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Sciopero riuscito in tutta la Francia
by sciopero generalizzato Wednesday, Jun. 04, 2003 at 11:45 AM mail:

Giù le mani dalle pensioni. La Francia si ferma contro la riforma delle pensioni.


Paralisi dei trasporti: cancellato l'80% dei passaggi aerei, viaggia un treno su tre, fermo anche il Tgv. I controllori di volo mobilitati fino a domani. Trasporti bloccati, poste e banche chiuse, edicole vuote, scuole deserte. Gli insegnanti, al decimo giorno di mobilitazione, insieme all'intervento sulle pensioni contestano anche la riforma della scuola.

Paralizzato il traffico aereo: l'80% dei voli in arrivo e in partenza negli aeroporti francesi sono stati annullati. L'Air France ha proclamato un giorno di protesta confermando solo i voli intercontinentali e il 35% delle tratte di medio e breve tragitto. I controllori di volo rimangono mobilitati fino a giovedì. I lavoratori degli aeroporti ha dato il preavviso di sciopero illimitato. Sulle linee regionali delle ferrovie circola solo un treno su tre. Stessa situazione per i Tgv, i treni ad alta velocità. A Parigi la metropolitana e gli autobus hanno dimezzato le corse.

Tra i punti più contestati del piano pensioni del governo francese c'è quello che obbliga i dipendenti del settore pubblico a pagare i
contributi pensionistici per quarant'anni (e progressivamente fino a 42) invece degli attuali trentasette e mezzo. Altra misura respinta dai lavoratori è la decisione di ridurre le pensioni minime al 75% del valore dello Smic, il salario minimo. L'ampiezza e la radicalità della protesta sociale contro il progetto di riforma ha convinto Parigi a rimandare il confronto sull'altro tema sul tappeto: la legge di decentramento nel settore della scuola. Il ministro della Funzione pubblica Jean-Paul Delevoye ha ufficializzato ieri la decisione di congelare il progetto almeno fino all'autunno prossimo per avere modo di «spiegare la pertinenza delle sue proposizioni». Sulle pensioni, per ora, il governo sembra invece non intenzionato a cedere. Dopo la gigantesca manifestazione del 25 maggio scorso, il ministro degli Affari sociali Francois Fillon si disse pronto a «rivedere i sindacati, ma non a rinegoziare». La sua frase fu seguita a ruota da una dichiarazione del presidente della repubblica Jacques Chirac che definiva la riforma «urgente e giusta». Disponibile a un compromesso si è mostrato il partito socialista francese. Ma non tutti nell'opposizione sono d'accordo.

La riforma per il settore pubblico si inserisce nel quadro della revisione complessiva del sistema previdenziale proposta dal governo. Due giorni dopo il «martedì nero» del 15 maggio - giornata di sciopero e di straordinaria mobilitazione popolare durante la quale l'intera Francia scese in piazza - due sindacati, la Cfdt e il sindacato dei quadri Cgc, hanno firmato un accordo con il governo. Cgt e Fo restano contrari. Il testo della riforma sarà esaminato il 10 giugno dall'Assemblea nazionale.

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