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DIFESA: MONACO, CRESCONO IN NATO DIVERGENZE USA-ALLEATI/ANS CRITICHE A PIANI ATTACCO MILITARE USA AD IRAQ (ANSA) - BERLINO, 3 FEB - La 38.ma Conferenza sui problemi della difesa e della sicurezza conclusasi oggi a Monaco di Baviera ha evidenziato crescenti divergenze in seno alla Nato fra americani e alleati europei, sia per cio' che concerne la struttura e la capacita' militare delle rispettive forze armate sia per quanto riguarda i prossimi obiettivi della guerra al terrorismo internazionale. La polemica ha coinvolto anche la Russia, critica in particolare per i presunti piani americani di attacco all'Iraq e per quello che Mosca ritiene essere un criterio di 'due pesi due misure' nell'atteggiamento verso i terroristi di tutto il mondo. Sia ieri che oggi, dagli americani - a Monaco era presente per l'amministrazione Bush il segretario aggiunto alla difesa Paul Wolfowitz - sono venuti inviti agli alleati europei della Nato a stanziare piu' fondi per le loro forze armate. Washington vorrebbe inoltre che l'Alleanza Atlantica facesse uno sforzo per adattarsi meglio alla lotta al terrorismo. Non e' un caso peraltro che l'America nella sua campagna militare in Afghanistan non abbia chiesto l'aiuto della Nato. Intervenendo oggi davanti ai delegati, il segretario generale della Nato George Robertson ha definito giuste le critiche americane sulla scarsa capacita' militare degli alleati europei, ma ha al tempo stesso invitato gli Stati Uniti a fare di piu' per favorire il processo di modernizzazione della difesa europea. Quello di Robertson e' stato un vero e proprio grido d'allarme per il crescente squilibrio tecnologico in seno alla Nato fra le forze americane e quelle dei paesi europei. Il segretario generale ha invitato Washington a cooperare piu' strettamente con gli alleati europei per cio' che concerne ''il trasferimento di tecnologie e la cooperazione industriale'' in campo militare. Cio', ha detto, aiutera' a migliorare la qualita' delle capacita' a disposizione, favorendo il coordinamento delle forze Nato. Se cio' non avverra', ha osservato Robertson, il divario fra le forze americane da una parte e quelle europee dall'altra diverra' ''incolmabile'. Altro punto di possibile futuro dissidio fra le due sponde dell'Atlantico sembrano essere i piani americani per i nuovi futuri obiettivi nella campagna contro il terrorismo. Anche alla Conferenza di Monaco infatti i rappresentanti americani - in primo luogo il senatore repubblicano John McCain - hanno indicato nell'Iraq di Saddam Hussein, dopo l'Afghanistan, il prossimo teatro della guerra contro i terroristi. E questo in linea con le indicazioni date dal presidente Bush su quello che ha definito l'asse del male in riferimento a Iraq-Iran-Corea del nord. Soprattutto la Germania per bocca del ministro della difesa Rudolf Scharping, ma anche altri paesi europei alleati degli Usa, si sono detti contrari a una tale prospettiva. Piu' dura e' stata la reazione della Russia, che dopo gli attentati dell'11 settembre ha compiuto un avvicinamento senza precedenti con il fronte occidentale. Il ministro della difesa Serghiei Ivanov ha detto che non ci sono prove a sostegno della tesi secondo cui quei tre stati darebbero appoggio al terrorismo, e ha detto apertamente che Mosca ''non e' disposta'' a sostenere eventuali attacchi Usa all'Iraq. Ivanov ha poi criticato un approccio a suo avviso non univoco dell'Occidente nei confronti del terrorismo, lasciando intendere che non vi sarebbe una condanna dei terroristi ceceni cosi' energica e determinata come quella che caratterizza la caccia ai seguaci di Osama bin Laden. La Conferenza di Monaco, alla quale ieri era intervenuto il ministro della difesa italiano Antonio Martino, si e' svolta fra severe misure di sicurezza per la presenza di alcune migliaia di antiglobalizzatori che hanno tentato a piu' riprese di manifestare nonostante i divieti imposti dalle autorita'. Da venerdi' sera la polizia - presente in forze con oltre 3.500 agenti - ha fermato complessivamente 850 persone, delle quali 57 sono state tratte in arresto. Non ci sono stati per fortuna gli incidenti e le violenze che si temevano alla vigilia. (ANSA).
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