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Civitavecchia dice NO al Carbone
by Blitz Monday, Oct. 07, 2002 at 11:31 AM mail: blitz@inventati.org

Le mobilitazioni continuano, la citta' dice NO al carbone.

Il 4 ottobre 1500 persone hanno sfilato per la strade di Civitavecchia per ribadire il loro no alla riconversione dell'impianto di Torre Valdaliga Nord (TVN) da olio combustibile a carbone. In citta' si respira ormai da tempo un clima di ostilita' totale nei confronti dell'ENEL e dell'anacronistico progetto che vorrebbe l'utilizzo del nocivo carbone come combustibile per una delle centrali piu' grandi d'europa. Inutile dire che ai dirigenti dell'enel non importa nulla del parere negativo espresso e sottoscritto da centinaia di medici locali; cosi' come a questi signori non interessa che quasi l'intera popolazione di Civitavecchia si manifesti esplicitamente contro il carbone. Il progetto continua ad essere presentato come l'unica risoluzione per i problemi occupazionali che affliggono il territorio locale e come l'unico modo con cui l'enel puo' garantire ai suoi lavoratori un posto stabile e "sicuro". Contro questo spavaldo atteggiamento dell'ente elettrico nazionale i cittadini avevano richiesto ed ottenuto un referendum locale. L'enel aveva subito fatto ricorso contro la legittimita' del referendum appellandosi prima al T.A.R. (che ha respinto il ricorso) e poi successivamente al consiglio di stato. Nessun referendum ufficiale dunque! La consultazione e' comunque rimasta sulla carta come strumento consultivo da far pesare ad ogni eventuale trattativa con l'ente. Il 5 ottobre quindi la citta' e' andata ad esprimere il suo parere rispetto a questa importantissima questione.

I dati del referendum:

Situazione definitiva sull'affluenza: 30,69%.
SI 1984 (15,25%) NO 11025 (84,75%). Voti validi espressi: 13009 Dati Comune di Civitavecchia definitivi.

La città ha perso quella che era la sua opportunità di esprimersi, direttamente, sul progetto di riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord. Due su tre hanno deciso di non utilizzare, votando sì o no, quella opportunità. Hanno deciso di delegare la politica. Oppure, forse più semplicemente, si sono disinteressati del loro stesso futuro, della salute dei loro figli, delle loro prospettive. Oppure ancora, diranno i sostenitori del sì, sono andati a passeggio non essendo contrari al progetto Enel. Probabilmente, di tutto questo un po'. Il dato finale dice che un quarto della città ha preso posizione contro quel progetto. Gli altri contrari, che pure esisteranno, non si sono espressi. Forse per fatalismo ("ormai i giochi sono fatti"). E proprio il fatalismo e la rassegnazione di chi pensa che comunque non valga la pena recarsi a votare per il carbone, per il sindaco o per eleggere altre istituzioni, alla fine ha avuto la meglio ed è questo un particolare che dovrebbe indurre tutti ad una profonda riflessione che vada al di là del voto specifico di oggi. Fatto sta che ci si attendeva una risposta forte della città. Che però non c'è stata, o almeno non ha raggiunto quella dimensione necessaria a farne sentire la voce dove ieri si è vissuta una giornata in trepida attesa. Perché un plebiscito per il no - e questo, numeri alla mano, non lo è - avrebbe rimesso in gioco tanti fattori, che ora invece possono essere invocati fino ad un certo punto. La consultazione, anche tecnicamente, non è valida (esisteva un quorum formale della metà più uno dei voti) E ora la palla torna al consiglio comunale, che dovrà analizzare attentamente questo dato. E prendere la decisione finale.

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l'articolo che segue....
by Blitz Monday, Oct. 07, 2002 at 11:35 AM mail:

l'articolo che segue e che da una lettura politica rispetto ai dati e' tretto da http://www.civonline.it

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da "il messaggero"
by Blitz Monday, Oct. 07, 2002 at 12:16 PM mail:

da "il messaggero" sulla cronaca di Civitavecchia:

La consultazione popolare sulla riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord. Schiacciante il dato di coloro che sono contrari al carbone
Votano in 13.000, l’85 per cento è per il ”no”
Il 15% si è espresso a favore del progetto dell’Enel. Giornata senza problemi nei quindici seggi
31, 85 E 15. Sono questi i numeri della consultazione popolare sulla trasformazione a carbone della centrale di Torre Nord. Il 31 per cento è il dato, arrotondato, dell’affluenza alle urne. Su 42.644 aventi diritto si è recato alle urne, grosso modo, un civitavecchiese su tre, cioè oltre 13.000 elettori. Ricevuti i dati dalle quindici sezioni, la prima percentuale relativa ai votanti diffusa dal centro raccolta dati del Pincio è stata del 30,68; un valore suscettibile di qualche piccolo ritocco.
Si sono dunque recati alle urne 13.084 elettori e all’interno di questo dato, il successo dei no - come del resto era prevedibile - è stato schiacciante. Coloro che si sono espressi contro il pregetto dell’Enel sono stati 11.025, pari all’84,75%, mentre quelli che hanno detto sì, approvando quindi la trasformazione dell’impianto, sono stati 1.984, cioè il 15,25%.
Ora che la città, in quanche modo, si è espressa, la parola torna alla politica, al consiglio comunale e, soprattutto, alla maggioranza.
La giornata elettorale è scivolata via senza problemi. L’affluenza ai seggi è stata notevole e forse, in alcuni momenti, faceva presagire un’affluenza un po’ superiore a quel quasi 31 per cento, ma va considerato che ognuno delle quindici postazioni aveva sulle spalle elenchi con circa 3000 persone. Le file, in alcuni casi, sono state abbastanza lunghe, ma la semplicità del voto, e l’impegno di presidenti e scrutatori (esponenti della giunta, consiglieri comunali e di circoscrizione, tutti volontari) hanno fatto sì che i tempi d’attessa non andassero oltre una manciata di minuti.
Sul piano pratico, l’accorpamento delle sezioni ha dato adito a dei rilievi da parte dell’esponente dei Verdi, Maria Boncompagni. «Alcune sezioni sono state mandate al di fuori del loro ambito naturale - è stata la protesta -. E’ il caso di Campo dell’Oro, dove la 35 è stata accorpata con altre all’Ufficio urbanistico di parco della Resistenza, mentre la 36 e la 37 al Dlf. Si tratta di sezioni con una forte densità di anziani che, anche per via dei diversi orari festivi dei servizi pubblici, hanno incontrato parecchie difficoltà ad andare a votare. L’accorpamento andava fatto con più attenzione».

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free civitavecchia
by tK Monday, Oct. 07, 2002 at 12:18 PM mail:

enjoy eco-revolution sm(A)sh enel!
free civitavecchia ;-)

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Non mi sembra proprio ...
by Cloppete Monday, Oct. 07, 2002 at 12:22 PM mail:

... che l'articolo dia una "analisi politica". Forse "sociale" (rassegnazione e disinteresse), ma non politica.

L'apertura di una lunga serie di "fronti" ha purtroppo saturato l'opinione pubblica ... che comunque predilige i grandi temi internazionali rispetto alle "beghe" locali.

La lotta alla "globalizzazione neoliberista" passa anche e soprattutto dalle lotte locali (questa, le cave in Val di Lemme e a Muros, le discariche calabresi e dappertutto, etc.).

La capillarizzazione delle proteste e' importante ... il nostro governo (di merda) se ne freghera' altamente come ha fatto per imponenti manifestazioni "concentrate" come lo sciopero generale a Roma (3 milioni di persone in piazza non capitano tutti i giorni) o come "100 Citta' per la Pace" (http://italy.indymedia.org/#266) ma sono momenti importanti.

Se non impariamo a muoverci localmente anche sui problemi locali, aiutiamo questo come qualsiasi altro governo a fregarsene.

Vieques (Puerto Rico -http://www.gettiamolebasi.supereva.it/vieques.htm-) sta cacciando la base USA perche' i locali si sono incazzati a bestia ... questo "fa bene al mondo" ma solo i locali potevano realizzarlo.

La sensibilizzazione delle popolazioni locali non possono essere lasciate ai partiti (strumentalizzatori naturali a fini elettorali) ... e' importante far capire alla gente che, incazzandosi in molti, si possono raddrizzare le storture del sistema. Ed e' importante capire che le vittorie locali sono la base delle vittorie globali.

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alternativa
by Lollo Monday, Oct. 07, 2002 at 2:52 PM mail:

ciò che non ho capito è quale fosse l'alternativa al carbone: chiudere tutto o rimanere ad olio?
chiudere tutto non mi sembra una cosa furba.
Sulla scelta fra olio e carbone mi pare si possa discutere, ma se il prezzo del petrolio è così alto, l'unica alternativa seria (economicamente) mi pare proprio il carbone (anche il gas è molto caro, e influenzato dal prezzo del petrolio).

grazie per qualsiasi risposta seria (non lo è, secondo me, mischiare tutto in un calderone: es. questa situazione con quella della val di Lemme)

ciao

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Alternativa ?
by Blitz Tuesday, Oct. 08, 2002 at 1:51 AM mail:

Un' alternativa al carbone e all'olio combustibile e'ad esempio il metano. Tra l'altro qualche anno fa anche i cittadini di Civitavecchia si espressero a favore del metano come valida fonte alternativa sia rispetto agli oli combustibili (che alimentano TVS e TVN) che al nucleare (che avrebbe dovuto alimentare l'impianto di Montalto di Castro).

Naturalmente non bastano i referendum. E non serve a nulla delegare ai politici locali (di qualunque colore) il potere di trattare con l'ENEL. In una citta' devastata da fumi, veleni e con uno dei piu' alti tassi di tumori, malattie all'apparato respiratorio, leucemie ecc. non servono a nulla le promesse di sindaci ed assessori. La citta' comincia a capirlo, anche se il pericolo di strumentalizzazioni ed opportunistiche "infiltrazioni" e' sempre in agguato.

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non mi sembra proprio (?)
by blitz Tuesday, Oct. 08, 2002 at 2:06 AM mail:

E' vero che l'articolo fa apprentemente un'analisi sociale commentando i dati. Commenta la scarsa affluenza alle urne dando pero' una lettura fortemente influenzata dall'indole politica che caratterizza velatamente "civonline".

"E proprio il fatalismo e la rassegnazione di chi pensa che comunque non valga la pena recarsi a votare per il carbone, per il sindaco o per eleggere altre istituzioni, alla fine ha avuto la meglio ..."

Cosa centra ad esempio il fatalismo e la rassegnazione (che possono sicuramente riguardare questo specifico evento) con la pratica dell'astensionismo ???

In questa frase ci leggo qualcosa di politico...qualcosa che si scaglia gratuitamente contro chi in citta' ha sempre rifiutato di votare e istituzionalizzare i conflitti.
Tra l'altro in questo caso si trattava di un referendum consultivo, incapace di delegare o di eleggere qualsiasi ipotetico rappresentante. Il commento quindi mi e' sembrato del tutto gratuito.

spero di essermi spiegato ;)

saluti dal mare.

BliTz

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alternativa?
by gothant Monday, Oct. 14, 2002 at 1:31 PM mail:

caro Lollo, non so di dove sei, se sei a Civitavecchia (xche' di questa citta' stiamo parlando), ma ti faccio sapere che ci sono "locali" come me gia' "inkazzati a bestia"... si', xche' a noi non ce ne frega granche' dell'economia dell'ENEL, non siamo i suoi consulenti aziendali, sia xche' non vogliamo esserlo, sia xche' l'ENEL stessa ci ha sempre considerato solo dei sudditi, pertanto certo che l'alternativa possibile sarebbe il metano, ma una ancora piu' possibile e semplice sarebbe anche farsi i cazzi propri e come minimo lasciare le cose come stanno in mancanza di un progetto >SERIO<.

Per "serio" intenderei una riconversione, un aggiornamento, un quello_che_ti_pare che tenga conto anche dell'inquinamento che si produce!

E non venitemi a dire che il carbone inquina meno dell'olio combustibile... In tal caso, avrei solo da rispondere che e' necessario informarsi un po' prima di dare fiato alle proprie corde vocali!

Cerca "carbone AND inquinamento" in un qualunque motore di ricerca... divertiti a scoprire quello che i polmoni dei "locali" respireranno, ma soprattutto gioisci degli effetti conseguenti su tutto il Pianeta!

Buona ricerca.

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