Quello che circa 2.100 operai metalmeccanici dello stabilimento FIAT di Termini Imerese temevano è ormai ufficiale: "sono previsti tagli strutturali" a Termini e ad Arese.

La traduzione della definizione tecnica "tagli strutturali" può voler dire solo due cose o un drastico ridimensionamento della produzione con relativi licenziamenti o direttamente la chiusura dello stabilimento (per altro aperto nel 1970 grazie al denaro della regione siciliana ed alla cassa del mezzogiorno con il nome di sicilfiat). La reazione degli operai alle notizie provenienti da Torino è stata ovviamente rabbiosa, oltre le due ore di sciopero, già proclamate il giorno prima, gli operai hanno bloccato la strada che collega lo stabilimento alla città di Termini Imerese. Rabbia e sconforto si manifestano nelle dichiarazioni di alcuni operai, alcuni elettori di "centrodeestra" affermano: "sono questi i nuovi posti di lavoro che Berlusconi ci aveva promesso prima delle elezioni"? Duro il segretario della Camera del Lavoro di Palermo Franco Cantafia: "I problemi della Fiat Auto non sono legati ai costi di produzione, come si vuol far credere ma a scelte strategiche di gruppo che hanno portato alla produzione di un solo modello di auto negli ultimi anni con risultati che sono sotto gli occhi di tutti".

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