La direzione della CGIL e della FILLEA torinese hanno sferrato un attacco discriminatorio e persecutorio contro un compagno delegato sindacale scomodo ai vertici sindacali
La direzione della CGIL e della FILLEA torinese hanno sferrato un attacco discriminatorio e persecutorio contro un compagno delegato sindacale scomodo ai vertici sindacali
Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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Segreteria Nazionale
Milano, 02.11.03
COMUNICATO
La direzione della CGIL e della FILLEA torinese hanno sferrato un attacco discriminatorio e persecutorio contro un compagno delegato sindacale scomodo ai vertici sindacali
Il segretario generale della CGIL del Piemonte (Vincenzo Scudieri) e FILLEA torinese hanno imbastito un’operazione, nell’ambito della più generale lotta al cosiddetto terrorismo, per espellere dal sindacato il compagno Valter, militante dei CARC, delegato sindacale e membro del direttivo provinciale della FILLEA additandolo come “fiancheggiatore e sostenitore dei brigatisti” con il chiaro intento di “sollecitare” gli apparati repressivi a promuovere azioni repressive contro il compagno. La CGIL ha predisposto per l’occasione un’accurata campagna mediatica di intossicazione dell’opinione pubblica (notizia data nei principali TG nazionali e in quasi tutti i giornali).
Perché i dirigenti della CGIL hanno orchestrato tutto questo?
Innanzitutto perché il compagno Valter è comunista e un delegato sindacale scomodo. In questi anni ha sempre lottato, a tutti i livelli (dalle assemblee sindacali alle riunioni del direttivo provinciale), affinché la CGIL, i suoi dirigenti e funzionari, pagati con le trattenute in busta paga di lavoratori e pensionati, svolgessero realmente il mestiere per cui erano pagati: difendere i diritti e le conquiste dei lavoratori e delle masse popolari.
Inoltre il compagno ha sempre denunciato la politica disastrosa per i lavoratori portata avanti in questi anni dai dirigenti sindacali, collaborando con i padroni e con i governi di sinistra e di destra, nel portare l’attacco alle conquiste dei lavoratori. In ogni occasione dichiarava apertamente di essere un comunista e di far parte di un’organizzazione (i CARC) che lavora per la ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista, l’unico partito in grado di difendere gli interessi particolari e generali dei lavoratori.
I suoi discorsi condivisi da delegati e lavoratori davano molto fastidio ai dirigenti sindacali, rendevano difficoltose le loro macchinazioni per far accettare ai lavoratori accordi sindacali al ribasso o di svendita.
L’occasione buona per far fuori questo delegato sindacale e imbastire una montatura contro di lui è venuta dalla ritrovata unità tra tutti i partiti (di destra, sinistra e centro), i sindacati e il padronato nella “guerra santa contro il terrorismo” imbastita dal governo Berlusconi che ha portato in questi mesi a diversi arresti e a centinaia di compagni/e inquisiti e perquisiti.
Il pretesto è stato l’attività svolta dal compagno di far conoscere la solidarietà che i CARC hanno espresso al compagno Mario Galesi (militante delle BR ucciso nel mese di marzo) o la solidarietà che i CARC esprimono a tutti i compagni e le compagne, al di là delle loro posizioni politiche, incarcerati e colpiti dalla repressione della borghesia imperialista.
I CARC e altre organizzazioni sono sottoposti ad una continua persecuzione dalla borghesia perché lavorano alla ricostruzione di un vero partito comunista; perché alzano, da più di 20 anni, la bandiera della solidarietà con tutti i rivoluzionari prigionieri, promuovendo la solidarietà attraverso la pubblicazione dei loro scritti con la rivista Il Bollettino e raccogliendo la solidarietà dei compagni e delle masse con l’Associazione Solidarietà Proletaria; perché, non solo non partecipano alla “guerra contro il terrorismo”, ma osano anche “non dissociarsi dalle organizzazioni armate”, e denunciare e smascherare tutti quelli che con i “se” e i “ma” favoriscono la repressione della borghesia contro le avanguardie del movimento comunista, antimperialista, anarchico, ecc.
Il carattere provocatorio e intimidatorio di questa operazione (come di quella fatta dai dirigenti della CGIL di Reggio Emilia a febbraio: espulsione del compagno RXXXX per un’asserita “incompatibilità tra l’iscrizione ai CARC e l’iscrizione alla CGIL”) dimostrano che la linea di una parte dei dirigenti della CGIL è tutta tesa a cercare di isolare e attaccare i compagni che si mobilitano e si organizzano per difendere realmente gli interessi dei lavoratori.
Invitiamo la CGIL o gli altri sindacati di regime a stilare la lista nera delle organizzazioni che sono incompatibile con l’iscrizione ai sindacati e di indicare pubblicamente quindi quali sono a loro dire i veri “nemici” dei lavoratori (siamo pronti che nella lista non troveremo le organizzazioni, palesi e occulti, padronali, fasciste, razziste, ecc.).
Anche con questo tipo di “operazioni” la direzione della CGIL dimostra nei fatti la subalternità alla banda di fascisti, razzisti, mafiosi e sfruttatori rappresentata dal governo Berlusconi.
Ma esiste un’altra CGIL: quella fatta da milioni di lavoratori e migliaia di delegati e funzionari che si organizzano nei posti di lavoro, che lottano quotidianamente contro il proprio padrone, che partecipano alle manifestazioni contro la guerra, che vogliono difendere realmente le pensioni o il TFR, che vogliono cacciare dal governo la banda Berlusconi. Facciamo appello a questa parte sana della CGIL affinché contrasti tutte le manovre e le macchinazioni a danno dei lavoratori e dei delegati imbastite da alcuni dirigenti sindacali e a vigilare contro tutti i tentativi di svendita del patrimonio storico, politico e sociale che questo sindacato rappresenta, contrasti la partecipazione al coro della borghesia di attacco e denigrazione del comunismo, dei partiti comunisti e delle organizzazioni operaie.
Denunciamo questa operazione di intimidazione e repressione svolta dai vertici sindacali!
Chiediamo ai lavoratori, ai delegati di base e ai funzionari che vogliono effettivamente svolgere il mestiere di sindacalista dei lavoratori di contrastare e denunciare questa politica contro i lavoratori e di prendere in mano il loro sindacato nella difesa dei loro interessi!
Difendiamo l’agibilità politica e sindacale dei comunisti!
Solidarietà al compagno Valter e a tutti coloro che vengono colpiti dalle operazioni repressive del regime e dei suoi sgherri e subalterni!
Le intimidazioni non fermeranno le lotte per la difesa delle conquiste della classe operaia, per la ricostruzione del partito comunista e per il socialismo!
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