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Milano: dopo il vertice in Prefettura, un piano anti-abusivi
by dal corriere della pera Wednesday, Sep. 03, 2003 at 10:57 AM mail:

Vertice in prefettura: dopo Rozzano una «road map» per i quartieri a rischio. Il vicesindaco De Corato: nuovi alloggi e pugno di ferro contro le occupazioni.


Un percorso tutto meneghino - una specie di «road map» - per riqualificare le periferie, lottare contro gli abusivi e ridare dignità ai quartieri degradati. È questa la volontà emersa ieri in un vertice in prefettura al quale hanno partecipato rappresentanti del Comune, della Regione, dell’Aler, i vertici delle forze dell’ordine e anche Maria Rosa Malinverno, il sindaco di Rozzano dove, due settimane fa, c’è stata una strage in cui sono state uccise quattro persone, compresa una bambina di due anni. Si comincerà con una visita nei quartieri più disagiati - Fulvio Testi, Stadera, San Siro, Quarto Oggiaro, Ponte Lambro - guidata di persona dal prefetto Ferrante. Il Comune si è impegnato ad investire nuovi soldi per la manutenzione dei casermoni decrepiti e ha promesso altri soldi per la costruzione di nuove case popolari, villette a schiera e case alte non più di quattro piani. Il vicesindaco De Corato ha promesso lotta dura a chi occupa abusivamente gli appartamenti Aler. La Regione ha fatto sapere di aver messo a disposizione dei Comuni 240 milioni di euro per la riqualificazione urbana. Il sindaco di Rozzano ha chiesto servizi qualificati per le periferie.


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Il vicesindaco De Corato: villette a schiera per la nuova edilizia popolare. Vertice in prefettura: una road map per i quartieri a rischio.



Una «road map» per riqualificare le periferie e contrastare il racket dell’abusivismo. Sono i due nodi centrali emersi ieri nell’incontro convocato a palazzo Diotti dal prefetto Bruno Ferrante per fare il punto sui quartieri a rischio, a due settimane dalla strage di Rozzano. Idee, proposte, progetti, forse qualche sogno: di tutto questo hanno parlato i partecipanti alla riunione, il sindaco di Rozzano Maria Rosa Malinverno, il vicesindaco Riccardo De Corato, i rappresentanti della Regione, dell’Aler e i comandanti delle forze dell’ordine. «Abbiamo iniziato oggi un viaggio nelle periferie - ha detto il prefetto Bruno Ferrante - con la consapevolezza che il problema va affrontato con misura ed equilibrio senza l’emotività che casi come questo suscitano». La «road map» milanese prevede un vero e proprio tour itinerante per rendersi conto de visu dello stato dei quartieri degradati dove sono presenti insediamenti di case popolari: Fulvio Testi, Stadera, Quarto Oggiaro, San Siro, Ponte Lambro.
Il prefetto - che l’ha solamente evocato - ha fatto capire che la svolta nell’affrontare il «problema periferie» potrebbe venire da un rinnovato «Modello Milano» applicato ad hoc , dove tutte le istituzioni (Regione, Provincia, Comune, Aler, Forze dell’ordine, ma anche le società private che da ottobre gestiranno il patrimonio immobiliare comunale) concorreranno per sanare una situazione che si trascina da decenni senza interventi strutturali. «Sicurezza e riqualificazione» sono state le due parole forti usate dal vicesindaco Riccardo De Corato. De Corato ha ricordato la marea di soldi spesi per manutenere gli immobili Aler, ha parlato delle telecamere che presto verranno installate a San Siro, allo Stadera e in viale Fulvio Testi. «Con i proventi delle prossime privatizzazioni - Sea e Aem - il Comune costruirà nuovi quartieri e alloggi popolari, con un’ottica completamente diversa dal passato: villette a schiera e case di tre o quattro piani». Ma il vicesindaco ha parlato chiaro anche su un altro punto: quello degli abusivi e degli sgomberi. «Ho chiesto l’istituzione di una specie di intelligence delle forze dell’ordine per eliminare dai caseggiati i "mandarini" dell’abusivismo. Che poi sono gli stessi che spacciano droga nei quartieri». Un richiamo è arrivato ai vertici dell’Aler da parte del prefetto Ferrante che ha minacciato di non far eseguire più neanche uno sgombero se non si avvierà una politica di prevenzione: non si possono liberare 5 appartamenti al giorno se ne vengono occupati abusivamente dieci. La Regione ha fatto sapere di aver messo a disposizione dei Comuni 240 milioni di euro per la riqualificazione urbana. Soddisfatto dell’incontro in prefettura il sindaco di Rozzano Maria Rosa Malinverno che ha chiesto per le periferie servizi qualificati.
Nel dibattito sulle periferie c’è intanto da registrare l’intervento del capogruppo di An in Consiglio regionale, Romano La Russa, per il quale «serve una politica di recupero per i quartieri popolari, è inutile abbatterli».


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CHE DIRE HANNO TROVATO IL FACILE CAPRO ESPIATORIO.
SE I QUARTIERI PERIFERICI FANNO SCHIFO E' COLPA DI UN 5% DI ABUSIVI....




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Noi, barricati in casa per paura
by dal corriere Wednesday, Sep. 03, 2003 at 11:02 AM mail:

Spaccio, furti e teppismo. Gli abitanti di via Paravia: «Viviamo tra rifiuti e abbandono».


La piccola Beirut: lo chiamano così il triangolo compreso fra via Paravia, via Zamagna e viale Mar Jonio, all'estremità occidentale di San Siro, il più grande quartiere Aler di Milano. «Ultimamente sento più spesso chiamarla Bagdad» puntualizza Maria Rosa: a tal punto nel «triangolo» il degrado edilizio ricorda i segni di un bombardamento. «Siamo stanchi di questa situazione - ammettono coloro che si sono radunati nella locale sede dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), in viale Mar Jonio, uno dei pochi luoghi dove gli abitanti del quartiere possono incontrarsi e stare insieme.
Via Preneste, via Micene, via Zamagna, via Paravia. Palazzi scrostati che in alcuni casi lasciano intravedere i mattoni nudi. Strade dissestate e piccole discariche a cielo aperto: sedie sfondate, letti, comodini sui marciapiedi. «Qui ci sono tanti stranieri e molti non sanno che basterebbe prendere un appuntamento con l'Amsa per liberarsi dei mobili vecchi» dice Alberto, un assiduo frequentatore dell’Anpi.
Extracomunitari ed anziani: questi i due popoli che si contendono il territorio di San Siro, spesso non parlandosi neppure. La più grande area di edilizia popolare milanese nacque nel 1931, sul modello dei quartieri operai viennesi. Anche San Siro accolse gli operai delle fabbriche vicine. All’inizio degli anni ’90 arrivarono i marocchini, gli egiziani e gli albanesi, le comunità più popolose. «Fino a venti anni fa, San Siro era un quartiere nel quale i legami erano stretti, perché abitato da compagni di lavoro» dice Fernando, 76 anni, ex funzionario dell’Aler. «L’arrivo degli stranieri non è certo un male - sostiene Aldo Ugliano, consigliere Ds e esperto di periferie -. Il problema è creare strutture che favoriscano l’amalgama e che a San Siro mancano: centri sociali, biblioteche». E invece si vive barricati in casa, per paura. Spaccio, teppismo, piccoli episodi di furti in casa, occupazioni abusive: in via Micene, le finestre di quelle che un tempo erano le portinerie sono murate, dando alle case l’aspetto di fortilizi. In mezzo scenari di guerra. La carcassa di un furgone in via Preneste «dato alle fiamme qualche mese fa», raccontano gli abitanti. A metà settembre l'Anpi distribuirà un questionario sulla sicurezza per comprendere le paure degli abitanti. I pitbull, per esempio: ne girano tanti per le strade di San Siro, spesso affidati a ragazzini. Nel luglio scorso in via Zamagna, un’anziana donna fu sfigurata da un cane che le staccò il naso di fronte allo sguardo impietrito del giovanissimo padrone.
In mezzo sprazzi di luce. Come il centro anziani «Il Giardino», in piazzale Segesta. Il piccolo bar, il pergolato, la pista da ballo dove nelle sere d'estate si è ballato il liscio: un punto di riferimento per circa 200 anziani. Il comitato di quartiere San Siro, i «custodi sociali» della Fondazione fratelli di San Francesco, in via Maratta. «Qui - conclude Fernando - siamo noi vecchi a tenere insieme un tessuto sociale sempre più sfilacciato. Quando non ci saremo più, nessuno prenderà il nostro posto. I giovani vivono per conto proprio».

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I PROBLEMI: DEGRADO, ANZIANI, ABUSIVISMO ED EXTRACOMUNITARI

1) Nel triangolo fra via Zamagna, via Paravia e viale Mar Jonio sono molti gli edifici in condizioni di degrado edilizio. Negli ultimi anni l’Aler ha avviato un piano di interventi di recupero: in 2779 appartamenti ci sono già stati interventi, in 570 sono in fase di esecuzione, mentre in 770 sono attualmente in programma
2) A San Siro, nei 4500 appartamenti di proprietà dell’Aler abitano 2325 persone con più di 65 anni. Dei 177 anziani assistiti nell’ultimo anno dai custodi sociali della Fondazione Fratelli San Francesco di via Maratta, 145 abitano completamente soli
3) Nei 124 edifici di proprietà Aler a San Siro abitano 395 abusivi. Gli abitanti del quartiere lamentano inoltre la mancanza di sicurezza nelle strade: spaccio, teppismo, piccoli episodi di furti in casa e diffusa presenza di cani «pericolosi» come i pitbull affidati a giovanissimi
4) Secondo i dati forniti dall’Aler, sono in tutto 704 gli extracomunitari che abitano a San Siro. Si tratta in particolare di marocchini, egiziani e albanesi . Sono però pochi, accusano gli abitanti, gli spazi comuni che favoriscano l’integrazione e l’incontro.



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preparate
by quello dell olio Wednesday, Sep. 03, 2003 at 11:03 AM mail:

l olio bollente che gli facciamo un peeling estremo a ferrante

speriamo gli facciano un altro scherzo come quello del tizio che ha fatto saltare la bombola del gas e ci ha liberato del mai troppo poco compianto ex vice questore

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Attenzione!!!
by attenzione!!! Wednesday, Sep. 03, 2003 at 11:30 AM mail:


Attenzione che Ferrante è l'unica persona intelligente nel potere milanese.
Olio bollente sulle squadre per lo sgombero.

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