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In contatto con Baghdad (27)
by robdinz Tuesday, Mar. 25, 2003 at 1:22 PM mail: robdinz@hotmail.com

Questa mattina a Baghdad

La guerra delle cifre, soprattutto quando si tratta del numero dei morti sotto i pesantissimi bombardamenti, è qualcosa che dà francamente allo stomaco.
Ho cercato di non cadere, attraverso i resoconti che mi vengono riportati, in questa trappola.

Ma stamane è arrivata la notizia ufficiale che le vittime nella sola Bghdad sono 194.
Quindi molto al di sopra delle stime (queste si prudenti,e a ragione) che mi venivano riferite.
Ma nonstante questo, l’orribile contabilità delle vittime è ancora molto al di sotto della realtà: i1 numero di 194 si riferisce infatti solo alle vittime che sono giunte negli ospedali, o che lì sono morte. Quindi, in qualche modo, vittime “ufficiali” e registrate.
Il numero delle vittime carbonizzate negli incendi delle loro abitazioni, dei corpi ancora sotto le macerie dei palazzi civili, delle persone date per “scomparse”potrebbe persino raddoppiare questo agghiacciante numero.

I feriti, e siamo sempre nella contabilità di quelli registrati negli ospedali, è attualmente fermo a 600. Molti di loro risultano amputati, in gravi e gravissime condizioni. Molti bambini.
Mi continuano a riferire che negli ospedali ormai la situazione è veramente al di là di ogni immaginazione.

Si è fatta vedere in città la “Mezza Luna Rossa” (l’equivalente della nostra Croce Rossa) che sta predisponendo nella lontana periferia di Baghdad almeno due tendopoli per ospitare profughi e feriti.

Sono circa 10.000 i cittadini che hanno perduto tutto e non sanno dove passare la notte o cosa mangiare. Il tutto senza che sia ripresa l’erogazione dell’acqua.
Cosa questa che rende ancora più drammatica e penosa la vita (se così si può chiamare) in città.

In tutta la città sono apparse trincee, o qualcosa di molto simile, realizzate scavando profondi fossi nelle aree di terra o erbose e mettendo a protezione dei sacchetti di sabbia e sassi. Cosa questa in previsione dell’arrivo delle truppe anglo-americane.

Moltissimi i civili che circolano armati, tutti convinti che entro 3/4 giorni si scatenerà la battaglia nelle strade della città. Moltissimi i militari che si stanno aqquartierando dietro e dentro le rovine dei palazzi e delle installazioni distrutte, soprattutto nell immediata periferia sud di Baghdad.

Violenti i bombardamenti sulla capitale (in direzione sud/sudest) anche nella mattinata, mentre il cielo, sempre grigio per i fumi, si sta coprendo per una probabile perturbazione attesa nelle prossime ore e che potrebbe peggiorare le già pessime condizioni sanitarie dei cittadini.

Visitato l’ospedale “al Khalid”, dove sono ricoverati molti feriti. Determinante ed encomiabile il comportamento di medici ed infermieri che lavorano 24 ore su 24 per cercare di riuscire a far qualcosa.

Colpito uno dei musei della capitale, la palazzina di una stazione radio, un deposito di farmaci ed un grande magazzino di abbigliamento. Tutti “obiettivi” questi lontanissimi da qualsiasi installazione militare o palazzi del potere. Fortunatamente la naggioranza di questi luoghi era chiusa. Si contano alcuni feriti ma non ci dovrebbero state vittime. Squassati ed in parte inagibili le palazzine civili nelle vicinanze. Determinando così un altro numero (inquantificabile) di “profughi”nella loro stessa città. Uomini, donne e bambini che da oggi non sanno più dove andare.

Khaled si sposa:
un giovane interprete di 29 anni che segue alcuni free-lance si sposerà questo pomeriggio. La sua giovane moglie ha 17 anni. Khaled ha invitato i colleghi al matrimonio che si svolgerà sul sagrato di una moschea. Con molto imbarazzo ha chiesto loro di fotografare le sue nozze e di avere poi in regalo i rullini fotografici. Quando tutto sarà finito, dice, provvederà a stampare le foto ed a incorniciarle nella sua casa. Che ancora non è finita. Khaled lavora come interprete proprio per raccogliere il denaro necessario a finirla. La casa di Khaled è ancora in piedi, un rustico senza muri, con una sola stanza chiusa da grandi tende che riparano un letto di legno. Lì stasera Khaled e la sua giovanissima moglie passeranno (con il fiato in gola dalla paura) la loro prima notte di nozze.
I colleghi stanno cercando di organizzare una specie di banchetto di nozzze con carne, verdure, riso e persino qualche pacco di spaghetti.
Due di loro saranno i testimoni degli sposi.
Auguri Khaled

A dopo

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