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ARGENTINA: occupazione Junin . ex clinica privata
by margherita, bossa, zoe y tro Wednesday, Sep. 11, 2002 at 3:42 PM mail:

Intervista a Esteban

JUNIN / EX CLINICA PRIVATA - CITTA` DI CORDOBA

Esteban

D: Quando avete occupato?
R: Marzo 2002. L'occupazione e` arrivata dopo un percorso di lotte per i salari, cominciato a luglio dell'anno scorso. Dopo 6 mesi abbiamo deciso di organizzare un piano di lotta, cominciando dalla creazione di un'assemblea permanente sul posto di lavoro e per non lasciare la clinica rimanevamo alla
notte, al di fuori del nostro orario per difendere il diritto al lavoro.
In seguito abbiamo deciso per un piano di lotta piu` aggressivo: un blocco lavorativo. Sono state licenziate 45 persone. Allora abbiamo deciso di occupare la clinica, sempre rivendicando il nostro diritto al salario.
Solo in seguito i padroni hanno deciso di vendere la clinica e i nuovi compratori,non potendo fermare la nostra lotta, hanno cercato il compromesso.
Ma noi abbiamo risposto che vogliamo fatti e non promesse.
Cosi` hanno abbandonato l'affare della clinica. Dopo 2 mesi di occupazione, il 13 giugno, abbiamo deciso di riaprire le porte e di riattivare il servizio per chi piu` ne necessitava, come i disoccupati, i movimenti dei quartieri.
E questa lotta non la stiamo portando avanti da soli. Anche i professionisti che lavoravano nella clinica appoggiano noi impiegati e si sono schierati al nostro fianco a fornire servizi pubblici per un fisso di 3 pesos a consulta,
50% per i medici e 50% per gli impiegati.
D: E come vi siete organizzati per occupare? con questa assemblea permanente?
R: Sì. Perche` siamo noi lavoratori che manteniamo quel posto, questo servizio.
Questo e` il nostro lavoro, abbiamo persone con molti anni di esperienza alle spalle, abbiamo l'appoggio pratico dei medici. La mia funzione e` la parte meccanica e la manutenzione, conosco perfettamente la clinica e il suo
funzionamento.
D: E ora tutti quelli che erano attivi prima sono ancora impiegati? C'e` lavoro per tutti?
R: In questo momento no. Perche` l'unico servizio che possiamo prestare e` quello di consultorio, non possiamo ricoverare, non possiamo attivare la chirurgia o la terapia intensiva, perche` per questi servizi abbiamo bisogno
non solo di un apporto economico, ma anche di una persona giuridica, perche`potremmo essere accusati penalmente.
D: E avete rapporti col movimento nel resto del paese?
R: No perche` e` da troppo poco che stiamo lottando, pero` con le fabbriche occupate si`. A Cordoba siamo l'unica impresa occupata e recuperata, non ce ne sono altre. Pero` abbiamo l'appoggio di delegati combattivi di alcuni
sindacati, delle assemblee popolari, degli studenti e di alcuni partiti
politici.
D: E con i sindacati della salute?
R: Cerchiamo di mantenere aperte le relazioni, ma e` difficile, perche` i loro consigli sono sempre gli stessi: accettare i licenziamenti e poi citare in giudizio, cercando di trattare.
D: Che pensi di questo movimento? Sta crescendo?
R: Sì, i lavoratori sono gli unici che stanno dimostrando che si puo` combattere qualsiasi tipo di crisi. Se ci organizziamo bene, se riapriamo le imprese che sono state chiuse, se distribuiamo i nostri prodotti tra noi
stessi senza convertirli nel mercato......noi per esempio cerchiamo di ridare la salute a chi non l'ha piu` e loro aiutano noi. Con questo si dimostra che se ci uniamo tutti e tutti insieme lottiamo, operai, piqueteros, assembleisti,
possiamo occupare le fabbriche e gestirle, gestire i sindacati, le imprese statali, e quindi anche il paese e dare un futuro migliore ai nostri figli.
D: Come vi organizzate ora nella clinica: vi autogestite o eleggete i vostri dirigenti?
R: In questo momento abbiamo un direttore medico e l'assemblea dei lavoratori.
Ma non c'e` bisogno di dare ordini perche` ognuno sa cosa deve fare.
Comunque abbiamo un diagramma di lavoro dove segnamo tutti i turni che
ognuno deve svolgere. Si decidono in assemblea e in forma consensuale e senza
nessun verticalismo. Ognuno sceglie l'orario in cui puo' lavorare in base
alle sue necessita'.

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