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Le religioni demenziali: il cattolicesimo
by Emiliano Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:20 AM mail:

Perchè una delle religioni più popolari del mondo è un'incredibile bufala

Spero di non offendere la sensibilità di nessuno. Ho un "religioso" rispetto per le scelte individuali, e non posso intromettermi nell'"essere cattolico" di una singola persona. Ciò detto, vi riporto questa mia riflessione fatta a partire dal fastidio o dall'ilarità che ci stimolano alcune religioni "pittoresche". Ad esempio, i Testimoni di Geova. Chi non ha bestemmiato alla quarta volta che ti si presentano in casa? Reazione legittima (anche se, prima di bestemmiare, è doveroso alzare il cappello per l'unica religione che si sia opposta al nazismo, opposizione pagata con dieci-ventimila testimoni deportati). Ma non dovremmo bestemmiare ogni volta che alla radio, in TV, sui giornali, viene dato uno spazio sproporzionato alle opinioni di Papi e Cardinali? Non ci rendiamo conto della sproporzione dei mezzi che hanno i Testimoni di Geova ("La Torre di Guardia") e quelli dellla Chiesa Cattolica (Rai, Mediaset, La 7, Corriere, Repubblica, ecc. ecc. oltre ovviamente a svariate emittenti radiotelevisive di proprietà vaticana)? Si dirà: ci sono più cattolici che Testimoni di Geova, il che è innegabile, ma le proporzioni che abbiamo in mente sono decisamente ingigantite a favore del cattolicesimo, e su questo torneremo.
Passiamo ora alla Religione Cattolica in quanto tale. Su questo argomento sono piuttosto ferrato, perchè per motivi famigliari sono in contatto con molti esponenti della Chiesa Evangelica Pentecostale che, come dice il nome, sono molto rigorosi su quello che c'è scritto nel Vangelo. Riporterò ora le COLOSSALI mistificazioni della Chiesa Cattolica riguardo ai vangeli e alla Bibbia.

- Verginità di Maria: i Vangeli sostengono che Maria era vergine quando ha concepito Cristo. A parte il fatto che è ginecologicamente impossibile un parto in cui sia preservato l'imene, non viene MAI detto nella Bibbia (guardare per credere) che, in seguito, Maria abbia rinunciato ai doveri (e piaceri!) di moglie, in contrasto con le usanze dell'epoca. In un passo (quello di Gesù nel tempio che parla con i Dottori) si lascia intuire che Gesù aveva dei fratelli, anche se i cattolici dicono che si intendevano cugini e parenti vari.

- Santità di Maria: Maria viene definita una donna onesta, scelta anche per questo al compito di Madre naturale di Dio. Non viene mai detto che fosse particolarmente casta o santa. Le vengono attribuiti dei normali e umanissimi sentimenti di madre. In nessun passo dei vangeli si invita al culto di Maria. Il culto della Madonna deriva (e chi lo nega si arrampica sugli specchi) da quella figura archetipica della Madre con il Bambino, ovvero Iside con Horus, Ishtar con Vattelappesca. Le statuette che raffigurano queste iconografie sono IDENTICHE alle prime immagini della Madonna col bambino. Il culto di Maria sostituisce nella popolazione il culto ancestrale della Dea Madre (definitivamente e ufficialmente eliminato solo nel '600 con i roghi di streghe, anche se lì si parla anche del Cornuto, l'erede di Dioniso che a sua volta è una mascolinizzazione della Dea Madre).

- Purgatorio: inventato di sana pianta. Meglio stendere un velo pietoso.

- I Dieci Comandamenti: il Cattolicesimo ne fa una strage. Addirittura, infrange il primo: Non Avrai Altro Dio Al Di Fuori Di Te. Il monoteismo, difatti, è trasformato in un politeismo di natura mesopotamica, con una figura maschile (Dio) e una femminile (Maria). Il rapporto di forze è, teologicamente, a favore di Dio, ma il popolo è tutto per Maria. Cristo è il ragazzo immagine della trinità (composta dal Padre, dalla Madre e dal Figlio. Questo è anche carino rispetto alla maschilista versione originaria, ma è una forzatura teologica. Lo Spirito Santo è bellamente ignorato, tanto che la maggior parte dei cattolici non sa neanche cosa sia la Pentecoste o il Battesimo dello Spirito Santo). Non parliamo poi del culto dei Santi, e delle immagini a somiglianza di Dio.

- i Sacramenti: inventati tutti di sana pianta, a parte il Battesimo. Il Battesimo, che nel Cristianesimo è un atto consapevole di Rinascita, e unisce due momenti, il battesimo in acqua (fisico) e nello spirito santo (spirituale), il secondo dei quali è il momento più importante, il discrimine tra la Vecchia Vita e la Nuova Vita, nel cattolicesimo viene fatto a un neonato. No comment.

- Il Prete come mediatore tra uomo e Dio: ridicolo. Base per la teocrazia medievale. La Bibbia non parla di Preti, ma solo di "decani", o "anziani" o "diaconi" come predicatori e "leader" di una comunità cristiana.

- Il celibato dei Preti: assurdo, trovatene cenno della Bibbia. Invenzione medievale con motivazioni politiche che non starò a esaminare.

- Le Sacre Scritture: tradotte, erano all'indice fino al '60. Il Popolo NON doveva leggerle. Allo stato attuale, il 90% dei cattolici non ha un cazzo di idea di quello che ci sta scritto.

Penso di aver sviscerato uno dei noccioli della Grande Truffa. Viene detto al fedele che deve essere Cristiano e che la fonte della verità è il Vangelo. Il Vangelo non viene fatto leggere al fedele, e gli si propina una qualsiasi religione pagana. Non ho antipatia per le religioni pagane, anzi. E' l'imbroglio che mi dà fastidio. E non è una questione di interpretazione. Se io interpreto il pensiero di Nietszche dicendo che pone le basi per la democrazia rappresentativa, vengo giustamente accolto a sputi e pernacchie. Che un'interpretazione sballata del Vangelo come quella cattolica abbia avuto tanto successo, è un insulto all'intelligenza umana (non che la maggior parte delle chiese protestanti sia molto meglio). Ma non è finita qua: la truffa si espande in altri campi, molto più attuali. Il Cattolicesimo si tinge della New Age più bieca: il Papa, tanto pragmatico contro il comunismo e l'aborto, ha mai avuto le palle di parlare di inferno ai suoi fedeli? Di Satana sì (anche perchè tutte le beghine hanno gran paura delle Sette Sataniche). Ma di Inferno? Della vita dopo la morte (al di là dal fatto che c'è)? Come dimostrato dagli atroci programmi televisivi del pomeriggio, una discreta parte di cattolici è convinta che le persone amate, quando muoiono, proteggano gli amici perduti in forma di angelo (come nei filmetti TV di Italia Uno). E la Chiesa, come Padre Federico nel "Caso Scafroglia", prona ad accettare tutta la melensa paccottiglia simil-spirituale che viene riversata sui fedeli italiani a badilate, da Padre Pio in giù. Qual è il rapporto di tutto ciò con quel povero ebreo dalle idee così luminose vissuto duemila anni fa? NES-SU-NO. Ma non è finita qua. Nonostante la completa estraneità di una schiacciante maggioranza della popolazione anche da quella bizzarra deviazione del Cristianesimo che è il Cattolicesimo, vuole l'opinione comune che siamo un paese cattolico. Che tutti i preti, pretastri e cardinale abbiano spazio illimitato in televisione. Solo perchè, per tradizione, il 90% della popolazione si definisce "cattolico". Mentre non una parola su un fenomeno di cui ho avuto riscontro esclusivamente per esperienza personale, che è l'enorme diffusione della Chiesa Cristiana Evangelica in Sud Italia. E guardate che non sto facendo lo spot per i Pentecostali o quant'altro. Loro sono solo dei coerenti credenti nel Cristianesimo Evangelico che non corrisponde al Pensiero di Cristo (che noi del resto non possiamo conoscere) ma alla sua interpretazione da parte di Paolo di Tarso (alias San Paolo, interpretazione con degli spunti interessanti ma che io trovo decisamente fastidioso). Solo che è INCREDIBILE che di questa Chiesa che al Sud è veramente forte, ne abbiano parlato (un poco) i giornali solo durante il triste caso di Angela Celentano, sparita a Faito durante un "agapè", cioè un pranzo collettivo di una comunità evangelica. Il Cattolicesimo ormai è un'entità autoreferenziale, con un istinto di sopravvivenza e di autopromozione incontenibile, e un potere mediatico e politico indecente.
Qualche settimana fa ho visto un documentario sui pastori Masai. Per scongiurare la sterilità di una giovane (e bellissima) sposa, i difensori - guerrieri (non mi ricordo come si chiamano) della Tribù compivano un lunghissimo viaggio lungo le pendici dei monti kenioti fino a un vulcano in semi-attività, un luogo "tabù" sulla cima di una montagna di una bellezza e di una "soprannaturalità" così sconvolgente da capire benissimo perchè i pastori Masai pensano che ivi risiede un dio. Detto ciò, nessuno di noi potrebbe mai credere che quel Dio è in grado di curare la sterilità della sposa. Qualcuno che osservasse dall'esterno il Cattolicesimo, potrebbe essere vagamente possibilista su una connessione con i suoi riti di una qualsiasi Entità Divina e soprannaturale? La mia risposta è NO, e il mio consiglio è di ridere di meno (che sghignazzate alla manifestazione di Firenze!) quando leggiamo un volantino dei Raeliani.

Emiliano

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riflessione
by elena Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:32 AM mail:

tu rifletti sul cattolicesimo.
in realtà qsi religione monoteista è semplicemente frutto del pensiero patriarcale; prova ne è che qsi dio è maschio. e questo basta a confutare il confutabile.
tutte le religioni monoteiste sono una bufala.
tutte le religioni in cui c'è un dio-padre sono una bufala.
il cattolicesimo è semplicemente (poi in realtà il cristianesimo, xché il cattolicesimo è una dottrina) la + recente. il cristianesimo è figlio del giudaismo (fra l'altro).
x tornare a un senso di religio x cui io possa portare rispetto, bisogna tornare ai misteri e ai culti prepatriarcali; ciò che è venuto dopo e che x la nostra cultura coincide col primo grande imperialismo della storia (quello delle polis greche) è solo uno strumento di potere.
baci

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Credenti o creduloni?
by sayoku Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:37 AM mail:

Dio creò Adamo prendendo del fango, plasmandolo e alitandovi sopra lo spirito vitale. Per creare Eva usò un altro sistema: avendo già fatto il grosso del lavoro ed avendo già consumato molte energie, gli fu sufficiente prendere una costola di Adamo e trasformarla in una donna. Questo anche allo scopo di manifestare la connaturata inferiorità della donna rispetto all'uomo. Già questi discorsi ci sembrano un po' strani, un po' troppo umani e anche un po' buffi. Un Dio onnipotente ha bisogno di questi giochetti per creare l'essere umano? Sorge poi spontanea una domanda: Adamo aveva un numero di costole dispari prima o dopo? E' incredibile quanti interrogativi susciti nell'uomo la lettura della Bibbia!

Comunque Adamo ed Eva vivevano nel Paradiso Terrestre e Dio passeggiava in questo bellissimo giardino. Questo significa che Dio era visto inizialmente come un essere antropomorfo. Dio quindi aveva creato Adamo ed Eva e li aveva messi nel paradiso terrestre ad annoiarsi. Io mi chiedo proprio che intenzioni avesse inizialmente Dio. Voleva giocare al Grande Fratello con due soli partecipanti? Poi Dio dice ad Adamo ed Eva: "Guardate che io ho messo in un certo posto l'albero della conoscenza del bene e del male. Non mangiate il suo frutto altrimenti morirete!". E' come se una mamma prima di uscire di casa dicesse al bambino: "Ho messo la marmellata su quella mensola, non la mangiare!". Qual è la prima cosa che fa il bambino quando la madre è uscita? Mangia la marmellata! Se Dio non avesse voluto che Adamo ed Eva mangiassero il frutto proibito (non a caso era proibito), gli avrebbe detto dov’era e di non mangiarlo? Ma siamo seri! Se voleva che non lo mangiassero non avrebbe proprio messo l'albero nel giardino. In realtà egli voleva che Adamo ed Eva lo mangiassero e fu lui e non il serpente il vero tentatore. Ma secondo la Bibbia Dio non voleva. Non voleva che Adamo ed Eva mangiassero il frutto della conoscenza del bene e del male. Molto strano! Distinguere il bene dal male è qualcosa di positivo! Perché Dio non voleva che Adamo ed Eva distinguessero il bene dal male? E, prima di disubbidire e mangiare il frutto proibito, come si comportavano Adamo ed Eva? Si facevano inconsapevolmente del male a vicenda? Poveretti! Disubbidire a Dio certe volte conviene! La tesi del Dio sadico si fa sempre più concreta.

Secondo la Bibbia, Eva fu tentata dal serpente, "la più astuta di tutte le bestie". Per la loro disubbidienza, Adamo ed Eva, che inizialmente erano immortali, furono condannati a dover morire. Eva fu condannata a dover partorire con dolore. Adamo fu condannato a dover lavorare per vivere. Il serpente fu condannato a strisciare nella polvere. E poiché le colpe dei padri ricadono sui figli, tutti noi nasciamo con il peccato originale, insomma siamo tutti peccatori fin dalla nascita. Ora vorrei obiettare alcune cose: in primo luogo il serpente non è affatto la più astuta di tutte le bestie, basti pensare a cani e gatti che sono estremamente più intelligenti ed astuti dei serpenti. In secondo luogo, dove lo avete mai visto un serpente che parla? Io solo nei cartoni animati! In terzo luogo, cosa faceva questo serpente prima di essere condannato a strisciare, saltellava sulle sue zampette? E che serpente era allora? Bisogna poi dire che questo concetto delle colpe dei padri che ricadono sui figli è alquanto discutibile. Praticamente se un tizio rapina una banca, suo figlio, suo nipote e tutta la sua discendenza dovrebbero finire in galera? Anche se magari sono delle bravissime persone? C'è da dire ancora che la prima a cadere nell'inganno del serpente fu Eva. La donna poi tentò l'uomo che commise anche lui il peccato. In sintesi la donna è facilmente corruttibile ed è causa anche dei peccati dell'uomo. Insomma chi ha scritto questa parte della Bibbia è riuscito a concentrare in poche righe i peggiori pregiudizi umani, i concetti più discutibili.

Come primo effetto della conoscenza del bene e del male, Adamo ed Eva si resero conto di essere nudi e si andarono a nascondere. Insomma la nudità è una cosa molto cattiva! Ed ecco che al concetto dell'inferiorità della donna si aggiunge la ben nota sessuofobia biblica che ancor oggi affligge la Chiesa. Ci sarebbe da chiedersi come mai ancor oggi esistono in Amazzonia, in Africa, in Australia, tribù nelle quali si vive praticamente nudi. Non hanno ereditato anche loro il peccato originale? Come mai non si rendono conto di quanto sia immorale essere nudi?

Secondo la Chiesa Cattolica, l'unica persona a non aver ereditato il peccato originale fu la Madonna. Si tratta del dogma dell'Immacolata Concezione. La madre di Gesù non poteva avere peccati, fosse anche solo quello originale. Ma tale dogma provocò altri problemi. La morte è la conseguenza diretta del peccato originale, quindi se la Madonna è nata senza peccato originale non poteva morire. Ed infatti la Chiesa ha prodotto un altro dogma, quello dell'Assunzione. La Madonna quindi non sarebbe morta, ma sarebbe stata assunta in cielo. Poi però qualche anno fa Papa Giovanni Paolo II affermò che la Madonna era morta come qualsiasi altra persona!

Per la Chiesa Cattolica il peccato originale si cancella col battesimo. E in passato i bambini morti prima di essere stati battezzati finivano dritti dritti all'inferno. Idem per gli appartenenti ad altre religioni. In tempi piuttosto recenti, in molte cliniche ed ospedali cattolici, se durante un parto bisognava scegliere se salvare la madre o il bambino, si optava senza indugio per il bambino, proprio perché non essendo battezzato, sarebbe finito all'inferno, mentre la madre era già battezzata e quindi poteva morire senza problemi. Se mi si prospettasse una situazione simile, preferirei di gran lunga salvare mia moglie. Io non sarei legato da vincoli affettivi al bambino, visto che non ci ho vissuto insieme nemmeno 5 minuti, ma sarei legato da un grande amore a mia moglie. Oltretutto potremmo avere già altri figli o averne in futuro. Cosa dovrei fare, rimanere da solo ad allevare questo bambino sconosciuto e rinunziare alla donna che amo? E gli altri eventuali figli chi li accudirebbe? Come vivranno senza la loro madre? E i parenti di mia moglie come vivranno senza la loro figlia, nipote, ecc.? Sarebbero disposti i miei suoceri a rinunziare alla loro figlia in cambio di un bambino per il quale ovviamente non possono provare lo stesso affetto?

Questi sono solo alcuni piccoli esempi della follia delle religioni.

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cattolicesimo monoteista?
by yasoku Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:43 AM mail:

Il cattolicesimo non è affatto una religione monoteista. Abbiamo un Dio che ne sono 3 (e già nell'antico testamento si parlava degli elohim ed altri dei inferiori), centinaia di madonne, un esercito di santi che popolano il regno dei cieli. Speriamo solo che il cielo non diventi troppo pesante e ci cada addosso!

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D'accordo, ma secondo me inesatto
by Lorenzo Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:51 AM mail:

Hai commesso alcune inesattezze, secondo me.
Cercare di contestare il fatto che la vergine sia rimasta tale, adducendo motivazioni ginecologiche, è sostanzialmente sbagilato, in quanto, allora, non può esserci nulla di vero.
Se la vergine può essere rimasta incinta tramite lo spirito santo, non vedo come non possa essere rimasta vergine anche dopo il parto.
Per secondo, la trinità non è il padre, la madre, e il figlio, ma il padre, il figlio, e lo spirito santo. Maria non è venerata in quanto divinità, ma in quanto madre.
In concordia con i comandamenti, che indicano di onorare il padre e la madre, e quindi Maria in quanto madre di tutti i cristiani essendo madre del figlio di Dio.
Detto questo, non sono credente, non vado in chiesa, ma mi sento in piena sintonia con quanto scritto nel Vangelo perchè, vero o falso, rappresenta comunque un vademecum in cui si possono identificare molte delle identità del movimento.
Valori come il rispetto del prossimo, denigrazione della ricchezza, valori morali + alti di quelli materiali, sono esattamente i principi che ispirano noi nell'essere compagni.
Gesù, come primo esempio di primo disobbediente.
Nei fatti, però, hai pienamente ragione, la Chiesa, come valori, sembra tenere più conto dei fatti materiali, che non di quelli morali.
Andare a messa, fare offerte, rispettare una serie di "usanze" atte a riunire (come noi facciamo nelle manifestazioni) praticamente persone per rafforzare la potenza di un'ordine, sono considerate più importanti di seguire le indicazioni fondamentali di cristo.
Al punto che per assurdo, si può tranquillamente dichiarare di credere in Dio dichiarano guerre a destra e a manca, oppure possedere potere e ricchezza smisurate quando, invece, nel vangelo quando viene chiesto a Gesù cosa bisogna fare per seguirlo, lui non risponde di andare a messa, rimanere vergini e altre puttanate del genere.
Semplicemente, risponde unicamente di liberarsi di tutte le ricchezze materiali.
Ora, andare in chiesa e possedere mezza Italia, (ogni riferimento è casuale) ricevendo approvazioni da parte della chiesa, quanto meno è discutibile. La Chiesa cattolica stessa, come rappresentazione dei massimi discepoli di Cristo, possendo addirittura uno stato intero (il Vaticano) nega essa stessa la principale indicazione di Gesu.
Però.... come farebbe ad avere seguaci se insistesse perchè i credenti si spoglino dei loro beni.......

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monoteismo
by elena Thursday, Nov. 28, 2002 at 9:53 AM mail:

il noumeno è uno.
trina è la manifestazione.
tieni conto, sayoku, che il cristianesimo si innesta su altre religioni (sincretismo). uno dei retaggi è proprio la trinità (diana-selene-ecate), un altro le madonne nere.
il resto invenzione del clero.

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madonne
by robustino Thursday, Nov. 28, 2002 at 10:03 AM mail:

anche in toscana abbiamo molti scambi di vedute su madonne e cose del genere vedi ad esempio:
"Dio treno carico di caffè TRE volte MAIALE per ogni chicco..."
come diceva qualcuno, vere e proprie poesie al Signore.

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religioni
by barbarossa Thursday, Nov. 28, 2002 at 10:51 AM mail:

penso che sia uno spreco di neuroni a analizzzre le parole che dicono le scritture,di ogni religione :)
alla fine credo che per essere un religioso sia necessario credere nella filosofia che le scritture insegnano,e non nei fatti,mi sembra anche assurdoo il bisogno di venerare un dio,in quanto a essere superiore non credo senta troppo la necessità di vedere migliaia di esseri viventi che si prostrano.....

io nel particolare sono ateo,ma la vedo così :)

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X Elena in fretta
by Emiliano Thursday, Nov. 28, 2002 at 12:35 PM mail:

Poi magari rispondo più con calma in genere.
Sono d'accordo con te riguardo a culti prepatriarcali misterici, ma ho il sospetto che dal cristianesimo siano derivate delle cose simili nel cristianesimo gnostico poi repressi dagli ortodossi seguaci di Paolo di Tarso e discendenti. Però al riguardo devo informarmi. Da un certo punto di vista, almeno secondo un libro che ho letto, l'introduzione del Culto Mariano nell'alto medioevo era il fenomeno di una società apparentemente più aperta, con ideali simili alle civiltà con il culto della Madre, di cui si trovano ancora dei riscontri nella poesia cortese, che però sono solo delle impronte in una società ormai sclerotizzata da un cattolicesimo più patriarcale che mai.

E.

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Si e' gia' qui....
by Tertulliano Thursday, Nov. 28, 2002 at 1:05 PM mail:

Si sono gia' qui avute dotte disquisizioni vertenti su
argomenti vetero-testamentari...
Sono state citate le avventure raccontate nel fumetto Genesi
(non era ancora un gruppo musicale) al capitolo "Adamo ed Eva".
Dopo le note traversie con serpenti e mele, una volta
avuta contezza del Bene e del Male (in questo caso direi piu' del Bene che del Male...) Adamo zompo' sopra ad Eva e si fece una pelle...(le scritture tacciono sulla postura prescelta se quella a pascipecora o quella del missionario).
Da quell'unione nacquero due pargoletti.
Uno era un piagnucolone, si metteva le dita nel naso e poi
tirava le caccole al fratello, faceva la spia quando l'altro
se lo menava....insomma un vero e proprio rompicoglioni.
Talche' un giorno Caino, ragazzo invece assolutamente normale, si ruppe le palle, prese un nodoso randello e crocchio' il teschio ad Abele. Ebbe un bel urlare, dal triangolo, il Demiurgo: Caino che ne e' di tuo fratello..?
Caino non rispondeva e continuava ad andare a caccia di rospi e lucertole, come tutti i bambini dabbene...
Fin qui la storia e' piuttosto normale e noiosetta anzichenno'..
Ma, riflettendoci bene, sorge spontanea una domanda. Dato
che non c'era un Adamo ed una Eva bis e quindi NON c'erano
pargolette che Caino potesse a sua volta accaprettare una volta raggiunta la puberta', come cazzo fece lo sparuto gruppetto primigenio a popolare 'sto zozzo mondo?
Una sola risposta, incontrovertibile: Caino si trombo'
quella brutta zoccola di sua madre, Eva, mentre Adamo era
intento a coltivare l'insalata nell'orto.
Dal che si evince che siamo tutti discendenti da una troia
e figli incestuosi...
Altro che "SACRE" scritture, questa e' 'na monnezza....!!!

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Merda!
by Emiliano Thursday, Nov. 28, 2002 at 1:20 PM mail:

Ho perso il commento di risposta, maledizione! Be' allora farò in breve:

per Lorenzo, so qual è la trinità, sto appunto dicendo che la Trinità originaria è completamente mutata nell'immaginario collettivo non nel senso che pensino che sia Padre Madre e Figlio ma nel senso che nessuno sa cos'è lo Spirito Santo. A proposito di Spirito Santo ti consiglio di informarti sull'Evangelismo Pentecostale e sull'esperienza del "parlare in lingue" e del "battesimo dello spirito santo", io non posso parlartene perchè non credo e perchè non ho mai avuto questa esperienza ma ho assistito molte volte a culti evangelici e ti assicuro che non sono parole vuote ma reali stati di "comprensione senza parole" e "rinascita". Mentre la Madre viene appunto adorata in quanto tale cioè Dea Madre difatti il culto mariano non esiste nel cristianesimo delle origini ma nasce dal sincretismo culturale (come dice Elena) che c'era a Roma (vedi culto di Iside). Non vedo come questo contrasti con le tue idee sulle parole di Cristo, visto che non una sola sillaba nei Vangeli indirizza al culto della Vergine.
Per quanto riguarda la verginità: quella del parto e dell'imene è una provocazione piuttosto datata tra l'altro, il senso delle mie frasi era un altro cioè che nel Vangelo non è mai detto che lei rimane vergine e non fa figli dopo Gesù, all'epoca fare un solo figlio era abbastanza strano e comunque non vedo come i cattolici si prendano la libertà di aggiungere cose che non sono nemmeno implicite nel testo.

per gli altri: condivido le vostre critiche alle religioni in genere, è che mi sono reso conto che per moltissime persone credere a Dio con tutto quello che ne consegue è veramente importante. Per quanto mi riguarda, la bestemmia sul treno di caffè è Dante Alighieri elevato alla quarta, ma mi sono costretto a non disprezzare l'istinto al monoteismo e proprio per questo mi disgustano le contraddizioni del cattolicesimo.

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X Tertulliano...
by Nora Drenalina Thursday, Nov. 28, 2002 at 1:23 PM mail:

...credo che te lo sei scelto giusto il nick: credo quia absurdum (o era Marcellino?). La cosa di Caino e Abele ha tormentato la mia infanzia, penso che se siamo tutti un po' deviati sessualmente è anche per quello, altro che Complesso di Edipo! C'è difatti anche la possibilità che siamo tutti figli di una pugnetta di Caino.

Nd

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IL MIO MOTTO É:ANARCHIA SEMPRE E COMUNQUE
by Jhon Lenon (... no religion no states!) Thursday, Nov. 28, 2002 at 1:39 PM mail:

IL MIO MOTTO É:ANARC...
anarchia_rossa.jpg3ub4xh.jpg, image/jpeg, 271x247

Ho trovata una 'poesiola',questa volta firmata da sedicente 'anarchico', chissa perché in INDYMEDIA.IT un sacco di gente si nickka cosí, booo ...

morirete tutti fasci vaticani
by anarchico

il papa e il duce
stipularono il
patto lateranenze:
stesse merde
morirete TUTTI
rivilozione
É
VITA!

http://www.italy.indymedia.org/news/2002/11/114086.php

Bruciamo i Mc Donald
le bandierine del cazzo,
tutte le multinazionali di merda
i simboli religiosi
- chiese + case
dio é morto
l'uomo é VIVO
rivoluzione ora e sempre
a morte maSSoni
ebrei
viva sendero luminoso
decima maSS
le S.S.
le morzicature di zanzare
la Lubianka
viva la ribellione mondiale dei
Paria kome me
abbaSSo l'amerika

Leggete queste bellissime poesie o anime incolte

Non sono mie,ve lo assicuro:il tale si firma Poeta licenzioso ma sono comunque forti una cifra!
Istruitevi gente.
E sopratutto "Meditate gente,
Meditate ..."
(Renzo Arbore e la sua birra....chissá che 'effetto' gli procurasse mai!).


Poesie amorali
by Poeta licenzioso

3 Poesie amorali.

a morte
fasci
finanzieri
bildebergher
clero pedofilo
destra di merda
capitalisti:
é tempo di ri-fare
qualche strage
qualche strage
ma di quelle belle!!!
MORIRETE PROPRIO TUTTI
merde sinarchiche nazi comuniste
sponsorizzate dalla sinarchia
cattolico-sionista
------------------------------------------------------------

bang
e sono morti
w
sentiero luminoso
w
brigate rosse
w
le S.S.
w
la N.A.T.O.
w
il calcio violento
viva la fica di mia sorella
w
la sovversione sociale
w
que se vayan todos
w http://www.rotten.com con la foto dei politici MORTI
viva l'anarchia
------------------------------------------------------------
monecitterio
carne di porci deputati alla sinistra ed alla
destra in
decomposizione
corpi trucidati di vermi fermentati
BOOOOM
evviva la rivoluzione
violenta
ingiusta
crudele
come solo sa esserlo
la rivolta delle masse
contro l'asservimento dei
loro Padroni
MUOIANO TUTTI
i politici
i giudici i buoni
ed i belli
tanto
di marginali come NOI
c'é ne sono
sempre stati
a iosa
ma a nessuno
frega MAI
un bel CAZZO
Che me ne frega di TUTTI i politici e delle loro teorie di merda
se la mia figlioletta muore di fame fra le braccia di mia moglie perche
non le posso comprare il latte
il prete mi vuole sposato e battezzato
ed anche mia moglie
e la mia bambinella
(anche se non ha da mangiare
ma io no gliela do da battezzare
temo sia un PORCO pedofilo pede
rasta)
tutto per prendere sussidio dallo stato iTALICO
che altrimenti
del
mio 'NUCLEO' famigliare se ne frega il cazzone ...
a morte TUTTI
nasciamo
moriamo
forse sognamo...
sono N.A.T.O. piangendo
voglio M.O.R.I.R.E. ridendo

fuori l'Italia dalla N.A.T.O. !!!!!!

http://www.italy.indymedia.org/news/2002/11/113947_comment.php#114082

Saluti a CHILD

http://www.italy.indymedia.org/news/2002/11/115153_comment.php#119001

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.....
by esausto Thursday, Nov. 28, 2002 at 1:59 PM mail:

Dico ma questo trova tutti i modi per mettersi tra le palle... Fatti una fidanzata, te lo ripeto.

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4 articoli + foto sulla libertá di culto violata negli USA
by gennaro Thursday, Nov. 28, 2002 at 3:19 PM mail:

4 articoli + foto su...
la_vera_liberta___sovversiva.jpggaciqy.jpg, image/jpeg, 912x710

I governanti del mondo d'oggi appartengono a una nuova generazione di dittatori ideologici
by Alberto Mingardi

Come mai col pretesto delle armi di distruzione di massa vogliono bombardare anche le MOSCHEE ISLAMICHE?
Ve lo ricordate come bombardarono e distrussero proprio qui da NOI, si proprio in territorio italico, il MONASTERO DI MONTE CASSINO?QUEI BARBARI E PORCI ANALFABETI DI NORD AMERICANI MANDARONO IN POLVERE PIÚ DI MILLE ANNI DI CIVILTÁ MEDITERRANEA IN UN 'COLPO SOLO' E MAI CI HANNO RISARCITO:LA SINISTRA SE LO HA SCORDATO,FORSE?
eCCO QUI DI SEGUITO COSA GLI YANKEE,CHE SONO UNA MINORANZA RAZZIALE COL POTERE MAGGIORITARIO ALL'INTERNO DEGLI STATES INTENDANO PER 'LIBERTÁ RELIGIOSE'!!!..... VI PREGO LEGGETE TUTTO CHE É MOLTO IMPORTANTE GRAZIE!



IL POTERE DA SEMPRE CONSIDERA LA LIBERTÁ SOVVERSIVA:SIA COMUNQUE ESSA UNA FORMA DI EMANCIPAZIONE POLITICA ECONOMICA E/O SPIRITUALE DAI MODELLI IMPOSTI DAL SISTEMA DI TURNO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Waco,la strage che sconvolse l'America
A otto anni dal massacro ordinato dal governo Usa che uccise settantasei religiosi in un ranch texano,un libro si interroga sulle reali cause di quell'atto che inorridì il mondo.
di Alberto Mingardi
MILANO -Ci sono tragedie che passano silenziose,lontane dai clamori,stemperate da una stampa complice e da un governo corrotto.E' il caso del massacro di Waco,19 aprile 1993.Molti di noi hanno ancora negli occhi le immagini fugacemente trasmesse dai telegiornali,quel ranch in fiamme,quei fumi di morte targati Fbi.

Ci è stato spiegato, all'epoca, che i settantasei davidiani (seguaci, cioé, dell'improvvisato Messia David Koresh) se l'erano voluta. Avevano in mente di organizzare un suicidio collettivo, in preda a follia millenaristica. A evitare loro l¹imbarazzo di far da sé, ci ha pensato il Federal bureau of investigation, "suicidandoli" direttamente.
L'ordine fu firmato dalla ministra Janet Reno, con la complicità di Bill Clinton. Di quei settanta poveretti, una ventina erano bambini. Su un caso del genere, in America non potevano non divampare le polemiche; e fa un ottimo servizio al lettore italiano Stampalternativa che ha pubblicato questo Waco, una strage di stato americana (a cura di Carlo Stagnaro). Un volume agile ma ricco, frutto di un lavoro di ricerca minuzioso che ci consegna il ritratto sconcertante di una sconfitta dei diritti civili e delle libertà.

Non che non vi siano tracce di follia nella bizzarra confessione del profeta Koresh (traslitterazione ebraica di Ciro), la cui genealogia religiosa arriva fino al patriarca William Miller - bisnonno dei Testimoni di Geova. Avventista eretico, Koresh (all'anagrafe Vernon Wayne Howell) era nel mirino dell¹Fbi sin dai primi anni Novanta.

In particolar modo, la sua comunità di Mount Camel è presa di mira dal Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms. I davidiani sono accusati di tutte le possibili efferatezze, dall'abuso di minori alla detenzione di droga: ma, dopo le prime indagini, si rivela un castello di sabbia. L'ipotesi di un'azione legale contro il predicatore texano viene presto archiviata, ma qualcuno all'Fbi evidentemente non ha in
simpatia questa enclave di eretici. Così, a dispetto del buon senso, il BATF decide di sferrare un attacco alla setta, imbastendo un raid che si rivelerà poi l'episodio più sanguinoso della recente storia americana.

Tutto ha inizio il 28 febbraio 1993 - e sarà un assedio lungo cinquantuno giorni. Con, quel che è più grave, il tacito assenso della Presidenza degli Stati Uniti: alle azioni partecipa Delta Force, l'esercito privato alle dipendenze della Casa Bianca, noto per il pugno di ferro senza guanto di velluto. La tragedia raggiunge l'acme il 19 aprile: dopo un mese e mezzo di embargo - con il neppure celato tentativo di prendere il nemico per fame - l'Fbi prima gassa a dovere il rifugio dei davidians, e poi fa irruzione.
Settantasei morti.
"Le aggressioni violente dello stato contro le persone che esso disapprova sono assai comuni ed endemiche, scrive nell'introduzione l'esule russo Vladimir Bukovskij. Bukovskij, in quel paio di pagine riservate alla sua testimonianza, passa dal generale al particolare, spiega come Waco sia stato solo il primo campanello d'allarme. I governanti del mondo d'oggi appartengono a una nuova generazione di dittatori ideologici.

E nessuna utopia è completa senza i suoi gulag". Giustamente, Bukovskij ricorda che "i responsabili degli orrori di Auschwitz e Kolyma non erano marziani, e molti di loro erano convinti di agire per il bene dell¹intero genere umano". Waco, una strage di stato americana rende conto del nuovo volto della banalità del male (così la definì Hannah Arendt), tanto più inquietante dopo che è emerso in un Paese che sembrava passato indenne attraverso il secolo dei totalitarismi.
A cura di Carlo Stagnaro
Waco: una strage di stato americana,
Stampalternativa,Viterbo,2001,
pp.128,lire 15.000
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,36990,00.html
http://italy.indymedia.org/news/2002/11/116056.php

Donna Prassede e il massacro di Waco
by Marcello Gardani

Il 28 Febbraio 1993, a Waco, in Texas, Stati Uniti, un gruppo di agenti dell'ATF (Alcohol, Tobacco and Firearms) bureau, cioè l'ufficio statunitense preposto al controllo di alcool, tabacco ed armi da fuoco, attaccò con le armi la comunità religiosa guidata da David Koresh, alla ricerca di armi illegali. Ne seguì un conflitto a fuoco ed un assedio di 51 giorni, che si concluse con l'uccisione di quattro agenti dell'ATF e di 86 seguaci di Koresh, compreso lui e 24 bambini.

Assistendo al film "Waco - il giorno del sacrificio", di Dick Lowry, che ne racconta in modo non so quanto romanzato e fazioso, ma sicuramente incompleto (manca interamente l'assedio e il massacro finale), la vicenda, una delle scene mi ha colpito: quella in cui il capo dell'ATF raccomanda ai propri commilitoni di impedire che qualche appartenente alla comunità inghiotta del cianuro, affermando "Dobbiamo proteggere quei poveracci anche da loro stessi".

Affermazione questa indice di grande bontà d'animo.
O no?

Poi, però, il medesimo parte alla carica e uccide il fondatore della setta ed altri 85 adepti, dopo un assedio senza pietà durato 51 giorni.

Allora, come si concilia questa grande bontà d'animo con 86 omicidi premeditati o, se non premeditati, almeno prevedibili?

E' stato in quel preciso momento che, con un effetto istantaneo di "deja vu", mi è tornata alla mente Donna Prassede. La vicenda è nota a gran parte dei lettori italiani, probabilmente poco agli altri. Mi scuseranno i primi se mi dilungo un attimo per i secondi.
Tutto nasce dal genio di Alessandro Manzoni, creatore di quello stupendo monumento letterario che risponde al nome de "I promessi sposi". Sebbene nella trama non ci siano differenze significative, rispetto ad una biquotidiana "soap opera" televisiva, la godibilità dell'opera nasce dall'abilità e dalla profondità con cui il buon "Sandro" riesce a introdurre magnificamente i personaggi, la loro epoca (1630) e, insieme, l'eternità della natura umana.
Donna Prassede (capitolo XXV e seguenti) è un personaggio minore, moglie di Don Ferrante, uomo dalla cultura tanto vasta quanto inutile, che ospita per un certo periodo di tempo la povera Lucia, insidiata dal ricco prepotente Don Rodrigo ma in realtà promessa sposa dell'altrettanto povero Renzo.
Perché questo ricordo letterario? Perché Donna Prassede tormenta Lucia, credendo Renzo un malandrino, affinché lei lo lasci. Insiste continuamente, nonostante le sue prediche provochino continue crisi di pianto a Lucia, perché, e questo è il punto, si sente in diritto di beneficare Lucia anche facendola soffrire e si sente in diritto di giudicare non solo ciò che sia bene per sé, ma anche quel che sia bene per Lucia.
Atteggiamento questo di un'arroganza sconfinata e di una pericolosità senza pari. E' da personaggi di questo genere che l'umanità può attendersi i peggiori deliri di violenza.
Mentre c'è la speranza che un criminale cosciente del male che compie si possa anche pentire, o almeno non si comporti in maniera autolesionistica per compierlo, un criminale fanatico convinto di compiere il bene non si pentirà mai.
Non dobbiamo andare lontani, per pescare gli esempi in proposito. Basta sfogliare ancora i Promessi Sposi. Ci sono altri due caratteri criminali esemplari. L'uno, il piccolo criminale (benché gentiluomo...) Don Rodrigo, esercita violenza su Lucia per imporle i suoi desideri lascivi e fatui e non si pente del male che si rende conto di compiere. L'altro, l'Innominato, criminale ben più grande del precedente e da lui invocato, esercita ugualmente violenza su Lucia, ma proprio il fatto che se ne renda conto permette che il germe della conversione cristiana si sviluppi e sbocci in lui.
Questo procedimento è assolutamente impossibile in Donna Prassede.
Come acutamente nota Manzoni:
"Se donna Prassede fosse stata spinta a trattarla in quella maniera da qualche odio inveterato contro di lei, forse quelle lacrime l'avrebbero, tocca e fatta smettere; ma parlando a fin di bene, tirava avanti, senza lasciarsi smovere: come i gemiti, i gridi supplichevoli, potranno ben trattenere l'arme d'un nemico, ma non il ferro d'un chirurgo".
Essa è sicura di essere nel giusto (pur sbagliando) e compie i suoi piccolissimi delitti senza speranza alcuna di ravvedimento o di conversione. E' certa di fare del bene a Lucia ed è disposta a farlo anche facendola soffrire continuamente. E' Donna Prassede il peggiore dei criminali dei Promessi Sposi. L'unico sicuramente inguaribile, l'unico che, in altre circostanze, non esiterebbe a distruggere il suo prossimo.
Per redimerlo.

Poco importa se la frase iniziale sia stata veramente pronunciata. Se non è vera, essa è verosimile. Il capo degli agenti dell'ATF che attacca con le armi i suoi "beneficati" è l'emblema delle Donne Prassede al governo di quasi tutti gli Stati, in questo caso gli Stati Uniti. E' la "longa manus" della Presidentessa delle Donne Prassede, il Bill Clinton che si è assunto personalmente la responsabilità dell'attacco di Waco e degli 86 omicidi che ne sono conseguiti. Come Donna Prassede, potrebbe distruggere ancora 86, 86.000 o 86.000.000 di persone. Per impedir loro di fabbricare, detenere od usare privatamente le armi che egli ha deciso di rendere illegali.
Per redimerle.
O, se preferite, "Per difenderle anche da loro stesse".

Un cucchiaio è un oggetto di uso comune. Eppure molti detenuti hanno sperimentato nella loro carne che, appiattito e pazientemente affilato, può essere trasformato in un micidiale coltello. E' malvagio il cucchiaio (anche trasformato in arma) oppure è malvagia la violenza ingiustificata di chi ne intende fare un uso criminale?
Le armi non sono cattive in sé. Soltanto il loro uso può esserlo, se volto al crimine. La loro fabbricazione, detenzione ed uso non lo sono, se non volti al crimine. Dunque qualsiasi legislazione (o, in generale, qualunque azione) che proibisca un uso criminale delle armi è legittima, ma solo in quanto proibisce il crimine, non in quanto probisce le armi. Al contrario, se la legislazione proibisce la fabbricazione, la detenzione e l'uso non criminale delle armi, allora è la legislazione che diventa criminale, così come diventa criminale il legislatore, il magistrato e l'agente di polizia che l'applica.
La domanda che viene spontanea è allora: qual è la definizione di crimine? Lasciando una spiegazione più dettagliata ai volenterosi che vorranno leggersi "L'Anticostituzione", altrove riportata integralmente, si definisce Crimine una violazione dei diritti naturali di ogni uomo, come formalizzati nei Principi Primi: "Nessuno ha il diritto di violare l'altrui diritto di disporre del proprio corpo e dei propri beni". Cioè, è crimine qualsiasi violenza portata contro un'altra persona, è crimine qualsiasi violenza portata contro i suoi beni. Ne consegue che qualsiasi altro comportamento non è un crimine.


Come non lo è la fabbricazione di armi, perché ciascun uomo libero può utilizzare la propria persona ed i propri beni per costruirsele.
Come non lo è la detenzione di armi, perché ciascun uomo libero può utilizzare i propri beni per acquistare le armi costruite da un altro uomo libero.
Come non lo è l'uso non criminale delle armi, perché anch'esse sono un bene che può essere gestito e goduto da chi le ha legittimamente costruite od acquistate. Si noti l'avverbio "legittimamente" e non "legalmente". Infatti, come sopra notato, se una legge proibisce costruzione, detenzione ed uso non criminale di alcune armi, essendo messa in atto con la violenza o con la minaccia della violenza, contro persone che non hanno commesso crimini, diventa essa stessa criminale.
Le persone che vivevano nella comunità di David Koresh a Waco lo facevano in modo anticonformista, probabilmente rivoltante per molti lettori di queste righe. Tuttavia esse erano là di loro volontà, e non risulta che sia stata effettuata violenza su chi se ne fosse voluto andare. Pertanto nessuna Donna Prassede aveva il minimo diritto di esercitare violenza - e violenza omicida - su di essi per impedire loro di vivere come preferivano. Nessuna aveva il diritto di impedire loro di detenere qualsiasi genere di arma, illegale o legale, fintantoché essi non l'avessero usata, cucchiaio affilato o mitragliatrice, per esercitare violenza contro i diritti naturali di un'altra persona.

I seguaci creduloni di David Koresh non avevano assaltato la sede dell'ATF per costringerne i membri a seguire le proprie opinabili idee. Al contrario, sono stati gli agenti dell'ATF ad attaccarli con le armi per costringerli a seguire le proprie, o quelle per cui sono pagati dallo Stato.
Dunque non erano i Davidiani i criminali, ma lo erano gli agenti dell'ATF.
Pesci piccoli, questi ultimi, perché i mandanti di quell'omicidio si trovano molto più in alto, nella piramide del comando, negli Stati Uniti ed altrove, e come Donna Prassede, sono tuttora convinti che fosse loro diritto rischiare la vita dei propri dipendenti dell'ATF per assassinare chi voleva vivere a modo proprio, senza danneggiare alcun altro.
Non solo sono convinti di ciò, ma, come Donna Prassede, sono convinti di essere giudici infallibili, e non si fermerebbero di fronte ad un nuovo massacro. Anzi, lo stanno preparando. Basta loro una semplice legge...

Ma, attenti, Donna Prassede può vivere anche dentro di noi. Vivrà dentro di noi ogni volta in cui ci ergeremo a giudici dei privati comportamenti del nostro prossimo. Pronta a sgusciare fuori di noi come un mostro sudicio e infame, quando noi agiremo per obbligare, con la violenza nostra o della legge, qualcun altro a vivere secondo i nostri dettami.

La tragedia di Waco ci insegna molte cose.

Ci insegna che non sempre la legge è giusta e che l'illegalità è ingiusta.
Ci insegna che è semplice convincere un popolo incapace di critica che l'omicidio è in realtà amore per il prossimo, e che l'altruismo consiste nell'esercitare violenza sull'altro.
Ci insegna che spesso i criminali peggiori siedono ai primi posti della nazione, e non sono nascosti nelle fogne, pur meritandole.
Ci insegna che non è con la legge, che essi hanno creato a propria difesa, che potranno essere un giorno puniti. Nel caso di Waco, non è grazie alla legge che Bill Clinton finirà sulla sedia elettrica, che è invece toccata a persone con molto meno di 86 omicidi sulla coscienza. Resterà impunito.
Ci insegna che non ci dobbiamo attendere la libertà da chi ha tutto l'interesse a togliercela e che, per ottenerla, gli uomini che vogliono essere liberi dovranno combattere la battaglia della vera giustizia: quella per l'affermazione del diritto di ciascuno di essere libero, di perseguire "la ricerca della propria felicità", o, espresso in altri termini, "di disporre liberamente della propria persona e dei propri beni".
Infine, e soprattutto, ci insegna che non vi potrà essere pacifica coesistenza tra gli uomini finché gli stessi non si abitueranno a tollerare che gli altri vivano nel modo che essi, con il libero arbitrio di esseri deboli ma irripetibili, fallaci ma degni di ogni rispetto, hanno scelto per sé.

Che cosa è veramente accaduto a Waco
by MASSIMO INTROVIGNE
I tragici avvenimenti che si sono verificati a Waco, in Texas, fra il 28 febbraio e il 19 aprile 1993, hanno riportato sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo il problema dei nuovi movimenti religiosi, impropriamente chiamati "sette" o "culti" (1). Giacché — per dire il meno — la stampa internazionale, e quella italiana in particolare, si sono espresse sulla vicenda di Waco in modo gravemente impreciso, mi sembra opportuno intervenire brevemente sulle premesse, sui fatti e sulle interpretazioni.


1. Le premesse

a. I nuovi movimenti religiosi

Negli Stati Uniti sono attivi più di 1500 diversi nuovi movimenti religiosi (2). Le spiegazioni della loro proliferazione offerte dagli storici, dai sociologi e dagli psicologi della religione sono molteplici. Senza riassumere qui un dibattito estremamente articolato (3), sarà sufficiente sottolineare che non costituisce una spiegazione adeguata della nascita e del perdurare nel tempo dei nuovi movimenti religiosi la presunta "follia" dei capi e dei seguaci. Se si dà alla parola "follia" un senso tecnico riconoscibile dalla scienza psichiatrica non si può non concludere che la presenza di "folli" nei nuovi movimenti religiosi non è più alta che nella popolazione in generale, a meno di adottare un pregiudizio pseudo-scientifico di tipo positivistico e chiamare "folle" chiunque professi idee religiose considerate inaccettabili dal "mondo moderno" o dalla maggioranza sociale (4). Quanto alle relazioni fra i capi e gli adepti dei nuovi movimenti religiosi, i processi psico-sociali all’opera sono a loro volta complessi e la metafora del "lavaggio del cervello" non ne rende affatto ragione in modo adeguato. Applicata a movimenti religiosi la teoria del "lavaggio del cervello" è stata dichiarata, dopo un lungo studio, "non scientifica" dall’American Psychological Association, forse la più autorevole organizzazione professionale del mondo nel campo della psicologia e della psichiatria (5). Risolvere quindi tutti i problemi relativi alla tragedia di Waco parlando del "profeta pazzo" o dichiarando tranquillamente — ignorando tutte le critiche scientifiche che hanno demolito queste teorie — che "David Koresh aveva reclutato un numero imprecisato di giovani sottoponendoli poi al lavaggio del cervello" (6), non solo non aiuta a comprendere che cosa è successo a Waco ma contribuisce a diffondere nell’opinione pubblica stereotipi pseudo-scientifici e dannosi (7).


b. I movimenti anti-sette

La scena americana — e ormai anche quella europea — è pure caratterizzata dalla presenza di piccoli ma aggressivi movimenti "anti-sette" e "contro le sette". Mentre i movimenti "contro le sette" denunciano le "sette" partendo da una prospettiva di carattere religioso, i movimenti "anti-sette" hanno un’impostazione laicista e attaccano le "sette" in quanto vivono la religione con un’intensità che sarebbe inaccettabile nel mondo moderno. Ultimamente, per i movimenti "anti-sette", le "sette" sono nocive in quanto espressione di un "fanatismo religioso" che dovrebbe essere limitato, con apposite leggi, dallo Stato moderno, che dovrebbe fissare in modo rigoroso i limiti quantitativi entro i quali l’intensità dell’esperienza religiosa può essere tollerata. Molti movimenti "anti-sette" — anche se non tutti — favoriscono la cosiddetta "deprogrammazione", una pratica — considerata illegale dalla maggioranza dei tribunali americani che hanno avuto occasione di occuparsene — che consiste nel rapire l’adepto maggiorenne di una "setta" — in genere su incarico dei genitori o di altri parenti — e nel tenerlo quindi rinchiuso contro la sua volontà in un luogo dove i "deprogrammatori" — che non sono medici né psichiatri, ma in genere ex-membri di "sette" che svolgono questa attività a scopo di lucro — lo "bombardano" con pressioni psicologiche — e spesso anche con violenze fisiche — finché il "deprogrammato" dichiara di essersi convinto ad abbandonare la "setta" (8). Mentre i movimenti "contro le sette" d’ispirazione protestante — se si eccettuano alcune dichiarazioni del professor Ronald M. Enroth — hanno mantenuto un profilo piuttosto basso sulla vicenda di Waco, i due maggiori movimenti "anti-sette" statunitense, il CAN, il Cult Awareness Network, "Rete di consapevolezza nei confronti delle sette", e l’AFF, l’American Family Foundation, "Fondazione americana per la famiglia", ne sono stati fra i maggiori protagonisti (9).


c. Il problema delle armi da fuoco negli Stati Uniti d’America

La legislazione sulle armi da fuoco negli Stati Uniti d’America è considerata fra le più liberali del mondo. La legge riconosce a ogni cittadino maggiorenne il diritto di portare armi senza bisogno di particolari autorizzazioni. Negli ultimi anni numerosi esponenti del Partito Democratico hanno proposto modifiche alla legislazione sul punto, ma queste proposte — avversate in genere dal Partito Repubblicano, che vi vede anche un tentativo di distruggere gruppi civili di difesa territoriale considerati di idee conservatrici — sono sempre state respinte. L’idea secondo cui la libertà di portare armi è una libertà fondamentale, che non può essere messa in discussione dallo Stato, sembra profondamente radicata nella psicologia sociale statunitense fin dai tempi della guerra d’Indipendenza e della Frontiera. Naturalmente non tutti i tipi di armi sono permessi ai privati: la legge vieta l’acquisto di diverse categorie di armi — per esempio le mitragliatrici — e punisce — sia pure in modo non particolarmente severo — la modifica di armi in libera vendita per trasformarle in armi più rapide o letali. Le violazioni alle leggi sulle armi sono combattute da un corpo speciale di pubblica sicurezza chiamato ATF, il Bureau of Alcohol Tobacco and Firearms, "Ufficio per l’alcool, il tabacco e le armi da fuoco", paragonabile per certi versi alla Guardia di Finanza della Repubblica Italiana — si occupa infatti anche di contrabbando — e da non confondere né con le polizie locali né con la polizia federale, l’FBI, il Federal Bureau of Investigation, "Ufficio federale d’investigazione". Come chi scrive sa anche per esperienza personale, numerosissimi gruppi religiosi statunitensi — come del resto i loro avversari dei movimenti "anti-sette" —, ritenendosi a torto o a ragione minacciati, fanno largo uso della facoltà di portare armi consentita dalla legge del paese.


d. I Branch Davidians

Un buon numero di nuovi movimenti religiosi americani — non tutti — è millenarista e attende la fine del mondo per una data prossima (10), e all’interno del filone millenarista una corrente d’importanza centrale è quella avventista, che trae origine dall’annuncio profetico di William Miller, un predicatore laico battista vissuto fra il 1782 e il 1849, che si conquistò enorme fama predicendo la fine del mondo prima per il 1843 e poi per il 1844. Dopo il mancato verificarsi di questa profezia — noto agli storici delle religioni come la Grande Delusione del 1844 — i seguaci di William Miller si divisero in vari gruppi da cui traggono origine, lungo linee diverse che non vanno confuse, sia gli attuali avventisti del Settimo Giorno che gli attuali testimoni di Geova (11). Ma i gruppi avventisti oggi esistenti sono parecchie centinaia. Uno dei leader avventisti meno conosciuti — ma all’origine di una decina di movimenti contemporanei — è il bulgaro Victor T. Houteff, nato nel 1885 e morto nel 1955. Trasferitosi negli Stati Uniti, Victor T. Houteff aderisce agli avventisti del Settimo Giorno, di cui diventa un dirigente importante a Los Angeles, negli anni Venti. Negli anni fra il 1930 e il 1932 pubblica i due volumi dell’opera The Shepherd’s Rod, "La verga del pastore", in cui sosteneva che soltanto 144.000 persone sono chiamate a far parte in senso proprio del Regno di Gesù Cristo — una teoria accolta dai testimoni di Geova, ma non dagli avventisti del Settimo Giorno — e che, prima della seconda venuta di Gesù Cristo, i 144.000 eletti avrebbero dovuto riconoscersi fra loro e riunirsi in Palestina (12). Queste idee erano evidentemente eterodosse per gli avventisti del Settimo Giorno e nel 1934 l’opera The Shepherd’s Rod viene condannata. Nel 1935 Victor T. Houteff fonda una casa editrice, la Shepherd’s Rod Publishing Association, che più tardi avrebbe cambiato nome in Universal Publishing Association, e si trasferisce a Waco, nel Texas, dove viene aperta una sede chiamata Mount Carmel Center. All’inizio Victor T. Houteff — nonostante la condanna della sua opera — considerava la sua organizzazione non una nuova denominazione, ma un semplice movimento all’interno degli avventisti del Settimo Giorno, un gruppo — è bene ricordarlo — che conta oggi oltre cinque milioni di seguaci nel mondo e che aveva già dimensioni notevoli negli anni Trenta. Infatti molti seguaci di Victor T. Houteff continuavano a essere membri di congregazioni locali degli avventisti del Settimo Giorno. La rottura definitiva viene consumata solo negli anni 1942-1943 a causa del pacifismo radicale del gruppo di Waco, che si opponeva anche al servizio civile in tempo di guerra e alla partecipazione alla guerra in servizi ausiliari, ammessi invece dalla Chiesa avventista maggioritaria. Così, nel 1943 viene fondata la General Association of Davidian Seventh-day Adventists, una denominazione anche formalmente scismatica. Il centro di Waco non supera mai i 125 residenti, ma il movimento contava alcune migliaia di seguaci negli Stati Uniti d’America, in Gran Bretagna, in Canada e in Australia.

Alla morte di Victor T. Houteff, nel 1955, gli succede la moglie Florence. Nonostante questa successione fosse stata indicata dallo stesso fondatore, un gruppo di davidiani non accetta Florence Houteff come nuova dirigente del movimento e fonda una denominazione scismatica, i Branch Seventh-day Adventists — che cominciano a essere chiamati popolarmente Branch Davidians — sotto la guida di Benjamin Roden. Come spesso accade in ambienti millenaristi, Florence Houteff cerca di reagire allo sconforto causato dalla scomparsa del fondatore e dallo scisma di Benjamin Roden annunciando una data precisa: il 22 aprile 1959, il giorno in cui Dio sarebbe intervenuto personalmente per cacciare dalla Palestina sia gli arabi che gli ebrei, lasciando entrare il suo popolo per fondare il "regno davidiano". Il 19 aprile 1959 centinaia di davidiani di tutto il mondo si riuniscono a Waco in attesa della data fatidica. Non accade nulla, ma la data viene più volte rimandata e l’attesa si protrae fino al 22 dicembre 1961, quando Florence Houteff dichiara pubblicamente di essersi sbagliata e ripudia la teologia del movimento in quanto fondata su premesse sbagliate. Nel marzo del 1962 Florence Houteff dichiara lo scioglimento della General Association. Ma non tutti i seguaci accettano la decisione e un gruppo continua la General Association spostandone la sede a Riverside, in California, quindi a Salem, nella Carolina del Sud, dove la General Association esiste tuttora sotto la guida di Ron Adair.

La profezia di Florence Houteff e il suo fallimento determina anche la nascita di uno scisma moderato, che si è dottrinalmente riavvicinato alle dottrine degli avventisti del Settimo Giorno. Si tratta della Davidian Seventh-day Adventist Association, fondata a Los Angeles nel 1961 e oggi con sede centrale nella grande comunità agricola di Basham Hill, presso Exeter, nel Missouri. Questo gruppo — guidato da Jemmy E. Bingham — è la maggiore organizzazione davidiana attualmente esistente, con diverse migliaia di membri e comunità in venticinque paesi oltre agli Stati Uniti d’America.

Accanto al gruppo di Salem e a quello di Exeter ha continuato la sua attività anche il gruppo nato dallo scisma di Benjamin Roden che, come si è visto, aveva rifiutato di riconoscere Florence Houteff come legittimo successore del marito Victor. Questo gruppo, più piccolo, si organizza in un ranch nei dintorni di Waco e continua le sue attività fino alla morte di Benjamin Roden nel 1978. Imitando Victor T. Houteff, anche Benjamin Roden designa come proprio successore la moglie Lois. Quest’ultima muore nel 1986 e nei due anni successivi si sviluppa una lotta per la successione fra suo figlio, George Roden, e Vernon Wayne Howell, nato nel 1959 a Houston, nel Texas, che aveva cambiato il suo nome in David Koresh già prima di aderire ai Branch Davidians (13), all’atto d’intraprendere una carriera come musicista desideroso di proporre un "rock cristiano". Nel 1987 i gruppi guidati da George Roden e Vernon Wayne Howell si affrontano con le armi in pugno e vengono esplosi alcuni colpi. George Roden, con una minoranza di seguaci, lascia il ranch di Waco, non senza raccontare prima la sua versione dell’incidente alla stampa. Vernon Wayne Howell — alias David Koresh — viene arrestato dallo sceriffo della contea — non oppone la minima resistenza all’arresto—, processato nel 1988 e assolto, non avendo potuto l’accusa provare né che avesse sparato personalmente contro George Roden e i suoi seguaci né che, aggredito dai suoi oppositori che avevano estratto per primi le armi, non si trovasse in stato di legittima difesa. Tornato nel ranch dopo l’assoluzione, David Koresh fa causa a un certo numero di giornali per calunnia e ottiene somme piuttosto significative a titolo di transazione (14). Questa vicenda, comprensibilmente, non era destinata a favorire i buoni rapporti fra la stampa e i Branch Davidians; per contro, rafforza l’autorità carismatica di David Koresh fra i suoi seguaci e alcuni iniziano a considerarlo la seconda venuta di Gesù Cristo annunciata nell’Apocalisse: intervistato da studiosi, David Koresh ha talora almeno indirettamente ammesso, talora apertamente negato questa identificazione (15).

Nel 1992 entra in scena Rick Ross, definito dall’organizzazione anti-sette CAN "uno dei sei migliori deprogrammatori degli Stati Uniti". Rick Ross non ha alcuna esperienza psichiatrica o psicologica, ma ha un passato di "guardia del corpo" di diverse personalità e anche di ladro: nel 1975 è stato condannato a Phoenix, in Arizona, con una sentenza definitiva, per furto di gioielli. Collabora regolarmente con il CAN e — come numerosi esponenti di questa organizzazione anti-sette — fa parte di organismi del mondo ebraico americano che svolgono attività di lobby contro le "sette"; in particolare, è membro di due comitati dell’Union of American Hebrew Congregations e di una commissione dell’organizzazione ebraica, con sede a Washington, B’nai B’rith International (16). Nel 1992, Rick Ross si vanta di aver "deprogrammato" un membro dei Branch Davidians e di aver scoperto che, all’interno del ranch di Waco, si abusa dei bambini, anche sessualmente, e si detengono armi il cui possesso è illecito. Rick Ross, sostenuto da alcuni organi di stampa e dal CAN, riesce a interessare alle sue accuse anzitutto i servizi sociali della contea, che nel 1992 e 1993 visitano ripetutamente il ranch e concludono che non vi sono prove di alcun abuso di minori. Vengono trovate prove della pratica della poligamia, tecnicamente vietata dalle leggi americane, ma, di fatto, tollerata almeno a partire dagli anni Cinquanta presso decine di gruppi religiosi e non religiosi diversi, che operano negli Stati Uniti d’America alla luce del sole. I servizi sociali texani decidono di non avviare alcuna azione legale contro i Branch Davidians. Sembra che Rick Ross abbia maggior successo con l’ATF, che agli inizi del 1993 decide d’intervenire contro i Branch Davidians (17).


2. I fatti

Gli avvenimenti che si sono svolti a Waco dal 28 febbraio al 19 aprile 1993 sono noti, e sarà quindi sufficiente qualche rapida osservazione. Il 28 febbraio 1993, senza preavviso, gli agenti dell’ATF attaccano in forze il ranch dei Branch Davidians, che rispondono sparando. Dopo quarantacinque minuti di sparatoria rimangono sul terreno quattro agenti dell’ATF; all’interno del ranch i davidiani morti sono — pare — sei. L’ATF decide di trasformare l’assalto in assedio e viene presto sostituito dall’FBI, che fa circondare il ranch da oltre quattrocento agenti con blindati, mezzi d’assalto e carri armati. L’assedio dura cinquanta giorni, nel corso dei quali una decina di davidiani, con l’autorizzazione di David Koresh, si arrendono individualmente all’FBI e lasciano il ranch portando con sé anche una ventina di bambini. Vari tentativi di mediazione falliscono: David Koresh promette di arrendersi, ma non immediatamente (18), e oltre un centinaio di seguaci rimane con lui. Il 19 aprile, alle sei del mattino, sulla base di ordini pervenuti da Washington, l’FBI attacca il ranch e un mezzo d’assalto M728 apre una breccia nell’edificio principale, seguito da altri mezzi d’assalto, che lentamente saturano l’edificio di gas lacrimogeno. Alle 11.45 alcuni davidiani si affacciano alle finestre con un cartello che chiede di riallacciare le linee telefoniche — tagliate dall’FBI — per parlamentare. È troppo tardi: alle 12.05, mentre un altro M728 abbatte una parete dell’edificio dove sono asserragliati i davidiani, scoppia un furioso incendio. Intorno al ranch vi sono mezzi d’assalto di ogni genere, ma non autopompe dei pompieri. La prima arriva alle 12.38, ma ormai gli edifici del ranch sono completamente distrutti. Il numero dei sopravvissuti, tutti sottratti ai giornalisti — cinque in prigione, quattro in ospedale —, sembra certo, mentre resta incerto il numero dei morti: fra 80 e 90, probabilmente 86, di cui almeno 17 bambini. La tragedia è finita e inizia la polemica: il fuoco è stato appiccato dai davidiani, come afferma l’FBI che parla di suicidio collettivo, o causato dai mezzi d’assalto della polizia federale? E la tragedia ha un colpevole?

In realtà, l’incidente cruciale è quello del 28 febbraio: tutto il resto è venuto come tragica conseguenza. Come ha scritto un quotidiano pure considerato molto vicino all’attuale amministrazione Clinton, "perfino quello che ha fatto l’FBI il 19 aprile sembra moderato se paragonato all’assalto del 28 febbraio al centro dei Branch Davidians da parte di agenti del Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms, in cui una sparatoria di dubbie origini lasciò sul terreno morti quattro agenti e sei membri della setta. Il Congresso ha in programma un’indagine sull’incidente. Le domande più importanti non riguardano la sua conclusione spettacolare del 19 aprile. Riguardano l’inizio, due mesi prima" (19). È necessario sottolineare che — qualunque sia la verità sul comportamento sessuale di David Koresh e dei suoi seguaci — l’ATF, che ha condotto l’attacco del 28 febbraio, non si occupa di moralità pubblica, non si occupa di abuso di minori e naturalmente non si occupa di "lavaggio del cervello". Se avesse sospettato l’esistenza di crimini diversi l’ATF non sarebbe dovuto intervenire, ma rivolgersi all’FBI o ad altri corpi di polizia. L’ATF è intervenuto soltanto per l’unica violazione di sua competenza: la manipolazione di armi, trasformate in armi automatiche vietate dopo l’acquisto. Questo reato — ironicamente — non è mai stato provato: l’unico teste — e l’unico "esperto" consultato dall’ATF — è il deprogrammatore Rick Ross, mentre sembra certo che le armi che hanno sparato sugli agenti dell’ATF siano armi il cui possesso non è vietato dalla legge americana. In ogni caso, la manipolazione di armi per renderle più pericolose non è un reato punito nel Texas con pene particolarmente gravi. Anche secondo un articolo di Newsweek — pure tutt’altro che ostile all’ATF — sembra che armi "truccate" del tipo di quelle di cui sarebbero stati in possesso i Branch Davidians vengano regolarmente vendute nei negozi di armi di Waco (20). Per accertare la verità su questo reato poco più che contravvenzionale l’ATF — dopo aver fatto entrare un suo infiltrato all’interno del centro dei Branch Davidians — ha attaccato il centro alle otto e mezza del mattino di domenica 28 febbraio con "più di cento agenti in assetto di guerra", con blindati ed elicotteri (21). Qualunque autentico esperto di nuovi movimenti religiosi millenaristi avrebbe potuto prevedere facilmente l’esito di un attacco di questo genere contro un gruppo che considera vicina l’ora della fine del mondo. Sentendo giunto finalmente l’inizio di eventi apocalittici, i davidiani hanno sparato, gli agenti dell’ATF hanno risposto e il risultato è stato di dieci morti. L’assedio — con l’intervento dell’FBI — diventava inevitabile: ormai non si trattava più di ipotetica detenzione di armi illegali, ma di omicidio. E tuttavia le domande rimangono. Perché l’ATF non si è rivolto alla polizia della contea, che nel 1987 aveva arrestato David Koresh senza che questi opponesse resistenza e i cui agenti conoscevano i davidiani, che frequentavano tranquillamente i bar locali fino al giorno prima? Una residente di Waco, che aveva bevuto té il giorno prima dell’incidente con David Koresh in un pub, ha dichiarato a Newsweek che non sembrava affatto un folle: "Era un tipo normale, e le persone che erano con lui certamente non mi sembravano vittima di un lavaggio del cervello" (22). E ancora: se il problema era quello di arrestare David Koresh, perché non arrestarlo per le strade di Waco per cui passeggiava tutti i giorni o al pub dove andava a bere il té? Se le armi erano nel ranch, perché dare l’assalto al ranch? Ma infine — e soprattutto — se si trattava solo di una violazione relativamente minore della legge sulle armi — e l’ATF non poteva occuparsi d’altro — perché l’assalto in stile militare? Perché si è andati a notificare una contravvenzione con gli elicotteri e con i blindati?

Dopo la sparatoria del 28 febbraio, l’assedio era inevitabile. Non era inevitabile l’assalto finale del 19 aprile, a proposito del quale si dibatterà probabilmente per anni se l’incendio che ha fatto ottanta vittime sia stato causato dai mezzi d’assalto dell’FBI o dagli stessi Branch Davidians (23). L’assalto, come poi si è saputo, è stato ordinato personalmente dal ministro della Giustizia, signora Janet Reno, con l’approvazione dello stesso presidente Bill Clinton. La stampa internazionale — che pure ha scritto ogni sorta di stoltezze sulle "sette" — non si è pero sbagliata nel giudicare disastroso l’ordine impartito dal governo di Washington all’FBI. "L’errore di calcolo del presidente Clinton — ha scritto The New York Times — è stato pressoché totale. L’affare Koresh è stato gestito male dall’inizio alla fine" (24). A Londra, The Daily Telegraph ha concluso impietosamente che "gli eventi di Waco aumentano la nostra preoccupazione a proposito dell’amministrazione Clinton, che si rivela incapace di dare giudizi durante una crisi e di controllare la sua burocrazia" (25). Ma si tratta solo d’incompetenza? Oppure — come altri hanno ipotizzato — un’amministrazione poco ferma con i serbi in politica estera e con i terroristi in politica interna voleva riconquistarsi una reputazione di fermezza a spese di un gruppo piccolo e certamente impopolare? Il ministro della Giustizia, la signora Janet Reno, controversa per la sua vita privata e per il suo impegno pubblico ai limiti del fanatismo in favore degli omosessuali e dell’aborto, voleva forse rialzare il suo prestigio con una "vittoria" a buon mercato? Quanto è veramente liberal l’amministrazione liberal di Bill Clinton? O l’esser "forte con i deboli e debole con i forti" è il modo di essere proprio del liberal?


3. Le interpretazioni

a. Il paragone con Jonestown

Guyana quindici anni fa: un’altra tragedia, la stessa follia, titolava il Corriere della Sera il 20 aprile 1993, all’indomani della strage. L’articolo faceva riferimento al suicidio collettivo del gruppo denominato Tempio del Popolo avvenuto in Guyana nel novembre del 1978: i morti non furono "400", come dichiarava l’articolo del Corriere della Sera, ma oltre 900. Il parallelo con la strage di Jonestown — la città nella giungla della Guyana creata dal fondatore del Tempio del Popolo, Jim Jones (1931-1978) — è stato proposto da diversi giornali, ma è del tutto fuorviante, anche a prescindere dal fatto che non è ancora del tutto certo che quello di Waco sia stato un suicidio. Anzitutto, il Tempio del Popolo non era una "setta" o un gruppo religioso autonomo, ma un movimento ecclesiale, riconosciuto come tale, all’interno di una rispettata denominazione del protestantesimo maggioritario americano, i discepoli di Cristo (26). Ma, soprattutto, quella che caratterizzava il Tempio del Popolo era una versione estrema della "teologia della liberazione", dove il marxismo assorbiva completamente gli elementi cristiani fino a cancellarli. Alla domanda "Qual è il vostro Dio?", il Tempio del Popolo rispondeva chiaramente: "Il Comunismo"; "il Dio Onnipotente è il Socialismo" e il Dio della Bibbia è solo "un falso Dio" (27). Fra i suoi difetti, certamente numerosi, David Koresh non aveva quello di essere comunista. Forse David Koresh si considerava la nuova venuta di Gesù Cristo; certamente Jim Jones si accontentava di essere la nuova incarnazione di Vladimir Ilic Lenin (28). Waco e Jonestown "la stessa follia", come ha scritto il Corriere della Sera? No: com’è ormai scontato per la letteratura scientifica sul Tempio del Popolo, la "follia" di Jonestown era diversa, non c’entrava con la religione o con le "sette", ma con il comunismo. Follia? Forse. Ma solo perché, spiegava Jim Jones, "non sono sicuro che non si debba essere malati di mente per essere comunisti" (29).


b. Vi è un colpevole?

Dal punto di vista tecnico quanto è avvenuto a Waco può certamente essere imputato all’imperizia insieme politica, culturale e tecnica dell’amministrazione Clinton e della burocrazia americana. Imperizia culturale, perché i veri esperti di nuovi movimenti religiosi non sono stati consultati. Imperizia tecnica, perché si è gestita la situazione intorno al ranch di Waco nel modo peggiore. E soprattutto imperizia politica, perché si è deciso di "mostrare i muscoli" contro avversari ritenuti "facili" senza calcolare le conseguenze. Si tratta, allora, di assolvere i Branch Davidians? Certamente no. Anche loro sono responsabili, e la mentalità millenarista si rivela gravida di pericoli non soltanto spirituali. Chi aspetta la fine del mondo per dopodomani facilmente, in un momento di crisi, si comporterà come se la fine del mondo fosse già cominciata. Tuttavia, vi sono anche altri colpevoli. Si tratta del movimento anti-sette e di una certa stampa che ha accettato di farsene portavoce. Dopo il 28 febbraio e prima del 19 aprile la newsletter del gruppo anti-sette AFF ha pubblicato un impressionante elenco di decine di quotidiani, periodici e stazioni televisive americane che hanno ripreso sull’episodio di Waco le "veline" diffuse dalla stessa AFF e dal CAN. Il presidente dell’AFF, Herbert Rosedale, ha dichiarato di aver parlato per un’ora con il responsabile delle rubriche religiose di Newsweek persuadendolo a dare un certo taglio agli articoli su Waco. "I giornalisti, gli scrittori, i produttori televisivi hanno imparato a venire da noi per avere le informazioni e sanno come trovarci", ha commentato Herbert Rosedale. Marcia Rudin, addetta stampa dell’AFF e consulente per i problemi di "sette" dell’American Jewish Committee, sarebbe intervenuta per "aiutare" decine di giornalisti americani a "capire" Waco (30). Non è impossibile che le organizzazioni anti-sette esagerino la loro importanza, ma è un fatto che — soprattutto prima del 19 aprile — i più diffusi settimanali americani, come Time, un bastione del movimento anti-sette, e Newsweek, e numerosissimi quotidiani — perfino italiani — assomigliavano in modo sorprendente gli uni agli altri e citavano gli stessi "esperti" — fra cui Herbert Rosedale e Marcia Rudin —, ignorando gli specialisti accademici, che pure avrebbero avuto molto da dire; fra l’altro, gli esponenti del movimento anti-sette non sapevano nulla dei Branch Davidians fino alle attività del deprogrammatore Rick Ross nel 1992 e tuttora mostrano di ignorarne la storia. I giornali influenzati dal movimento anti-sette ripetono tutti lo stesso sillogismo: i Branch Davidians sono una tipica "setta"; i Branch Davidians sono pazzi e pericolosi; dunque le "sette" sono pazze e pericolose e lo Stato deve intervenire. In Italia la Repubblica ha fatto eco volentieri al coro, reclamando "misure concrete contro la strumentalizzazione della fede", definita uno dei "fenomeni ingiustificabili in una società civile" (31). E il tono è lo stesso su un gran numero di giornali.

La "setta" tipica, tuttavia, non esiste. I Branch Davidians sono diversi dagli scientologi, gli scientologi non sono simili ai testimoni di Geova, e sapere molte cose sui testimoni di Geova non aiuterà a capire le nuove religioni giapponesi. I nuovi movimenti religiosi sono diversissimi fra loro e, quando ne appare uno nuovo — nuovo per la grande stampa, dal momento che il movimento davidiano esiste a Waco dal 1935 — occorre davvero fare la fatica di studiarlo e di riconoscerne le peculiarità. "Fare di tutte le "sette" un fascio" è invece utile a chi propone leggi "anti-sette", "misure concrete contro la strumentalizzazione della fede" — come invoca la Repubblica e come hanno chiesto dopo Waco centinaia di giornali di tutto il mondo —, di cui è certamente opportuno diffidare. Mons. Giuseppe Casale, arcivescovo di Foggia-Bovino, ha scritto: "Le leggi che i "movimenti anti-sette" propongono — proprio perché rifiutano di esaminare le credenze, e valutano i comportamenti con criteri puramente quantitativi — sono [...] pericolose, perché esiste il rischio non teorico che gli Stati moderni, largamente secolarizzati, giudichino "troppo" intense anche esperienze religiose che si situano all’interno delle "vecchie" religioni piuttosto che delle "nuove"" (32).

Il tono con cui il movimento anti-sette ha salutato la tragedia di Waco è veramente fastidioso. Sembra quasi, con poco rispetto per i morti, un tono di giubilo, per aver trovato una nuova parabola — mentre quella di Jonestown, di cui è ormai troppo noto il carattere marxista, è sempre meno presentabile — con cui illustrare e propagandare le proprie tesi. Il movimento anti-sette crede a un grande e universale complotto delle "sette" e del "fanatismo religioso" contro il mondo moderno, la razionalità, la democrazia e la scienza. Personalmente sono molto più scettico sui "complotti" di questo genere. Se fossi meno scettico, considererei più inquietante il fatto che deprogrammatori come Rick Ross ed esponenti del movimento anti-sette hanno cominciato a "prevedere" una possibile tragedia a Waco molti mesi prima che succedesse, quando dei Branch Davidians nessuno — tranne qualche specialista dei rami più periferici dell’avventismo — ne aveva neppur sentito parlare. E mi chiederei — sempre se fossi interessato ai "complotti" quanto lo sono certi movimenti anti-sette — perché i deprogrammatori, il CAN e una certa stampa hanno scatenato l’ATF contro i Branch Davidians, perché l’ATF si è lasciato coinvolgere e l’amministrazione Clinton si è subito schierata al suo fianco. Potrei perfino arrivare a ipotizzare che qualcuno avesse interesse a creare un incidente sanguinoso per rilanciare la polemica anti-sette in un momento in cui sembrava languire. Ma, come ho accennato, preferisco non inseguire i complotti. Mi limito a osservare che il movimento anti-sette cerca di sfruttare per i suoi fini ottanta morti, fra cui almeno diciassette bambini, vittime di una tragedia che i deprogrammatori e i loro amici hanno almeno contribuito a provocare. Questa è la vera "strumentalizzazione", a cui ci si deve opporre con fermezza. Il cattolico sa bene che i nuovi movimenti religiosi sono pericolosi, anzitutto perché diffondono idee che si allontanano dalla verità e quindi perché, talora, alcuni di essi si comportano in modo immorale o violento. Ma sa pure che, nella lotta contro la falsa religione, non può avere come alleati il laicismo e l’irreligione — di cui il movimento anti-sette è espressione quintessenziale e tipica — perché, se proporre all’uomo il miraggio di un falso rapporto con Dio è un inganno, negargli qualunque rapporto con Dio o ammetterlo solo nei limiti di quanto non è "troppo" intenso e non dà fastidio, non è solo un inganno, ma è un crimine. È un crimine non solo contro i diritti dell’uomo — fra cui rientra il diritto alla libertà religiosa —, ma soprattutto contro i diritti di Dio, che al cattolico, a cui è cara la sua fede, stanno per primi a cuore.

Massimo Introvigne

***

(1) Sui problemi terminologici, cfr. il mio Nel paese del punto esclamativo: "sette", "culti", "pseudo-religioni" o "nuove religioni"?, in Studia Missionalia, vol. 41, 1992, numero su Religious Sects and Movements, pp. 1-26.

(2) Cfr. J. Gordon Melton, Encyclopedia of American Religions, 4a ed., Gale, Detroit 1993.

(3) Per un’introduzione generale, cfr. il mio La questione della nuova religiosità, Cristianità, Piacenza 1993.

(4) Cfr. sul punto l’opera di un eminente psichiatra americano, Marc Galanter, Culti. Psicologia delle sette contemporanee, trad. it., SugarCo, Milano 1993.

(5) Cfr. Board of Social and Ethical Responsibility, American Psychological Association, Memo al comitato DIMPAC, 11 maggio 1987.

(6) R. E., Birra, mitra, rock’n’roll. Così nasce il "martirio", in Corriere della Sera, 20-4-1993. Il giorno seguente, lo stesso quotidiano ha dato spazio all’associazione anti-sette italiana ARIS, l’Associazione per la ricerca e l’informazione sulle sette, il cui presidente, Ennio Malatesta, parlando delle "sette" in genere, ha invitato a "portare davanti alla magistratura questi pazzi criminali" (Barbara Stefanelli, "Perché è impossibile recuperare quei familiari perduti", ibid., 21-4-1993).

(7) Per un’eccellente messa a punto su questi temi, cfr. Eileen Barker, I nuovi movimenti religiosi. Un’introduzione pratica, ed. it., Mondadori, Milano 1992.

(8) Sulla deprogrammazione, cfr. ibidem. Sulla distinzione fra movimenti "anti-sette" e "contro le sette", cfr. i miei La questione della nuova religiosità, cit.; e Il movimento "anti-sette" laico e il movimento "contro le sette" religioso: strani compagni di viaggio o futuri nemici?, in questo stesso numero di Cristianità.

(9) I "deprommagatori" sono riusciti perfino a procurarsi un poco di pubblicità gratuita anche su giornali italiani, che normalmente trattano il tema delle "sette" in modo più equilibrato: cfr. l’intervista al "deprogrammatore" Herbert Nieburg, Questa fede è la fine del mondo, a cura di Gherardo Milanesi, in Avvenire, 27-4-1993, dove Herbert Nieburg, esponente di secondo piano del movimento anti-sette AFF, viene incredibilmente definito "uno dei più prestigiosi specialisti americani in materia di sette culti religiosi", e si vanta di aver sottoposto centinaia di "pazienti" a un "processo di deprogrammazione che può durare settimane o anni". Sarebbe stato forse opportuno ricordare ai lettori di Avvenire che, secondo reiterate dichiarazioni del Magistero cattolico in materia, la "deprogrammazione" "non è accettabile ed è contraria alla morale cattolica" (mons. Giuseppe Casale, Nuova religiosità e nuova evangelizzazione. Lettera pastorale, del 6-3-1992, Piemme, Casale Monferrato [Alessandria] 1993, p. 82).

(10) Cfr. sul punto il mio Appunti per una tipologia dei millenarismi, in La critica sociologica, anno 25, n. 102, estate 1992, pp. 107-119.

(11) Si troverà un albero genealogico dei gruppi avventisti nel mio Le nuove Religioni, SugarCo, Milano 1989, pp. 109-138.

(12) Cfr. Victor T. Houteff, The Shepherd’s Rod, 2 voll., presso l’Autore, Los Angeles 1930-1932; cfr. pure Idem, The Great Controversy Over "The Shepherds Rod", Universal Publishing Association, Waco (Texas) 1954. Per i gruppi che derivano da V. T. Houteff, cfr. J. Gordon Melton, op.cit., pp. 565-566; e il numero di marzo 1993 di Aware News, una newsletter pubblicata da un gruppo di specialisti accademici statunitensi di nuovi movimenti religiosi.

(13) Userò d’ora in poi il nome popolare di Branch Davidians, attribuito alla fazione fondata da Benjamin Roden fin dalle origini, negli anni 1955-1956, anche se il nome ufficiale è Branch Seventh-day Adventists.

(14) Cfr. The Houston Chronicle, 1-3-1993.

(15) Cfr. Aware News, marzo 1993, p. 2.

(16) Cfr. ibidem; agenzie Reuter e EIRNS, 2-3-1993. Per l’atteggiamento particolare di alcuni ambienti ebraici americani a proposito della questione delle "sette" e le sue radici dottrinali e storiche, cfr. il mio La questione della nuova religiosità, cit., pp. 14-16, nota 11.

(17) Cfr. intervista di Rick Ross alla National Public Radio, 2-3- 1993; Aware News, marzo 1993; Koresh and Prophet Bringing On New Jonestowns - or Just More Cult Wars?, in Religion Watch, anno 8, n. 6, aprile 1993, pp. 2-3.

(18) Come ha scritto uno dei più diffusi giornali texani il giorno dopo la tragedia, "gli agenti dell’ATF e dell’FBI responsabili del fiasco non hanno il diritto di raccontarci che Koresh è stato irragionevole e ha rifiutato di negoziare o di collaborare. Sono loro a non aver mai provato seriamente" (Molly Ivins, Cult tragedy was unnecessary, in Fort Worth Star - Telegram, 20-4-1993).

(19) Standoff ends in flames; questions still smolder, in USA Today, 21-4-1993.

(20) Cfr. Thy Kingdom Come, in Newsweek, anno 121, n. 11, 15-3-1993, pp. 52-55.

(21) Ibid., p. 52.

(22) Ibid., p. 55.

(23) L’ipotesi del suicidio collettivo non deve essere data per scontata. L’FBI ha impedito ai sopravvissuti di parlare con i giornalisti, ma qualcosa è comunque filtrato: alcuni di essi parlano di suicidio, ma altri lo escludono categoricamente e affermano che sono stati i mezzi d’assalto a causare l’incendio.

(24) The New York Times, 21-4-1993.

(25) The Daily Telegraph, 20-4-1993.

(26) Insiste giustamente su questo punto l’opera di J. Gordon Melton (a cura di), The People’s Temple and Jim Jones. Broadening Our Perspective, Garland, New York-Londra 1990, che riporta un’ampia serie di documenti.

(27) Riporto queste citazioni da Enrico Pozzi, Il carisma malato. Il People’s Temple e il suicidio collettivo di Jonestown, Liguori, Napoli 1992, pp. 252 e 259. L’analisi di Enrico Pozzi sul Tempio del Popolo è una delle più articolate finora pubblicate, non soltanto in lingua italiana, e merita di essere letta da chiunque voglia approfondire il tema. Personalmente non condivido tutte le sue interpretazioni; per una diversa ipotesi interpretativa, cfr. il mio Il suicidio della Guyana fra mito e storia, in Cristianità, anno XVI, n. 162.

(28) "La mia ultima incarnazione è stata Vladimir Lenin in Russia", dichiarava Jim Jones: cfr. E. Pozzi, op. cit., p. 263.

(29) Cit. ibid., p. 321.

(30) AFF Helps Media Understand the Davidians, in The Cult Observer, vol. 10, n. 2 (1993), pp. 2 e 6. Contribuisce a far intendere il tipo di "aiuto" dato dai movimenti anti-sette all’FBI una dichiarazione della presidentessa del CAN, Patricia Ryan, che il 7 aprile incitava a "usare tutti i mezzi pur di arrestare Koresh, compresa la forza letale", "including lethal force" (Infiltrating cult will end standoff, expert suggests, in The Houston Chronicle, 8-4-1993).

(31) Ennio Caretto, Suicidio di massa nel fortino di Waco, in la Repubblica, 20-4-1993.

(32) Mons. G. Casale, doc. cit., p. 36.

Caro MASSIMO INTROVIGNE,non ti scordare i morti di Waco,vittime iinocenti
by Donna Prassede

Abigail Martinez 11
Aisha Gyarfas 17
Allison Monbelly 31
Alugard Martinez 15
Audrey Martinez 13
Beverly Elliott 30
Bobbie Koresh 2
Chica Jones 1 - Twins
Conway LeBleu 31
Crystal Martinez 3
Cyrus Howell 8
David Jones 38
David Koresh 33
Dayland Gent 3
Diana Henry 28
Doris Fagan 51
Floricita Sonobe 35
Floyd Houtman 61
George Bennett 35
Gregory Summers 28
Hollywood Sylvia 2
Isaiah Martinez 4
James Riddle 32
Jaydean Wendell 34
Jeffrey Little 31
Jennifer Andrade 19
John McBean 27
Joseph Martinez 8
Judy Schneider 41
Julianne Matthews ?
Julitte Martinez 30
Katherine Andrade ?
Lisa Fagan 24
Lisa Farris 24
Lisa Martin 13
Little One Jones 1 - Twins
Livingstone Malcolm 26
Lorraine Sylvia 40
Margarida Vaega 47
Mark Wendell 37
Mary Jean Borst 49
Mayannah Schneider 3
Melissa Morrison 6
Michael Schroeder 29
Michelle Jones 18
Neal Vaega 38
Newborn Baby Gyarfas
Nicole Gent 23
Nicole Little 24
Novellette Hipsman 36
Pablo Cohen 28
Page Gent 1
Paulina Henry 24
Perry Jones 64
Peter Gent 24
Peter Hipsman 28
Philip Henry 22
Rachel Jones 24
Rachel Koresh 26
Rachel Sylvia 13
Raymond Freisen 77
Rebecca Saipala 24
Robert Williams 27
Rosemary Morrison 29
Sandra Hardial 27
Scott Sonobe 35
Serenity Jones 4
Shari Doyle 18
Sheila Martin 15
Sherri Jewell 42
Sonja Murray ?
Star Howell 5
Startle Summers 1
Stephen Henry 26
Steve Schneider 43
Steven Willis 33
Susan Benta 30
Teresa Noriega 48
Todd McKeehan 29
Vanessa Henry 19
Wayne Martin 42
Winston Blake 28
Yvette Fagan 32
Zilla Henry 55

Che cosa hanno mai fatto loro,per meritarsi una delle morti PEGGIORI che io conosca:ardere VIVI?Qual'é stato il loro PECCCATO?
DISOBBEDIRE AL SISTEMA dico io !!!
HANNO PENSATO,SOGNATO AUTONOMAMENTE;SBAGLIANDO FORSE ma non é forse detto che sbagliando si impara?Guardate un pó quanti sono e guardate un pó le loro alle loro etá ...
Non volevano dipendere da ció che il sistema voleva imporre loro sin da giovane etá:
Coca Cola
Fumetti Walt Disney
Hiper Mercati
Hollywood
BlockBuster
Gadget e giocattoli vari
cibarie da supermercato
e cosí via su questa 'dorata' strada ...
In una 'intervista' se gli si vuole comunque dare un 'nome' alla CNN un 'testimone' si dichiarava soddisfatto della loro morte perché sentite che cosa ha dichiarato:"I bambini non andavano mai al Mc Donald o al Cinema,le famiglie non affittavano mai film XXX al BlockBuster(film porno)e nessun andava MAI(detto con enfasi di gesti sguardo & voce!!!) agli ipermercati:ma allora che CAZZO vivevano a fare.Tanto vale morire!!!"
Vi sembra democratico?
Voi che opinate?

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x elena sulla trinità
by yusako Friday, Nov. 29, 2002 at 4:09 AM mail:

Tu dici che Dio è uno ma che la sua manifestazione è trina, ok, ma spiegami come mai Gesù pregava Dio (nell'orto degli ulivi ad esempio), pregava se stesso? Come mai quando fu interrogato circa la fine del mondo disse che sarebbe avvenuta entro quella generazione (sono passati 2000 anni e siamo ancora qui), come mai quando gli chiesero di essere più preciso disse che circa l'ora e il giorno nessuno poteva saperlo, neppure lui (il figlio) ma soltanto il Padre (Dio). Nei Vangeli Gesù non ha mai detto di essere Dio. D'altra parte nell'antico testamento il messia era un re, un condottiero che avrebbe dovuto portare il popolo d'israele a dominare gli altri popoli, non il figlio di Dio, né Dio stesso. Messia significa unto (cristo). I re venivano unti durante la cerimonia d'incoronazione.

Controllate quanto ho detto prelevando da http://www.liber-liber.it l'intero testo della Bibbia.

Se Dio come dice la Chiesa è infinitamente buono, perché ha creato il male?

Diceva David Hume: o Dio può evitare il male ma non vuole e allora non è infinitamente buono, oppure vorrebbe evitarlo ma non può e allora non è onnipotente.

In conclusione, perché dovremmo credere in un Dio che non si vede, non si sente, non interviene mai malgrado tante preghiere. Non vi è alcun indizio dell'esistenza di Dio. I testi sacri sono troppo umani e pieni di errori per essere parola di Dio. La Chiesa è troppo umana e piena di orrori per essere il braccio di Dio. Unico indizio il nostro desiderio di un essere superiore che non abbia i nostri difetti. Un po' poco, direi.

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x yusako
by elena Friday, Nov. 29, 2002 at 11:19 AM mail:

x  yusako...
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Sul lato teologico condivido quello che proponi:eppoi per favore riflettiamo sul GENOCIDIO neo IMPERIALISTA che gli agenti di uno stato aSSaSSino neo-inliberale hanno perpetrato!!!

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P.S.: caro yusako
by elena Friday, Nov. 29, 2002 at 11:32 AM mail:

Intendevo dire,trá l'altro,riflettiamo sulla strage di Waco di tipo neo IMPERIALISTA che gli agenti di uno stato aSSaSSino neo-inliberale hanno perpetrato!!!
Lo so,é appena una delle tante contro la libertá di pensiero peró le loro vite si debbono essere spente crudelmente in quell'inferno di fuoco ... e il dolore non ha paragoni:al ranch di Waco,ad Ustica,al Cernis,a Locarno (durante la 2^Guerra Mondiale col pretesto che presumibilmente in un rifugio si albergassero armi pesanti di possessione germanica,vedi oggi armi di distruzione massiva,bombardarono una scuola a Locarno uccidendo arsi vivi piú di 1.000 bambini e molti profughi di guerra:la destra se lo é giá scordato,i vari casarini fini berlusconi ma la sinistra che fá,dorme?Vuole rimanere ancora nella N.A.T.O.?Sono troppo depressa.......)
Grazie e ciao.

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ATEO.
by CARIB Friday, Nov. 29, 2002 at 12:18 PM mail:

I fatti, i comportamenti umani sono la conseguenza del pensiero di chi li mette in pratica. La libertà di pensiero non può quindi essere genericamente invocata come diritto inviolabile di chiunque. Ci sono fatti disumani, quelli di cui state parlando ad esempio, legati a filo doppio ad una prassi di pensiero che non è specifico umano, ma la conseguenza di una perdita progressiva della capacità di rapporto con la realtà, in particolare la realtà umana. Questa perdita determina atti violenti nei confronti degli altri esseri umani, quindi, più che sui fatti compiuti da religiosi, io vorrei proporre un discorso sul pensiero religioso, in particolare sulle conseguenze, legate alla sua accettazione come libertà di espressione o quanto meno ai compromessi con esso, sulla realtà interna umana. Lo spunto viene dalle letture dei giornali degli ultimi mesi, da quando cioè Psichiatria Democratica ha cominciato a sguinzagliare i suoi adepti in giro per trasmissioni televisive di tutte le reti e testate giornalistiche di ogni colore.
Negli innumerevoli interventi chiunque sia stato delegato a diffondere il verbo della setta, pur essendo il malato mentale l’obiettivo della legge basaglia e della contro-legge (…) burani-procaccini, mai, mai, mai propone un discorso di cura.
L’assistenza non cura. Il malato non curato muore. Ma prima a volte uccide. Erika e Omar, Roberto di S.San Giovanni, Jucker di Milano, Donato Bilancia, Michele Profeta, Luigi Chiatti, gli “stragisti” di Leno, Chiari e Reggio Emilia. Psichiatria Democratica e i suoi seguaci celano questa realtà di psicosi manifesta con incomprensibili discorsi politico-sociologici. I 24 anni(!!!) di “mancate risposte” cui attribuiscono la zoppia organizzativa delle strutture dipendono esclusivamente dal fallimento evidente della loro prassi terapeutica; che è priva di qualunque fondamento teorico; che nega e annulla la necessità incontrovertibile di un’impostazione medica nel rapporto con il malato. P.D. di fatto teorizza l’inesistenza della patologia quando riduce certi accadimenti a libertà di espressione (!!) e nei casi più eclatanti invoca il disagio giovanile e propone una vacua “difesa dei più deboli”; perché? per l’incapacità di individuarne l’eziopatogenesi, fondamento teorico essenziale per fare diagnosi, quindi curare, quindi guarire. P.D. dice che la malattia non c’è perché non la trova….o non la trova perché parte dal presupposto che siamo tutti “democraticamente” un po’ matti ed è inutile parlare di cura? Ma se siamo tutti un po’ matti come è possibile che a Firenze non è successo nulla? Forse perchè i matti, invece, sono pochi e ben individuabili? A Genova , molti manifestavano e pochi erano seduti nelle stanze della questura, mandanti dei killer che giravano indisturbati. Se ne deriva che la malattia mentale diviene un problema sociale quando si nega l’esigenza della cura. Il sano di mente e il malato guarito non uccidono e mai hanno ucciso né sono genericamente violenti. La punizione del malato mentale è quindi inutile e dannosa, l’assistenza è assolutamente dannosa; egli va curato: da un medico, che è obbligato a farlo dalla Costituzione e dal giuramento che ha prestato. La “dignità del diverso” cui fa un generico cenno P.D. va formulata come “identità umana”; questa se la recupera per conto proprio il paziente nel rapporto di cura con lo psichiatra che quindi diviene psicoterapeuta….ma pure rifiutando l’astrattezza di certe proposizioni. Quale cura però? A tal proposito bisogna portare a conoscenza anche il mostruoso parto gemellare che vide nascere in italia verso l’inizio degli anni 60 due correnti di pensiero che, in simbiosi, tentarono di distruggere qualsiasi possibilità di ricerca sulla malattia mentale: la neuropsichiatria di impostazione organicista e la (pseudo)psichiatria di derivazione esistenzialista di cui basaglia fu fiero paladino. Santa alleanza dal delirante pensiero che l’uomo nasce malato, quindi non si può ammalare. Nazisti, religiosi, formulano un “pensiero” che fa vagamente riferimento ad una razza superiore che riesce a dominare gli eccessi nonostante sia lordata del peccato originale…. Questo mostro bicefalo è il vero responsabile del completamento della distruzione interna, preludio di omicidi-suicidi, del malato mentale non ancora cronicizzato. I figliocci del mostro tentano di distrarre l’opinione pubblica dal discorso che finora la LORO psichiatria non è mai esistita per il fatto che si dicono psichiatri o antipsichiatri e POI considerano la malattia mentale congenita, genetica, libertà di espressione, disagio giovanile, genialità. Poi ci si ammala, dopo esser nati; la nascita psichica è sana per ogni essere umano, senza distinzioni dovute a latitudini geografiche; si nasce tutti sani....e se ci si ammala bisogna fare la ricerca sull'eziopatogenesi che quindi è nei rapporti interumani vissuti dopo la nascita, poiché, banalmente, prima di essa non ve ne sono. Quindi lo psichiatra che vuole guarire il paziente rifiuta l’ineluttabilità della malattia, non la nega come il mostro religioso che vuole la vita umana fatta di sofferenza ed espiazione, che quindi decreta l’incurabilità del malato mentale come faceva teresa di calcutta che siringava i piccoli indiani con aghi infetti perché dovevano soffrire come cristo sulla croce. Egli è quello che fa la ricerca sulla malattia nel rapporto con il paziente mettendo continuamente in crisi la propria conoscenza per conoscere sempre di più. Rifiutando il concetto delle idee innate diviene rivoluzionario e, libero dall’impostazione di religioso ossequio nei confronti dei “padri” della psichiatria, egli é sano di mente per restituire la possibilità di recupero della propria identità della nascita al paziente ammalatosi nell’identificazione col padre. Lottando continuamente, resistendo, senza voltare le spalle alla violenza inconscia del paziente, propone a questo la possibilità di difendere, lottando continuamente, la nascita e le realizzazioni che ne seguono dalle aggressioni “omicide” che quotidianamente si subiscono da coloro che non ammettonola possibilità di trasformazione della propria realtà interna senza l’annullamento di quella altrui( lo schizofrenico “mors tua vita mea”; cristo sulla croce “voi vivrete perché io sono morto” è bush o sharon: “io vivrò se voi arabi sarete morti”). E ci si libera dell’identificazione con la madre. Questo è lo psichiatra che cura per guarire. La sanità mentale è identità: specifico umano. Lo specifico umano: immagine interna, vitalità, fantasia, pensiero verbale, riconoscimento dell’essere umano diverso, desiderio.

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La summa della teologia
by bloodyvlad Friday, Nov. 29, 2002 at 12:34 PM mail:

"Non solo Dio esiste, ma ha anche un formidabile senso dell'umorismo" (Blake Edwards)

e aggiungo: al contrario di voi...

P.S. Sono ateo per grazia di Dio

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sai qual'è la furbizia di Dio?
by Il Talpo Friday, Nov. 29, 2002 at 12:38 PM mail:

"Sai qual'è la furbizia di Dio, che non c'è, perchè se mi incontrava a me gli facevo un culo così"
Citazione a memoria dal film "Berlinguer ti voglio bene" di Benigni, parla il personaggio Bozzone.

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CASUALMENTE....
by Iscariota Thursday, Dec. 05, 2002 at 7:52 AM mail:

Casualmente sono inciampato nei pipponi postati qua sopra:
c'e' di tutto da Waco a gesudinazareth (ah, non si scrive
attaccato? Scusa non lo sapevo..) i giurisdavidici, la fava
una-e-trina di dio (chi era costui?).
Cazzo ragazzi, ma avete veramente del tempo da perdere, con
tutto quello che ci succede sotto al naso.
Altro che disquisizioni teologiche: queste sono SEGHE MENTALI.....!!!!

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l'
by zoe Thursday, Dec. 05, 2002 at 8:04 AM mail:

assurdo e' che in questo mondo ci sono delle persone che preferiscono dare per scontato il loro passato il passato del loro paese delle idee appunto sulla religione sulla politica,sull'amore,per la smania di diventare famosi di salire sopra un palco,senza un pelo di dignita' sono cani e non riescono a vergognarsene,loro sono il male piu' grosso che ci portiamo sulla schiena.

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anche
by zoe Thursday, Dec. 05, 2002 at 8:08 AM mail:

se io l'ho conosciuta una persona pura come l'acqua di fonte,una coi capelli rossi e che se sale su un palco ha il coraggio di vergognarsi,se ci sei tanti saluti,e tanti auguri.

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!!
by AFX-fan Thursday, Dec. 05, 2002 at 10:39 AM mail:

Per Me Gesu' é il piu grande comunista della storia ed è, e rimarra' sempre per me il mio piu grande eroe... che poi il cattolicesimo abbia fatto un mare di cazzate e le stia a ncora facendo sono d'accordo... ma veramente non capisco cosa si possa avere contro Gesu'.

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Masturbazioni mentali
by Emiliano Thursday, Dec. 05, 2002 at 10:56 AM mail:

Ma masturbazioni mentali che per anni e anni hanno controllato decine di migliaia di voti, e lo fanno tuttora. E poi bisogna sempre parlare di Insurrezzzzione e Antifascismo Militante o ci si può prendere dieci minuti per riflettere?
Per AFX-fan: quello che dici non c'entra con quello di cui parliamo comunque ti consiglio (se lo TROVI, è un libro introvabile) "La mia fede" di Tolstoj che dimostra come il vangelo, sottoposto a pulizia delle manomissioni più evidenti, può avere una ricaduta pratica e porta inevitabilmente a un progetto sociale "anarchico" (si intende, non malatestiano perchè comunque nell'ideale di Tolstoj è centrale la famiglia, ma anarchico in un certo modo lo è di sicuro).

Emiliano

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non so se ve ne siete accorti
by sherlock Thursday, Dec. 05, 2002 at 11:02 AM mail:

Ma qui c'è uno scemo che scrive e si risponde da solo, cambiando pure sesso. E c'è chi gli da credibilità. Mi ricorda un po' la parabola del cieco, giusto per rimanere in tema.

Verranno dei falsi profeti... come si chiamava quello degli apocrifi? Bar-Gesù mi pare di ricordare.

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ehi
by sherlock Thursday, Dec. 05, 2002 at 11:04 AM mail:

Lo scemo sta molto più sù, non cominciate subito a prendere d'aceto.

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Ma sei completamente in male fede o completamente ignorante!
by Cattolico Friday, Dec. 16, 2005 at 6:05 PM mail:

"Spero di non offendere la sensibilità di nessuno"....un inizio niente male, peccato che dopo hai insultato milioni di cattolici. Cmq tralasciando questo inutile tentativo, mal riuscito, di mostrarti al di sopra delle parti vorrei solo confutare una delle tante castronerie che hai scritto riguardo al culto della Madonna tra i cattolici. Maria diviene Madre della Chiesa nel momento in cui Gesù Cristo in persona, appeso alla croce, dice a Sua madre : "Madre ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre" indicando per figlio l'apostolo da lui piu' amato. In quel momento Maria diviene ufficialmente madre della Chiesa, che ufficialmente ma non ufficiosamente, nasce pienamente quando gli apostoli riuniti nel cenacolo ricevono lo Spirito Santo. Ci sarebbero tante altre cose da dire, come il fatto che la fede Cattolica non è una fede immobile, tradizionalista,ma che si rifà alla tradizione si, tradizionalista no, va le a dire l'attaccamento archeologico al passato solo perchè passato. Nel momento in cui Gesù dice agli apostoli "Ciò che legherete in terra sarà legato in cielo e ciò che scioglierete sarà sciolto in cielo" non fà altro che dare alla Chiesa il potere decisionale di cambiare o lasciare ciò che all'interno della tradizione può essere migliorato e ciò che invece può tranquillamente rimanere così com'è. Ma so che non serve a niente scrivere a chi è ideologicamente convinto delle proprie idee quasi queste fossero sacre, più sacre della fede cattolica che milioni di cattolici professano nel mondo anche a costo di ssere uccisi.

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Il mael...
by Cattolico Friday, Dec. 16, 2005 at 6:09 PM mail:

Il male è assenza di bene.

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arrivano i nostri
by @ Saturday, Dec. 17, 2005 at 8:46 PM mail:

Questo posta e si commenta da solo non cè dubbio si spara tante di quelle puttanate noiose, da pirla, qui su indy lo fanno sia i cattolici che i complottisti, si parlano da soli, non ho mai sentito in un csoa delle palle su questi livelli, manco i ketaminusi diventano cosi mistcamente paranoici, solo i disadattati e i fedeli della canonica sono cosi impallati di minchiate teologiche
MA CHI SE NE FOTTE IL PORCO DI DIO NON ESISTE
Prima si aveva viviana, bellucci, salamina e claudio adesso sto cattlico si aggiunge al gregge di pecore,.
se la raccontano da soli e si divertono a inventarsi mille nik
sono una squadra solo da uno composta

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