Resoconto di chi al rettorato c'era ed ha bloccato la celebrazione.
Lunedì 7 aprile La Sapienza Roma
In occasione dell?inizio dei festeggiamenti per i 700 anni de La Sapienza il rettore D?Ascenzo ha organizzato un ?concerto per la pace? diretto da Muti nella aula magna del rettorato. Questo concerto (insieme ad altre iniziative che ci saranno durante quest?anno) è stato organizzato come una gigantesca operazione di marketing (il governo ha preparato una legge in cui vengono stanziati 10 milioni di euro per festeggiare i 700 anni) per l?Ateneo e per D?Ascenzo pronto a fare il suo ingresso in politica!
Non ha fatto bene i conti però, con le mobilitazioni contro la guerra che si stanno portando avanti nelle varie facoltà che chiedono, prima di tutto, che La Sapienza rompa tutti i legami che ha con la guerra: la convenzione con l? Alenia nella facoltà di Ingegneria, il contratto con la Banca di Roma per il pagamento delle tasse universitarie, un corso fatto appositamente per i militari a Scienze Politiche, etc..
Altra richiesta degli studenti è che i soldi finanziati dal governo vengano dirottati per la ricostruzione dell?università di Baghdad.
Così ieri sera gli studenti in mobilitazione dopo varie assemblee, si sono diretti al rettorato per poter evidenziare questi problemi. ?Dopo una lunga trattativa con la digos fatta di spintoni, calci, gomitate, lanci di uova siamo riusciti ad entrare e bloccare per un po? il concerto che era in diretta su La7? . All?interno dell?aula erano presenti tra gli invitati sconcertati e inviperiti per non poter viversi l?evento, vari ministri e personalità di ?alto? rango come Marzano, Romiti, Andreotti, Letta, insieme a tutto il ceto baronale dell?università. All?inizio i ?disturbatori? sono riusciti a parlare solo con il megafono e hanno steso uno striscione giallo con la scritta ?Zona militare limite invalicabile? (tutto in diretta). Dopo è intervenuto Muti che li ha invitati a restare e ha dedicato a loro il concerto, ma dopo il primo atto gli studenti hanno deciso di andare, dopo aver fatto altri interventi, perché dicono ?non ammettiamo di ascoltare questo concerto insieme a chi appoggia la guerra e non solo? ora andiamo via noi, ma loro non entreranno più nella nostra università?.
La mobilitazione andrà avanti e il prossimo appuntamento è per mercoledì 9 alle 10.00 davanti al Ministero dell?Università e dell?istruzione pubblica per protestare contro i tagli all?istruzione (negli ultimi 2 anni 5000 miliardi sono stati trasferiti da questo ministero alle spese militari) e alla ricerca pubblica.
