Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | classic toolbar di navigazione old style toolbarr di navigazione old style toolbarr di navigazione Versione solo testo toolbar di navigazione
Campagne

CD GE2001 - un'idea di Supporto Legale per raccogliere fondi sufficienti a finanziare la Segreteria Legale del Genoa Legal Forum


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer
Rassegna Stampa SFE 02/11
by marijuana Saturday, Nov. 02, 2002 at 11:51 AM mail:

-

Il Manifesto

pag 7
http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art40.html
A Firenze è passata la paura
SOCIAL FORUM EUROPEO Cambia il clima in città: solo pochissimi negozianti chiuderanno «per paura». Ma la destra cittadina non smette di soffiare sul fuoco e coglie ogni occasione per attaccare il Social forum
ANGELO MASTRANDREA
INVIATO A FIRENZE
La più convinta è la titolare dell'abbigliamento Silvana. Per lei sicuramente saranno superflue le parole del sindaco Leonardo Domenici, che ieri ha chiesto «alla città di mostrare a se stessa e al mondo la sua anima vera, fatta di ospitalità, accoglienza, cultura e civiltà». «In controtendenza con chi anziché cercare di capire e far capire l'importanza di un evento durante il quale si parlerà di fame, acqua, inquinamento, guerra, e pensa solo ad alimentare irresponsabilmente la paura fra la gente», per «salutare l'arrivo a Firenze dei partecipanti» esporrà in vetrina la bandiera con i colori arcobaleno della pace, la stessa che già sventola all'ingresso della Fortezza da Basso, sede principale dei lavori del Forum sociale europeo. Dieci a lode all'iniziativa e a chi la promuove, e zero in condotta per l'associazione di consumatori Aduc, che spalleggiata da alcuni esponenti di Alleanza Nazionale accusa di estorsione gli attivisti del Social forum, rei di aver stipulato convenzioni con alcuni ristoranti per destinare il 10 per cento dell'incasso frutto degli appetiti no global all'associazione umanitaria Emergency. «Il fatto di per sé ambiguo, ma veramente allucinante - sostengono un consigliere regionale di An e il locale presidente del Fuan - è la modalità con cui verrà incassata quest'offerta: i no global riconosceranno i negozi che aderiscono a questo progetto tramite un marchio esposto in vetrina, compreranno merci a loro gradite e consegneranno agli organizzatori del Social forum lo scontrino. Finito il Forum i no global riscuoteranno negozio per negozio il `contributo volontario', pari al 10% della cifra indicata dagli scontrini». La destra cerca ogni appiglio per delegittimare il Forum, un'iniziativa umanitaria e prima ancora politica, nelle intenzioni degli organizzatori. A spiegarcela è uno degli ideatori, Massimo Torelli, che con un'ottantina di attivisti «senza tessera o delusi dai rispettivi partiti» si è inventato la campagna «Firenze città aperta», per riequilibrare, con un metodico porta a porta d'altri tempi, l'offensiva mediatica della destra contro il Social forum: «Abbiamo utilizzato una leva economica per fare un'azione culturale e politica. Ai bar, ristoranti e pizzerie che hanno accettato abbiamo proposto o un'offerta di prezzo, vale a dire menù a prezzi politici, o qualitativa, cioè la segnalazione agli avventori dei prodotti etici». Ma il menù gastronomicamente corretto è risultato indigesto a quella fetta, minoritaria, della città che non vede l'ora di colpire le istituzioni di centrosinistra a colpi di black bloc, tanto da accusare il Social forum di chiedere soldi ai negozianti in cambio di protezione dalle violenze.Potrebbe bastare questo per testimoniare di una città profondamente divisa su un evento di cui, ancora ieri, gran parte dei fiorentini non conosceva il contenuto. La domanda più frequente che ti può capitare di ascoltare, chiedendo in giro tra i commercianti, è «ma che ci consiglia di fare nei giorni del Forum?», come ci è capitato vederci chiedere dal titolare del chioschetto proprio davanti alla Fortezza, che in altre occasioni si sarebbe fregato le mani pregustando gli incassi in arrivo e invece è stato convinto a preoccuparsi dell'incolumità delle vetrine. Il fatto è che «se uno vive per un mese pensando che ha il cancro, anche se poi scopre di star bene la paura gli resta dentro», spiega ancora Torelli. E l'impressione è proprio che, a pochissimi giorni dall'inizio del Forum, finalmente i fiorentini abbiano capito che i no global, lungi dall'essere un cancro, possono invece essere una risorsa per la città. Tanto che persino la Confcommercio, una delle associazioni di categoria più agguerrite contro il Forum, ha riposto in un cassetto la proposta di una megaserrata lunga quattro giorni e si limita a minacciare chiusure per il giorno del corteo. «Ma quelli che chiuderanno saranno davvero pochi», pronostica Tommaso Fattori del Firenze social forum. Secondo alcune stime, solo il 7% del migliaio di esercizi commerciali della città. In buona sostanza i gioiellieri di Ponte Vecchio e pochi altri, e tanta è la fiducia degli organizzatori del Forum che ora puntano addirittura a non far abbassare le serrande nemmeno durante il corteo (che probabilmente sarà unico e non sdoppiato) e a chiedere ai fiorentini di fare da ala alla grande manifestazione, in segno di accoglienza se non proprio di adesione. Ma a far pendere il pendolo della bilancia a favore dei no global, più che il porta a porta poté forse il governo Berlusconi. Le esternazioni del presidente del consiglio («ci saranno sicuramente devastazioni») avrebbero convinto molti fiorentini poco no global e molto antiberlusconiani a scendere comunque in piazza il 9 novembre, nello spezzone della Cgil, che si gonfia di ora in ora (il solo sindacato prevede di portare almeno 40 mila persone) ed è considerato il più sicuro.

Molto ha contato, comunque, anche il capillare lavoro svolto dagli attivisti di «città aperta», che tra le righe lasciano trasparire un qualche malumore nei confronti di chi, partiti di sinistra e amministrazione comunale, li ha lasciati soli nell'organizzare la risposta alla montante campagna di disinformazione. A partire dal sindaco Leonardo Domenici e dai Ds (l'unico convinto dell'opportunità di svolgere il Forum a Firenze era il presidente della regione Martini), che fin dall'inizio hanno cercato di minimizzare il loro ruolo. Una equidistanza, quella del sindaco, testimoniata anche dall'appello di ieri, lanciato, oltre che ai fiorentini, ai manifestanti affinché rispettino Firenze, «un patrimonio che appartiene all'umanità intera». Proprio quello che da luglio vanno ripetendo casa per casa, bottega per bottega, i volontari di «città aperta»: «Abbiamo spiegato che non arriveranno gli Unni a saccheggiare Firenze, che vogliamo bene alla città come loro e che è stata scelta proprio perché città di cultura». «La destra ha cominciato ad attaccare il Social forum già ad aprile, e quando ci siamo resi conto che il 95% delle persone era convinto che ci fossero quattro giorni di cortei, tutti sotto casa loro, abbiamo deciso di muoverci», spiegano. E così hanno organizzato assemblee con i commercianti, con l'appoggio della Confesercenti, «spiegando loro che una città chiusa è più insicura». Assemblee «pesantissime», dove «non è stato mai possibile parlare di contenuti». E poi incontri con i quartieri e le associazioni, grazie ai quali è accaduto che martedì comincerà un torneo di calcetto che vedrà scendere in campo dal Movimento cristiano lavoratori (che non aderisce al Forum) ai macellai del mercato centrale, mentre un altro torneo vedrà delegazioni straniere scontrarsi con improvvisate squadre di fiorentini. Venerdì pomeriggio, invece, si svolgeranno in simultanea ben quattro feste di quartiere, organizzate e gestite da associazioni del luogo. E ancora, 500 famiglie ospiteranno un no global in casa, i musei attueranno lo sconto del 25%, che spetta ai residenti. Così come il Teatro Verdi per la prima dell'Orchestra regionale toscana. E il giovane tassista di colore che ci accompagna alla casa del popolo «Il progresso» chiuderà sì la sua auto in garage, non certo per paura dei black bloc, ma «perché mica posso perdermi la manifestazione».


http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art41.html
Gli studenti stenografi dei lavori
«Operazione scriba» è l'iniziativa che permetterà di documentare e archiviare le discussioni del meeting

http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art36.html
CHILOMETRI CERCASI
Non basteranno i tre chilometri di percorso previsti per il corteo contro la guerra del prossimo 9 novembre. «Le adesioni stanno crescendo giorno dopo giorno - ha spiegato Stefano Kovac, dell'organizzazione dell' Esf-Fse - e il percorso potrebbe risultare troppo breve, rischiamo insomma di fare un sit-in anziché un corteo». Kovac ha «smentito» le voci di pressioni sugli organizzatori per un cambio del percorso. «La Cgil ha annunciato che il 9 porterà a Firenze 40 mila persone - osserva Kovac - Arriveranno inoltre 15 treni speciali; 20 mila sono i partecipanti al Forum già presenti a Firenze, a questi bisogna poi aggiungere i fiorentini e tutti coloro che dalla Toscana e da altre regioni raggiungeranno Firenze con mezzi propri. Si raggiunge la cifra di 150 mila persone effettive». L'allungamento del percorso non è ancora deciso ma, assicura Kovac, «sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni assieme al prefetto ed ai rappresentanti delle Forze dell'ordine». Il 23 ottobre scorso era stato deciso di fare due cortei che sarebbero poi confluiti a Campo di Marte. Un percorso parte dalla zona della Fortezza da Basso e raggiunge Campo di Marte attraverso viale Don Minzoni e viale dei Mille, il secondo percorso parte dalla Stazione di Campo di Marte e attraversa viale Mazzini, viale Gramsci, Ponte al Pino per poi ricongiungersi con l'altro spezzone in viale dei Mille.


http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art37.html
FRONTIERE CHIUSE
Diciassette persone sono state respinte ieri dalla polizia di frontiera di Ventimiglia nel corso della prima giornata di controlli straordinari predisposti dal ministero dell'Interno in vista del Social Forum di Firenze. In particolare, i poliziotti hanno fermato tre pregiudicati francesi trovati in possesso di altrettanti coltelli a serramanico. I giovani tentavano di entrare in Italia, ma sembra escluso che fossero diretti a Firenze. Gli stessi agenti hanno poi respinto quattordici immigrati che non erano in regola con il permesso di soggiorno.

http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art38.html
ARRIVO IN BICI
Arriveranno a Firenze pedalando, attraverso il passo appenninico tra Bologna e il capoluogo toscano: sono un folto gruppo di cicloattivisti che, dopo aver raggiunto Bologna con i mezzi tradizionali da varie parti d'Italia, si metteranno in sella diretti a Firenze per partecipare alla manifestazione contro la guerra del 9 novembre. Venerdì inizierà l'attraversamento appenninico, con pernottamento in un circolo Arci d'altura. Sabato alle 12, l'appuntamento è fissato a Barberino del Mugello, «luogo simbolo dell'intasamento automobilistico». Poi tutti verso Firenze per una grande invasione di due ruote, che seguirà traiettorie intersecanti rispetto al corteo del Forum. La pedalata si concluderà con la posa di uno striscione che recita: «Bici al popolo».

http://www.ilmanifesto.it:80/oggi/art35.html
PISA
Perquisito dirigente Arci
Casa al setaccio perché forse informato su indagati per banda armata
La caccia al terrorismo per forza arriva fino in casa dell'Arci. Giovedì mattina, infatti, su decreto di perquisizione locale della Procura della repubblica di Roma, è stata perquisita per 7 ore l'abitazione di un dirigente del circolo Agorà di Pisa, da quasi un decennio in primo piano sui temi del pacifismo e dell'attività culturale. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati un computer e altro materiale cartaceo attinente attività socio-culturale dell'associazione. «Le motivazioni addotte per la realizzazione di questa perquisizione sono di una gravità inaudita», spiega il direttivo del circolo. Si presuppone infatti che il perquisito abbia informazioni su «terzi» indagati per associazione sovversiva e banda armata. Nell'ordinanza non vengono però spiegati i fatti contestati a questi «terzi» che sarebbero entrati in azione il 16 aprile 2002 a Roma. Cioè il giorno dello sciopero generale nazionale. Giorno in cui il dirigente del circolo Arci era Pisa, come prova il fatto che la Digos locale ha richiesto contro di lui ( e altri 7 esponenti del Forum pisano) una sanzione amministrativa per blocco stradale. «Delle due una: o il nostro dirigente ha il dono dell'ubiquità oppure qualcosa non torna in questa vicenda», commenta il circolo Agorà rimarcando che «la nostra pratica sociale, culturale e politica è da sempre estranea e avversaria a qualsiasi tipo di attività terroristica».

«Riteniamo che questa gravissima azione rientri esclusivamente in un quadro di intimidazione in atto nel paese verso tutte le realtà sociali, sindacali e democratiche, in vista della manifestazione che si svolgerà a Camp Darby il 6 novembre prossimo e del forum sociale europeo di Firenze», prosegue la nota di Agorà, che esprime «solidarietà alle altre realtà territoriali colpite, a quanto si apprende dalle prime notizie, da identici provvedimenti di perquisizione domiciliare e sequestro di materiale». Contro le perquisizioni il deputato Verde Mauro Bulgarelli ha annunciato che presenterà nei prossimi giorni un'interrogazione parlamentare.


Il Tempo

http://62.110.253.162:80/approfondimenti/index.aspx?id=169256
Il sindaco ai no-global: «Rispettate Firenze»
Rafforzati i controlli alle frontiere. Scoperto all’Isolotto mini-deposito di bottiglie «molotov»
Social Forum/ Accorato appello di Leonardo Domenici . «Sono convinto che prevarrà il senso di responsabilità»


L'Arena di verona

http://www.larena.it:80/ultima/oggi/nazionale/Dab.htm
VERSO IL SOCIAL FORUM. Controlli ai confini in deroga al trattato. Trovate molotov: nessun legame con l’incontro

Schengen fa un passo indietro






Firenze. «Rispettate Firenze»: è l’appello che il sindaco Leonardo Domenici ha rivolto ai No Global che arriveranno in città per la manifestazione del Social Forum Europeo che desta preoccupazione per i rischi di incidenti segnalati da polizia e servizi segreti (servizio a lato) . Ma intanto, con l’avvicinarsi della data del raduno che si svolgerà dal 6 al 10 novembre, nel capoluogo toscano ma anche alle frontiere sono state rafforzate le misure di sicurezza ed i controlli. Ieri mattina un passante ha chiamato la polizia per un pacco sospetto trovato in strada e sono state scoperti quattro ordigni incendiari (tre bottiglie molotov ed un barattolo) nella zona dell’Isolotto, accanto a un motorino abbandonato. Gli investigatori ritengono al momento che non vi siano collegamenti con il Forum.
I controlli alle frontiere (ripristinati per l’occasione in deroga al Trattato di Schengen) hanno intanto dato i primi risultati positivi. A Ventimiglia sono stati fermati e respinti alcuni facinorosi in possesso di non meglio precisate «armi bianche». Lo ha reso noto l’on. Alberto Di Luca di Forza Italia, presidente del comitato parlamentare Schengen- Europol-Immigrazione, recatosi ieri alla frontiera italo-francese. Per Di Luca i risultati ottenuti dimostrato che è «assolutamente fondato» l’allarme per possibili infiltrazioni di gruppi violenti, dato dal ministro dell’Interno italiano Giuseppe Pisanu e dal collega tedesco Otto Schily.
In allarme è anche il Dipartimento di Stato americano che ha messo in guardia tutti i cittadini statunitensi che si troveranno a Firenze nei giorni del Social Forum. «Evitate la folla e siate prudenti», è l’invito del Dipartimento di Stato, «e state lontani dalle zone in cui si svolgeranno manifestazioni e cortei». Ad essere preoccupati per quello che potrebbe accadere sono anche i tassisti di Firenze. Molti dei 249 soci della cooperativa tassisti hanno reso noto che si prenderanno giorni di riposo in coincidenza con il Social Forum.
Intanto p otrebbero non bastare i tre chilometri di percorso previsti per il corteo contro la guerra del 9 novembre . «Le adesioni stanno crescendo giorno dopo giorno », ha spiegato Stefano Kovac, dell' organizzazione del Social Forum, « ed il percorso potrebbe risultare troppo breve per contenere tutte le persone, rischiamo insomma di fare un sit-in anzich é un corteo». Kovac smentisce però «assolutamente smentito voci che accrediterebbero pressioni sugli organizzatori per un cambio del percorso fissato», con il prefetto di Firenze Achille Serra i l 23 ottobre scorso.


Il Mattino di Padova

http://www.mattinopadova.quotidianiespresso.it:80/mattinopadova/arch_02/padova/cronaca/mc303.htm
Dal satellite c'è Radio Global
Una «rete» per comunicare dall'Europa al Mediterraneo
Promuove il progetto l'emittente radio Sherwood che raccoglie fondi.


La Stampa

http://www.lastampa.it:80/EDICOLA/sitoweb/interni/art4.htm
LA DIGOS: NESSUN COLLEGAMENTO CON LA MANIFESTAZIONE DEI NO-GLOBAL. DISCUSSIONE SUL PERCORSO DEL CORTEO
Social Forum, allarme per quattro molotov
Lettera del sindaco: Firenze mostri la sua civiltà

Dopo settimane di un bombardamento dialettico a colpi di "black bloc", "devastazioni", "opere d'arte a rischio" e via terrorizzando, si cerca ora di avviare, sul Social Forum che comincerà il 6 novembre, un'operazione rasserenatrice e tranquillizzante nei confronti della città. E' il sindaco Leonardo Domenici a farlo attraverso una lettera aperta a tutti i suoi concittadini dove, fra l'altro, si legge: «Chiedo alla città di mostrare a se stessa e al mondo la sua anima vera, fatta di ospitalità, di accoglienza, cultura e civiltà. Io chiedo a chi viene da fuori di rispettare Firenze e i suoi abitanti, di vederla per quello che è: una città universale, un patrimonio che appartiene all'umanità intera». Ma non è facile far scendere il termometro della tensione. Ormai Firenze ha i nervi scoperti e qualsiasi episodio, frutto pure della casualità, viene in qualche modo messo in relazione al Social Forum. Così ieri mattina la città ha vissuto due momenti d'allarme: prima per la segnalazione di un camper da cui uscivano cavi, risultati essere quelli dell'impianto elettrico; poi per il ritrovamento di quattro bottiglie incendiarie, in un sacchetto di plastica accanto a un motorino, nella zona periferica dell'Isolotto. La Digos ha escluso qualsiasi collegamento alla manifestazione dei no global, nella zona non esistono «obiettivi sensibili». Si ipotizza che gli ordigni possano essere stati abbandonati in tutta fretta da qualcuno magari disturbato dal passaggio di qualche auto di polizia o carabinieri. Un altro allarme era scattato dopo la segnalazione di alcune persone incappucciate viste entrare in un palazzo di via Gran Bretagna, ma gli agenti della Digos intervenuti si sono trovati di fronte ad un gruppo di giovani impauritissimi ed esterrefatti che si erano mascherati per la festa di Halloween. Se da un lato si cerca di stemperare i toni, di riportare alla razionalità il dibattito, di fugare la convinzione, che si è fatta strada in parte della popolazione, che Firenze stia per essere invasa da un esercito di unni, dall'altra l'attenzione resta e deve restare alta. Un volantino firmato da un gruppo anarchico, affisso sui muri del Cpa (un centro sociale nella zona sud della città) invita nei giorni del Forum ad un sit in davanti al carcere di Sollicciano e alla Menarini, la multinazionale del settore farmaceutico. Tanto che i lavoratori e i delegati sindacali hanno previsto una sorta di contro presidio a difesa dell'azienda. Ieri gli organizzatori del Social Forum sono tornati sulla grande manifestazione contro la guerra prevista per sabato 9 novembre. Si prevede una partecipazione di circa 150 mila persone, un fiume in piena di gente che, come fissato da tempo, non attraverserà il centro storico ma, sfilando in uno o due cortei, raggiungerà Campo di Marte, la zona dello stadio. «Le adesioni stanno crescendo giorno dopo giorno - ha detto Stefano Kovac, uno dei responsabili dell'organizzazione - e il percorso potrebbe risultare troppo breve per contenere tutte le persone, rischiamo insomma di fare un sit in anzichè un corteo. L'allungamento del percorso sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni assieme al prefetto ed ai rapprersentanti delle forze dell'ordine». Anche l'esatto percorso del corteo deve ancora essere messo a punto. Nelle strade interessate verranno rimossi tutti i cartelli stradali e i cassonetti dei rifiuti, e "sigillati" gli eventuali cantieri aperti in modo che per eventuali gruppi di violenti non ci sia in loco possibilità di approvvigionamento di armi improprie. E per "filtrare" gli arrivi, già in questi giorni, sono stati intensificati i controlli all'aeroporto di Peretola, dove per la sorveglianza vengono impiegati anche reparti dell'esercito, e al porto di Livorno in particolare per quanto riguarda i traghetti provenienti dalla Corsica. Già a livello massimo la sorveglianza in città. Anche perchè lunedì e martedì, proprio alla vigilia del Forum, Firenze ospiterà il principe Carlo d'Inghilterra, che quando viene in Italia non manca mai di passare qualche giorno in riva all'Arno. D'altronde «Firenze non è un posto qualsiasi - come scrive, sempre il sindaco Domenici nella lettera ai concittadini - E' un luogo ideale e materiale in cui anche il Forum Sociale sente di dover venire per discutere e manifestare».


http://www.lastampa.it:80/EDICOLA/sitoweb/interni/art3.htm
(Del 2/11/2002 Sezione: Interni Pag. 10)

IN CITTA´ NON SE NE TROVA PIU´ UNO: LI HA AFFITTATI TUTTI IL PREFETTO
E la polizia vigilerà in motorino




PRONTO, vorrei affittare un motorino... «Spiacente, già noleggiati tutti». Scusi, è possibile prenotare tre o quattro scooter per i giorni del Social Forum? «Ehm, veramente non ne abbiamo più». Un momento: non sarà mica che, suggestionati da Dennis Hopper, Easy Rider e i suoi fantastici chopper Harley Davidson, tutti i no global abbiano deciso di andare in giro rombando su due ruote, nei giorni del contestatissimo Social Forum europeo? No, i motorini a Firenze sono introvabili perché sono stati affittati in gran quantità dalle forze dell´ordine coordinate dal prefetto. Se allora volete provare a capire qualcosa di questo Social Forum scegliendo una prospettiva minimalista, beh, dovete provare a capire che cosa ci faranno polizia e carabinieri con questo significativo spiegamento di mezzi su due ruote. Roba che sembra fatta apposta per un film e invece no, appartiene alla realtà che sarà messa in scena la prossima settimana. Per farlo dovrete ascoltare un paio di noleggiatori sull´Arno, quindi chiedere conferma a qualche no global-centauro. Alla fine, se sarete fortunati, comprenderete come si è arrivati a questa singolare ma indicativa vicenda. Il primo commerciante fiorentino, un giovane cordiale come sanno esserlo certi toscani, capita sulla strada del giornalista proprio per caso. Uno sta facendo il suo mestiere (affittare motorini), l´altro oggi è in borghese: non cerca notizie ma, appunto, motorini da affittare. Diceva il vecchio Joe Dante, in un celebre film-parodia sul mondo dei media americani, che «le notizie sbucano quando non le cerchi». Ascoltate come si svolge la conversazione con il commerciante. «Guardi, gli scooter li avremmo terminati», fa lui cortese. Davanti alla lamentosa e quasi disperata insistenza del cronista («sa, ci servirebbero per lavoro... veniamo lì con altri colleghi per raccontare quello che succede durante il Social Forum...»), il commerciante si lascia smuovere. Si interessa a quel lavoro «così interessante». Chiede a sua volta informazioni e previsioni («secondo lei succederà qualcosa?» «faranno casino?»). Alla fine, gli viene incontro: «Faccio un giro con i miei colleghi e provo a recuperarle i motorini». Grazie mille, davvero, arrivederci. Anzi no: «Scusi, ma come mai sono introvabili i motorini in città?». La domanda chiave arriva così, quasi per inerzia. E il commerciante risponde: «Le confesserò: sono stati affittati tutti dalle forze dell´ordine. Agenti in borghese hanno intenzione di usarli per pedinamenti, oppure per seguire la manifestazione senza essere notati». Un collega conferma: «Motorini finiti, li hanno praticamente "requisiti" i poliziotti». E hanno fatto bene, chiosa spiazzante un no global motociclista: perché «Serra è uno capace», e perché «con i motorini puoi controllare un corteo molto meglio che con i blindati». Se ha ragione lui, nella polizia toscana Dennis Hopper, due ruote, batte Sam Peckinpah, il regista dei film sui cingolati pesanti: e a Firenze non succede niente.


Repubblica Firenze

http://www.firenze.repubblica.it:80/archivio/20021102/primo_piano/02apree.html
La proposta degli organizzatori al posto dei due serpentoni. Si aspetta il parere della questura
Corteo unico contro la guerra FortezzavialiCampo di marte


Il Mattino

http://www.mattinopadova.quotidianiespresso.it:80/mattinopadova/arch_02/padova/cronaca/mc301.htm
Il popolo No Global in marcia
Dagli studenti ai pacifisti, dai cattolici al Terzo settore
E i pedrini allestiranno il «palasport dei disobbedienti»
Centinaia di giovani in partenza dalla città del Santo

di Andrea Segre

Rifiutano l'etichetta di violenti, rilanciano la disobbedienza civile come arma pacifica, chiedono pace e giustizia: sono i giovani padovani che a centinaia parteciperanno alle cinque giornate (6- 10 novembre) del Forum Social Europeo a Firenze. Se centri sociali e sindacati hanno già allestito pullman e treni speciali, la fase organizzativa ha visto partecipi tutte le anime del movimento No Global a Padova, che si conferma ormai radicato nell'arcipelago del Terzo settore, nell'associazionismo laico e cattolico e nella stessa società civile.
Non a caso un sostegno decisivo alla gestione organizzativa e finanziaria del Forum è giunto dalla Banca Popolare Etica, il prima istituto italiano collegata al mondo della finanza no-profit, nato nella città del Santo quattro anni fa: «Il nostro impegno» spiega Marco Santori, esponente di Banca Etica, Etimos e Fondazione Choros «è andato ben oltre il piano logistico: su incarico del Forum, abbiamo concepito e allestito un seminario internazionale sulla finanza etica con molti partner europei a cui la nostra esperienza è collegata. E la prossima settimana oltre il 50% del nostro personale sarà impegnato a Firenze».
Parallelo al lavoro di Banca Etica è quello de La Tortuga, la bottega del commercio equo e solidale attiva in piazza dei Signori, uno degli spazi più importanti a livello nazionale per la distribuzione e la promozione dei prodotti del cosiddetto "altro mercato": «Abbiamo lavorato d'intesa con l'Arci» racconta Federico Zoppei «e il risultato è un grande punto di ristorazione, rivolto a tutti i partecipanti del Forum, interamente caratterizzato dai prodotti del commercio equo. Due di noi lavoreranno a tempo pieno per garantire l'attività dello stand che, prima ancora di un servizio, è un contributo attivo ai contenuti del dibattito».
Molti gli studenti che raggiungeranno il capoluogo fiorentino: «Non saremo soltanto spettatori» assicura Umberto Zampieri, segretario cittadino della Sinistra giovanile «molti di noi parteciperanno ai due dibattiti ideati in collaborazione con la Rete Lilliput e con Studenti.net: il primo riguarda l'educazione e la pace, l'altro investe la formazione e il consumo critico delle conoscenze nelle scuole».
Più ampio e radicale l'intervento degli universitari di Scienze Politiche, che in questi giorni hanno anche distribuito nelle facoltà volantini informativi destinati a chi è in partenza per Firenze: «Noi aderiamo a una rete universitaria molto ampia, che opera in sintonia con gli Studenti in movimento» dichiara Omid Firouzi «e il nostro obiettivo è un confronto concreto sulla "la recinzione dei saperi" e per lo sviluppo di un'università critica, più attenta ai temi degli squilibri e delle ingiustizie globali».
La lotta alle diseguaglianze rappresenta la parola d'ordine dei militanti del centro sociale Pedro: molti "pedrini" hanno già raggiunto la città toscana: «Stiamo allestendo il "palasport dei disobbedienti"» racconta il portavoce Max Gallob «e in quest'ambito proporremo incontri e iniziative. Di analisi, di discussione e anche di opposizione al dominio globale».
Non solo Firenze, però. «Un appuntamento centrale, per noi, è rappresentato dal sit-in di Gorizia in programma il 6 novembre» dichiara Wilma Mazza del gruppo Ya Basta «noi disobbedienti ci recheremo alla frontiera per dare un segnale reale contro la "Fortezza Europa" che attua sempre più una politica di chiusura ed esclusione verso i migranti e gli stranieri: sarà un'azione reale che vuole andare oltre i dibattiti e i seminari che talvolta rischiano di ingessare il movimento».
Proprio all'Est, terra di provenienza di tanti immigrati, si rivolgerà l'attenzione dei pacifisti giunti da Padova: «Assopace, Donne in Nero a Mani Tese saranno in prima fila» dice Gianni Rocco «sia nei seminari dei coordinamenti nazionali, come Action for Peace sulla Palestina o ICS sui Balcani, che nel confronto a più voci dedicato alla situazione del Kurdistan».
Si profila, insomma, un'ampia rete di partecipazione che conferma l'influenza esercitata dall'esperienza dei social forum in città. Culture e sensibilità diverse, obiettivi convergenti: comune anche la volontà di evitare ogni forma di coordinamento stabile che rischierebbe di mortificare la pluralità - e quindi la ricchezza - delle anime della "Padova sociale e solidale".
Infine, a proporre un momento di dialogo, è la Cgil che (oltre a partecipare direttamente all'appuntamento dei No Global europei con pullman e delegazioni) organizza lunedì - ore 21, sala polivalente di via Valeri - un dibattito dal titolo esplicito: «Verso il Social Forum di Firenze».


http://www.ilmattino.it:80/hermes/20021102/NAZIONALE/ATTUALITA/SIO.htm
«A Firenze controlleremo noi i violenti»

DALL’INVIATO A FIRENZE
RAFFAELE INDOLFI
Gli scudi di plexigas, le corazze e le ginocchiere di polistorolo, le armature dei Disobbedienti di Genova a Firenze non si vedranno. «Non c'è nessun vertice da contestare, nè zone rosse da assaltare», dice Luca Casarini, il portavoce dei Disubbidienti del Nord-Est che una volta si chiamavano «Tute bianche». E sabato 9, il giorno della manifestazione contro la guerra, nel corteo non si vedranno caschi da motociclista e volti bendati, nè tantomeno bastoni. Il servizio d'ordine o meglio il servizio di autotutela, come lo definiscono gli organizzatori della manifestazione No global fiorentina, verrà fatto «a volto scoperto e a mani nude». E difenderà il corteo dalle infiltrazioni dei malintenzionati e dei cattivi filmando con le telecamere tutto quello che avviene intorno. «Telecamere e macchine fotografiche saranno la nostra difesa», dice Critiano Lucchi componente per la Rete Lilliput dell'ufficio stampa del Social Forum.
Ma quanti saranno i cortei? In un primo tempo n’erano stati previsti due, ora si ritorna a ipotizzare che debba essere uno solo. Gli organizzatori non l'hanno ancora deciso. «Le adesioni sono maggiori di quelle che ci aspettavamo», dice Stefano Kovac, il cervello organizzativo della manifestazione. Kovac lavora al Comitato regionale dell'Arci in Piazza Ciompi, il quartiere generale provvisorio del Social Forum. Ed è lui che ha la responsabilità che tutto fili liscio il 9 novembre. Kovac è anche l'uomo del movimento NoGlobal che tiene i rapporti con il prefetto. «Stiamo lavorando - afferma - per lo svolgimento pacifico della manifestazione. Entro domani decideremo se i cortei rimarrano due o se ne farà uno solo». Ma la scelta non è facile. Il problema non è solo l'organizzazione del servizio di autotutela, ma la conformazione stessa della città. «Firenze non è Roma dove hai più di un'alternativa per far scorrere il corteo», dice Kovac. Più persone vuol dire un percorso più lungo di quello che era stato finora ipotizzato. E il percorso dovrà essere allungato senza mai far entrare il corteo nel centro cittadino. Un problema che al comitato organizzatore sono sicuri che Kovac risolverà al meglio. E il 9 novembre, il giorno della paura, che per Critiano Lucchi sarà, invece, quello della festa «come lo è stato - dice - a Porto Alegre». Il rappresentante della Rete Lilliput è sicuro che tutto andrà bene. E se lo augura anche il sindaco di Firenze che ieri in una lettera aperta ha invitato i fiorentini ad accogliere bene i partecipanti al Social Forum e quest'ultimi a rispettare la città che li ospiterà per cinque giorni.
Per i NoGlobal Firenze non sarà una nuova Gevova. Ma il partito della provocazione non si arrende e tenta comunque di sconvolgere il clima ritornato sereno dopo le polemiche dei giorni scorsi. Quattro bottiglie molotov sono state trovate ieri sul lungarno. E momenti di tensione, anche se lontano dalla città, si vivranno comunque il 6 novembre, il primo giorno del Social Forum, per la manifestazione organizzata dai Cobas, dagli Antagonistici toscani e da greci, baschi e inglesi davanti alla Base americana di Camp Derby nel Livornese e per i presidi alle frontiere decisi dai Disubbidienti. «Non permetteremo che fermino alle frontiere chi viene in Italia per manifestare», dice Luca Casarini. E aggiunge: «Non sono terroristi, ma attivisti politici. E se non li bloccheranno in Italia li farenmo entrare noi».


Messaggero Veneto

http://www.messaggeroveneto.quotidianiespresso.it:80/messaggeroveneto/arch_02/generale/see/see1.html
E’ stata sospesa la liberalizzazione prevista dal trattato di Schengen. Trovate a Firenze quattro molotov
Social forum, controlli alle frontiere
Un deputato azzurro: a Ventimiglia già respinti alcuni facinorosi giunti dalla Francia


FIRENZE – A pochi giorni dall'inizio del Social forum europeo che comincerà mercoledì nel capoluogo toscano si alza il livello di attenzione nei confronti di estremisti che tentassero di entrare in Italiae si intensificano i controlli a Fiumicino e ai valichi di Ventimiglia.
All’aeroporto di Fiumicino è entrata in vigore dalla mezzanotte la disposizione del governo che prevede la sospensione del libero transito alle frontiere interne dai paesi aderenti al trattato di Schengen (con l’Italia sono Austria, Belgio, Francia, Grecia, Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e Islanda). E' stato dunque ripristinato il controllo dei documenti, che viene effettuato da agenti dotati di computer portatili collegati con il centro elaborazione dati del ministero degli interni.
Intanto, secondo quanto riferito dal presidente del comitato parlamentare Schengen Alberto Di Luca (Forza Italia), alla frontiera di Ventimiglia «sono stati respinti alcuni facinorosi scoperti in possesso di armi bianche». Il deputato si è recato al confine con la Francia per constatare di persona l’attuazione dei ripristinati controlli decisi, «come espressamente previsto dal trattato di Schengen», in vista dell’arrivo in Italia dei partecipanti al Forum no-global di Firenze. Per Di Luca la decisione di reintrodurre i controlli «è volta a controllare e prevenire che tra i partecipanti al Forum si infiltrino provocatori e violenti che hanno la finalità, già disgraziatamente verificatasi a Genova e a Goeteborg, di trasformare un evento socio-politico in un campo di guerriglia urbana».
Un piccolo segnale d’allarme arriva anche da Firenze, dove quattro bottiglie incendiarie sono state ritrovate in via Franciabigio (una strada periferica vicino al lungarno del Pignone). Erano abbandonate in strada, sotto un motorino, e sono state ritrovate dopo la segnalazione alla Digos della proprietaria del ciclomotore. Ma secondo gli investigatori il ritrovamento delle molotov non sembra in collegamento con le manifestazioni previste da Social forum europeo.
Dal capoluogo toscano, infine, il sindaco Leonardo Domenici fa appello a Firenze affinché «mostri a se stessa e al mondo la sua anima vera, fatta di ospitalità, accoglienza, cultura e civiltà». E chiede a chi viene da fuori di «rispettare Firenze e i suoi abitanti, di vederla per quello che è: una città universale, un patrimonio che appartiene all’umanità intera».
Nella lettera aperta alla sua città il primo cittadino scrive che «dopo tante polemiche è arrivato il momento di misurarsi con il merito e i contenuti di questo evento e di gestirlo tutti quanti al meglio, con senso di responsabilità e spirito unitario». Anche perché, aggiunge il sindaco, «il Forum sociale europeo parla di noi, rappresenta un pezzo dell’Europa nuova e unita che dobbiamo costruire e che in questo momento sta affrontando temi di rilievo epocale: darsi una Costituzione e ampliarsi verso i paesi dell’Est».


http://www.messaggeroveneto.quotidianiespresso.it:80/messaggeroveneto/arch_02/udine/udb/udb2.html
Coordineranno il servizio d’ordine
Social forum, a Firenze
anche poliziotti udinesi
I dirigenti D’Antini e Gaetano


Ci sono anche due dirigenti della Questura di Udine a coordinare i servizi d’ordine per il meeting del Social forum a Firenze. Sono stati infatti convocati nel capoluogo toscano il dirigente della Squadra Mobile Ezio Gaetano e il dirigente dell’Ufficio personale Agostino D’Antini. Assieme a loro si sono recati in Toscana anche due poliziotti della Questura di Udine, che svolgeranno il compito di autisti, accompagnando i due dirigenti in tutti i loro movimenti.
Il commissario capo Gaetano e il vicequestore D’Antini hanno già esperienze specifiche. D’Antini, in particolare, è stato presente anche a Genova in occasione della riunione del G8. Ai dirigenti udinesi sono stati assegnati compiti diversi all’interno dell’imponente servizio d’ordine allestito per fronteggiare possibili disordini. Giovedì hanno partecipato a un primo vertice, nel quale sono state già pianificate tutte le principali strategie preventive. Per i poliziotti udinesi il servizio inizierà ufficialmente oggi. I momenti più impegnativi coincideranno con le giornate in cui si terrà l’incontro del Social forum europeo, ossia dal 6 al 9 novembre (da mercoledì a sabato). L’ultima giornata di servizio sarà quella di domenica 10, quando le delegazioni giunte da tutto il continente elaboreranno il documento di chiusura. Sarà comunque sabato 9 il momento più a rischio, dato che per quel giorno è prevista la marcia contro la guerra in cui potrebbero sfilare per Firenze anche centomila persone. I violenti, i black blocks e gli infiltrati potrebbero creare disordini soprattutto in quella occasione.
Anche in Friuli, intanto, sono cominciati i controlli alle frontiere, dato che proprio in coincidenza del meeting del Social Forum è stato sospeso il libero transito alle frontiere interne dei paesi aderenti al trattato di Schengen. Conseguentemente è stato ripristinato il controllo dei documenti alle frontiere. Ieri sono stati presenti alla frontiera italo-austriaca di Tarvisio per controllare l’andamento delle operazioni anche alcuni ufficiali dei carabinieri e dirigenti della Questura. Fra questi il capitano Luciano Giuseppe Torchia, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri, e il dirigente del commissariato di Tolmezzo Giovanni Belmonte.


Giornale del Popolo

http://www.gdp.ch:80/cgi-bin/show-article?ArtCode=2-2002-11-02-109624
Scatta l'emergenza “no global”

Le dogane si preparano in vista del Social Forum di Firenze

di Paolo Annoni
E' di nuovo emergenza “no global” alla frontiera tra la Svizzera e l'Italia. Dopo i due episodi registrati nel gennaio e nel luglio del 2001 il prossimo Social Forum in programma a Firenze dal 6 al 10 novembre prossimi potrebbe avere ripercussione sulle dogane di Ponte Chiasso e sulla stazione internazionale di Chiasso. Il leader delle “tute bianche” Luca Casalini ha annunciato nel corso di una trasmissione televisiva che i “disobbedienti” italiani saranno schierati sulle frontiere del Nord del Paese per consentire l'accesso al Social Forum dei “no global” provenienti da tutta Europa. Una presenza che di per sé è sinonimo di tensione. Ricordiamo alla vigilia del G8 di Genova il 16 luglio 2001 quando i pacifisti italiani bloccarono i binari della stazione di Chiasso per protestare contro il blocco di alcuni manifestanti. Analoga la situazione verificata alcuni mesi prima, il 27 gennaio 2001, quando le autorità svizzere respinsero i “no global” diretti al forum economico di Davos, con scontri e tensioni sempre nell'area della dogana. La polizia italiana ha già chiesto rinforzi per fronteggiare la prossima ondata di tute bianche. Il questore di Como, Angelo Caldarola schiererà 100 agenti in più a sorvegliare la frontiera. L'intensificazione dei controlli è iniziata nella giornata di ieri e proseguirà fino al termine della manifestazione di Firenze, ossia il 10 di novembre. Le autorità elvetiche hanno invece assicurato un'intensificazione dei controlli in particolare sul confine con la Germania per consentire un doppio filtro sugli ospiti indesiderati, vedi i “black block” o tute nere responsabili degli scontri in tutto il mondo da Seattle in poi.

Il Messaggero

http://ilmessaggero.caltanet.it:80/hermes/20021102/01_NAZIONALE/POLITICA/SOCIAL.htm
Sabato 2 Novembre 2002

Social Forum, vertice per allontare il corteo dal centro
Il prefetto Serra alle forze dell’ordine: umiltà e niente violenze. Bloccate le frontiere, a Ventimiglia respinti 3 giovani armati

di MASSIMO MARTINELLI

ROMA - Sarà più lungo. E più lontano da alcuni dei 416 obiettivi che la Questura vuole tutelare. Cambierà così il percorso del grande corteo che sabato 9 chiuderà il Forum Sociale Europeo di Firenze, dopo che gli stessi leader del Fse hanno concordato sul fatto che il tragitto già stabilito è troppo corto per ospitare tutti i partecipanti. E anche dopo che sono arrivate da Roma le voci preoccupate di Palazzo Chigi sui pericoli che corrono i monumenti cittadini. Così, lunedì mattina, il prefetto Achille Serra incontrerà ancora i leader del Movimento per stabilire le nuove modalità della manifestazione. E sempre per l’inizio della settimana è attesa la visita del ministro Pisanu in città.
E mentre in città si registrano i primi allarmi con il ritrovamento di 4 bottiglie molotov vicino al Lungarno del Pignone, lo stesso prefetto Serra ha dettato ai suoi uomini quelle che si possono definire «le regole di ingaggio» in occasione delle manifestazioni. Chi ha partecipato all’incontro del prefetto con funzionari di Ps e ufficiali dell’Arma, riferisce che Serra ha chiesto innanzitutto umiltà. «Ha detto che se verranno provocazioni, nessuno deve rispondere - riferisce uno dei funzionari presenti - E si è rivolto soprattutto ai dirigenti e agli ufficiali che vengono da fuori, per dire che qui a Firenze non esistono Polizia, Carabinieri e Finanza, ma un’unica forza dell’ordine che lavora in perfetta sintonia. Poi ci ha ammonito, ricordandoci che se noi diamo una sberla a qualcuno, quel gesto sarà passato al rallentatore dalle tv di tutto il mondo. Se la prendiamo noi, invece non succederà».
In ogni caso, le forze dell’ordine sono già al lavoro da giorni. Ieri la Digos fiorentina ha lavorato su quelle quattro molotov, ma per il momento ha escluso che siano collegabili al Social Forum. Mentre alle frontiere sono cominciati i controlli a tappeto per intercettare eventuali malintenzionati diretti a Firenze. Diciassette persone sono state respinte, ad esempio, dalla polizia di frontiera di Ventimiglia, ai principali valichi con la Francia. Sono stati fermati tre pregiudicati francesi trovati in possesso di altrettanti coltelli a serramanico, che tentavano di entrare in Italia a bordo di un furgone. Ma sembra che non fossero diretti a Firenze. E sono stati ugualmente respinti quattordici immigrati che non erano in regola con il permesso di soggiorno. Controlli a tappeto anche all’aeroporto romano di Fiumicino e al porto di Livorno, specialmente sui traghetti provenienti dalla Corsica, anche perché quello di Livorno è lo scalo marittimo più vicino alla base militare Usa di Camp Darby, dove il 6 novembre ci sarà un sit-in di protesta che si prevede "movimentato". Sempre il sei novembre, le forze dell’ordine terranno gli occhi puntati sul porto di Ancona, dove sono attese due navi con bordo un migliaio di No Global greci. Lo scorso anno, quando altri No Global greci arrivarono alla banchina del porto di Ancona diretti al G8 di Genova, ci furono immediatamente scontri con la polizia. Rimasero feriti dieci agenti e tre giovani manifestanti.


Il Tirreno

http://www.iltirreno.quotidianiespresso.it:80/iltirreno/arch_02/pisa/cronaca/lp101.htm
Poliziotti ovunque: la città è presidiata
È iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione del 6 novembre
Arrivati rinforzi da altre questure Controlli sul litorale

di Giovanni Parlato

PISA. È praticamente iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione di mercoledì prossimo davanti a Camp Darby. Basta guardarsi intorno per vedere come le auto di polizia e carabinieri stiano pattugliando sia la città che il litorale. La preoccupazione delle forze dell'ordine riguarda l'arrivo di manifestanti che potrebbero arrivare a San Piero a Grado con mezzi propri e, quindi, al di fuori del controllo programmato con gli stessi organizzatori.
Vengono controllati auto e camper di stranieri, soprattutto lungo il litorale. Un monitoraggio continuo per evitare brutte sorprese. Ed a questo lavoro sta partecipando personale della Polizia di Stato arrivato a Pisa da altre questure. Ed anche, ovviamente, i carabinieri stanno lavorando affinché tutto si possa svolgere nel migliore dei modi.
Alla manifestazione a Camp Darby del 6 novembre, organizzata dal Movimento Antagonista Toscano, hanno dato la loro adesione no global inglesi, greci e baschi. È da questa area che si teme una possibile protesta violenta. Da una parte si spera che essendo un preliminare che anticipa di poche ore l'inizio del Social Forum Europeo di Firenze, la maggior parte stia ancora arrivando o abbia scelto di recarsi direttamente nel capoluogo toscano. Ma questi sono soltanto calcoli che non possono certamente permettere di abbassare la guardia.
E la manifestazione a Camp Darby dovrebbe essere l'anticipazione di un'altra iniziativa di più ampio respiro. «Nell'assemblea conclusiva del Social Forum fiorentino che si terrà il 10 novembre - spiega Dario Danti, responsabile regionale dell'organizzazione del Forum per Rifondazione - sarà delineato un appuntamento internazionale con una manifestazione a livello internazionale contro la guerra e le basi militari».
E Rifondazione sarà presente il 6 novembre davanti a Camp Darby, ma non ufficialmente. «Ci saranno alcuni nostri circoli - continua Dario Danti - ma solo a titolo individuale. Quel pomeriggio, il nostro partito sarà impegnato altrove. Alla frontiera per evitare che migliaia di manifestanti vengano bloccati dalle forze di polizia e a Firenze dove ci sarà Bertinotti».


Corriere della Sera

http://www.corriere.it:80/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=SARZA

Cortei a Firenze, vietato il passamontagna

Il prefetto Serra agli agenti: saremo provocati ma evitiamo scontri. Vigilanza su 200 obiettivi


ROMA - Oltre duecento pattuglie in ronda notturna, almeno quindici nuclei

«volanti» pronti a intervenire sui luoghi dell’emergenza. A quattro giorni dall’inizio del Social Forum il prefetto Achille Serra concorda con il questore Giuseppe De Donno il dispositivo di sicurezza per la città. E convoca un vertice con tutti i funzionari che coordineranno l’ordine pubblico in piazza. «Saremo provocati - avverte - però non dovremo rispondere. Gli interventi dovranno essere rapidi e decisi, ma senza mai trasformarsi in scontro». In strada ci saranno carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili urbani «ma l’importante è che si lavori come in unico corpo, senza gelosie e soprattutto rispettando il rapporto gerarchico». Discussa anche la possibilità di qualche modifica al percorso del corteo di sabato 9 novembre. Tra lunedì e martedì a Firenze arriverà il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. L’occasione è la firma di un protocollo con la Regione in materia di sicurezza. Con lui ci sarà anche il capo della polizia Gianni De Gennaro. E non è un mistero per nessuno che la visita si trasformerà in un vero e proprio sopralluogo per verificare personalmente la situazione. Dopo il via libera del governo allo svolgimento del meeting europeo sia il presidente Martini, sia il sindaco Domenici hanno rilasciato dichiarazioni che invitavano «alla collaborazione e al rapporto costante tra enti locali e responsabili dell’ordine pubblico». Pisanu sarà in Toscana proprio per ribadire la necessità che «ognuno faccia la propria parte assumendosi le responsabilità di quanto potrebbe accadere durante il vertice».
Gli organizzatori e i gruppi moderati dei no global continuano ad assicurare che «il clima sarà sereno e pacifico». Ma nemmeno loro sono in grado di escludere possibili infiltrazioni di frange violente che contestano l’atteggiamento dialogante del movimento nei confronti delle istituzioni. Per questo il Viminale ha accolto con soddisfazione la decisione della Cgil e della Fiom di mettere a disposizione un proprio servizio d’ordine, capace di controllare quei luoghi dove potrebbe esplodere la rabbia dei contestatori. Una sorta di «autotutela» visto che i promotori del Forum sanno perfettamente che incidenti e scontri segnerebbero inesorabilmente la fine «politica» del sodalizio.
Durante i quattro giorni del meeting Firenze sarà «blindata», ma non militarizzata. I servizi di vigilanza fissi riguarderanno circa duecento obiettivi (monumenti, chiese, sedi consolari, uffici pubblici, aziende, grandi catene commerciali, Mc Donald’s), mentre il resto della città sarà controllato con dispositivi di sorveglianza dinamica. Gli agenti si muoveranno in macchina e a piedi, molti di loro saranno in borghese e si mescoleranno alla folla. All’interno dei luoghi destinati a incontri e workgroup non ci saranno poliziotti o carabinieri che però resteranno sul «percorso» esterno per prevenire eventuali irruzioni. Alcune fabbriche hanno disposto un servizio di vigilanza privata, i negozi del centro hanno deciso di proteggersi con bandoni di metallo che «chiudono» le vetrine.
L’appuntamento più temuto è certamente quello di sabato 9 novembre con il corteo contro la guerra. Sui due itinerari concordati con il prefetto (gli ultimi «aggiustamenti» potranno essere decisi durante la riunione di lunedì) sfileranno almeno 150 mila persone. I cortei saranno «registrati» da telecamere fisse e mobili. I manifestanti non potranno coprirsi il volto con bandane o passamontagna, verranno fermati tutti coloro che avranno mazze, bastoni o altre armi improprie. Lo stesso avverrà durante il concerto organizzato nella zona dello stadio che chiuderà il Forum. Sarà l’ultimo appuntamento della manifestazione. Il momento del bilancio finale.
Fiorenza Sarzanini


Il Mattino

http://www.ilmattino.it:80/hermes/20021102/NAZIONALE/ATTUALITA/SPAKKA.htm
Sabato 2 Novembre 2002


Viminale, via al piano-sicurezza

È cominciata l’operazione-sicurezza. All’aeroporto di Fiumicino è stato ripristinato il controllo dei documenti anche per chi proviene dall’area- Schengen. E nei posti di frontiera si sono fatte più severe le verifiche degli ingressi. Nel capoluogo fiorentino, il prefetto Achille Serra ha intensificato le ronde e i pattugliamenti nelle strade, anche notturni: proseguiranno nei prossimi giorni.
La filosofia del Viminale è ora radicalmente diversa da quella adottata durante il G8 di Genova. Muove infatti dal dialogo con gli organizzatori per definire gli itinerari dei cortei. E contempla una presenza meno «aggressiva» delle forze dell’ordine nelle strade. Non saranno esibite armi. Il ricorso ai lacrimogeni verrà ridotto ai casi estremi. E, durante le manifestazioni, si muoveranno squadre di 30-40 uomini (indosseranno i caschi, ma gli scudi anti-sommessa resteranno negli automezzi). In ogni caso, l’impegno del Viminale sarà enorme: 4000 tra poliziotti, carabinieri e vigili sono stati già precettati. Nel giorno clou del Social Forum si dovrebbe toccare quota 6000. È probabile che, prima del 6 novembre, giorno d’inizio del Social forum, il ministro Beppe Pisanu arrivi a Firenze per firmare il protocollo sulla sicurezza con la regione Toscana.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9