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Resoconto delle iniziative del 27/28 dicembre a Trapani
by TAZ laboratorio di comunicazione libertaria Monday, Dec. 29, 2003 at 12:12 PM mail:

Trapani 27/28 dicembre 2003

La due giorni di iniziative promossa dal Coordinamento per la Pace di Trapani, dal Forum Sociale di Alcamo e da oltre sessanta soggetti politici e associativi siciliani e nazionali per ricordare la strage del CPT “Serraino Vulpitta” in cui morirono quattro anni fa sei immigrati in seguito a un tentativo di fuga, ha ottenuto un enorme successo in termini di partecipazione ed elaborazione politica.
L’assemblea del 27 e 28 dicembre tenutasi nei locali della Cittadella della Salute a Trapani, ha costituito un utile momento di confronto tra le tante realtà che compongono il movimento antirazzista siciliano.
Dal dibattito è emerso chiaramente che negli ultimi anni in Sicilia sono nate tante e diversificate esperienze di accoglienza dal basso: autogestione delle lotte al fianco dei migranti, utilizzo di spazi sociali e occupati per risolvere concretamente la questione dell’accoglienza, assistenza sanitaria e legale, sostegno scolastico e promozione culturale, autogestione delle lotte per e con i migranti, costante e necessario monitoraggio di quanto avviene all’interno dei CPT affinché nulla passi sotto silenzio.
Il documento politico prodotto dall’assemblea, nel ribadire la ferma condanna delle attuali politiche in materia di immigrazione attuate da questo come dai precedenti governi in Italia e l’impegno incessante affinché vengano definitivamente chiusi i Centri di Permanenza Temporanea per fare della Sicilia una terra di libertà in cui siano l’accoglienza e lo scambio solidale i parametri comuni e condivisi per scardinare le frontiere della Fortezza Europa, ha espresso la necessità di un rilancio delle iniziative e delle campagne da promuovere in Sicilia e in Italia attraverso una rete che riesca a coordinare l’intervento politico e militante degli antirazzisti siciliani.
Tra le diverse proposte ricordiamo la prossima mobilitazione per chiedere verità e giustizia sulle omissioni di soccorso della Capitaneria di Porto di Siracusa subito dopo l’affondamento della nave «Yoahn» che nel Natale del 1996 costò la vita a 284 immigrati; l’urgenza di una campagna efficace per un riconoscimento pubblico e legislativo del diritto d’asilo che possa colmare una grave lacuna nell’ordinamento giuridico italiano, e l’adesione alle prossime mobilitazioni antirazziste previste per la fine di gennaio 2004.
Nel pomeriggio del 28 dicembre, dopo un breve presidio davanti il centro di identificazione per richiedenti asilo di Salinagrande (attualmente chiuso) nel quale ha fatto ingresso una delegazione, oltre mille persone provenienti da tutta la Sicilia, con presenze dal resto d’Italia e dal nord Europa, hanno risposto all’appello alla mobilitazione dando vita a un’imponente manifestazione che si è snodata per le vie di Trapani.
Il corteo, fortemente comunicativo in tutte le sue componenti, ha attraversato la centralissima via Fardella ingrossandosi strada facendo e, dopo una breve sosta davanti il CPT “Vulpitta” - chiuso da settimane per non meglio precisati lavori di ristrutturazione - si è diretto verso il centro storico della città.
Qui, la manifestazione ha fatto irruzione nella sonnolenta routine della passeggiata domenicale dei trapanesi nel salotto buono della città: i contenuti della protesta, la presenza degli immigrati al corteo, la rabbia, il massiccio volantinaggio, l’invito a non dimenticare e la denuncia di quanto avviene ancora oggi nel CPT di Trapani hanno avuto un effetto dirompente e coinvolgente.
Il vistoso nervosismo e i maldestri tentativi di provocazione da parte delle forze dell’ordine nei confronti del nutrito e visibilissimo spezzone anarchico e libertario (circa duecento compagne/i provenienti da tutta la Sicilia) non hanno avuto alcun effetto sulla compattezza dell’intero corteo che ha dimostrato che il movimento antirazzista trapanese e siciliano è capace, a quattro anni di distanza dal tragico rogo del dicembre 1998, di mobilitare così tante persone sensibili e attive sul tema della difesa dei diritti di tutti, migranti e non.



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