lavoratori e del popolo.
c) Brukman e Zanon continueranno a produrre sotto amministrazione operaia e continueranno a battersi per la statalizzazione gratuita di qualsiasi fabbrica che chiuda o licenzi massicciamente. La nostra domanda e’ diretta ai lavoratori concentrati nelle principali risorse dell’economia nazionale e per questi auspichiamo la restatalizzazione sotto amministrazione dei lavoratori delle imprese privatizzate come quelle delle ferrovie, del petrolio, del gas, della luce, dei telefoni, dell’acqua.
d) Ribadiamo che la nostra e’una lotta per il lavoro. Per questo cominciamo col difendere tutti i posti di lavoro delle imprese occupate, e lottiamo per aumentarli, come si e’ cominciato a fare nella Zanon, con l’impiego di dieci compagni dei movimenti di dei disoccupati di Neuquen. Il nostro obbiettivo e’ abbattere la disoccupazione in unione con i movimenti piqueteros, e per questo esigiamo anche un piano di opere pubbliche sotto il controllo degli operai. Ribadiamo la decisione presa nel primo incontro di aprile, di opporci alla partecipazione nei Consigli Consultivi, in quanto sono organismi del governo, della burocrazia sindacale e dei soliti avvoltoi politici.

4) SUL COORDINAMENTO NAZIONALE

a) Per la decisione presa dal Plenario Regional de la Coordinadora del Alto Valle e per le pressioni che stiamo facendo dalla Zanon e dalla Brukman, proponiamo una riunione nazionale dei movimenti piqueteros, delle assemblee popolari, delle fabbriche occupate, sindacati combattivi e movimento studentesco combattivo per discutere un piano di lotta in comune e organizzare democraticamente una prossima assemblea o congresso dei lavoratori occupati e disoccupati in lotta.

b)Per questo, proponiamo che questo incontro elegga una commissione rappresentativa che si rapporti nell’immediato con tutti i settori combattivi in lotta, cominciando dall’interbarriale della capitale e della Gran Buenos Aires, e dai compagni del Bloque Piquetero.
Nel caso in cui non sia possibile concretizzare una convocatoria e una preparazione comune dell’Interbarrial delle assemblee delle organizzazioni piqueteras e delle fabbriche occupate, ad un congresso nazionale unitario, che una delegazione di questo incontro nazionale partecipi alla ANT (Associacion Nacional de Trabajadores) del 28 settembre convocate dal Bloque Piquetero, per insistere nuovamente nell’appello unitario e democratico.

c)Indipendentemente da come evolvono le istanze di coordinamento nazionale faremo pressione per formare coordinamenti regionali in tutto il paese, seguendo l’esempio della Coordinadora Del Alto Valle, con occupati e disoccupati, e sviluppando un piano unico di rivendicazione delle fabbriche e delle imprese, assemblee popolari e movimenti piqueteros. Allo stesso tempo esigiamo che i sindacati e le centrali operaie rompano la tregua, con i governi servi del FMI.

d) Confermiamo la lotta per preparare uno sciopero generale attivo, con picchetti, corte de ruta, e occupazione dei posti di lavoro, per continuare la lotta iniziata il 19 e il 20 dicembre, fino a tirar giu’ Duhalde e i governanti tutti. Que se vayan todos!!

5)PIANO DI LOTTA

a) Preparare le giornate nazionali di mobilitazione a difesa delle imprese occupate, esigendo che vengano visionati tutti progetti presentati dai lavoratori, con le modalita’ che ogni stabilimento ha adottato, per l’espropriazione di ogni fabbrica che chiude e per i prestiti a fondo perduto dello stato.
Successivamente e d’accordo a quanto deciso dai lavoratori di ogni impresa, proponiamo:
il 12 settembre, data da confermare, una manifestazione nella Capitale Federale con i compagni di Grissinopoli e Brukman, se possibile contemporaneamente con una grande manifestazione in Neuquen, per l’espropriazione della Zanon insieme alla Coordinadora de Ocupados e Desocupados del Alto Valle.
il 21 settembre giorno della salute: apaoggio alla giornata di lotta a Cordoba, proposta dai compagni della clinica Junin, a difesa della salute e del lavoro.

b) Proponiamo di formare una commissione nazionale a difesa della Zanon e delle imprese occupate, convocando personalita’ politiche, diritti umani e della cultura, dell’arte per ottenere l’appoggio popolare piu’ ampio possibile alla causa operaia e alla nostra lotta indipendente.
c) Lanciare una campagna nazionale per promuovere in tutto il movimento operaio la rimozione da ogni incarico sindacale, dei vecchi corrotti dirigenti delle centrali operaie burocratiche, e il loro rimpiazzo con compagni onesti e combattivi, eletti dai lavoratori. Lottiamo per il recupero dei delegati e delle commissioni interne che integrino e uniscano in ogni impresa lavoratori fissi e precari, e che si appoggino alla democrazia diretta delle assemblee di base. Necessitiamo di queste nuove organizzazioni per lottare contro i licenziamenti, per l’aumento generale dei salari adeguati al caro vita, per il controllo operaio delle grandi imprese industriali, cominciando con l’apertura dei libri contabili. Lottiamo per l’indipendenza delle organizzazioni operaie dai partiti e dai padroni.
d) Il 26 settembre, a tre mesi dall’assassinio di Kosteki e Santillan, si terrá una giornata commemorativa nelle imprese occupate, appoggiando le azioni che realizzeranno i movimenti piqueteros.
e) Preparare azioni di difesa dei delegati combattivi perseguiti dai padroni, come succede a Pepsico Snacks di Florida, Provincia di Buenos Aires.
f) Preparare azioni di difesa, appoggio e solidarietá con le occupazioni realizzate dalle assemblee popolari e contro le intimidazioni e persecuzioni degli assembleisti.

6. SULLA SITUAZIONE POLITICA

Poniamo all’attenzione delle assemblee di base delle fabbriche occupate la risoluzione della Seconda Assemblea Interbarrial Nazionale, che ha votato il rifiuto della trappola delle false elezioni convocate da Duhalde e la lotta per l’Assemblea costituente libera e sovrana. Questo é uno degli obiettivi dello sciopero generale attivo fino a che se ne vada Duhalde e tutti gli altri e per imporre le nostre lotte, nella prospettiva del governo dei lavoratori.

7. INVITO

Il periodico “Nuestra Lucha”, votato nel primo incontro di aprile e prodotto dagli operai di Brukman e Zanon, metterá in rete una pagina web con una sezione speciale sulle fabbriche occupate. Il secondo incontro nazionale delle fabbriche occupate e associazioni in lotta invita a inviare lí le informazioni perché siano diffuse nel nostro paese e nel mondo.




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Titolo Autore Data
Hasta la Victoria Siempre Macu Wednesday, Sep. 11, 2002 at 5:41 PM
Bajo Control Obrero Sandino Wednesday, Sep. 11, 2002 at 4:03 PM
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