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SCIOPERO FAME FINO ALLA FINE IN TUNISIA
by Paolo Dorigo n.91 progressivo Thursday, Nov. 10, 2005 at 8:25 AM mail: paolodorigo@alice.it

SCIOPERO DELLA FAME DI MAGISTRATI, AVVOCATI, E DI UN DIRIGENTE COMUNISTA, IN TUNISIA

SCIOPERO DELLA FAME DI MAGISTRATI, AVVOCATI, E DI UN DIRIGENTE COMUNISTA, IN TUNISIA
by Paolo Dorigo n.90 progressivo Wednesday, Nov. 09, 2005 at 7:29 PM mail: paolodorigo@alice.it



SCIOPERO DELLA FAME SENZA LIMITI DI TEMPO DI MAGISTRATI, AVVOCATI, E DI UN DIRIGENTE COMUNISTA, IN TUNISIA

09 nov 2005, 11:25:52

RE: Le Conscience, greve du faim Tunisie. paolo, ton site est très très bien.Merci pour le link direct sur le site "laconscience". voici un article court mais qui résume bien la situation en tunisie (segue traduzione):
SCIOPERO DELLA FAME DI MAGISTRATI, AVVOCATI, E DI UN DIRIGENTE COMUNISTA, IN TUNISIA

8 magistrati, avvocati e politici in sciopero della fame senza limiti di tempo.

Tunisia : Delle personalità politiche hanno iniziato da tempo uno sciopero della fame illimitato. Sette figure della società civile e della scena politica tunisina hanno annunciato martedì, durante una conferenza stampa, di aver iniziato lo stesso giorno uno sciopero della fame senza termine di tempo "per esprimere il proprio rifiuto all’arbitrarietà ed esigere il rispetto dei diritti politici ed umani del popolo tunisino". In un comunicato, gli scioperanti, dei dirigenti di associazioni e di partiti politici legali e non riconosciuti, giustificano la loro decisione con il “deterioramento della situazione politica, sociale e culturale”. Loro ricordano a questo riguardo, i problemi in cui si dibattono l’Associazione tunisina dei magistrati (ATM), la Lega tunisina dei Diritti dell’Uomo (LTDH) ed il Sindacato dei giournalisti tunisini (SJT) e la situazione "allarmante" dei detenuti politici (riconosciuti tali da loro).

I firmatari del documento si sollevano contro la volontà del potere di "ignorare deliberatamente l’aspirazione di interi settori della società civile a maggiore libertà e partecipazione” e lo accusano di aver "accresciuto le loro misure repressive" a un mese dal Summit mondiale sulla società dell’informazione (SMSI) previsto a novembre a Tunisi.

Attraverso il loro sciopero, gli oppositori si prefiggono tre obiettivi. Reclamano la libertà di associazione per il riconoscimento di tutte le associazioni e di tutti i partiti che aspirano ad una esigenza legale e l’abolizione degli impedimenti che bloccano l’attività di quelle e quelli che sono legalmente riconosciuti.

Concernente la libertà di stampa, fanno appello a che sia tolta la censura, ala cessazione delle pressioni esercitate sui giornalisti ed all’apertura dei media audiovisivi a tutte le correnti di pensiero.

Reclamano infine "la liberazione dei prigionieri politici, islamici, internauti, giovani ingiustamente accusati del terrorismo così come la liberazione dell’avvocato dissidente Mohamed Abbou e l’adozione di una legge di amnistia generale". Secondo il capo del Partito democratico progressista (PDP), Avv.Nejib Chebbi, questo sciopero mira ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla "situazione in un paese senza libertà e senza rispetto dei diritti più elementari dell’Uomo".

"Questo per dire anche ai nostri amici che arrivano per partecipare al SMSI che voi non potete celebrare la libertà di espressione su internet in un paese dove l’élite cessa di alimentarsi a causa dell’assenza di libertà”, ha aggiunto.

Il presidente del SJT (non riconosciuto), Lotfi Hajji, si è difeso lui ed i suoi compagni di sciopero dall’accusa di voler turbare il summit mondiale, perché, fa notare, "le nostre doglianze sono datate e noi vi siamo legati”.

Il portavoce del Partito comunista operaio tunisino (POCT, non riconosciuto), Hamma Hammami, ed il "giudice ribelle" Mokhtar Yahyaoui, l’Avv. Ayachi Hammami, presidente del comitato di sostegno, e dell’avvocato dissidente Mohamed Abbou, rileva dando eco a questi fatti, la determinazione dei membri del gruppo a proseguire lo sciopero della fame "per cambiare la situazione".

I due altri scioperanti sono gli Avvocati Abderraouf Ayadi, vice-presidente del partito Congresso per la Repubblica (CPR/non riconosciuto), e Mohamed Nouri, presidente dell’Associazione internazionale di sostegno ai prigionieri politici (AISPP) qui ha riportato della situazione di oltre cento scioperanti della fame fra circa 500 detenuti islamisti.

Le autorità negano loro la qualità di prigionieri politici, mettendo avanti i delitti di diritto comune per i quali li hanno condannati.

Voi potete contattarli per telefono: per ogni intrattenimento che voi valuterete sostenibile ed appropriato.

Studio legale dell’Avvocato Ayachi Hammami : +216 71 241 722, +216 71 335 801 (fixes) Avvocato Ahmed Néjib Chebbi (PDP) : +216 22 25 45 45 (cellulaire) Hamma Hammami (PCOT) : +216 22 79 57 79 (cellulaire) Avvocato Abderraouf Ayadi (CPR) : +216 98 31 71 92 (cellulaire) Le juge Mokhtar Yahyaoui (CIJ-T) : +216 98 66 74 63 (cellulaire) Avvocato Mohamed Nouri (AISPP) : ... ... ... Avvocato Ayachi Hammami (Comité de défense de Me Abbou) : +216 21 39 03 50 (cellulaire) Lotfi Hajji (SJT) : +216 98 352 262 (cellulaire)

merci à touTEs de les soutenir
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i comunisti del nostro paese possono telefonare ad Hammami quanto prima … e se vogliono fare una protesta sit-in, che me lo dicano (mail Le Conscience) perché io possa metterli su tutti i siti.

Io non so se oggi li espellono dal locale. Se questo accade te lo faccio sapere.

E sharon, shalom, ... è in Tunisia che vogliono arrivare. LA VERGOGNA !
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Essere prigioniero, non è questa la questione. L’importante è non arrendersi.Ecco qua. (N. Hikmet)







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