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terzo e quarto giorno a parigi
by Fiorella Tuesday, Nov. 18, 2003 at 8:01 PM mail:

Riflessioni sulle ultime due giornate del forum europeo a Parigi

Report : il terzo e il quarto giorno a Parigi

14/ 11/ 03

Per noi dei Teatri OFFesi di Pescara è un giorno particolarmente importante.
Oggi il nostro percorso di attivismo teatrale potrà esprimersi all’interno di un contesto europeo, creando nuovi momenti di condivisione e connessione.
Lo spettacolo (“Il corpo invaso”) si è tenuto presso La Villette alle ore 17.00.
Abbiamo vissuto questa esperienza con grande entusiasmo e condivisione, e abbiamo avuto modo di crescere insieme sia a livello personale che politico.
Riteniamo che l’arte, essendo di per se stessa immediatamente significante, abbia una forte valenza nella produzione di una sensibilità comune. Essa ha il potere di creare immaginari, , riesce a risvegliare le coscienze, e a generare momenti di riflessione. Ed è per questo che noi scegliamo di esprimerci in un contesto che si chiami FUORI dalla logica del profitto, dal mercato, e da qualunque calcolo di marketing. L’arte non è in vendita e non può diventare una merce.
Siamo stati felici di poter testimoniare la nostra esperienza all’interno del forum sociale, e continueremo a impegnarci affinché momenti del genere possano moltiplicarsi anche a livello locale.

Alle ore 14.00 si è svolto presso la Villette il seminario tenuto da A. Negri e A. Callinicos.
Il dibattiti ha visto opporsi il concetto di classe operaia a quello di moltitudine.
A. Negri ha sostenuto che il capitale ha un forte potere deterritorializzante, e per tanto non ha più senso parlare della fabbrica come luogo di produzione di valore. Oggi, con il farsi sempre più immateriale del lavoro, il valore è prodotto direttamente da ogni soggetto, attraverso la messa a produzione di ogni processo e relazione sociale. Moltitudine è un concetto politico, definito come molteplicità di singolarità sfruttate. Occorre,quindi, che la trasformazione passi attraverso la ricerca di un terreno comune di lotta, e la produzione singolare di una qualità differente.
Moltissime erano le persone radunatesi per assistere al dibattito, ed il luogo che era stato preposto per il seminario si è dimostrato immediatamente inadatto ad accoglierle tutte. I relatori hanno quindi deciso di uscire in piazza di modo tale da coinvolgere ogni interessato.
Ritengo che tale gesto abbia un forte significato politico, ed esprima la volontà di un reale allontanamento da una logica accademica e autoreferenziale.Esso ha creato una forte rottura con l’intera modalità organizzativa del forum, che si è svolto in luoghi chiusi e non ha saputo creare momenti di connessione reale e proggettualità comune. Tale modalità organizzativa ha dimostrato che si è ancora lontani dalla percezione di un Movimento che è già reale forza creativa e produttiva, un Movimento che non vuole essere fatto di pure speculazioni, ma vuole calarsi nella realtà, scendere fra la gente e operare direttamente nel contesto nel quale si inserisce.
Ogni riflessione che chiude se stessa alla condivisione e al confronto è sterile ed elitaria, e noi riteniamo che un Movimento che si propone come volontà di trasformazione concreta non possa che nascere dal basso, dai soggetti che producono il reale, dalle moltitudini.

Un altro spazio all’interno del forum che abbiamo giudicato di fondamentale importanza è quello del MetalosMediaLab, uno spazio temporaneo di sperimentazione e confronto per i Media alternativi europei. All’interno di tale luogo sono stati organizzati seminari e laboratori sulla comunicazione indipendente, e sono state messe a disposizione le tecnologie di base per produrre informazione indipendente.

15/ 11/ 03

Alle ore 11.30 al GLAD si è organizzato un concentramento che poi si è mosso verso gli Champs Elysees danzando al ritmo di allegrissime e trascinanti musiche, e dando vita ad una nuova azione di disobbedienza artistica.
Una volta giunti sul luogo dell’azione una parte del corteo è riuscita ad introdursi e a occupare l’edificio dell’Air Force,compagnia che ha firmato un accordo con il governo francese nel quale si prevede che essa si occupi dell’espulsione di tutti i migranti senza permesso di soggiorno. Durante tali espulsioni erano già stati fatti dei tentativi di azione, ma essi erano falliti con l’arresto di molti dei dimostranti.
L’altra parte del corteo è stata bloccata dall’arrivo della polizia, ed ha scelto di rimanere in strada per dimostrare la propria solidarietà. La polizia ha stretto all’interno di un cordone tutti i partecipanti all’azione, ma non si è avuto il solito corpo a corpo militarizzato, bensì l’adozione di una pratica di rottura rispetto ad una logica di guerra diffusa e invasiva. La contraddizione data dall’accerchiamento violento di una forza danzante che adotta solo pratiche non violente è così evidente da non aver bisogno di essere commentata.
La polizia ha, poi, respinto tutti i dimostranti verso la metro, ed essi si sono ricongiunti a tutti gli altri partecipanti al forum per partecipare al corteo.


Il corteo si è mosso alle ore 14.00 da Place de La République. L’atmosfera era bellissima, piena di gioia e di determinazione. Tutti in strada per opporsi ad un sistema che si basa sulla logica del capitale, e che adotta la guerra globale e permanente come la propria modalità operativa. Un’opposizione che fa della fantasia e dell’immaginazione la propria forza, esprimendosi attraverso il corpo, la musica, la danza, e l’arte in generale. Una pratica che vuole costruire e non distruggere, che vuole muoversi su un piano che sia totalmente altro rispetto a quello dato da una logica neoliberista. Una pratica che propone un modo nuovo di vivere la piazza, che sa muoversi su più livelli, che non si propone come alternativa unica, ma che apre nuovi spazi di espressione. Una realtà originale e presente, assolutamente lontana da ogni logica verticistica e istituzionalizzata. Esplosioni di bellezza che si oppongono all’orrore del conflitto.

FERMIAMO LA GUERRA

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