ieri un gruppo di miltari ha occupato con alcuni manifestanti, oppositori di chavez, nella Plaza francia e invitano la popolazione civile alla mobilitazione e alla "disobbedienza civile" (vedi casarini che danni ha fatto nel mondo...) contro il potere presidenziale.

Martedi mattina un gruppo di militari guidati da Enrique Gomez, in gran parte implicati nel tentativo di golpe di pochi mesi fa, ha chiamato alla "disobbedienza civile" i cittadini venezuelani per disconoscere l'attuale governo in carica.
Hanno trasmesso in televisione un appello alle forze di polizia e militari della zona di Caracas affinchè si rechino in forze alla Plaza Francia, luogo identificato come centro della sollevazione.
la Plaza Francia di Altamira è presidiata da ieri da centinaia di oppositori al governo di Chavez.
La piazza è stata dichiarata “territorio liberado de la Fuerza Armada Nacional institucional” e i manifestanti giurano di restarvi fino alla "renuncia" di Hugo Chavez.
C'è stato anche un richiamo alla Costituzione, e ai suoi articoli 350 e 333, per "disconoscere il regime autocratico e delegittimato del presidente Chavez, al fine di non convertirsi a semplici complici delle violazioni dei diritti umani, della libertà e della democrazia in Venezuela, seriamente minacciati dalla dittatura di Chavez;
in nome della costituzione ci opponiamo all'accettazione dei delitti di lesa umanità, e alla confiscazione del nostro futuro e dei nostri figli".

Il presidente dalla sua parte si sente protetto da gran parte del comando militare venezuelano, rimastogli fedele anche in passate circostanze analoghe.

Gli USA lo avevano promesso: il tentativo di golpe sventato da Chavez appena pochi mesi fa non sarebbe restato l'unico tentativo di levarsi di torno un personaggio scomodo nel panorama del subcontinente. La promessa è stata mantenuta e con l'appoggio della Confindustria e di parte dell'esercito lo Zio Sam è tornato alla caccia di Chavez.
Intanto: molti uomini e donne, anche con i propri bambini sono arrivati al palazzo presidenzaile dai quarteiri più poveri della capitale per testimoniare il proprio appoggio al presidente.
Fino ad ora non si registrano scontri di nessun tipo.