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KNK: La Turchia occupa il Kurdistan iracheno
by M.Molotov Wednesday, Mar. 26, 2003 at 5:07 PM mail:

Come e' noto, gli USA hanno autorizzato l'ingresso delle truppe turche nel Kurdistan irakeno. Si riporta, su questo tema, il Comunicato del Kurdish National Congress, a seguire l'articolo di Orsola Casagrande, Il Manifesto 26/03/03

Fonte a@ranchdeiviandanti.it


Comunicato del Kurdish National Congress :

L'esercito turco prosegue i suoi preparativi per l'occupazione del Sud Kurdistan


23 Marzo 2003 - KNK
Migliaia di soldati turchi entrano nel Sud Kurdistan
Mentre gli Stati Uniti intensificano la loro guerra contro Baghdad, l'esercito turco sta inviando migliaia delle proprie truppe come rinforzo nel Sud Kurdistan. Le azioni aggressive dell'esercito turco si svolgono in sfida al Parlamento Regionale del Kurdistan e alle masse del nostro popolo. Tuttavia, le ambizioni dei guerrafondai americani non si lasciano sminuire ne' dall'opposizione della nazione kurda, ne' dalla disapprovazione del governo USA o dell'Unione Europea e della Russia.

Il Congresso Nazionale del Kurdistan condanna totalmente questa politica del governo turco
e chiama il popolo del Kurdistan e le sue istituzioni, inclusi i partiti politici del Kurdistan, a
resistere a questa aggressione con una voce unita. Gli occupanti turchi sotto la pressione dell'opinione pubblica kurda e mondiale hanno fatto ricorso ad un cinico sotterfugio, insinuando che le truppe saranno usate per fini umanitari, per controllare i rifugiati. Ma cio' e' solo una maschera per le loro ambizioni di occupare il Sud Kurdistan e distruggere ogni vestigia di risultato conseguito dai Kurdi.
E' un imperativo per il nostro popolo di stare in allerta per prevenire e frustrare tali
disegni. L'incursione dell'esercito turco nel Sud Kurdistan e' un colpo contro ogni Kurdo e deve
essere fermata con ogni mezzo democratico, incluse dimostrazioni, raduni e azioni di protesta. Piu' che in passato il popolo kurdo deve essere unito ovunque per preservare i propri comuni interessi nazionali e valori.

Facciamo appello ai popoli del mondo, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, agli
Stati Uniti ed alla Gran Bretagna, all'Unione Europea ed a tutti gli organismi internazionali,
affinche' prevengano la realizzazione delle minaccie ed avventure del governo turco.

Il nostro popolo not permette che il proprio destino sia ancora una volta sacrificato agli
interessi di nessuna potenza occupatrice nel Kurdistan.

22 Marzo 2003
(Testo tradotto in inglese dal kurdo sorani, e poi in italiano)

==------

il manifesto - 26 Marzo 2003

Via libera all'esercito turco
Da Usa e Nato ok all'occupazione 'umanitaria' di una fascia di 20 km in Iraq
Orsola Casagrande

La Nato ha dato ieri il via libera al piano della Turchia per uscire dall'impasse Iraq.
Ankara aveva chiesto di poter creare e gestire una striscia profonda venti chilometri all'interno del
nord Iraq. La Nato, per bocca del suo segretario generale George Robertson, ha detto che la cosa si puo' fare.
Naturalmente, assicura Robertson, la zona cuscinetto dovra' essere utilizzata 'solo per
ragioni umanitarie'. Dovrebbe cioe' servire ad accogliere eventuali profughi iracheni in fuga
dalle zone del conflitto. Robertson ha aggiunto che ''la Turchia ci ha detto che l'unica zona dove puo' accogliere i profughi e' una striscia di venti chilometri da ritagliare all'interno del nord Iraq. Il
versante turco della frontiera - ha aggiunto - e' estremamente inospitale e pericoloso per i profughi''. Tanto e' bastato all'Alleanza Atlantica per dare il via libera ad un piano che e', nei fatti, la
legalizzazione di quegli 'sconfinamenti' illegali che la Turchia da anni opera per dare la caccia ai guerriglieri kurdi del Pkk, e far restare sempre col fiato sul collo i kurdi iracheni. Robertson ha aggiunto che il piano ''e' stato accettato come una necessita' geografica'' dagli Stati uniti. E a quanto pare anche dagli altri membri
dell'Alleanza, ''d'accordo - ha precisato il segretario della Nato - purche' non si vada oltre la creazione di questa fascia umanitaria''. A Robertson e' bastata l'assicurazione di Ankara che ''non
ha intenzione di invadere il nord dell'Iraq, ma la necessita' di gestire i problemi umanitari che
sorgerebbero se i profughi oltrepassassero i confini''.
Alla domanda su chi vigilera' sui turchi e sulle loro operazioni nella zona cuscinetto,
Robertson risponde che questo compito spettera' alla Nato. Sembra comunque abbastanza singolare che gli Stati uniti abbiano accettato questo piano praticamente senza batter ciglio dopo il braccio di
ferro durato oltre un mese e conclusosi con un serio raffreddamento dei rapporti tra Ankara e
Washington, una volta solidissimi. Anche la Ue che pure aveva minacciato la Turchia di serie ripercussioni se avesse deciso di entrare nel nord Iraq, ieri si e' detta soddisfatta dell'accordo. Il presidente della commissione, Romano Prodi, ha detto che ''se i comportamenti sono quelli annunciati dal governo turco non ci saranno problemi. Ma e' davvero la prova del fuoco per la Turchia''. Intanto in Turchia il capo delle forze armate, generale Ozkok, e' a Silopi (al confine con
l'Iraq) per valutare sul campo il da farsi. Ieri il vicepremier Abdullah Gul ha detto che ''le nostre
truppe entreranno in Iraq solo se ce ne sara' bisogno''. Sono comunque migliaia i soldati gia'
sconfinati. E non da ieri: in passato i turchi hanno trovato alleati proprio i kurdi iracheni (almeno il Pdk di Barzani) nella lotta contro i kurdi 'turchi' del Pkk. Un'alleanza che il Pdk ha stretto per difendere l'autonomia conquistata nel nord Iraq.
Lunedi' sera, pero', un portavoce del Partito democratico del Kurdistan ha dichiarato senza mezzi termini che il suo partito ''e' contrario all'ingresso delle truppe turche nel nord Iraq per qualunque motivo''. Sara' dunque difficile convincere i kurdi iracheni che la presenza di un numero di soldati imprecisato (Gul ha detto che dipendera' dalla 'gravita' della situazione') non avra' alcuna conseguenza nel futuro della zona kurda liberata. Anche il Puk di Jalal Talabani si e' detto contrario all'ingresso dell'esercito turco. Il piano appoggiato dalla Nato pero' non parla solo di ingresso, ma anche di permanenza. Perche' infatti non e' chiaro se la zona cuscinetto sara' temporanea (e quanto durera') o permanente.

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è uno schifo Robbè Saturday, Mar. 29, 2003 at 8:39 AM
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