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Palermo contro la guerra. Palermo con i sudanesi
by FAS Nucleo "Giustizia e Libertà& Sunday, Mar. 09, 2003 at 2:10 PM mail:

Palermo contro la guerra

Quasi tremila persone hanno partecipato sabato 8 marzo al corteo per la pace indetto dalle realtà femministe palermitane e al quale hanno aderito tutti i soggetti politici che hanno costituito la rete cittadina "Fermiamo la guerra".
Dal Forum Sociale Siciliano alla Rete Lilliput passando per i centri sociali, agli anarchici fino a Cobas e Rifondazione Comunista, tutti hanno espresso con fermezza e vigore l'opposizione alla nuova imminente guerra che gli USA stanno per scatenare contro il popolo iracheno.

La manifestazione ha accolto con grande solidarietà lo spezzone organizzato dagli esuli politici sudanesi (attualmente ospitati presso il Laboratorio Sociale Occupato ZETA ) che hanno posto all'intera cittadinanza il dramma del loro Paese, il Sudan, lacerato da una tremenda guerra civile.
Richiesta di asilo politico, centri di accoglienza autogestiti per immigrati e profughi sono stati il tema di una manifestazione che ha saldato la giusta opposizione a ogni guerra con le rivendicazioni di chi subisce sulla propria pelle gli effetti delle politiche guerrafondaie degli stati.

Questi cinquantatrè profughi del Sudan sono a Palermo da circa un anno e mezzo: per molti mesi sono stati ospitati presso il centro d'accoglienza "S. Chiara" all'Albergherìa; recentemente erano stati trasferiti presso la missione "Speranza e Carità" gestita da Biagio Conte, missionario laico.
Qui i sudanesi hanno dovuto sottostare alle rigide regole all'interno della Missione, la cui forte connotazione religiosa è radicalmente estranea alla loro formazione politica e culturale dato che nel loro Paese la loro attività di oppositori politici li ha costretti alla fuga.
Il divieto imposto da Biagio Conte di introdurre giornali o televisori all'interno del centro d'accoglienza ha finito col pregiudicare irrimediabilmente i rapporti tra la comunità sudanese e il missionario che li ha praticamente cacciati in malo modo.
Da lunedi 3 marzo i sudanesi sono ospiti presso lo ZETALAB già sottosgombero e attualmente fatto oggetto da una "discreta" sorveglianza da parte di Digos e Carabinieri.

Questa vicenda è emblematica del bisogno di accoglienza reale che si respira in Sicilia e in tutta Italia.
Le formule "cristiane" di accoglienza per quanto rispettabili nella concretezza della funzione che assolvono, mostrano in definitiva dei limiti strutturali che spesso vengono a galla con grande drammaticità.
L'impegno militante di quanti in questi giorni stanno sostenendo la comunità sudanese anche nella trattativa con la Prefettura per ottenere un posto sicuro nel quale i profughi possano vivere e organizzare la propria attività politica, dimostra l'esigenza di una accoglienza autogestionaria che liberi gli immigrati dal monopolio della gestione cattolica della "carità".
A giorni si terrà un nuovo incontro in Prefettura nel quale il Comune di Palermo dovrà comunicare la propria disponibilità all'accoglienza. Forse.

Nucleo "Giustizia e Libertà"
della Federazione Anarchica Siciliana

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Titolo Autore Data
Avrebbero fatto meglio.... Ypsilonne Sunday, Mar. 09, 2003 at 3:43 PM
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