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Cop9: il balletto continua
by t. Friday, Dec. 12, 2003 at 5:58 PM mail:  

Appuntamento per cop10 in argentina tra un anno: il protocollo di Kyoto non è effettivo, e tra i risultati più tangibili del summit tenutosi a Milano, c'è il riconoscimento delle foreste come bacini per l'assorbimento di carbonio, che tra l'altro possono prevedere piantagioni di alberi ogm.

Secondo gli esperti dell’Oms (organizzazione mondiale della sanità), almeno 150 mila persone muoiono ogni anno a causa degli effetti del riscaldamento del pianeta, e potrebbero raddoppiare nei prossimi 30 anni . La previsione che le evidenze dell’incremento spropositato dell’effetto serra diventassero tangibili solo tra 10 o 20 anni, sono totalmente sbagliate: i cambiamenti climatici sono già in atto e agiscono sotto forma di sconvolgimenti climatici, incremento dei casi di diarrea e malaria, peggioramento della disponibilità di cibo.
Con queste notizie rassicuranti, si conclude oggi Cop 9, la Conference of Parties arrivata alla nona puntata (la decima si terrà in dicembre 2004 in Argentina) di discussione sulle regolamentazioni che dovrebbero portare alla applicazione del protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni dei gas che provocano l’effetto serra al 5% in meno dei livelli del 1990, entro il 2008-2012.
In realtà in molti si aspettavano che Milano potesse essere ricordata perché la Russia avrebbe deciso qui di ratificare l’accordo. Purtroppo questo non è avvenuto: una serie di posizioni opposte sono state prese da vari esponenti del governo russo. Attualmente gli esperti confermano che il governo russo e anche alcuni produttori di energia sono d’accordo con la ratifica. Anche perché il sistema energetico russo è attualmente altamente inefficiente, e potrebbe avere concreti vantaggi dai finanziamenti previsti per lo sforzo di adeguamento al protocollo.
Un’altra questione che è stata a lungo dibattuta, è stata quella dell’impiego degli alberi ogm per creare le foreste “carbon sink”, ovvero quelle che dovrebbero avere il compito di assorbire l’anidride carbonica prodotta in eccesso dalle attività industriali. Sull’utilizzo di alberi geneticamente modificati nelle foreste utlizzate per I Carbon sink non c’è stato però ancora un accordo definitivo. Tanto che la bozza lascia a ogni Paese la libertà di valutare il rischio. Gli alberi utitlizzati sono due: acacia e eucalipto, e per la loro invasività potrebbero rappresentare un problema per il mantenimento della biodiversità, soprattutto se la foresta dovesse essere mantenuta, come presuppongono i programmi Cdm, per 60 anni. Non solo: è permesso anche l’uso degli alberi da frutto geneticamente modificati. Questo porterebbe ovviamente a incentivare lo sviluppo della ricerca biotecnologica con i fondi previsti per gli adeguamenti al protocollo di Kyoto. In ogni caso però la coltivazione degli alberi ogm è soggetta alle regolamentazioni nazionali di ciascun Paese.
Infine sono state confermati gli schemi per il commercio delle emissioni, che permettono ai Paesi forti produttori di gas serra di comperare dei crediti di produzione presso i Paesi che invece non ne producono (ovvero i Paesi poveri). I Governi dovranno mantenere dei registri elettronici per minitorare le emissioni e sono previste delle sanzioni: per ogni tonnellata di emissione non coperta, l’industria produtrice pagherà 40 euro nel periodo 2005-2007 e fino a 100 più avanti.
A Cop9 non si invece mai praticamente parlato dell’unica cosa che avrebbe potuto incidere direttamente e con un impatto molto chiaro sull’emissione dei gas serra, ovvero i trasporti: il trasporto su gomma è infatti responsabile del 27 % delle emissioni, e per di più è in forte crescita.In particolare in Italia, il Paese con il più alto tasso di motorizzazione in Europa. Trasporti che come è noto hanno anche altri effetti secondari di granve impatto ambientale: circa il 70% degli investimenti per i trasporti per il prossimo triennio è destinato a strade e autostrade, solo il 30 % alla ferrovia e al cabotaggio.
Il petrolio, è stato citato in Cop9 solo a proposito dei finanziamenti che i Paesi Opec potrebbero ricevere nel caso in cui i loro investimenti negli impianti a energia solare o eolica riducano le loro importazioni di greggio. Questo finanziamento, criticato da alcuni esponenti governativi, viene messo in relazione a quello previsto per finanziare i Paesi poveri colpiti da siccità e alluvioni.
Il bilancio dell’evento sembra ancora più incerto stando anche alle dichiarazioni finali di Legambiente e Wwf, le due associazioni ambientaliste che hanno seguito più da vicino l’evento in Italia: i primi dicono infatti che al termine del vertice il protocollo di Kyoto non solo non è stato
approvato, ma non ha fatto nemmeno decisi passi in avanti , mentre il Wwf sostiene che ci sono premesse positive per il futuro, spostando il problema su quello del controllo e del monitoraggio di un meccanismo che è tutto da dimostrare quanto possa effettivamente incidere sulla produzione dei gar serra, mentre sicuramente creerà uno scambio e un mercato di finanziamenti utile a diversi ambiti di interesse.

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