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ecco cosa i vertici NATO si sono detti a Monaco secondo l'ANSA
by marijuana Monday, Feb. 04, 2002 at 2:49 AM mail:

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DIFESA: MONACO, CRESCONO IN NATO DIVERGENZE USA-ALLEATI/ANS
CRITICHE A PIANI ATTACCO MILITARE USA AD IRAQ
(ANSA) - BERLINO, 3 FEB - La 38.ma Conferenza sui problemi
della difesa e della sicurezza conclusasi oggi a Monaco di
Baviera ha evidenziato crescenti divergenze in seno alla Nato
fra americani e alleati europei, sia per cio' che concerne la
struttura e la capacita' militare delle rispettive forze armate
sia per quanto riguarda i prossimi obiettivi della guerra al
terrorismo internazionale.
La polemica ha coinvolto anche la Russia, critica in
particolare per i presunti piani americani di attacco all'Iraq e
per quello che Mosca ritiene essere un criterio di 'due pesi due
misure' nell'atteggiamento verso i terroristi di tutto il mondo.
Sia ieri che oggi, dagli americani - a Monaco era presente
per l'amministrazione Bush il segretario aggiunto alla difesa
Paul Wolfowitz - sono venuti inviti agli alleati europei della
Nato a stanziare piu' fondi per le loro forze armate. Washington
vorrebbe inoltre che l'Alleanza Atlantica facesse uno sforzo per
adattarsi meglio alla lotta al terrorismo. Non e' un caso
peraltro che l'America nella sua campagna militare in
Afghanistan non abbia chiesto l'aiuto della Nato.
Intervenendo oggi davanti ai delegati, il segretario generale
della Nato George Robertson ha definito giuste le critiche
americane sulla scarsa capacita' militare degli alleati europei,
ma ha al tempo stesso invitato gli Stati Uniti a fare di piu'
per favorire il processo di modernizzazione della difesa
europea. Quello di Robertson e' stato un vero e proprio grido
d'allarme per il crescente squilibrio tecnologico in seno alla
Nato fra le forze americane e quelle dei paesi europei. Il
segretario generale ha invitato Washington a cooperare piu'
strettamente con gli alleati europei per cio' che concerne ''il
trasferimento di tecnologie e la cooperazione industriale'' in
campo militare. Cio', ha detto, aiutera' a migliorare la
qualita' delle capacita' a disposizione, favorendo il
coordinamento delle forze Nato.
Se cio' non avverra', ha osservato Robertson, il divario fra
le forze americane da una parte e quelle europee dall'altra
diverra' ''incolmabile'.
Altro punto di possibile futuro dissidio fra le due sponde
dell'Atlantico sembrano essere i piani americani per i nuovi
futuri obiettivi nella campagna contro il terrorismo.
Anche alla Conferenza di Monaco infatti i rappresentanti
americani - in primo luogo il senatore repubblicano John McCain
- hanno indicato nell'Iraq di Saddam Hussein, dopo
l'Afghanistan, il prossimo teatro della guerra contro i
terroristi. E questo in linea con le indicazioni date dal
presidente Bush su quello che ha definito l'asse del male in
riferimento a Iraq-Iran-Corea del nord. Soprattutto la Germania
per bocca del ministro della difesa Rudolf Scharping, ma anche
altri paesi europei alleati degli Usa, si sono detti contrari a
una tale prospettiva.
Piu' dura e' stata la reazione della Russia, che dopo gli
attentati dell'11 settembre ha compiuto un avvicinamento senza
precedenti con il fronte occidentale. Il ministro della difesa
Serghiei Ivanov ha detto che non ci sono prove a sostegno della
tesi secondo cui quei tre stati darebbero appoggio al
terrorismo, e ha detto apertamente che Mosca ''non e' disposta''
a sostenere eventuali attacchi Usa all'Iraq. Ivanov ha poi
criticato un approccio a suo avviso non univoco dell'Occidente
nei confronti del terrorismo, lasciando intendere che non vi
sarebbe una condanna dei terroristi ceceni cosi' energica e
determinata come quella che caratterizza la caccia ai seguaci di
Osama bin Laden.
La Conferenza di Monaco, alla quale ieri era intervenuto il
ministro della difesa italiano Antonio Martino, si e' svolta fra
severe misure di sicurezza per la presenza di alcune migliaia di
antiglobalizzatori che hanno tentato a piu' riprese di
manifestare nonostante i divieti imposti dalle autorita'. Da
venerdi' sera la polizia - presente in forze con oltre 3.500
agenti - ha fermato complessivamente 850 persone, delle quali 57
sono state tratte in arresto. Non ci sono stati per fortuna gli
incidenti e le violenze che si temevano alla vigilia. (ANSA).

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